Cittadinanza italiana, da oggi la perde anche chi è nato in Italia: arrivano i nuovi requisiti del Governo | Stanno colpendo tutti
I nuovi requisiti (Foto di jacqueline macou da Pixabay) - infoiva.com
Scattano le nuove regole: la cittadinanza italiana non è più garantita per tutti. Il Governo cambia le carte in tavola e il dibattito si accende.
La cittadinanza italiana è sempre sembrata qualcosa di definitivo. Una volta ottenuta, nessuno ci pensava più. E invece no: ora qualcosa è cambiato. E non solo per chi è arrivato in Italia da poco.
Negli ultimi anni il tema della cittadinanza è tornato spesso al centro del dibattito politico e sociale, ora un nuovo decreto approvato dal Governo ha rivoluzionato le regole. Per la prima volta, chi l’ha ottenuta può anche perderla. Non importa da quanto tempo vive in Italia, né se ha famiglia o lavoro qui.
Questa novità ha acceso subito forti polemiche. C’è chi parla di tutela della sicurezza nazionale, e chi invece teme che si stia andando contro i diritti delle persone. I giudici e la Corte Europea saranno probabilmente chiamati a intervenire.
Ma cosa dice davvero questa nuova legge? Chi rischia davvero? E perché anche chi è nato in Italia oggi potrebbe essere coinvolto?
Cittadinanza italiana: chi potrebbe perderla
Tutto parte da una nuova norma, come spiega avvocatomassimoferrante.it: l’articolo 12‑bis della legge sulla cittadinanza. In pratica, lo Stato potrà revocarla a chi è coinvolto in reati gravi (come terrorismo, mafia, tratta di esseri umani) oppure se ha ottenuto la cittadinanza con documenti falsi. Non si parla più solo di sanzionare chi ha violato la legge, ma anche chi potrebbe rappresentare un pericolo potenziale.
Ma la parte più discussa è che basterà anche solo un comportamento ritenuto “ostile allo Stato” – senza bisogno di una condanna – per far partire la procedura. In questi casi, il Ministero può proporre la revoca, che poi dovrà essere approvata dal Presidente della Repubblica.

Un diritto che può essere perso
Chi rischia davvero? Tutti quelli che hanno ottenuto la cittadinanza per naturalizzazione, matrimonio o discendenza, anche se magari vivono qui da decenni. Chi è italiano dalla nascita, invece, è escluso da questo rischio. Ma questa differenza sta già facendo discutere: crea cittadini di “serie A” e “serie B”. Questa distinzione tra cittadini per nascita e cittadini acquisiti rischia di creare nuove tensioni sociali.
E non è finita: la revoca può colpire anche i figli minorenni che vivono con chi perde la cittadinanza. Solo se dimostrano un forte legame con l’Italia potranno conservarla. Una norma che ha sollevato forti dubbi sulla tutela dei più giovani. La preoccupazione è che a farne le spese siano anche minori perfettamente integrati nel tessuto sociale italiano. Non ci resta che attendere per scoprire cosa succederà.
