Mamme lavoratrici, arriva il Bonus ma non per tutte | Aggiornata la lista delle fortunate: scopri se ci rientri

donna che sorride

Il bonus per le mamme lavoratrici (foto canva) - infoiva.com

La nuova misura dedicata alle madri lavoratrici entra nella manovra e promette un aiuto economico concreto, ma solo per una parte ben definita

La nostra fonte spiega che il beneficio interesserà circa 865 mila lavoratrici, una platea individuata dall’ISTAT sulla base dei requisiti fissati dal Governo all’interno della manovra.

Si tratta di un intervento che punta a sostenere il reddito delle famiglie con figli, ma introducendo paletti chiari per identificare chi ha realmente diritto alla misura. Il bonus nasce infatti per offrire un sostegno mensile a chi lavora e si trova a gestire allo stesso tempo la cura dei figli, affrontando costi crescenti senza un aumento proporzionato del reddito familiare.

Secondo quanto riportato, il contributo è rivolto esclusivamente a lavoratrici dipendenti o autonome e richiede la presenza di figli minorenni.

Non tutte però potranno ottenerlo: il limite di reddito, la quantità di figli e l’età del più piccolo incidono in maniera decisiva sull’accesso. È proprio questa selettività che restringe la platea pur mantenendola estesa, definendo quindi una misura che non è universale ma mirata.

A chi spetta davvero e quali sono gli importi previsti

Il bonus avrà un valore di 60 euro al mese, per un totale medio annuo di circa 660 euro per ogni lavoratrice che rientrerà nei requisiti. ANSA evidenzia come la spesa pubblica stimata per coprire l’intero provvedimento sia pari a circa 570 milioni di euro, una cifra importante ma ritenuta sostenibile grazie ai criteri selettivi introdotti. L’ISTAT ha anche stimato l’impatto sulla popolazione: si parla del 3,2% delle famiglie italiane direttamente coinvolte e di un aumento del reddito disponibile medio pari al 2,7% nelle famiglie beneficiarie.

Il requisito chiave per accedere al bonus è il reddito da lavoro della madre, che non deve superare i 40 mila euro annui. Inoltre, è necessario avere almeno due figli. Nel caso di due figli, il più piccolo deve avere meno di dieci anni; per chi ne ha tre o più, l’età massima del figlio più giovane sale fino ai diciotto anni. Queste condizioni creano una distinzione netta: restano escluse le lavoratrici senza figli o con un solo figlio, così come quelle che superano la soglia di reddito indicata.

Bonus per le mamme lavoratrici (Fonte: Canva)- www.infoiva.com

Perché non riguarda tutte e come funzionerà nella pratica

La selettività della misura deriva dalla volontà di sostenere soprattutto le famiglie che si trovano nella fascia intermedia: non abbastanza povere da accedere ai sussidi più consistenti, ma nemmeno così benestanti da poter sostenere senza difficoltà i costi legati ai figli. La nostra fonte sottolinea che il bonus non richiede titoli di studio specifici, né una certa anzianità di servizio: l’unico vincolo resta la condizione di madre lavoratrice con i requisiti indicati. Questo rende la misura ampia ma allo stesso tempo mirata, escludendo tutti i nuclei che non rientrano nelle fasce considerate più esposte alle spese familiari.

Dal punto di vista operativo, il bonus sarà riconosciuto in automatico sulla base delle informazioni fiscali e lavorative già disponibili, senza procedure complesse o domande aggiuntive. L’obiettivo è evitare ritardi, semplificare l’erogazione e ridurre la possibilità di errori o esclusioni improvvise. Il provvedimento, come riportato dalla fonte, non avrà effetto retroattivo e andrà applicato seguendo il calendario stabilito dalla manovra, senza deroghe per le annualità precedenti. La misura rappresenta dunque un tassello significativo della nuova politica di sostegno alle famiglie, ma resta una misura selettiva: solo chi rispetta le condizioni potrà beneficiarne realmente.