Contributi a fondo perduto imprese al femminile: arrivano i finanziamenti Mise

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 26 del 1° febbraio 2022 il decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) a sostegno dell’imprenditoria femminile. Alle imprese andranno 400 milioni di euro derivanti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Le imprese favorite saranno le start up e almeno il 40% dei finanziamenti andrà a vantaggio di progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno. Varie le misure previste nell’ambito del fondo perduto e per ciascuna di esse nuovi decreti del ministero per lo Sviluppo Economico fisseranno gli obblighi ai quali dovranno adempiere i beneficiari dei finanziamenti.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti Mise per le imprese al femminile: gli ambiti di intervento

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti per l’imprenditoria al femminile andranno a vantaggio delle nascenti imprese e di quelle già operanti nel territorio nazionale. I maggiori contributi finanzieranno le nuove imprese per la realizzazione di progetti che abbiano un alto grado di contenuto innovativo e tecnologico. Si tenderà a privilegiare, dunque, i progetti che concentrino gli sforzi produttivi verso lo sviluppo di prodotti, di soluzioni o di servizi nell’ambito del digitale, dell’internet of thing (IoT) e dell’intelligenza artificiale. I progetti, inoltre, dovranno sostenere l’ambito della ricerca sia pubblica che privata.

Imprenditoria al femminile e Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr): le missioni

I contributi a favore dell’imprenditoria al femminile rientrano tra le missioni del Piano nazionale per al ripresa e la resilienza. Nel dettaglio, il punto 1.2 “Creazione di imprese femminili” della missione numero 5, prevede misure di inclusione e di coesione” a favore delle politiche per l’occupazione. L’ammontare dei finanziamenti nell’ambito del Pnrr è pari a 400 milioni di euro con la ripartizione per più sotto-obiettivi.

Contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile: la ripartizione delle risorse

In particolare, i 400 milioni di euro destinati all’imprenditoria saranno così ripartiti:

  • 100 milioni di euro a valere sulla misura Smart&Smart Italia a favore delle nascenti imprese al femminile purché innovative;
  • altrettanti milioni di euro per la misura relativa all’autoimprenditorialità;
  • ulteriori 38,8 milioni di euro per la nascita di nuove realtà femminili;
  • 131,2 milioni di euro per far sviluppare e consolidare le imprese al femminile già esistenti.

Contributi per l’imprenditoria al femminile, in quali regioni più finanziamenti?

Il 40% delle risorse andrà a vantaggio delle regioni del Centro-Sud Italia. In particolare, le risorse andranno a finanziare progetti provenienti dalle realtà imprenditoriali della Campania, della Puglia, della Basilicata, della Calabria, del Molise, dell’Abruzzo, della Sardegna e della Sicilia.

Imprenditoria al femminile, come si presenta la domanda di finanziamento?

Per la presentazione delle domande è necessario attendere ulteriori decreti che stabiliranno termini e condizioni per la candidatura dei progetti. La gestione delle risorse per l’imprenditoria al femminile è affidata a Invitalia, previo accordo di finanziamento con il ministero per lo Sviluppo Economico.

Si possono ottenere più contributi per le nuove imprese al femminile?

I soggetti interessati ai contributi e finanziamenti per la nascita e il consolidamento delle imprese al femminile dovranno attenersi a determinati vincoli. Non si può ottenere il doppio finanziamento per gli stessi costi ritenuti già ammissibili nell’ambito di un programma o di uno strumento comunitario. Inoltre, la nascita delle imprese non deve arrecare significativi danni all’ambiente.

Contributi a fondo perduto per le imprese al femminile: la copertura arriva al 90% delle spese

Interessanti opportunità di contributi a fondo perduto e di finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono a disposizione grazie alle risorse stanziate dal ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) e dai fondi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Si tratta di agevolazioni che premiano soprattuto la nascita di nuove imprese, ma anche il sostegno il consolidamento di quelle esistenti. Ai 40 milioni di euro stanziati dal Mise se ne aggiungono altri 400 previsti dall’impiego delle risorse del Pnrr.

Contributi del fondo a sostegno dell’impresa femminile fino all’80% nel caso di nuove imprese

I contributi a fondo perduto per l’imprenditoria possono arrivare a coprire fino all’80% delle spese amminissibili nel caso di nuove imprese. Ma sono a disposizione risorse per ulteriori contributi del 50% e finanziamenti agevolati. I contributi sono richiedibili al nuovo fondo a sostegno dell’impresa femminile istituito dal comma 97 dell’articolo 1 della legge numero 178 del 30 dicembre 2020.

Contributi a fondo perduto a favore dell’imprenditoria femminile: i fondi del Mise e del Pnrr e le linee di intervento

La dote iniziale per i contributi dell’impresa femminile ammonta a 40 milioni di euro. Sono i fondi stanziati dal ministero per lo Sviluppo Economico che, in ogni modo, ha fatto sapere che il cespite verrà incrementato di ulteriori 400 milioni di euro provenenti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. L’intervento congiunto del Mise e degli impieghi del Pnrr rappresenta un punto cardine inserito nell’ambito della missione “Inclusione e coesione” del Piano. Tre sono le linee di intervento per l’imprenditoria femminile. Le prime due riguardano i contributi alle imprese che non sono ancora nate o che lo saranno entro i 12 mesi. L’altra riguarda le imprese già esistenti che hanno un’anzianità superiore.

Imprese al femminile: quali contributi si possono richiedere per iniziare un’attività?

La prima linea di intervento a favore delle imprese al femminile riguarda la nascita di nuove attività o lo sviluppo di quelle esistenti da poco tempo. Nel dettaglio, i contributi a fondo perduto sono riservati:
  • alle imprese femminili che abbiano la sede legale e operativa in tutto il territorio nazionale;
  • le imprese devono essere state costituite da non oltre i 12 mesi. Il decorso del tempo parte dal giorno della presentazione della domanda dei contributi;
  • la domanda di contributi a fondo perduto può essere presentata anche da persone fisiche. In questo caso, la finalità è l’inizio di un’impresa al femminile o l’avvio di un’attività professionale.

Quali contributi sono previsti per le imprese esistenti da non oltre 12 mesi dalla domanda di fondo perduto?

Il primo limite di spese ammissibili è fissato a 100 mila euro. Per spese ammissibili fino a questo importo il contributo a fondo perduto può arrivare fino all’80% delle stesse. In ogni modo, il contributo non può superare la cifra massima di 50 mila euro. La copertura a fondo perduto può arrivare fino al 90% delle spese ammissibili: è il caso delle domande presentate da donne in stato di disoccupazione che pongano avvio a un’impresa individuale o a un’attività autonoma. Anche in questo caso, il limite del fondo perduto è fissato in 50 mila euro. Per i progetti che abbiano un totale di spese ammissibili tra 100 mila e 250 mila euro, la copertura del fondo perduto può arrivare al limite del 50% delle stesse.

Quali sono le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto delle imprese al femminile?

Le spese ammissibili per il calcolo del contributo a fondo perduto dell’impresa al femminile riguardano:
  • le immobilizzazioni materiali come i macchinari, le attrezzature e gli impianti. Tutti devono essere acquistati nuovi di fabbrica;
  • immobilizzazioni immateriali;
  • i servizi in cloud utili al personale dipendente dell’impresa. L’assunzione deve avvenire con contratto a tempo determinato o indeterminato;
  • il finanziamento del capitale circolante per un massimo del 20% delle spese ammissibili.

Imprese al femminile costituite da oltre 12 mesi, quali sono i contributi e i finanziamenti agevolati?

La seconda linea di intervento concerne i contributi e finanziamenti delle imprese al femminile esistenti da oltre 12 mesi dal momento della presentazione della domanda. Si tratta di un intervento volto a consolidare le imprese già esistenti, la cui sede operativa e legale sia ubicata in tutto il territorio nazionale. L’impresa ha a disposizione due anni di tempo per realizzare il progetto. Il tempo decorre dalla data in cui il ministero ha trasmesso il provvedimento cui il quale ha concesso il contributo. Il provvedimento di concessione deve essere controfirmato dall’impresa al femminile che beneficia dell’agevolazione. Si può ottenere una proroga di massimo 6 mesi.

Spese ammissibili per imprese al femminile esistenti da oltre 12 mesi

Per la seconda linea di intervento a favore delle imprese al femminili esistenti da oltre 12 mesi, il massimo delle spese ammissibili è pari a 400 mila euro. Se l’impresa ha più di 12 mesi ma meno di 36 al giorno in cui presenta la domanda, la percentuale di contributi accordati è pari:
  • al 50% delle spese ammissibile sotto forma di contributo a fondo perduto;
  • il restante 50% attraverso formule di finanziamenti agevolati con tassi di interesse pari a zero e fino all’80% di copertura delle spese ammissibili.

Quali contributi e finanziamenti sono richiedibili dalle imprese al femminile che sono esistenti da oltre 36 mesi?

Per le imprese al femminile esistenti da oltre 36 mesi al giorno in cui si presenta la domanda di contributo, la suddivisione 50% e 50% di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero si applica esclusivamente per le spese di investimento nel limite dell’80% delle stesse. Per contributi a copertura delle esigente di capitale circolate, la formula di aiuto prevede solo il fondo perduto. I finanziamenti agevolati a tasso zero possono avere una durata di rimborso di 8 anni. Le spese ammissibili sono le medesime che si ritrovano nel caso delle imprese costituite da non oltre 12 mesi. Il capitale circolante è ammesso al massimo per il 25% delle spese ritenute ammissibili.

Imprese al femminile: come si presenta la domanda di fondo perduto e di finanziamento?

Per presentare la domanda di contributi a fondo perduto e di finanziamento a favore delle imprese al femminile è necessario attendere il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico. Nel provvedimento verranno indicate le modalità per la presentazione della domanda e la procedura di valutazione della stessa. L’iter seguirà il procedimento allo sportello.

Imprese femminili: tra finanziamenti, agevolazioni e premi

Poco più di un quinto: le imprese femminili operanti in Italia sono circa 1,3 milioni, solo il 21,4% del totale nazionale. La percentuale uscita dall’ultima indagine dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere mostra ancora tutta l’arretratezza (non solo) culturale del nostro Paese in termini di parità di genere. Delle imprese a gestione femminile se ne parla e se ne discute ogni volta come le mosche bianche dell’imprenditoria nazionale, come un fenomeno che, nonostante la direzione che sembrerebbe aver preso il mondo, non si dovesse mai compiere definitivamente.

Fra le tante chiacchiere da bar sull’argomento e le solite promesse non mantenute, però, qualche iniziativa seria a favore delle nuove imprese “rosa” inizia finalmente a palesarsi. Ad inizio agosto, per esempio, l’Ente Nazionale per il Microcredito ha aperto, nell’ambito del progetto pilota Microcredito Donna, un bando finalizzato all‘erogazione di microcrediti a donne o persone giuridiche, a rilevante presenza femminile, che vogliano avviare o abbiano avviato un’impresa nel Lazio. L’iniziativa ha lo scopo di sostenere, attraverso i finanziamenti per imprese femminili fino a 25mila euro, la microimprenditorialità e il lavoro delle donne, ed è rivolto ai soggetti impossibilitati, per condizioni soggettive e oggettive, ad accedere al credito tradizionale.

La Camera di Commercio di Pordenone e il Comitato per lo Sviluppo dell’Imprenditoria Femminile, invece, hanno indetto la seconda edizione del premio Voglia D’Impresa, per valorizzare le imprese femminili del territorio. Possono partecipare le imprese femminili della provincia di Pordenone con almeno un lavoratore/lavoratrice assunto/a con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il premio ammonta a 4mila euro e sarà concesso all’impresa femminile che otterrà il punteggio più elevato in base ai criteri previsti nel bando e riferiti alla situazione aziendale attuale ed ai progetti realizzati nell’ultimo triennio.

La Regione Campania, inoltre, ha lanciato un bando nell’ambito delle operazioni di sostegno al tessuto produttivo finanziate col Fondo rotativo per lo sviluppo delle aziende per le giovani corregionali under 35 che abbiano voglia di fare impresa. Uno strumento che dovrebbe consentire di sostenere gli investimenti innovativi delle aziende giovanili e femminili.

Jacopo MARCHESANO

Finanziamenti al femminile nella Regione Lazio

di Vera MORETTI

E’ stato aperto il 13 febbraio, e rimarrà attivo fino al 16 marzo, nella Regione Lazio l’avviso pubblico per l’assegnazione di agevolazioni e servizi alla creazione d’impresa femminile, connesso al Progetto Regionale Vasi Comunicanti, realizzato dall’ATS con capofila Eyes S.r.l. e con soggetto responsabile dell’azione Business Value S.r.l..

A beneficiarne, saranno le imprese al femminile che avranno sede legale e operativa nei seguenti Comuni: Pomezia, Pontinia, Latina, Cisterna di Latina, Aprilia, Ardea, Anzio, Nettuno, Albano, Ciampino, Genzano, Rocca Di Papa, Velletri, Ariccia, Artena, Cori, Lanuvio, Norma, Priverno, Sabaudia, Sermoneta, Sezze, Terracina, Sonnino.

L’iniziativa è cofinanziata dall’Unione Europea – FSE – POR Lazio e consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto per Progetti di Creazione d’impresa femminile, oltre alla fornitura di servizi gratuiti che favoriscano l’avvio dell’impresa, ovvero supporto individuale, assistenza allo sviluppo del piano d’impresa e gestione amministrativa.
L’importo del finanziamento è pari a 150.000,00 € e ogni singolo progetto potrà ricevere da 5.000,00 a 25.000,00 € e la scadenza per la realizzazione dei progetti è di 6 mesi dalla data di stipula del contratto di agevolazione.

L’iniziativa è rivolta in particolar modo alle micro-imprese e PMI femminili, da costituire o costituite dopo il 31 gennaio 2011 e promosse da donne disoccupate o inoccupate, che abbiano elementi in comune con le precedenti azioni realizzate e rivolte alla realizzazione di strumenti di supporto e di agevolazione all’inserimento nel mondo lavorativo dei soggetti svantaggiati.

Nel mese di gennaio sono già partiti tirocini formativi previsti dalle precedenti misure del progetto e le 40 partecipanti usufruiscono di servizi di conciliazione rivolti ad agevolarne l’impegno in azienda. Questo perché, nell’assegnazione delle agevolazioni volte alla creazione d’impresa, si dà maggiore spazio alle donne disoccupate ed inoccupate che abbiano aderito già precedentemente al Progetto Regionale Vasi Comunicanti.

Per presentare il proprio progetto c’è tempo fino alle 24 del 16 marzo esclusivamente attraverso il canale online, collegandosi sul sito Progettovasi.it, da dove è possibile scaricare copia dell’Avviso e proporre la propria candidatura.