Le novità sugli affitti brevi e cosa occorre fare

Il mercato degli affitti brevi da anni è divampato con forza. E adesso che l’estate si avvicina inevitabile parlare ancora di questo particolare genere di contratto. Gli affitti brevi sono un argomento che ogni estate con le vacanze, ritorna forte. Quest’anno ci sono sostanziali novità in materia, anche se entreranno in vigore nel 2023. Il settore in crescita costante porta inevitabilmente le istituzioni, a rivedere con cura il tutto. I controlli del settore devono necessariamente aumentare.

Un settore che ha subito meno di altri la crisi Covid

Un autentico boom degli affitti brevi si è registrato in Italia da tanti anni. Un settore questo che pare sia stato colpito meno di altri dall’emergenza Covid. Anzi, per assurdo, il settore è cresciuto ancora. Vuoi per prezzi diversi e più vantaggiosi rispetto a quelli di alberghi, hotel e B&B, e vuoi perché l’estate da due anni ormai è vissuta con una specie di liberi tutti che in inverno e autunno non si registra vista l’emergenza epidemiologica Covid.

Le nuove regole sugli affitti brevi

Dal 2023 sarà fatto obbligo di comunicare sia l’anno oggetto del contratto di affitto che i dati catastali dell’immobile sede del rapporto. E le Entrate hanno deciso di chiarire tutti gli aspetti salienti con un provvedimento dello scorso mese di marzo. Con il provvedimento del 17 marzo 2022, l’Agenzia delle Entrate infatti ha confermato che i dati catastali dell’immobile e l’anno del contratto, vanno assolutamente indicati. Adempimento questo in carico al locatario ciò chi cede l’immobile in affitto. Sarà lui che dovrà infatti trasmettere all’Agenzia delle Entrate:

  • I dati catastali dell’immobile affittato;
  • L’anno di locazione del contratto.

Nessuno è escluso dalle nuove normative sugli affitti brevi

L’obbligo di adempiere non fa sconti a nessuno in materia di affitto breve. Difatti, tutto il settore è coinvolto. Sia gli operatori telematici, ovvero i siti che si mettono tra chi cede e chi prende in affitto un immobile, che i classici agenti immobiliari. Le nuove normative riguardano i contratti di affitto breve, cioè quelli con durata fino a 30 giorni. E naturalmente parliamo di affitti da parte di persone fisiche e non di persone giuridiche e di contratti di affitto nell’esercizio di una attività professionale, di impresa e così via.

Il via ai nuovi adempimenti non fa che aumentare il livello dei controlli. Ed è proprio questo che il legislatore intende fare, per un settore da troppi anni in espansione e dove l’evasione è sempre stato un problema largamente diffuso. L’obbligo di dichiarazione consentirà di appurare al meglio la situazione di chi, in quanto proprietario di immobili, nel corso dell’anno ha più volte affittato con questa formula (affitto breve ndr) a più affittuari.

La nuova comunicazione  del dettaglio

Proprio alla luce delle novità ed in base alla guida dell’Agenzia delle Entrate, non si può non fare un riepilogo di tutto ciò che andrà comunicato alle Entrate quando si cede in fitto con formula breve un immobile.

La comunicazione deve riportare:

  • Dati anagrafici del proprietario dell’immobile;
  • Codice Fiscale del proprietario dell’immobile;
  • Indirizzo dell’immobile oggetto del contratto di affitto breve;
  • Durata del contratto di affitto;
  • Anno di riferimento del contratto di affitto;
  • Dati catastali dell’immobile oggetto del contratto di affitto breve;
  • Importo lordo del canone di affitto.

Le modalità di comunicazione dei dati dovrà essere esclusivamente quella telematica, e nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Il termine ultimo per adempiere regolarmente a tutto resta il 30 giugno dell’anno successivo a quello di registrazione del contratto d’affitto.

Affitto, contratto non registrato risulta nullo: cosa fare per regolarizzarlo

I contratti di affitto abitativo non registrati risultano nulli. La relativa disciplina è fissata dalla legge numero 431 del 1998: l’affitto deve essere regolamentato sia per tutelare gli aspetti della locazione, dunque la durata e i canoni, sia per il recupero di quanto debba essere denunciato ai fini dell’imposizione fiscale.

Contratto di affitto non registrato: cosa significa che è nullo?

Un contratto di affitto non registrato, stipulato senza la dovuta forma scritta, è nullo. Il vizio può essere rilevato da una delle due parti o d’ufficio, ma non può essere utilizzato in giudizio. Sono altresì nulli i contratti di affitto a canone libero nei quali siano stati stabiliti dei patti volti a determinare un canone maggiore di quello che risulta dal contratto scritto e registrato. Similmente, risultano nulli anche i contratti che stabiliscono degli obblighi a carico di chi prenda in affitto l’immobile oppure dei vantaggi per chi affitta. Tali vantaggi si concretizzano in un corrispettivo maggiore a quello iscritto nel contratto.

Quali altri contratti di locazione sono nulli?

Risultano nulli anche i contratti di locazione conclusi alle condizioni delle organizzazioni di categoria che assegnino, a chi affitta, un canone maggiore di quello inserito nell’accordo. Analogamente, anche le scritture integrative riportate in un documento separato ma unito al contratto stesso, sono soggette a nullità.

Cosa deve fare chi affitta un immobile a uso abitativo in caso di nullità del contratto di locazione?

La disciplina che prevede la nullità del contratto di locazione di un immobile a uso abitativo, dispone che chi affitta abbia 30 giorni di tempo per procedere alla registrazione del contratto. I 30 giorni partono dalla sottoscrizione del contratto stesso. Nei 60 giorni successivi all’avvenuta registrazione del contratto, chi affitta ne deve dare comunicazione documentata di aver svolto l’adempimento. La comunicazione deve essere fatta pervenire sia all’affittuario che all’amministrazione del condominio.

Cosa può fare chi prende in affitto un locale a uso abitativo con contratto nullo?

Per un contratto di affitto di unità abitativa dichiarato nullo, chi ha preso in affitto l’immobile può chiedere che gli vengano restituite le somme pagate in maniera indebita. Il termine per la richiesta è fissato in 6 mesi dal momento in cui l’immobile oggetto di locazione viene riconsegnato. Dunque, il termine decorre dal momento del rilascio effettivo dell’unità abitativa e non da quando scade il contratto. Il che coincide, di norma, con la riconsegna delle chiavi.

Perché chi prende una unità abitativa può chiedere la restituzione delle somme?

La restituzione di quanto indebitamente percepito da chi affitta un immobile con contratto dichiarato nullo va a vantaggio di chi prende in affitto l’unità abitativa. Il motivo risiede nel fatto che la norma intende tutelare maggiormente la parte debole del contratto, ovvero chi prende in affitto l’immobile. Il conduttore, infatti, potrebbe non essere disponibile a esercitare i propri diritti per paura di possibili ritorsioni del locatore.

Contratto registrato tardivamente, chi prende in affitto l’immobile può chiedere la restituzione delle somme?

Nei fatti, la Giurisprudenza ha sanato buona parte delle nullità dei contratti di affitto determinate da un canone effettivo maggiore di quello riportato nel contratto e registrato tardivamente. La Cassazione a Sezioni Unite ha decretato che chi registra il contratto di affitto tardivamente, oltre il termine consentito, possa vedersi sanato il vizio del contratto stesso con effetti retroattivi. Pertanto, chi prende in affitto un immobile e paghi un importo superiore a quello risultante dal contratto registrato tardivamente, non può richiedere la restituzione delle somme pagate in più rispetto a quanto riportato nel contratto.

Contratto di affitto sanato da nullità e controlli ai fini del Fisco

Quanto ha stabilito la Cassazione vanifica pertanto l’azione del conduttore dell’immobile. Quest’ultimo è tenuto al pagamento di tutti gli importi pattuiti fin dal principio del contratto stesso, poi sanato. Per chi affitta l’immobile rimane invece la necessità di regolarizzare l’aspetto fiscale. Ovvero, chi registra tardivamente il contratto di affitto di un immobile a uso abitativo viene individuato come locatore da tenere sotto controllo per far venir fuori eventuali redditi che non siano stati dichiarati al Fisco.

Cosa avviene per i contratti di locazione di immobili abitativi in forma verbale?

Diverso è il caso in cui il contratto di affitto di una unità abitativa avvenga in forma verbale. Nei casi di controversie tra chi affitta e chi prende in affitto l’immobile è il giudice a stabilire quale deve essere il canone dovuto. E, pertanto, l’ammontare del corrispettivo dovuto non può essere superiore a quello minimo stabilito per i contratti di tipo transitorio.

Il Temporary Housing, una valida alternativa al soggiorno in hotel. Anche nel prezzo

Spostamenti, trasferte per lavoro e relocation costringono sempre più persone a cercare di risolvere il problema “alloggio” in tempi rapidi e a spese contenute. La scelta dell’albergo comporta sempre qualche sacrificio, a causa degli spazi ristretti, della posizione magari non comodissima per raggiungere la sede di lavoro, o per la sensazione di alienazione, soprattutto se il soggiorno ha una durata di diverse settimane. Per ovviare a questi disagi si può ricorrere a un’altra opzione: quella del Temporary Housing, particolarmente conveniente per soggiorni di media e lunga durata in quanto, rispetto all’hotel, fornisce una serie di vantaggi che incidono sulla qualità della vita di chi viaggia per lavoro.

In primo luogo l’atmosfera familiare. Senza dubbio, alloggiare in un appartamento permette di sentirsi a casa, di godere di un ambiente confortevole che permette maggiore libertà e privacy rispetto all’albergo. Un fattore rilevante, questo, se si pensa allo stress a cui sono sottoposti manager, consulenti o dipendenti, costretti a spostarsi frequentemente da una città, stato, o addirittura continente, all’altro. In un appartamento è possibile ricevere ospiti, cucinare, rilassarsi su un divano davanti alla TV o ascoltare musica senza che i vicini di camera si lamentino del rumore. Praticità e funzionalità dunque, ma anche un ampio ventaglio di scelte. Optare per il temporary housing significa infatti poter scegliere quale stile fa per noi: moderno e tecnologico, retrò, lussuoso, minimalista… Una bella differenza, questa, rispetto a ciò che possono offrire camere d’albergo, per quanto elegantemente arredate, ma inesorabilmente uguali l’una all’altra.

Non va sottovalutata, poi, la possibilità di decidere anche in quale zona della nuova città di destinazione risiedere: il centro storico, un quartiere vivace, con negozi e locali o uno residenziale, più tranquillo, o ancora, una zona che permetta di raggiungere facilmente l’ufficio, la stazione ferroviaria o l’aeroporto. A seconda delle singole esigenze, è possibile scegliere gli ingredienti giusti per rendere il proprio trasferimento una situazione che combini comodità, praticità e gusto personale. Anche senza sottovalutare il contenimento dei costi. Infatti, il temporary housing consente un netto risparmio rispetto all’alloggio in albergo. A titolo di esempio, la società Halldis, specializzata nella gestione di appartamenti per affitti brevi, può offrire l’affitto di bilocali in centro a Milano a 1300/2000 euro al mese. Un costo decisamente inferiore rispetto ai 2000/3000 euro che si spenderebbero optando per una sistemazione in un albergo sito nella stessa zona.

Per le società come Halldis, inoltre, i costi non sono a persona ma ad appartamento. Questo significa che, qualora si decida di condividere l’appartamento con un collega, i costi si dimezzano. Per di più, si può beneficiare degli stessi servizi offerti dall’albergo, come il cambio biancheria, le pulizie, la manutenzione o la tintoria a domicilio. Non si è mai abbandonati a se stessi, insomma, e c’è sempre un referente qualificato e veloce, pronto a intervenire per risolvere qualsiasi difficoltà tecnica, dalla sostituzione della lampadina al supporto per l’utilizzo degli elettrodomestici.

Se poi la durata della trasferta di lavoro viene definita in itinere – consulenti e manager sanno quanto difficile sia stabilire a priori il tempo necessario per portare a termine un progetto –, il temporary housing rappresenta una soluzione che si adatta facilmente alle diverse esigenze. Grazie ai contratti flessibili si può prolungare il proprio soggiorno qualora ne subentri la necessità, oppure disdire il contratto in tempi brevi. La cauzione da pagare all’inizio del soggiorno, inoltre, è minima.

Una società come Halldis, che gestisce appartamenti in differenti città, in Italia e in Europa, dà la possibilità alle aziende clienti di contare su un unico interlocutore, anche quando cambiano esigenze e richieste: magari non più un mese ma tre, non più Milano ma Parigi, non più un bilocale ma un quadrilocale, ecc. La garanzia di avere sempre a disposizione un ventaglio di opportunità che rispondono ai bisogni più disparati, costituisce per le aziende un forte vantaggio pratico, oltre che economico.

Lo Speciale “Temporary office e housing” è realizzato in collaborazione con Halldis, primo operatore nell’affitto di appartamenti e uffici chiavi in mano in Italia ed Europa, che a Milano gestisce il business center Blend Tower, con più di 100 temporary office.

Temporary Housing: ecco qual è l’identikit del cliente tipo

Viaggi di lavoro, relocation, vacanze: sono tanti i motivi che spingono le persone in cerca di una sistemazione provvisoria a rivolgersi a società specializzate nella gestione di affitti temporanei. Al giorno d’oggi assistiamo infatti a un incremento sempre più massiccio degli spostamenti sul territorio, sia per l’opportunità di viaggi low-cost, sia per necessità effettive, come quelle imposte dal mercato, oggi volto sempre più all’internazionalizzazione. Pensiamo soltanto ai dipendenti di società estere che vengono trasferiti in altre sedi, oppure ai Temporary Manager che assumono un incarico in un altro Paese per portare a termine un progetto temporaneo, o ancora ai cosiddetti Expat, quei dipendenti che subiscono continui trasferimenti da un Paese all’altro. Per tutti questi soggetti, traslocare da un Paese all’altro è un fatto di routine. Ma come fare per rendere il meno stressante possibile continue trasferte lontano da casa?

Il temporary housing è certamente un modo per ritrovare l’intimità della propria casa anche quando si è a migliaia di chilometri di distanza. Soggiornare in un albergo per periodi prolungati può diventare alienante, mentre avere a disposizione un appartamento in affitto permette di vivere come a casa propria, oppure anche di sperimentare uno stile di vita diverso, tipico del Paese che ci ospita. Alcuni esempi sono le case di ringhiera milanesi, i grattacieli di New York, o i cascinali toscani.

L’affitto temporaneo, oltre a rappresentare un ambiente più familiare e meno impersonale rispetto all’albergo, offre diversi vantaggi che lo rendono la soluzione preferita da manager e consulenti “a spasso per il mondo”. La priorità quando ci si trasferisce altrove è infatti sempre quella di trovare una sistemazione in tempi brevi e pronta all’uso, magari per identificare in un secondo tempo una sistemazione definitiva. Da non sottovalutare, poi, la possibilità di rinnovare mensilmente il proprio contratto di affitto, senza doversi assumere impegni a lungo termine.

Il temporary housing, inoltre, è in grado di soddisfare richieste ed esigenze disparate. Ogni tipologia di expat, infatti, ha le proprie preferenze: dipendenti e consulenti cercano solitamente un appoggio dal lunedì al venerdì e preferiscono alloggiare nelle vicinanze di mezzi pubblici e servizi di varia utilità, come per esempio supermercati o lavanderie. Non è raro, inoltre, che due consulenti decidano di condividere la stessa casa per contenere i costi. I manager, invece, scelgono zone centrali, prediligendo l’utilizzo di servizi su richiesta.

Se il lavoro rappresenta un motore preponderante per gli spostamenti, non dobbiamo dimenticare un altro aspetto importante nella nostra vita… le vacanze! Oltre all’albergo, il villaggio o il campeggio, le case vacanza rappresentano un’alternativa ottimale, soprattutto per le famiglie. Nell’ottica di una sistemazione “children friendly”, l’appartamento in affitto costituisce una soluzione pratica ed efficace: si può cucinare, i bambini possono correre e spostarsi senza il rischio di essere persi di vista. La casa vacanza non è d’altronde una prerogativa solo delle famiglie, ma riscuote il favore anche di gruppi o coppie di amici, magari per occasioni speciali come le feste di Natale e Capodanno, in cui si desidera festeggiare con le persone care in un’atmosfera calda e familiare.

Vacanze e lavoro non sono però le sole ragioni per decidere di usufruire del temporary housing. L’affitto di appartamenti a breve termine diventa una soluzione anche per persone che in un determinato momento si trovano in situazioni scomode. Pensiamo a quelle coppie che, ahimè, decidono di prendersi un periodo di riflessione, o che si separano definitivamente. Molto spesso la scelta di trasferirsi temporaneamente lontano dal partner può rendere meno traumatico il momento di crisi, in quanto simbolo di una scelta che non è ancora definitiva, oppure può rappresentare un’ancora di salvezza per le coppie che purtroppo non tollerano più la convivenza.

Un altro motivo per ricorrere all’affitto temporaneo è la ristrutturazione della propria casa. Trasferirsi in un appartamento, magari vicino al proprio, è senz’altro utile per sfuggire alla polvere, ai rumori molesti e al viavai degli operai, a maggior ragione considerato che di solito si sa quando i lavori iniziano, ma non quanto dureranno.

Tra lavoro, vacanze e situazioni di emergenza, il temporary housing trova quindi un numero sempre maggiore di possibili applicazioni e, dati gli stili di vita sempre più cosmopoliti della società odierna, può aspirare ad ampliare sempre più il bacino dei propri clienti.

Lo Speciale “Temporary office e housing” è realizzato in collaborazione con Halldis, primo operatore nell’affitto di appartamenti e uffici chiavi in mano in Italia ed Europa, che a Milano gestisce il business center Blend Tower, con più di 100 temporary office.

Mettere un immobile a reddito: ecco tutti i vantaggi del temporary housing

Mettere immobili a reddito: prima o poi ci hanno pensato tutti. C’è chi ha deciso di approfittare dei prezzi ancora bassi degli immobili e di investire in un piccolo appartamento in città, o viceversa chi, proprio per la situazione del mercato immobiliare, non vuole svendere il proprio appartamento e preferisce darlo in affitto in attesa di tempi migliori. C’è chi eredita la casa della nonna e chi vorrebbe acquistare un appartamento per i figli che tra qualche anno lasceranno il nido. Qualunque sia la casistica, il mattone è l’investimento considerato più sicuro.

Rivolgersi direttamente al mercato tramite internet è apparentemente la soluzione più semplice e alla portata di tutti, quella che permette di raggiungere un alto numero di potenziali inquilini in tempi rapidi e a basso costo. Non bisogna dimenticare, però, che i rischi non sono inferiori ai vantaggi. Molto spesso, infatti, l’utilizzo del web può essere imprudente se non si possiedono le conoscenze necessarie per gestire operazioni commerciali e se non si conosce la normativa per la gestione di contratti e pagamenti. Incappare in situazioni fraudolente è purtroppo all’ordine del giorno. Anche chi riesce a trovare l’inquilino ideale deve poi confrontarsi con i suoi possibili difetti: ritardi di pagamento, rischio di subaffitti o continue richieste di interventi di manutenzione. E, se per ottenere un guadagno apparentemente maggiore, si decide di adottare la formula “in nero”, in caso di danni o insoluti ci si ritrova completamente scoperti da qualsiasi forma di tutela legale. Senza contare che chi investe in un immobile potrebbe aspirare a venderlo in tempi rapidi se si presenta un’occasione vantaggiosa e, con i tradizionali contratti d’affitto, liberarsi del proprio inquilino può rivelarsi un’impresa particolarmente ardua.

Al giorno d’oggi esiste però una strada alternativa e più efficace: basta affidarsi ad aziende specializzate nella gestione di affitti brevi. Quali sono i vantaggi di tale soluzione? In primo luogo la pubblicazione del proprio appartamento su un sito web specializzato garantisce l’affidabilità dell’immobile e ne aumenta al contempo l’affittabilità. Uno specialista conosce infatti tutti i trucchi della comunicazione sul web per far trovare facilmente un appartamento, che sia in centro a Milano o sul Canal Grande, a tutti coloro che sono alla ricerca di un alloggio per vacanze, week end o viaggi di lavoro.

Un altro vantaggio è legato alla gestione quotidiana di immobile e inquilino. Le società che gestiscono professionalmente affitti brevi hanno strutture interne per rispondere a ogni esigenza. Sono dotate di tecnici competenti per la manutenzione che garantiscono interventi in tempi rapidi e sono in grado di effettuare qualsiasi riparazione e di far fronte a qualsiasi malfunzionamento. Inoltre, tali aziende dispongono di personale di servizio qualificato, che si occupa dell’accoglienza dell’inquilino, delle pulizie e del cambio biancheria. Sgravarsi delle incombenze relative alla manutenzione dell’appartamento e alla gestione dell’inquilino è un vantaggio indubbio per il proprietario, soprattutto nel caso in cui si risieda in un’altra città, se non addirittura in un altro stato.

Anche l’aspetto amministrativo, spesso spina nel fianco per i proprietari, viene totalmente gestito dalle società specializzate nel temporary housing. Affidarsi a una società seria è garanzia di rispetto di tutte le procedure richieste dalle legge: regolare registrazione dei contratti e degli occupanti dell’immobile, che funzionano come tutela contro il rischio di inadempienza da parte dell’inquilino o di trovarsi a dare asilo a persone ai limiti della legalità (per cui sono previste anche sanzioni penali, un possibile risvolto a cui non si pensa quando si opta per gli affitti “in nero”). Inoltre, è sempre la società che affitta l’appartamento a preoccuparsi di sollecitare il pagamento da parte degli inquilini, assicurando al contempo entrate regolari al proprietario.

Affidare il proprio appartamento ai professionisti dell’affitto breve è sicuramente un’ottima soluzione per chi vuole mettere il proprio immobile a reddito: a differenza dei tradizionali contratti di affitto che durano almeno quattro anni, le società come Halldis offrono dei contratti annuali, da cui si può recedere con tempi minimi di preavviso. L’ideale per chi vuole ottenere una rendita dal proprio appartamento per un tempo limitato, nell’attesa di una buona offerta di acquisto oppure di trasferircisi personalmente. E una soluzione particolarmente apprezzata da chi è già stato scottato da esperienze negative con gli affitti tradizionali o che ha sentito i racconti terrificanti di parenti e amici che non riuscivano più a liberarsi di un inquilino indesiderato.

Senza contare che un numero crescente di persone sarà probabilmente attratto dall’idea di mettere un appartamento a reddito grazie alla cedolare secca sugli affitti prevista dalla Finanziaria 2011, in base alla quale i redditi da affitto saranno tassati al 20%. Anche per questi individui, rivolgersi a un professionista del settore, in grado di suggerire zone e tipologie di immobili più facilmente affittabili, diventa una garanzia di maggior successo dell’investimento.

Lo Speciale “Temporary office e housing” è realizzato in collaborazione con Halldis, primo operatore nell’affitto di appartamenti e uffici chiavi in mano in Italia ed Europa, che a Milano gestisce il business center Blend Tower, con più di 100 temporary office.

L’affitto breve e la sua evoluzione: dalle vacanze ai viaggi di lavoro

“Affittare per un breve periodo un appartamento o una casa, per una vacanza o per un soggiorno di lavoro”: questa potrebbe essere una definizione del cosiddetto temporary housing. L’affitto breve è un fenomeno sempre più diffuso al giorno d’oggi, che però esiste da molto tempo, seppur con modi e forme diverse.

Andando indietro nel tempo, già nell’Italia degli Anni ’60 l’affitto di una casa per una stagione faceva parte delle abitudini di vacanza di diverse famiglie benestanti. Che fosse al mare o in montagna, ci si trasferiva tutti per qualche settimana in una casa pronta all’uso, arredata e dotata di tutto il necessario per potervici soggiornare comodamente. All’epoca le possibilità di comunicazione erano limitate, quindi l’unico modo per accedere a questo tipo di alloggio era conoscere direttamente il proprietario dell’immobile o arrivarci tramite passaparola di conoscenti e amici. E comunque era una tipologia di alloggio riservato a un ceto abbiente, visto che all’epoca ben poche persone potevano permettersi una vacanza.

Con l’evolversi dei mezzi di trasporto e la diffusione dell’automobile, si è passati sempre più a un turismo di massa che, inizialmente nelle vacanze estive e in quelle invernali, poi sempre più spesso anche durante l’anno, si spostava scegliendo come destinazione anche le città d’arte. Questo ha portato molti proprietari a cercare di approfittare della grande domanda di alloggio da parte di turisti proponendo i propri appartamenti in affitto.

L’aumento della domanda ha favorito la nascita di operatori che gestissero l’affitto breve di appartamenti in modo professionale. E’ il caso, per esempio, di Leonardo Ferragamo, che nel 1986 creò l’agenzia immobiliare Windows On Tuscany, divenuta in seguito Windows On Italy, per gestire le proprietà immobiliari della famiglia Ferragamo tra Firenze e le colline toscane, e che via via ha inserito in portafogli anche immobili di altri proprietari della zona, diventando in breve tempo un punto riferimento per l’affitto breve in Toscana prima e in Italia poi. Con la nascita del turismo di massa sono nate le agenzie di viaggio e riuscire ad avere contatti privilegiati con il maggior numero possibile di agenzie in location chiave era la strategia a disposizione degli operatori di affitti brevi per poter ampliare il più possibile la propria base di clienti.

Parallelamente, la struttura economica e l’organizzazione delle aziende diventano sempre più internazionali e crescono i viaggi di lavoro e l’offerta di affitti brevi anche per questo tipo di richiesta, che negli Stati Uniti esisteva già negli Anni ’60 sotto il nome di “corporate housing“. Il principio è lo stesso che per le vacanze: poter affittare per un breve periodo di tempo un appartamento “chiavi in mano”. Il concetto di affitto breve per soggiorni di lavoro acquista dunque sempre più terreno grazie alla creazione di società specializzate in questa tipologia di servizio anche in Italia.

Nel 2002 Pietro Martani, giovane imprenditore, dopo aver trascorso un periodo di tempo negli Stati Uniti, decide di proporre ai manager in viaggio un’alternativa all’hotel creando Rentxpress. Con i primi 50 appartamenti a Milano e grazie ad alleanze con aziende dislocate nel territorio meneghino, Rentxpress sviluppa la sua offerta in modo sempre più capillare, anche in risposta al concomitante sviluppo dei trasporti aerei e dei viaggi low cost, che porta ad incrementare il numero di potenziali clienti.

Altro fattore essenziale che ha profondamente modificato le regole del gioco è stato lo sviluppo di internet: la rete è diventata la vetrina per eccellenza, permettendo di scavalcare qualsiasi tipo di intermediazione, a partire dalle agenzie di viaggio. Gli operatori dell’affitto breve più accorti hanno capito velocemente questo potenziale e hanno costruito siti di facile consultazione, disponibili in più lingue e dotati di prenotazione online per raggiungere possibili clienti in ogni angolo del mondo. Un esempio di successo è dato da Halldis, che non solo dispone di un sito in 7 lingue, ma si serve di uno staff internazionale per assistere il cliente nella sua lingua d’origine.

L’evoluzione del mercato inoltre, fa sì che clienti diversi richiedano trattamenti personalizzati. Gruppi all’avanguardia come Windows On Europe presentano un’offerta diversificata mettendo a disposizione del cliente appartamenti di livello medio alto con Halldis, appartamenti di lusso con servizi di concierge con Gentili & Roy e coprendo anche il mercato immobiliare per studenti, grazie alla società Phosphoro.

Lo Speciale “Temporary office” è realizzato in collaborazione con Halldis, primo operatore nell’affitto di appartamenti e uffici chiavi in mano in Italia ed Europa, che a Milano gestisce il business center Blend Tower, con più di 100 temporary office.