Rottamazione quater, conto alla rovescia | Il 30 novembre o paghi o è finita: Agenzia delle Entrate non perdona nessuno
 
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Ultimi giorni per pagare la rata della Rottamazione quater: il 30 novembre è la scadenza decisiva per non perdere i benefici della definizione agevolata con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Il calendario fiscale di fine anno segna un appuntamento cruciale per milioni di contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione quater. Entro il 30 novembre, infatti, va saldata la rata prevista dal piano di pagamento, pena la decadenza dai vantaggi della misura. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda che chi non paga entro il termine — o supera di cinque giorni la tolleranza prevista — perde definitivamente gli sconti su sanzioni e interessi. Una sola rata mancata può far saltare l’intero accordo e far tornare dovuti tutti gli importi originari.
La Rottamazione quater, introdotta con la Legge di Bilancio 2023 e prorogata nel 2024, consente di regolarizzare i debiti fiscali affidati alla riscossione fino al 30 giugno 2022. Gli importi possono essere versati in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate, ma ogni scadenza è vincolante. L’Agenzia sottolinea che il pagamento deve essere effettuato entro la data prevista, utilizzando i bollettini già ricevuti o scaricabili dall’area riservata del portale. Non è necessario recarsi allo sportello: il versamento può essere fatto anche online o tramite home banking.
Scadenze e regole: cosa succede se si paga in ritardo
Il termine del 30 novembre rappresenta una delle ultime finestre utili del 2025 per mantenere attivo il piano di definizione agevolata. Il pagamento si considera valido anche se effettuato entro cinque giorni dalla scadenza, cioè entro il 5 dicembre. Superata questa soglia, il contribuente decade automaticamente dal beneficio, e il debito torna pienamente esigibile con sanzioni, interessi e aggi. Inoltre, non sarà più possibile richiedere la rateizzazione ordinaria per le stesse cartelle. Saltare una sola rata significa perdere tutti gli sconti ottenuti finora.
Chi ha difficoltà economiche può comunque versare solo parte dell’importo entro la scadenza, ma la regolarizzazione deve avvenire entro i cinque giorni di tolleranza. Le somme già versate resteranno acquisite e non saranno rimborsate in caso di decadenza. L’Agenzia invita quindi i contribuenti a verificare con anticipo i bollettini e i canali di pagamento, per evitare ritardi dovuti a errori tecnici o code agli sportelli. I pagamenti effettuati tramite home banking devono riportare correttamente il codice riportato sul bollettino RAV.

Il dettaglio che salva il piano e i consigli per non sbagliare
Il “dettaglio” che può fare la differenza è proprio la tolleranza di cinque giorni prevista dalla normativa. Molti contribuenti non sanno che, anche se il pagamento arriva entro il 5 dicembre, il piano resta valido. Tuttavia, la tolleranza non vale per le rate successive: eventuali ritardi futuri comporteranno la perdita immediata dei benefici. È quindi fondamentale rispettare scrupolosamente ogni scadenza e conservare le ricevute dei pagamenti per eventuali verifiche.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda infine che, per consultare le rate residue e scaricare i bollettini aggiornati, è possibile accedere all’area riservata del sito ufficiale con SPID, CIE o CNS. Chi ha aderito alla Rottamazione quater e vuole chiudere in regola deve muoversi subito: il 30 novembre non è solo una scadenza, ma il punto di svolta tra chi chiude i conti col Fisco e chi rischia di riaprirli da capo. In un periodo di alta pressione fiscale, rispettare questa data significa salvare anni di sconti e tranquillità.
