I notai presentano la Carta dei Diritti del Cittadino

E’ stata presentata lo scorso 16 luglio a Roma, e in concomitanza in altre 25 città italiane, la Carta dei Diritti del Cittadino nei rapporti col Notaio, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con 10 associazioni dei consumatori, ovvero Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori.

Obiettivo di questa carta è far conoscere agli utenti le garanzie che il notaio offre nell’esercizio della funzione pubblica, ma anche per informare il cittadino circa i suoi diritti e la tutela dei suoi beni, rendendo così più diretta e semplice la comunicazione tra notai e cittadini.

La carta dei diritti è stata presentata dal Notariato, che è stato il primo tra gli ordini professionali attivi nell’area economico-giuridica, perché consapevole della difficoltà nell’apprendere e comprendere il lavoro svolto dai notai e quindi orientarsi, nei loro rapporti con i professionisti, in modo più consapevole.
Si cerca, dunque, di diminuire progressivamente quel gap informativo e comunicativo che ancora esiste, ed è anche piuttosto profondo.

La carta, che si compone di diverse sezioni, dalle garanzie offerte dalla prestazione del notaio ai diritti dei cittadini nei rapporti con il notaio e le sue responsabilità, si propone come uno strumento di facile lettura utile ad orientare l’utente nella complessità della prestazione notarile e renderlo consapevole delle garanzie offerte dall’atto pubblico nelle operazioni economiche che riguardano la famiglia, la casa, i mutui e le successioni.

La carta è disponibile in tutti gli studi notarili sotto forma di brochure e poster, ma anche nelle sedi delle Associazioni dei Consumatori e scaricabile dal sito del Notariato.

Vera MORETTI

A Roma la presentazione della Carta dei Diritti del Cittadino

Appuntamento a Roma il 16 luglio presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale per la conferenza stampa nazionale durante la quale verrà presentata la “Carta dei Diritti del cittadino nei rapporti con il notaio”, realizzata dal Notariato e 10 Associazioni dei Consumatori, ovvero Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, che punta ad offrire ai cittadini uno strumento di informazione sul ruolo del notaio e le garanzie offerte a tutela dei loro beni.

Vi prenderanno parte:

Albino Farina: Consigliere Nazionale del Notariato con delega ai rapporti con le Associazioni dei Consumatori;

Mario Finzi: Vicepresidente di Assoutenti;

Laura Liberto: Coordinatore nazionale Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva;

Cristina Bargero: Componente degli organi parlamentari X Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati;

Paola Pelino: Vicepresidente della X Commissione permanente Industria, commercio, turismo del Senato – Vicepresidente del gruppo FI-Pdl;

Enrico Cinotti: vicepresidente de Il Test, sarà il moderatore.

Il 16 luglio, contestualmente all’evento nazionale, i Consigli Notarili Distrettuali e i referenti locali delle Associazioni dei Consumatori presenteranno la carta dei diritti nelle principali città italiane.

Vera MORETTI

Guida al cittadino sulla convivenza

E’ stata presentata a Modena sabato 10 maggio la guida per il cittadino “La convivenza, regole e tutele della vita insieme”, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato insieme a 11 tra le principali associazioni dei consumatori.

Alla presentazione erano presenti alcuni notai modenesi: Antonio Diener, Francesco Striano e Giuliano Fusco. Insieme a loro, a illustrare la guida ci saranno i rappresentanti di alcune Associazioni dei Consumatori: Mara Colla, Presidente Nazionale Confconsumatori, Renza Barani, Presidente di Federconsumatori Modena e un rappresentante di Movimento Consumatori.

E’ possibile scaricare la guida gratuitamente collegandosi al sito web del Notariato e da quelli delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione: Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.

Il vademecum fornisce consigli utili a tutelare gli interessi di coloro che, per scelta o impedimento giuridico, non sono sposati ma desiderano condividere la propria vita.
La rilevanza del fenomeno in Italia ha infatti indotto il legislatore e la giurisprudenza, in questi ultimi anni, a estendere anche ai conviventi una serie di diritti che le norme di legge prevedevano solo per i coniugi.

La Guida aiuta a chiarire le differenze tra una coppia sposata e una coppia di conviventi; dando al contempo indicazioni per regolare aspetti fondamentali come la gestione della casa di residenza comune o il suo acquisto, le decisioni su mantenimento, istruzione ed educazione dei figli, l’assistenza in caso di malattia e incapacità di uno dei due partner, nonché le disposizioni sulla successione anche per quanto riguarda i figli nati fuori dal matrimonio.

Per quanto riguarda il regime patrimoniale della coppia, per esempio, spetta ai conviventi supplire al vuoto normativo con gli strumenti negoziali e contrattuali più adeguati alle loro esigenze per evitare situazioni di litigiosità in caso di fine del rapporto.

Il convivente, inoltre, non matura alcun diritto sulla casa se essa è di proprietà del partner; è quindi consigliabile ridefinirne la proprietà per evitare che si possa rimanere senza un “tetto”, nel caso l’unione dovesse rompersi.

Per i coniugi, inoltre, il testamento è un’opzione, mentre per i conviventi diventa una necessità. Nel caso venisse a mancare un partner, infatti, l’altro potrebbe trovarsi privo di qualsiasi tutela.

Vera MORETTI

Natale all’Italiana e a Km zero

Il Natale che si sta avvicinando sarà quanto mai all’italiana, non solo per le usanze e le tradizioni, che nel Belpaese sono ancora molto radicate, ma anche, e soprattutto, per i prodotti che imbandiranno le tavole di cenoni e pranzi natalizi.

Sembra, infatti, che il Made in Italy stia soppiantando qualsiasi altro tipo di menù, e che ci sia un forte ritorno ai prodotti locali e regionali, dei quali, ammettiamolo, certo non siamo carenti.

Inoltre, non solo il cibo parlerà rigorosamente italiano, perché anche sotto l’albero la maggioranza dei regali saranno di provenienza nostrana.

A comunicare ciò è Adoc, Associazione Difesa Orientamento Consumatori, nella persona del suo presidente, Lamberto Santini: “Per i cenoni natalizi abbiamo registrato un rialzo dei consumi di prodotti regionali e locali, a Km Zero, in nome del risparmio e della sostenibilità nonostante i costi per la spesa alimentare siano cresciuti del 3% rispetto al 2012, per un totale di circa 180 euro a famiglia“.

Vera MORETTI

Per uscire dalla crisi, deve cambiare il sistema bancario

L’Adoc, Associazione difesa orientamento consumatori, ha lanciato un allarme: il sistema bancario, per poter realmente venire incontro alle esigenze dei consumatori, famiglie o imprese che siano, va rivisto e rilanciato puntando sulla professionalità degli operatori e aprendo le linee di credito.

Lo ha dichiarato Lamberto Santini, presidente Adoc: “Oggi più che mai i consumatori italiani sentono il bisogno di avere dalla loro parte un sistema bancario migliore e di qualità che metta al centro della sua attività il dare credito alle imprese, in particolare piccole e medie, e alle famiglie, motore trainante del Paese. Come Adoc riteniamo che il viatico per rilanciare il settore bancario, e di conseguenza l’intera economia, sia puntare e investire sulle enormi professionalità degli operatori. Crediamo che questi non debbano pagare gli errori fatti nel passato, se oggi c’è un eccesso di sportelli bisogna guardare indietro alle scelte, rivelatisi non lungimiranti, del sistema bancario. Il sistema creditizio e finanziario deve iniziare un nuovo corso, basato innanzitutto sul recupero del rapporto fra Abi e i rappresentanti dei lavoratori“.

D’altra parte, il problema dell’accesso al credito, e della difficoltà ad ottenere un finanziamento dalle banche, è stato più volte denunciato da pmi e famiglie italiane, senza le quali è impossibile pensare ad una ripresa definitiva.
Ed è impensabile basarsi su quella sempre più sparuta minoranza di imprese che possono dare garanzie al momento dell’accensione di un mutuo o prestito.

Se le banche non cambiano rotta e non danno fiducia ai piccoli investitori, i tempi di crisi si allungheranno ancora, mietendo altre vittime.

Vera MORETTI

Dal Notariato, una guida per acquistare casa all’asta

In un periodo di crisi come questo, spesso l’acquisto della casa rischia di diventare un sogno sempre più irraggiungibile.
Ma molti cittadini ignorano che, per esaudire il proprio desiderio senza doversi indebitare pr una vita intera, si può ricorrere all’acquisto all’asta.
Per poterci riuscire, basta conoscere le procedure da seguire.

Per questo motivo, il Consiglio Nazionale del Notariato e 11 tra le principali Associazioni dei Consumatori, ovvero Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, hanno presentato a Roma la nona Guida per il Cittadino “Acquisto all’asta. Un modo alternativo e sicuro di comprare casa”.

Occorre sapere, come prima cosa, che le aste immobiliari possono essere di due tipi: giudiziarie e di dismissione del patrimonio pubblico.
L’asta giudiziaria realizza la vendita forzata di un immobile a causa di debiti insoluti da parte del proprietario. Nelle aste dismissive, invece, lo Stato o un ente pubblico offrono in vendita un bene immobile.

Secondo gli ultimi dati disponibili le vendite giudiziarie di beni immobili disposte dal giudice sono state nel primo semestre 2013 quasi 23.000 rispetto alle 38.900 dell’intero 2011. Ipotizzando lo stesso ritmo anche nella seconda parte del 2013 si può prevedere un trend di crescita del 18%.

La Guida risponde ad alcune delle domande più frequenti: ad esempio se sia possibile o meno usufruire di un mutuo per l’acquisto all’asta e come debbano comportarsi i coniugi in regime patrimoniale di comunione dei beni. E ancora: vengono chiarite le procedure da seguire, gli strumenti per capire se si sta facendo un buon affare. Nella guida vengono affrontati questi e tanti altri temi: consigli, domande e box di approfondimento.

Un capitolo specifico è dedicato al progetto Rete Aste Notarili (RAN), lanciato dal Consiglio Nazionale del Notariato, che si caratterizza per l’alto livello di sicurezza, la facilità di accesso del cittadino e la riduzione dei costi. Per le aste giudiziarie nelle quali il giudice prevede l’utilizzo della RAN si può quindi partecipare all’asta presentandosi da un notaio periferico su tutto il territorio nazionale, senza dover essere presente fisicamente nel luogo dell’asta e presentando offerte residuali al ribasso, il tutto via web.

Anche questa Guida è scaricabile gratuitamente dal sito web del Notariato e delle associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione.

Vera MORETTI

Il problema della concessione dei mutui affrontato anche dal Notariato

Della difficoltà di concedere, ed ottenere, un mutuo bancario, avevamo già parlato precedentemente, ma ora, poiché si tratta di un problema che sta diventando sempre più concreto, il Consiglio Nazionale del Notariato e 11 associazioni di consumatori (Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori) si sono riuniti in un tavolo tecnico di confronto per analizzare le criticità rilevate sul territorio legate a questa spinosa questione.

Difficoltà da parte di cittadini ed imprese ad ottenere finanziamenti e spread imposti dalle banche inspiegabilmente elevati sono i due nodi da sciogliere, insieme alla prassi, sempre più diffusa e sgradevole, di dover obbligatoriamente stipulare, quando il mutuo viene concesso, un contratto assicurativo con costi che possono incidere notevolmente sulla rata di rimborso e sul bilancio familiare.

Per questo, è stato deciso di istituire un gruppo di lavoro congiunto al fine di fornire alle istituzioni un’indagine conoscitiva sul tema e sensibilizzare il legislatore ad approntare soluzioni efficaci per la salvaguardia dell’economia delle imprese e delle famiglie italiane, che in questo periodo si trovano in reale difficoltà.

Vera MORETTI

Ad ottobre l’Iva passerà a 23%

di Vera MORETTI

Confermato l’aumento dell’Iva dal 21 al 23% a partire da ottobre.
E’ stato annunciato da Vittorio Grilli, viceministro dell’economia, e subito commentato da Confesercenti come un passo falso, soprattutto perché colpirà, ancora una volta, i consumi.

Secondo l’associazione di categoria, dunque, questo passaggio non porterà nulla si buono, considerando il regime di recessione nel quale l’Italia si trova già da ora. Il rischio, concreto, è quello di congelare ulteriormente una ripresa economica che, senza aumento dei consumi, non potrà mai riavviarsi.

Inoltre, con questo provvedimento, l’Italia avrà un’Iva ben superiore rispetto ai 27 stati Ue fermi a 20,9%, senza contare Francia, 19,6%, Germania, 19%, e Spagna, 18%. E la pressione fiscale, secondo le previsioni, nel 2013 raggiungerà il 46%.

Confocommercio non è da meno, poiché parla di “autogol contro la crescita“.
Inoltre, l’associazione che riunisce i commercianti ha ribadito che l’aumento dell’aliquota standard comporterà non solo la riduzione del volume dei consumi, già ora piuttosto negativo, ma ridurrà anche il potere d’acquisto, i redditi percepiti e la ricchezza messa da parte dalle famiglie, già colpite, come precisato dall’Adoc, da cinque anni di continue riduzioni del reddito disponibile.

Consumi in calo, il dato più basso dal 2004

L’unico settore a resistere alla crisi è quello degli alimentari. Abbigliamento, calzature, elettrodomestici, mobili e tecnologie sono invece in caduta libera. E’ quanto denuncia Confcommercio, che, in base ai dati registrati dall’ultima indagine Istat, evidenzia come le vendite al dettaglio nel 2011 siano calate dell‘1,3% rispetto al 2010.

Le vendite degli alimentari restano ferme e il non food scende dell’1,8 %. Si tratta del dato peggiore dal 2009, e se si guarda alle vendite al dettaglio dello scorso dicembre (-1,1%) si tratta del ribasso più forte dal luglio 2004. Se letto in retrospettiva a un anno, l’indice grezzo del -1,1% di dicembre 2011 segna un calo del 3,7% rispetto allo stesso mese del 2010: le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dell‘1,7%, quelle dei beni non food del 4,4 %
Confrontando i dati con novembre 2011 le vendite sono diminuiti sia per i prodotti alimentari (-1,0%) sia per quelli non alimentari (-1,2%).

Sul fronte degli esercizi di vendita, Istat ha registrato una flessione rispetto al 2010 sia per le vendite della grande distribuzione (-3,9%), sia per i piccoli negozi (-3,5%). Le diminuzioni tendenziali riguardano sia gli esercizi non specializzati (-4,2%) sia quelli specializzati (-1,9%). Aumentano invece le vendite solo per i discount alimentari (+1%), mentre diminuiscono quelle degli ipermercati (-4,4%) e dei supermercati (-2%).

“Il potere di acquisto delle famiglie è in caduta libera, per di più intaccato dalla manovra economica e dalla forte crescita dei prezzi, anche sulla spinta dell’aumento dei carburanti” denunciano Rosario Trefiletti di Federconsumatori ed Elio Lannutti di Adusbef. “Non sorprende il calo delle vendite. Il costo della spesa alimentare è salito in media del 5%, per un aggravio di spesa pari a 350 euro l’anno per famiglia” sottolinea Adoc. Punta invece all’abbattimento della pressione fiscale indiretta e diretta per far riprendere i consumi Adiconsum, mentre Federdistribuzione avverte: “La situazione dei consumi è preoccupante e un nuovo aumento dell’Iva metterebbe ulteriormente a rischio il potere d’acquisto delle famiglie”.

Benzina sempre più su. E io pago…

Avreste mai pensato di pagare un litro di benzina di più che un chilo di broccoli? Eppure con gli ultimi rincari del prezzo dei carburanti è così. E basta! Perché i cittadini italiani devono essere sempre i più fessi d’Europa quando vanno alla pompa a fare il pieno? Il prezzo della benzina, infatti, non si ferma più e ha raggiunto un nuovo record. Eni ha ritoccato i prezzi con una media ponderata salita nel servito a 1,801 euro/litro (+0,6 centesimi), con punte sul territorio che – per via delle accise regionali – sfondano quota 1,9 euro/litro. Naturalmente sale anche il prezzo del diesel, giusto per non farsi mancare niente, con una media attorno a 1,74 euro/litro, con picchi al Sud oltre 1,77.

Furibonde le associazioni di consumatori, oltre che la gente in fila al distributore… La soglia di 1,90 euro al litro, sottolinea il Codacons, rappresenta “una stangata che per un pieno di benzina si traduce in 19,50 euro a pieno, considerato che il 20 febbraio 2011 si pagava mediamente, con servizio, 1,510 euro al litro. Un incremento del 25,8%“. Sempre secondo il Codaconsil ministro Corrado Passera deve convocare immediatamente, ad un unico tavolo di confronto, le associazioni di rappresentanza delle compagnie petrolifere, quelle dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori per stabilire regole ben più efficaci” sui carburanti rispetto a quelle previste nel decreto sulle liberalizzazioni.

Ci vanno giù ancora più pesanti Adusbef e Federconsumatori: “La situazione è gravissima, è urgente sterilizzare la tassazione applicando l’accisa mobile“. E l’Adoc si mette a far classifiche; con un costo medio di 1,80 euro al litro l’Italia è diventato il Paese più caro d’Europa dove fare il pieno, per il quale si spende in media il 12% in più che nel resto d’Europa, con una differenza di 350 euro. “Un anno di rifornimenti costa in media 3.240 euro a un italiano, il 12% in più della media europea, con un aggravio di spesa pari a circa 350 euro annui – dice Carlo Pileri, presidente dell’Adoc -. L’Italia è il Paese europeo con i costi più alti dei carburanti, si spende il 10% in più che in Francia, il 7% in più che in Germania, il 20% in più della Svizzera e poco meno del 30% in più che in Spagna. Un pieno oggi costa 90 euro, in Europa mediamente si spendono 80 euro, in Svizzera si spendono circa 15 euro in meno ad ogni rifornimento“.

Si diceva dei broccoli, all’inizio… Non ci siamo inventati il paragone, lo ha cavato dalle statistiche Coldiretti, che ha rilevato come il prezzo della benzina alla pompa ha raggiunto quello di un chilo di lattuga (1,90 euro al chilo) e superato quello di broccoli, appunto, (1,75 euro al chilo), dei finocchi (1,65 euro al chilo) e delle arance tarocco (1,60 euro al chilo) tartassate dagli effetti del maltempo delle ultime settimane. Secondo Coldiretti è l’effetto più evidente dei cambiamenti in atto nella distribuzione della spesa degli italiani, per i quali la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica ha sorpassato quella per gli alimentari e le bevande. Potessimo far camminare le auto con il succo d’arancia… metterebbero le accise anche su quello.