Fotovoltaico “a costo zero” | Reddito Energetico per famiglie con questo ISEE: il bonus che ti svolta la fine dell’anno
Uomo monta pannello fotovoltaico in casa (pexels) infoiva.com
Con il Reddito Energetico 2025, le famiglie con ISEE basso potranno installare impianti fotovoltaici domestici senza costi. Il GSE e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica confermano: l’energia prodotta abbatte la bolletta e ricarica il fondo per nuovi beneficiari.
Il nuovo bando nazionale del Reddito Energetico, gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), segna un passo concreto verso l’autonomia energetica delle famiglie più vulnerabili. L’iniziativa, finanziata dal MASE, consente di realizzare impianti fotovoltaici residenziali completamente a carico dello Stato, destinati a nuclei con ISEE inferiore a 15.000 euro o, in caso di famiglie numerose, fino a 30.000 euro. Il modello, già sperimentato in alcune regioni del Sud, diventa ora un programma stabile e coordinato a livello nazionale, con un fondo pluriennale che garantisce la rotazione delle risorse attraverso l’energia prodotta e condivisa.
Secondo il GSE, ogni impianto è di proprietà pubblica ma concesso in uso gratuito per almeno vent’anni. L’energia autoconsumata riduce la spesa elettrica fino all’80%, mentre quella in eccesso viene immessa in rete: i proventi dello scambio sul posto tornano al fondo per finanziare nuovi impianti. Un sistema virtuoso, che coniuga sostenibilità ambientale e inclusione sociale, trasformando il sole in uno strumento di equità economica.
Chi può fare domanda e cosa serve
Il bando 2025, operativo da primavera, si rivolge alle famiglie residenti in Italia con abitazione di proprietà o in affitto dotata di un tetto idoneo all’installazione. Possono partecipare solo nuclei con ISEE sotto le soglie previste e regolari nei pagamenti delle utenze. La domanda si presenta online sul portale del GSE tramite SPID o CIE, allegando la dichiarazione ISEE aggiornata e la planimetria dell’immobile. È sufficiente spuntare l’opzione “Reddito Energetico” nel modulo per accedere alla verifica dei requisiti e all’inserimento in graduatoria.
La selezione avviene in base a criteri di priorità che premiano le famiglie numerose, le abitazioni in aree a rischio energetico e gli immobili in zone climatiche con maggiore irraggiamento solare. Una volta approvata la richiesta, il GSE coordina direttamente la progettazione e l’installazione dell’impianto tramite imprese accreditate, senza costi né anticipi da parte dei beneficiari. Ogni impianto viene monitorato costantemente per garantire efficienza e continuità produttiva, con manutenzione ordinaria inclusa per tutta la durata della convenzione.

La spunta che apre il bando e i vantaggi nel tempo
Il dettaglio decisivo per accedere al bando è proprio quella “spunta” digitale nel portale GSE: un semplice clic che attiva la procedura e collega automaticamente i dati ISEE con il sistema del Reddito Energetico. Chi ha già presentato la DSU può quindi candidarsi in pochi minuti, senza ulteriori documenti. È un processo snello e completamente online, pensato per evitare burocrazia e favorire la partecipazione delle famiglie meno digitalizzate grazie al supporto dei Comuni e dei CAF convenzionati.
I vantaggi non si limitano al risparmio in bolletta. L’energia pulita riduce le emissioni, valorizza il patrimonio edilizio e contribuisce all’autonomia energetica locale. Secondo le stime del MASE, un impianto medio da 3 kW può generare oltre 4.000 kWh all’anno, equivalenti a un taglio di circa 700 euro sui costi elettrici domestici. L’iniziativa sostiene anche le piccole imprese installatrici del territorio, creando lavoro e competenze in un settore in crescita.
Il Reddito Energetico 2.0 è quindi più di un bonus: è una politica strutturale di giustizia energetica, che trasforma l’energia solare in un diritto accessibile e duraturo. Nel 2025, quel clic sul portale GSE potrà diventare il primo passo per accendere una casa, risparmiare sulla bolletta e dare nuova luce al Mezzogiorno e a tutto il Paese.
