Statuto dei lavoratori: se la tua azienda ti contatta in questo orario sarà multata a sangue con 3.000 euro | È categoricamente proibito

Il capo non può chiamare sempre (foto canva) - infoiva.com
Sempre reperibile, sempre connesso, ma ora basta: chi ti contatta fuori orario rischia fino a 3.000 euro di multa. Una novità che (forse) salverà le tue serate.
Essere un lavoratore moderno significa essere sempre sul pezzo: notifiche, email, riunioni su Zoom mentre stai facendo la spesa, messaggi vocali dal capo alle 22:17 con “una cosa velocissima”. Ma certo, velocissima come una coda all’INPS.
Siamo diventati tutti centralinisti di noi stessi. Sempre connessi, sempre reperibili, sempre più vicini all’esaurimento nervoso. Il confine tra “vita lavorativa” e “vita vera” ormai è sottile come la linea del Wi-Fi in treno.
Il capo non dorme mai. E nemmeno tu. Perché anche se non rispondi subito, lo ha visto che hai visualizzato. E quindi via di sensi di colpa, risposte passivo-aggressive e quel bel pensiero fisso: “forse era meglio un lavoro in fabbrica”. Negli ultimi anni, l’idea che si possa “staccare davvero” dal lavoro è diventata quasi un’utopia moderna: un sogno proibito tra una notifica e una riunione fuori orario.
Ma attenzione: se ti scrive in un certo orario, adesso potrebbero pagarla cara. E non in senso metaforico. Parliamo di multe vere. Fino a 3.000 euro per ogni lavoratore. Lo dice anche lo statuto, scopriamone di più.
Lo statuto dei lavoratori: mai contatti in questo orario
Il principio è semplice: fuori dall’orario di lavoro, non sei tenuto a rispondere a messaggi, mail, chiamate o piccioni viaggiatori aziendali. E se qualcuno insiste, ci pensa la legge. O meglio, ci penserà presto: il Disegno di legge 1290, presentato a novembre 2024, mira a rendere tutto ciò ufficiale, obbligatorio e sanzionabile. È la nuova frontiera del diritto alla disconnessione.
Il testo prevede che ogni lavoratore abbia il diritto di staccare davvero, soprattutto in smart working. Basta “un attimo solo” alle 21:00 o richieste “urgenti” alle 7 di mattina. Le uniche eccezioni? Emergenze vere, tipo server in fiamme. O il capo che ha perso la password.
Una multa salatissima
Nel frattempo, già diversi contratti collettivi (soprattutto nella Pubblica Amministrazione) tutelano questo diritto, come riporta anche adecco.it. E alcune aziende virtuose hanno inserito regole interne per evitare che il lavoro invada la vita privata come un gruppo WhatsApp che non puoi silenziare.
Il messaggio è chiaro: lavorare sì, ma non sempre. Rispondere sì, ma non ovunque. E se proprio il tuo capo non riesce a trattenersi dal mandarti la ventesima mail serale, digli che anche la legge ti permette di mettere il telefono in modalità “non disturbare”.