Nasce il Premio Speciale Start-up

Quest’anno il Comitato Leonardo, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia ICE, ha deciso di promuovere un Premio Speciale Start-up, che va ad aggiungersi agli ambiti riconoscimenti già conferiti dal Comitato Leonardo: il Premio Leonardo, i Premi Leonardo Qualità Italia, il Premio Leonardo International ed il Premio alla Carriera.

Potrà ottenere il premio una start-up innovativa che si sarà distinta per:

  • innovazione, ovvero avanzamento dello stato delle conoscenze;
  • successo, qualificato in termini di velocità di crescita dell’impresa e di ricadute positive anche sul resto del tessuto produttivo;
  • internazionalizzazione: la capacità di raggiungere e offrire i propri prodotti o servizi sui mercati esteri;
  • occupazione, in particolare giovanile;
  • impatto sociale: contributo alla risoluzione di problemi di cittadini.

Sono state coinvolte alcune associazioni rappresentative, come l’Associazione italiana del private equity e venture capital (AIFI), l’associazione Italian Angels for Growth (IAG), l’Associazione parchi scientifici e tecnologici italiani (APSTI), l’Associazione degli incubatori e delle business plan competition accademiche italiane (PNICUBE), e l’associazione Italia Startup, che avranno il compito di proporre per il premio 2 start-up ciascuna, appartenenti a settori differenti.

Le dieci start-up nominate, selezionate tra quelle che maggiormente si saranno distinte in termini di innovazione e di contributo alla costruzione di un’immagine dell’Italia nel mondo, verranno indicate in una lista che sarà pubblicata e dalla quale verrà scelta la start-up vincente, la prima che si aggiudicherà il Premio Speciale Start-up.

Il premio sarà conferito dal Presidente della Repubblica in occasione della Giornata della Qualità Italia, che si svolgerà in Quirinale ad inizio del prossimo anno.

Vera MORETTI

L’Aifi dice basta all’abusivismo

Ci sono alcune categorie professionali che soffrono più di altre la concorrenza sleale degli abusivi. Tra questi ci sono sicuramente i fisioterapisti, che sono in tutta Italia 50.000, ma che si devono “scontrare” con almeno il doppio di “colleghi” abusivi.

A fronte di questi numeri preoccupanti, dunque, l’Associazione italiana fisioterapisti si sta organizzando su due fronti: attraverso una campagna di sensibilizzazione che sarà attiva su tutto il territorio dal 10 al 14 settembre, e con alcune iniziative previste per la giornata mondiale della fisioterapia, l’8 settembre.

Antonio Bortone, presidente dell’Aifi, ha dichiarato: “Quella sull’abusivismo in fisioterapia è addirittura una stima approssimata per difetto. Il fenomeno, per quanto difficilmente misurabile, è di dimensione notevole: si tratta di millantatori che però esercitano una professione, quella di fisioterapista, che non possono esercitare“.

Al fine di mettere in guardia i pazienti da questi finti professionisti, Bortone elenca alcune regole da osservare: “Intanto bisogna tener presente che oggi i requisiti per fare il fisioterapista sono chiari e dunque il professionista deve esibire il titolo di laurea, rilasciato da una università italiana (e non da atenei stranieri o dai nomi fantasiosi), esattamente come avviene per ogni professionista, sia esso architetto o ingegnere o avvocato. Occorre anche sapere che per i titoli presi prima del 1999 c’è un decreto legge che stabilisce l’equipollenza. E se il fisioterapista non espone il titolo, lo deve esibire su richiesta del paziente“.
Non vergogniamoci a chiedere ciò che è nel nostro diritto, soprattutto perché ne andrebbe di mezzo la nostra salute.

Inoltre, avverte ancora Bortone, bisogna stare in guardia da coloro che, durante la seduta, non chiedono al paziente la sua documentazione clinica, oppure non fanno interventi precisi e appropriati al racconto anamnesico del cliente. Inoltre, alla fine del trattamento, il professionista deve emettere una fattura senza Iva, come accade per tutte le professioni sanitarie.

Ma, per evitare incontri spiacevoli a chi non è in grado di “testare” la preparazione della persona che si trova davanti, occorrerebbe, come è richiesto da anni dall’Aifi, l’istituzione di un albo professionale.

Vera MORETTI

Small Business Act: se ne parla il prossimo 25 ottobre a Reggio Calabria

Il prossimo lunedì 25 ottobre, presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria, il Ministero dello Sviluppo Economico, insieme alla Camera di Commercio di Reggio Calabria e la Camera di Commercio di Messina, ha organizzato, un convegno per discutere dello Small Business Act, come sostegno alla crescita delle piccole imprese dell’area dello stretto ed il credito e Venture Capital come fattori di sviluppo. L’obiettivo principale del Convegno è informare le imprese sulle iniziative messe in campo dal Ministero Sviluppo Economico, dall’ AIFI, dall’ABI e Borsa Italiana e dalla Regione Calabria per facilitare l’accesso al credito delle micro-piccole imprese e favorire la conoscenza di strumenti finanziari complementari alle forme tradizionali di reperimento di capitali, come il Ventur Capital e i segmenti di Borsa dedicati alle PMI, in un contesto come il Mezzogiorno dove sono realizzati solo il 4% degli investimenti italiani di Venture Capital.

Che cos’è lo Small Business Act?