Non fare più questi bonifici: ti trovi subito il Fisco alla porta | Avviati i controlli a tappeto
Agenzia delle entrate (fonte wikicommons) - infoiva.com
Alcune operazioni bancarie considerate comuni e apparentemente innocue possono far scattare verifiche immediate da parte dell’Agenzia delle Entrate
Nell’era dei pagamenti digitali, dei trasferimenti veloci e della gestione del denaro tramite app, effettuare un bonifico è diventato un gesto quotidiano.
Si paga l’affitto, si salda un lavoro, si inviano soldi a un familiare o si acquistano prodotti e servizi. Quello che molti ignorano è che non tutti i movimenti sono considerati uguali dal Fisco, soprattutto quando superano certe soglie o non sono adeguatamente giustificati.
Negli ultimi mesi l’attenzione delle autorità si è intensificata. Sono aumentati i controlli preventivi e le analisi automatiche sui conti correnti, con sistemi che incrociano informazioni e segnalano qualsiasi flusso sospetto.
Un meccanismo che riguarda tutti, indipendentemente dal reddito o dalla tipologia di attività svolta, e che può coinvolgere anche chi non ha nulla da nascondere ma commette l’errore di non conoscere le regole.
I bonifici che possono mettere nei guai anche senza volerlo
I casi più delicati sono quelli in cui il bonifico supera determinate soglie o presenta una causale troppo generica. Le operazioni prive di una motivazione chiara vengono spesso selezionate per controlli automatici, perché il Fisco interpreta l’ambiguità come un possibile tentativo di occultare redditi o compensi non dichiarati. Anche i trasferimenti tra privati, se ripetuti o di importo elevato, possono risultare sospetti se non c’è una spiegazione documentabile.
Un altro aspetto critico riguarda i bonifici che sembrano “non coerenti” con la situazione economica del soggetto che li effettua. Se un contribuente registra entrate modeste ma esegue operazioni consistenti e ricorrenti, il sistema può attivare verifiche approfondite. È un principio semplice: ciò che non appare proporzionato fa scattare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Da qui la necessità, spesso sottovalutata, di motivare ogni trasferimento in modo preciso e trasparente.

Come evitare la segnalazione e proteggere il proprio conto
La regola d’oro è una sola: mai effettuare bonifici con causali vaghe come “saldo”, “pagamento”, “prestito” o peggio ancora lasciandola in bianco. È proprio in questi casi che gli algoritmi individuano possibili irregolarità e attivano i controlli. Molto meglio indicare informazioni complete e verificabili, specificando natura del pagamento, relazione tra le parti coinvolte e motivo esatto del trasferimento.
Gli esperti ricordano inoltre di evitare bonifici ingiustificati tra amici o familiari, soprattutto se ricorrenti o con importi rilevanti. Anche questi movimenti, se non accompagnati da adeguata documentazione, possono essere interpretati come pagamenti “in nero” o redditi non dichiarati. Mantenere tracciabilità, chiarezza e coerenza tra entrate e uscite è la chiave per non avere sorprese. Solo così si può evitare l’arrivo inatteso di controlli e tutelare la serenità del proprio conto corrente, in un periodo in cui l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i monitoraggi a tappeto.
