Lo Stato ti rimborsa il funerale: 1550€ a decesso | C’è una domandina da presentare
Il funerale (Foto di panyawat auitpol su Unsplash) - infoiva.com
Lo Stato entra in scena anche per le spese funerarie: scopri come puoi alleggerire il peso dell’ultimo addio.
Se c’è una certezza nella vita italiana, è che le tasse riescono a spuntarti anche dai posti più improbabili. Un po’ come quel parente insistente che non sai come ma si presenta sempre, pure quando non lo vuoi. Dalla mattina alla sera, sembra che ci sia sempre un modo per aprirti il portafogli.
Paghi per l’acqua, paghi per l’aria – o almeno sembra così – e persino per l’ombra che ti fanno gli alberi in estate. La burocrazia, poi, non fa sconti: ogni cosa ha la sua tassa, anche le più assurde. È come se lo Stato volesse ricordarci costantemente che la “tassa sulla vita” è un concetto serio.
Ma la vera ironia è che, tra tutte le spese impreviste che possono capitare, c’è un momento che prima o poi tocca tutti: il funerale. Un evento triste, certo, ma che ha sempre rappresentato un costo importante, quasi un’ultima tassa da pagare per questo viaggio chiamato esistenza.
Ora, almeno su questo punto, sembra esserci una piccola rivoluzione: lo Stato ha deciso di mettere una pezza, offrendo un rimborso per le spese funerarie. Insomma, non dovremo più preoccuparci di dover sborsare anche per… crepare. Un sollievo? Forse sì, almeno potremo morire in pace sapendo che almeno il funerale non graverà sulle tasche di chi resta. Come funziona? Scopriamolo.
Tasse: lo Stato ti rimborsa il funerale
Parliamo di soldi, però senza drammi: lo Stato ti restituisce una parte di quello che hai speso per il funerale, fino a un massimo di 1.550 euro. Non serve nemmeno essere parenti stretti del defunto, basta aver pagato la bolletta dell’ultimo viaggio. Insomma, se hai anticipato il conto per amici o conoscenti, puoi dormire sonni più tranquilli.
Ma attenzione: la modalità di pagamento è fondamentale. Niente contanti nascosti sotto il tappeto o buste anonime. Bisogna dimostrare che il denaro è passato in modo “tracciabile”: bonifico, carta di credito o qualsiasi altro metodo che lasci una traccia elettronica. Solo così lo Stato ti riconosce il rimborso, perché anche da morto, la burocrazia vuole le sue prove.

Piccoli dettagli da non sottovalutare
E se la cerimonia è stata fuori dall’Italia? Nessun problema – ci spiega fiscoetasse.com – purché i documenti siano leggibili dalle nostre autorità fiscali. Una traduzione giurata o, se parli inglese, francese, tedesco o spagnolo, puoi anche fare da traduttore fai-da-te. Per i friulani sloveni, invece, la traduzione è facoltativa: la minoranza è tutelata anche nei dettagli.
Anche se il funerale è stato pagato a rate o da più persone, niente panico. Basta mettere tutto nero su bianco e presentare le prove, così ognuno può chiedere la sua fetta di detrazione senza scannarsi al tavolo del 730. Insomma, anche quando si parla di morte, un po’ di organizzazione e chiarezza possono risparmiare grattacapi.
