Eletta città del degrado 2025, viverci è un incubo: in Italia è il posto peggiore dove abitare

La città del degrado (foto canva) - infoiva.com
Eletta “città del degrado 2025”, questa località italiana fa discutere: tra caos urbano, insicurezza e abbandono, viverci è diventato un vero incubo. Scopri di quale si tratta.
Ci sono città che ci conquistano a prima vista: una piazza, un panorama, un profumo nell’aria. Ma ce ne sono altre che lasciano sensazioni molto diverse. Non tutte le città italiane, purtroppo, riescono a offrire ai propri cittadini una vita serena, pulita, organizzata. Alcune sembrano essere rimaste indietro, quasi dimenticate.
Ogni anno, diverse classifiche provano a misurare la qualità della vita nelle città: sicurezza, verde pubblico, trasporti, inquinamento, decoro urbano. Ed è da questi dati – ma anche da tante testimonianze dirette – che emergono le cosiddette “città peggiori dove abitare”. Un’etichetta dura, ma che spesso ha una base concreta.
Ci sono luoghi in cui i servizi non funzionano, il traffico è ingestibile, il degrado è sotto gli occhi di tutti. Quartieri in cui è difficile sentirsi al sicuro, marciapiedi rotti, edifici fatiscenti, giardini trascurati. Tutto questo ha un impatto fortissimo sulla percezione di chi ci vive, molto più della semplice “bellezza architettonica”.
Eppure, in mezzo a tutto questo, c’è sempre qualcuno che prova a resistere, a rendere la propria città migliore. Ma quando il degrado supera un certo limite, anche l’amore per il proprio territorio inizia a vacillare. E così si arriva al triste primato: essere eletta la città più degradata d’Italia.
La città più degradata d’Italia
Quest’anno, il poco invidiabile titolo è andato anche a Mestre, in Veneto. A due passi dalla splendida Venezia, eppure così lontana da ogni immaginario romantico. La città, secondo quanto riportato da affarifinanza.it, è stata indicata come il posto peggiore in cui vivere in Italia nel 2025, a causa di un mix esplosivo di disorganizzazione, degrado e insicurezza urbana,
Nel quartiere attorno alla stazione, ad esempio, il paesaggio sembra essere desolante stando ad alcune testimonianze raccolte in rete: negozi chiusi, portici bui, gruppetti poco raccomandabili e un’atmosfera di abbandono diffuso. In alcune zone, sembra di trovarsi addirittura “in uno scenario post-apocalittico”, tra palazzi trasandati, muri scrostati e giardini trasformati in parcheggi improvvisati.
Un titolo poco piacevole
I problemi non si fermano all’estetica. Si parla di assenza di manutenzione, caos urbanistico, pochi spazi verdi, servizi scadenti, strade insicure e una mobilità urbana complicata. Il centro è piccolo, le periferie sono trascurate, e il disagio si respira nell’aria. Più che vivere, a Mestre si sopravvive.
Eppure, parliamo di una città con un passato ricco, una posizione strategica, e potenzialità enormi. Forse è proprio questo il nodo: vedere così tante occasioni perse fa ancora più male. E oggi, nel 2025, Mestre è diventata uno dei simboli del degrado urbano italiano. Una città che, più di ogni altra, chiede un cambio di rotta. Ovviamente, ogni città ha i suoi problemi e i suoi lati positivi. Mestre resta un centro importante, con tanta storia e tante persone che ogni giorno cercano di migliorarla. E avrà certamente anche tanti pregi.