Mercato immobiliare, stop al calo dei prezzi

In Italia è ancora un buon momento per comprare casa. Continua infatti anche nel 2015 il calo dei prezzi del mercato immobiliare, ma il primo semestre dell’anno si chiude con una contrazione ridotta dei prezzi di vendita del 2,3%. Il dato è stato elaborato dall’Osservatorio sul mercato immobiliare residenziale italiano condotto da Immobiliare.it e relativo al periodo gennaio-giugno 2015.

 

A giugno 2015 il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani è stato di 2.117 euro per metro quadro. Anno su anno la variazione dei prezzi sul mercato immobiliare ha registrato una diminuzione maggiore, passando dal -5,3% al -6,3%, mentre i dati degli ultimi mesi fanno pensare a una stabilità sempre più vicina. A confermarlo anche il dato del trimestre marzo-giugno 2015 in cui il calo è stato pari ad appena l’1,1%.

 

Osservando i dati relativamente alle grandi aree del Paese, nel corso dell’anno è al Sud che si è registrato il calo più consistente dei prezzi richiesti, con una riduzione annua del 7,8% (-9,4% in Sicilia). Ma nel Mezzogiorno i prezzi sul mercato immobiliare hanno tenuto meglio negli ultimi sei mesi, con un calo ridotto, pari al 2,1%.

 

Sui sei mesi, invece, è il Centro a perdere di più (-2,6%), con in testa il Lazio che ha visto i prezzi degli immobili in vendita calare del 3%. Al Nord i prezzi sono scesi del 2,2% negli ultimi sei mesi e Lombardia e Veneto sono riuscite a contenere meglio il calo, perdendo rispettivamente l’1,9% e lo 0,5%.

 

Se nell’ultimo anno è stato il mercato immobiliare delle grandi città ad aver sofferto di più (-6,6%), nel semestre il calo maggiore dei prezzi si è registrato nelle piccole (-2,2%). Negli ultimi tre mesi il trend di stabilità si è registrato principalmente nei centri più popolosi, dove la discesa dei prezzi si è fermata allo 0,9%.

 

Se la discesa dei prezzi sul mercato immobiliare si conferma un trend stabile, seppur in fase di ridimensionamento, l’offerta subisce invece un’inversione di rotta sia per ciò che riguarda gli immobili in vendita sia per quelli in locazione. Se nell’ultima rilevazione semestrale il numero di abitazioni offerte per la vendita era salito del 5,7%, nei primi sei mesi del 2015 è calato del 5,3% a livello nazionale, riportando il volume degli immobili ai livelli di giugno 2014.

 

Stessa tendenza, seppur in misura ridotta, per le abitazioni in affitto, il cui numero è sceso del 3,5% negli ultimi sei mesi e del 13,6% in un anno. Un dato che si spiega in parte con il maggior ruolo giocato, in questo arco temporale, dal mondo creditizio, che ha spostato l’attenzione del mercato immobiliare sulla compravendita accrescendo “l’assorbimento” degli immobili disponibili in quella formula. Sul fronte degli affitti, viceversa, non ci sono state novità legislative significative sul tema della morosità degli inquilini e dei necessari processi successivi di liberazione degli immobili, lasciando quindi immutati i timori dei proprietari.

Esplodono gli affitti: in aumento soprattutto a Roma, Milano e Firenze

Nonostante i prezzi in crescita per i canoni di locazione, mediamente dell’1,5% nell’ultimo anno, continuano a crescere nel nostro Paese gli affitti. Le percentuali di crescita maggiori sono registrate a Roma (+8,6%), Firenze, Milano (entrambe in rialzo del 6,4%) e Vicenza (+6,2%). Ultime della graduatoria risultano essere Napoli (+0,2%), Viterbo (+0,4%) e Reggio Emilia (+0,2%). Ma c’è anche chi va in controcorrente: Bari e Caserta, ad esempio, registrano un -8% e Palermo -5%, rispetto al 2010.

Tra le città più care troviamo Roma, Milano, Firenze, Napoli e Venezia. Nella capitale mediamente un trilocale costa oltre 1.300 euro, a Milano circa 1.200 euro, mentre a Venezia si superano di poco i 900 euro. Tra i contratti oltre a quelli standard spuntano altre tipologie. A Napoli il 36% dei contratti è quello di affitto transitorio (la cui durata non può essere inferiore a un mese e superiore a diciotto). Molto scarsa è  invece la diffusione dei contratti per gli studenti fuori sede (a Roma sono circa il 12%).

Carlo Giordano, amministratore delegato del gruppo Immobiliare.it afferma: “affittare una casa costa molto meno che nel capoluogo. Le motivazioni sono abbastanza ovvie, ma oggi si delinea uno scenario per cui, ad esempio, uscendo dalla città di Napoli si può risparmiare fino al 40 per cento”.

M.Z.

Tasse: previsti aumenti a Milano, Torino, Roma, Firenze, Bari e Palermo

Le città di Milano, Torino, Roma, Firenze, Bari e Palermo stanno preprando ritocchi alle tasse previsti per il 2012 per un totale che potrebbe toccare i 10 miliardi di euro in più rispetto a quanto entra già nelle casse municipali. Grazie all’effetto del federalismo municipale, i Comuni potranno metter mano alle tariffe dell’Irpef ritoccandole a proprio vantaggio.

Ogni Comune potrà chiedere fino allo 0,4% del reddito delle persone fisiche mentre le Regioni potranno invece dal 2013 aumentare il costo con quote variabili fra l’1,4 e il 3%, a seconda delle fasce di reddito dei contribuenti, la grossa fetta andrà quindi alle regioni, mentre i Comuni dovranno accontentarsi di ritocchi.

Si stima che in città come Bari e Firenze l’aumento potrebbe arrivare a oltre mille euro l’anno in più per quei contribuenti che dichiarano un reddito di 50 mila euro.