Nuova tassa bancomat, ti scalano i soldi e nemmeno te ne accorgi: occhio a queste banche | Clienti senza parole
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C’è una “tassa” nascosta che colpisce chi preleva al bancomat senza controllare le condizioni della propria banca
Prelevare contanti è un gesto quotidiano, talmente abituale da passare spesso inosservato. Eppure, dietro questa operazione apparentemente semplice, si cela un meccanismo che può incidere sulle spese mensili più di quanto si immagini.
Non si tratta di una tassa vera e propria, ma di una commissione applicata in determinate circostanze che, nel linguaggio comune, viene ormai definita come una vera e propria “tassa” sul prelievo.
La questione riguarda diverse banche che applicano costi aggiuntivi quando il cliente utilizza sportelli automatici non appartenenti al proprio istituto, oppure quando il prelievo non rientra in specifiche condizioni previste dal contratto.
Senza accorgersene, molti correntisti si ritrovano così a pagare somme extra che si sommano mese dopo mese, trasformandosi in una spesa non irrilevante.
Come funziona davvero la “tassa” sul prelievo e perché molti non se ne accorgono
La cosiddetta “tassa” nasce dalle commissioni imposte su alcuni tipi di prelievo. In pratica, quando si utilizza un bancomat di una banca diversa dalla propria, oppure quando il conto applica limitazioni sul numero di operazioni gratuite, scatta un addebito automatico. È un meccanismo che non sempre viene illustrato con chiarezza e che spesso rimane nascosto tra le clausole contrattuali, diventando evidente solo quando si controlla l’estratto conto.
Le condizioni possono variare notevolmente da banca a banca: alcune prevedono un certo numero di prelievi gratuiti al mese, altre applicano commissioni fisse indipendentemente dall’importo prelevato. Ciò che accomuna tutti i casi è la scarsa trasparenza percepita dai clienti, che spesso scoprono l’addebito solo dopo aver effettuato più operazioni nel corso del mese. Ed è proprio questa dinamica a far parlare di una vera e propria “tassa” nascosta.

Quali istituti applicano le commissioni e come evitare addebiti indesiderati
Gli istituti che applicano queste commissioni non sono pochi, e le differenze tra un conto e l’altro possono essere significative. Alcune banche digitali offrono prelievi gratuiti solo entro determinati limiti mensili o solo in determinati circuiti, mentre altre applicano addebiti anche per operazioni ripetute sulla stessa rete. È quindi fondamentale conoscere le regole del proprio conto per evitare sorprese e comprendere esattamente quando scatterà la “tassa”.
Il modo più semplice per evitare addebiti inutili è verificare quali sportelli appartengono alla propria banca e utilizzare quelli per tutte le operazioni ordinarie. Allo stesso tempo, controllare periodicamente le condizioni contrattuali permette di capire se il proprio istituto ha introdotto nuove commissioni o se esistono alternative più vantaggiose. In un periodo in cui ogni spesa incide sul bilancio familiare, prestare attenzione a queste dinamiche può fare la differenza, evitando di pagare costi che, pur essendo legali, restano per molti una vera e propria “tassa” nascosta.
