Confermato Agenzia delle Entrate: VIETATI i bonifici tra parenti, servirà una delega | Nel 730 devi dichiarare tutto

computer e carta di credito in mano

Bonifico vietato tra parenti (Foto di SumUp su Unsplash) - infoiva.com

L’Agenzia delle Entrate conferma: bonifici tra parenti nel mirino. Se non sei in regola rischi multe e accertamenti.

Ci sono cose che non si chiedono. Tipo: “Mi presti 500 euro?”. Ma poi succede. Un fratello in difficoltà, un figlio all’università, la mamma che deve pagare l’idraulico. Un bonifico e via, problema risolto. O almeno, così pensavi.

Sì, perché anche se sei convinto di aver fatto un gesto d’amore o di buon senso, per l’Agenzia delle Entrate potrebbe essere tutta un’altra storia. Per loro non esistono “piccoli favori”. Esistono solo movimenti sospetti. E guai a non saperli spiegare.

Il paradosso è che in famiglia ci si aiuta da sempre. Ma oggi, le cose stanno cambiando. Ti ritrovi a dover dimostrare che quei soldi non sono “reddito non dichiarato”. E spiegalo tu a un funzionario del Fisco che era solo un regalo di compleanno. In fondo, lo fai con leggerezza, senza nemmeno pensarci troppo. È tuo figlio, mica un cliente. E invece, nella logica fiscale, ogni euro conta e ogni movimento va motivato, anche se l’hai fatto con il cuore.

Da qui la notizia che non farà piacere: “vietati i bonifici tra parenti”. Vediamo cosa c’è sotto e come aggirare il problema.

Agenzia delle Entrate: vietati i bonifici tra parenti

Perchè i bonifici tra parenti non si possono fare? Perché se l’Agenzia delle Entrate controlla il tuo conto (e può farlo), deve essere tutto tracciabile e giustificabile. Basta una cifra “sospetta” senza spiegazione, e ti chiedono: “E questi 2.000 euro, da dove arrivano?”. E non pensare che basti scrivere ‘bonifico a mamma’ per cavartela. Se un giorno ti chiedono spiegazioni, dovrai essere in grado di fornire prove scritte: magari uno scambio di email, un messaggio, o almeno una nota chiara nella causale.

La parola d’ordine quindi è: causale chiara. Scrivi “prestito infruttifero tra familiari”, “sostegno temporaneo”, “regalo compleanno”, “anticipo per acquisto casa”. Basta che si capisca che non è un reddito da lavoro. E magari, se la cifra è alta, affidati anche a un notaio: in certi casi è obbligatorio.

mani che si passano 10 euro
I soldi (Foto di Andres Siimon su Unsplash) – infoiva.com

Come aggirare la norma

E se si dall’altra parte e il regalo te lo fanno in contanti? Peggio ancora. In quel caso serve registrare l’atto presso l’Agenzia delle Entrate prima di versare i soldi sul conto. Altrimenti, il Fisco penserà che hai fatto qualche lavoretto in nero e te lo tassano. Con tanto di sanzioni e interessi. Ma attenzione, solo se si tratta di una cifra importante, come spiega quifinanza.it.

Quindi in realtà aiutare un parente va benissimo, ma serve fare tutto con metodo. Tracciabilità, causali corrette, documentazione conservata. È meno romantico, certo, ma molto più sicuro.