Ultim’ora: addio allo stipendio di agosto e settembre | Non li vedi più: e stai zitto se non vuoi il licenziamento

Gli straordinari non vanno più pagati: è diventato illegale - Pixabay - www.infoiva.com
Una nuova regola cade sugli stipendi di tutti e costringe ad accettare condizioni lavorative becere: scopri se tocca anche a te.
Lavorare dovrebbe essere sinonimo di crescita, stabilità, soddisfazione. E invece, per molti, è diventato sinonimo di precarietà, fatica e, soprattutto, di buste paga che non bastano mai. Da anni in Italia gli stipendi sono fermi, ancorati a cifre che sembrano ignorare il costo della vita reale.
Eppure, ci si continua a sentire dire che bisogna stringere i denti, fare gavetta, non lamentarsi. È una narrazione tossica, quella del sacrificio eterno, che viene tramandata come una verità assoluta: se sei giovane e non accetti di lavorare per poco o nulla, allora sei viziato.
Ma forse, la verità è che ci siamo abituati a considerare normale ciò che normale non è. Lavori non pagati, rimborsi spese ridicoli, ritardi nei versamenti. Il tutto, accompagnato da silenzio e paura. E adesso ne arriva un’altra di gatta da pelare.
La Gen Z si ribella
Ecco allora che arriva una nuova generazione che rifiuta di accettare il ricatto morale della gavetta. I giovani di oggi non vogliono essere eroi del lavoro sottopagato. Rivendicano il diritto a essere pagati il giusto, a non dover restare zitti davanti alle ingiustizie.
E per questo vengono spesso accusati di essere pigri, ingrati o disillusi. Ma il punto è un altro: non accettano di sacrificare la propria salute mentale o dignità per uno stipendio da fame. Non si tratta di capricci, ma di sopravvivenza. Di un desiderio legittimo di non essere più trattati come numeri.
Addio allo stipendio di agosto
Nel frattempo, mentre fuori si parla di lavoro e diritti, nelle aule istituzionali accade qualcosa che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione. Un emendamento al decreto legge ex Ilva, proposto da Fratelli d’Italia, sta per modificare una regola fondamentale per la tutela salariale. Se approvato, il tempo massimo per reclamare gli stipendi arretrati riprenderà a scorrere anche mentre si è ancora dipendenti. Dunque, se l’azienda non ti paga agosto e settembre, hai solo cinque anni per agire.
Dopo, quei soldi sono persi per sempre. E per evitare che la prescrizione scatti, il lavoratore dovrà mandare una diffida e poi avviare un procedimento giudiziario in tempi strettissimi. Una mossa difficile, specie per chi ha un contratto debole o teme ritorsioni. E non finisce qui: se il contratto collettivo, anche se bassissimo, viene applicato, sarà praticamente impossibile chiedere un adeguamento salariale. Una vera trappola normativa, che riduce ancora di più lo spazio per far valere i propri diritti. La notizia è stata diffusa su Linkedin da Angelo Greco.