“Salve sto molto male, posso salire al pronto soccorso?” “No” | Ad agosto niente cure: così è deciso dalla Sanità

“Salve sto molto male, posso salire al pronto soccorso?” “No” | Ad agosto niente cure: così è deciso dalla Sanità

Pronto soccorso (wiki commons) infoiva.com

Ad agosto non potrai più ammalarti, perché gli ospedali chiudono per ferie. Assurdo, ma vero. Scopri tutto qui.

La sanità pubblica è spesso presentata come un bene comune, ma tra tagli, liste d’attesa e reparti svuotati troppe persone restano a bocca asciutta proprio quando sono più vulnerabili. In Italia, ogni estate torna la solita emergenza: gli ospedali non hanno mai fondi a sufficienza.

Il risultato è che in tanti si ritrovano a dover aspettare giorni o a dover viaggiare per ottenere cure essenziali. Nel frattempo, anche in paesi con sistemi universalistici avanzati come Francia, Germania e Regno Unito, c’è chi segnala difficoltà estive simili, tra servizi sospesi e carenza di personale.

In molti casi il cittadino scopre troppo tardi che essere malati in vacanza equivale a diventare invisibili. Questo accentua la percezione che la sanità pubblica sia un sistema fragile, dove le emergenze si trasformano in rischi evitabili solo pagando una copertura privata.

Il modello USA

A differenza del modello italiano, negli Stati Uniti il sistema sanitario è quasi interamente privato: il paziente paga direttamente o attraverso assicurazioni. Qui non ci sono tagli periodici legati alle ferie, perché gli ospedali operano secondo logiche di mercato e profitto, mantenendo attivi servizi 24/7.

Il rovescio della medaglia è evidente: ogni accesso in pronto soccorso può costare centinaia o migliaia di euro, e chi non paga resta scoperto. Negli USA la salute diventa una commodity, dove la disponibilità di cure dipende dalla copertura economica emotivamente più che logisticamente. Lo stato non garantisce la stessa protezione dei sistemi europei.

Ospedale (pexels) infoiva.com

Ad agosto niente cure

In Lombardia, e in particolare a Milano, l’estate si traduce in sanità dimezzata. Secondo Repubblica, circa il 21,6 % dei posti letto negli ospedali pubblici sarà sospeso ad agosto. Nella pratica, significa che un paziente grave ha meno chance di trovare un letto disponibile e può ritrovarsi costretto a chiedere cure altrove, con tutti i rischi e i costi del caso. La carenza di infermieri e medici, con contratti scadenti e ferie concentrate, rende difficile mantenere standard accettabili.

Un piano ferie etico resta troppo spesso sulla carta. Il risultato è che in piena estate, quando la città resta parzialmente abitata, chi ha un’emergenza deve fare i conti con una sanità in vacanza. I pronto soccorso restano aperti, ma con personale ridotto o addirittura chiusi, con tempi d’attesa esponenziali. In questo scenario, chiedere cure ad agosto può diventare fatale, lasciando molti pazienti in balia dell’imprevisto.