Ultim’ora: addio alla casa automobilistica più amata dagli italiani | Chiusura immediata e motivata

Automobilista triste (pexels) infoiva.com
Incredibile ma vero: uno dei pilastri della cultura e socialità italiana sta per fallire inesorabilmente.
L’automobile, in Italia, è molto più di un mezzo di trasporto: è uno status symbol, un pezzo d’identità nazionale, un amore che si tramanda di generazione in generazione. Noi italiani con le auto ci parliamo, ci litighiamo, le laviamo a mano la domenica e le chiamano per nome. Non è solo un vezzo, è proprio cultura.
Dalla mitica Cinquecento alla Lancia Delta, passando per la Panda che ha scalato anche le Alpi, alcuni modelli sono diventati leggendari. La Fiat, storicamente, ha rappresentato il cuore pulsante di questo legame. Era l’auto del popolo, delle famiglie, dei neopatentati e dei pendolari.
Un’icona che, tra alti e bassi, ha saputo evolversi mantenendo viva la sua anima italiana. Ma Fiat non è mai stata sola: il mondo dei motori è costellato da nomi altisonanti che hanno lasciato il segno. Dai rally alle utilitarie, dal design alla tecnologia, l’Italia ha sempre messo cuore e stile nelle sue quattro ruote. Una di queste ci dirà addio.
I competitor
Le auto non sono più solo italiane, francesi o tedesche. L’ascesa dei produttori asiatici, in particolare giapponesi e coreani, ha rivoluzionato il mercato. Toyota, Hyundai, Kia e Nissan hanno saputo offrire affidabilità, innovazione e prezzi competitivi, diventando punti di riferimento anche per il pubblico europeo.
E mentre Tesla ha trasformato l’auto in un oggetto del desiderio futuristico, i marchi cinesi avanzano silenziosi ma inarrestabili, soprattutto nel settore elettrico. In questo contesto globalizzato, anche i colossi storici vacillano, costretti a razionalizzare, chiudere stabilimenti o reinventarsi.
Addio alla casa automobilistica
Verso la chiusura ci sta andando la Nissan. Il colosso giapponese non sta però propriamente fallendo, ma è costretto a riorganizzare in fretta la propria rete produttiva. Due stabilimenti in Messico sono a rischio chiusura immediata. Secondo quanto riportato dall’agenzia giapponese Kyodo, si tratta del sito storico di Cuernavaca e di un impianto in joint venture con Mercedes-Benz, specializzato in SUV Infiniti.
Entrambi considerati ormai poco efficienti: il primo a causa di attrezzature obsolete, il secondo per risultati deludenti. Nissan gestisce ancora quattro impianti in Messico ma questa notizia arriva dopo un anno fiscale nerissimo: 671 miliardi di yen di perdite, crollo delle vendite in USA e Cina, e la necessità di risparmiare. Anche in Giappone, la casa ha già annunciato la chiusura entro il 2027 dell’impianto di Oppama, fiore all’occhiello per decenni. Che siano tempi davvero duri?