Affitto casa ai giovani: quali agevolazioni fiscali sono previste?

Quali agevolazioni fiscali sono previste per i figli che vorrebbero prendere in affitto un’abitazione per conto proprio? I giovani tra i 20 e i 31 anni di età (non ancora compiuti) possono prendere in locazione un’unità abitativa intera oppure una porzione di essa e godere di benefici fiscali grazie a un’Irpef più bassa. È necessario il contratto di locazione e la legge di riferimento per l’affitto è la numero 431 del 1998. Il beneficio fiscale applicato all’Irpef è del 20%.

Quale detrazione fiscale si ottiene con l’affitto della casa ai giovani fino a 30 anni?

Il massimo della detrazione fiscale Irpef ottenibile dall’affitto di una casa ai giovani è pari a 2 mila euro. Quella di base, il minimo della detrazione ottenibile, anche per il 2022 rimane 991,60 euro. Il 20% di beneficio fiscale si applica mediante la percentuale del 20% sul canone di affitto pattuito. Più il canone di affitto è alto, maggiore è lo sconto fiscale applicando la percentuale prevista.

Quali sono i requisiti per beneficiare della detrazione fiscale del 20% sull’affitto della casa per i giovani?

Per poter beneficiare della detrazione fiscale del 20% sull’affitto della casa ai giovani è necessario possedere determinati requisiti. Innanzitutto il reddito complessivo non deve eccedere i 15.493,71 euro. Chi prende l’immobile in affitto, si ritiene, vi ci deve spostare la propria residenza. Quest’ultima, dunque, deve essere necessariamente differente da quella relativa alla casa principale dei genitori. Rispetto al passato, il beneficio fiscale si può sfruttare per quattro anni e non più per tre. L’età di chi prende in affitto la casa o una porzione di essa deve essere compresa tra i 20 e i 31 anni. Quest’ultima età non deve essere già stata compiuta.

Quale sconto fiscale si può ottenere per l’affitto di una casa per studenti universitari fuori sede?

Lo sconto fiscale del 20% sull’affitto di una casa per i giovani non è l’unico vantaggio ottenibile per chi sposti la propria residenza abituale. Infatti, è ancora in vigore lo sconto fiscale per gli studenti universitari fuori sede. Le condizioni di accesso all’agevolazione fiscale, nel 2022 sono rimaste invariate. Si può ottenere la detrazione fiscale Irpef del 19% sui canoni di locazione versati per l’alloggio universitario. Il beneficio fiscale ha il limite massimo di 2.633 euro. Il beneficio fiscale per gli studenti fuori sede si può applicare sui canoni di locazione inerenti i contratti previsti dalla legge numero 431 del 1998, ovvero:

  • i contratti di ospitalità;
  • gli atti di assegnazione in locazione o godimento stipulati con gli enti che non abbiano fini di lucro oppure con le cooperative.

Cosa fare per beneficiare dello sconto Irpef sulle locazione per i figli universitari fuori sede?

Per beneficiare della detrazione fiscale è necessario che lo studente studi a un’università che si trovi in un comune diverso di quello di appartenenza. L’università deve trovarsi in una provincia differente e distante non meno di 100 chilometri dal comune di residenza dello studente fuori sede. La detrazione fiscale non spetta nel caso di subaffitto. La detrazione fiscale spetta anche se l’onere viene sostenuto nell’interesse di famigliari a carico. L’importo limite di 2.633 euro rappresenta il massimo di spesa del quale può beneficiare ciascun contribuente, anche se riferito a più contratti di affitto intestati a più figli.

Quali limiti di reddito per beneficiare della detrazione fiscale sugli affitti di figli universitari fuori sede?

È importante far riferimento ai limiti di reddito inseriti per poter beneficiare della detrazione fiscale sugli affitti a favore di figli universitari fuori sede. Il limite complessivo del reddito non deve eccedere i 120 mila euro. Entro tale limite la detrazione fiscale è piena per poi decrescere, fino ad azzerarsi, in corrispondenza di redditi pari a 240 mila euro. La spesa di affitto sostenuta deve essere tracciata mediante le opportune modalità di pagamento.

Quali altre modalità di detrazione fiscale esistono sugli affitti?

Quelle esposte non sono le uniche modalità per beneficiare di detrazioni fiscali sugli affitti. È rimasta invariata la detrazione fiscale spettante agli inquilini di alloggi che siano adibiti ad abitazione principale. Infatti, per i soggetti che abbiano stipulato oppure rinnovato un contratto alle condizioni fissate dalla legge numero 431 del 1998, la detrazione fiscale rimane di 300 euro. È necessario che il reddito complessivo non sia eccedente la cifra di 15.493,71 euro. Se il reddito eccede tale limite ma non supera i 30.987,41 euro, la detrazione spettante scende a 150 euro. Se il contratto di affitto è a canone concordato, fermo restante i limiti di reddito sopra menzionati, la detrazione fiscale è pari, rispettivamente, a 495,8 euro e a 247,90 euro.

Detrazioni fiscali per affitto casa, altra residenza, per motivi di lavoro

Si può ottenere la detrazione fiscale anche nel caso in cui i lavoratori dipendenti debbano trasferire la propria residenza per motivi di lavoro. In questo caso è necessario che il trasferimento di residenza (necessario) avvenga in un’altra regione oppure in un comune differente dalla residenza precedente di non meno di 100 chilometri. Si può arrivare a uno sconto fiscale corrispondente a 991,60 euro purché il reddito non sia eccedente i 15.493,71 euro. La detrazione fiscale scende a 495,80 euro se il reddito eccede i i 15.493,71 euro, ma non deve essere comunque superiore a 30.987,41 euro.

Franchising immobiliare? C’è Italia Affitti

Il mercato immobiliare è in crisi, questo si sa, ma ci sono alcuni canali del settore che, più di altri, riescono a resistere e a tenere il passo.

Il franchising, da questo punto di vista, offre qualche sicurezza in più, soprattutto se si tratta di agenzie dedicate agli affitti, mercato tuttora dinamico.
Un esempio di ciò è Italia Affitti, il franchising immobiliare che si occupa soprattutto di affitti.

Grazie alla consulenza di un gruppo di esperti, che supportano i nuovi franchisee in tutte le fase della startup, diventare affiliati Italia Affitti è facile.
Tra i requisiti necessari per aprire un’agenzia immobiliare del brand c’è l’iscrizione al ruolo degli agenti immobiliari in mediazione, ed avere a disposizione una location in una via centrale, purché il centro abitato sia almeno di 20.000 abitanti.
All’allestimento, così come alla formazione del futuro agente Italia Affitti, provvede il gruppo, con un supporto continuo.

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile collegarsi su Italia Affitti.

Contro il caro-affitti arriva la coabitazione

In epoca di crisi come quella attuale, quello della casa è diventato un problema serio e, in attesa che la situazione migliori, c’è chi si ingegna per trovare una soluzione.

Quella più accreditata ed efficace, si sta rivelando la casa in condivisione, sicuramente rimedio più gettonato per i giovani, ma non solo.

Questo è il risultato di una ricerca condotta da Idealista.it, portale dedicato agli annunci immobiliari.
In un anno l’offerta di camere è cresciuta dell’85%, fino ai 4.844 immobili del campione analizzato, e le ricerche finalizzate a trovare una stanza in condivisione sono più che quadruplicate, aumentando del 327%.

Si tratta di dati che testimoniano questa tendenza, che coinvolge soprattutto gli under 35. Le nuove generazioni, assillate da lavori precari, a termine, a progetto, sempre mal retribuiti, ma che desiderano ribellarsi dall’immagine di “bamboccioni” che tanti vorrebbero appiccicare loro addosso, optano per la coabitazione, per uscire dalla casa di mamma e papà e cominciare una vita autonoma e indipendente.

L’identikit di chi, dunque, sceglie l’emancipazione “part time”, è di età media 26 anni, soprattutto donna, non fumatore, non possessore di animali domestici e con preferenza per centro città o quartieri universitari.

Le città più care, nonostante i canoni di affitto siano scesi dell’8% in un anno, rimangono Milano e Roma, con rate mensili, rispettivamente di 442 e 404 euro.

Nel capoluogo meneghino si può però arrivare ad un massimo di 800 euro mensili per le zone più ambite: Navigli-Bocconi, Garibaldi-Porta Venezia e il centro storico. Una singola in centro a Roma può invece arrivare a costare 700 euro.

Affitti sopra la media nazionale anche per Firenze (336 euro/mese), Bologna (307 euro/mese) e Torino (301 euro/mese). I prezzi di Pisa (285 euro/mese) sono pressoché allineati con la media, mentre più convenienti sono i 272 euro mensili di Napoli, i 224 di Perugia, i 222 di Bari e i 195 di Catania.

È Palermo la città meno cara in assoluto: solo 179 euro al mese per una camera singola.

Vera Moretti