ULTIM’ORA GOVERNO: torna il reddito di cittadinanza nel 2026, sarà di 1.100€ e spetterà anche a tuo figlio | Non dovrai più dargli la paghetta

Il reddito di cittadinanza ai bambini (Foto di esudroff da Pixabay) - infoiva.com
Nel 2026 torna il reddito di cittadinanza e sarà rivolto anche ai più piccoli: 1100 euro, un vero stipendio.
Il reddito di cittadinanza, uno degli strumenti più discussi degli ultimi anni, ha rappresentato per molti una boccata d’aria in tempi difficili.
Nato con l’intento di supportare chi si trova in difficoltà economica, il suo ritorno nelle discussioni politiche sembra quasi inevitabile. Ma cosa potrebbe riservare questo “ritorno” per chi già dipendeva da questo aiuto?
I benefici economici, un po’ come una rete di sicurezza, possono fare la differenza per chi vive con stipendi bassi o, peggio ancora, senza un’occupazione stabile. La possibilità di ricevere un sussidio che copra almeno le necessità quotidiane rappresenta una risposta a un sistema che, purtroppo, non sempre riesce a garantire lavoro a tutti.
Il tema si fa ancora più interessante se si pensa a chi ne beneficia. Pensiamo per un attimo a un futuro in cui anche i più piccoli ricevono il loro contributo, un gesto simbolico ma concreto di solidarietà intergenerazionale. Nel 2026, un altro importante capitolo della storia del reddito di cittadinanza potrebbe riscrivere le regole del gioco.
Torna il reddito di cittadinanza, ma per i bambini
C’è chi dice che “pensare al futuro” sia una cosa che riguarda solo gli adulti, ma nel 2026 potrebbe arrivare una proposta che metterà d’accordo tutti: un aiuto economico che inizia dal giorno della nascita. Non si tratta quindi di un’ennesima misura per far fronte alle difficoltà immediate, ma di un’idea che guarda lontano, verso il futuro dei più giovani.
In Trentino Alto Adige, come riportano alcune testate, una nuova iniziativa potrebbe fare scuola: invece di concentrarsi solo sul presente, si vuole costruire un “fondo per il futuro” fin dal primo giorno di vita di ogni bambino.
Un aiuto per i più piccoli
Come funziona? Si parte con un contributo di 300 euro subito dopo la nascita e, nei successivi quattro anni, altri 200 euro ogni anno vengono versati nel fondo, a condizione che la famiglia aggiunga almeno 100 euro all’anno. Un piccolo investimento che potrebbe crescere nel tempo, grazie a una combinazione di fondi pubblici e privati.
In pochi anni, un bambino potrebbe accumulare più di 1.000 euro nel suo fondo pensione, un capitale che, sebbene sembri modesto, rappresenta una solida base su cui costruire il futuro. Ecco l’idea: non si tratta solo di un aiuto immediato, ma di una visione a lungo termine, dove anche i più piccoli hanno un piccolo patrimonio che cresce mentre loro crescono. Questa misura è universale, senza discriminazioni economiche. Non importa quanto guadagni la famiglia: ogni bambino ha la possibilità di accumulare un fondo che si ritroverà nel momento in cui entrerà nel mondo del lavoro. È un gesto simbolico, ma potrebbe segnare un cambiamento nella mentalità di come si costruisce il futuro economico di una generazione. E magari potrebbe essere adottato a livello nazionale, chissà.