Bando efficienza energetica Lombardia: contributi a fondo perduto per 30mila euro

Oltre 10 milioni di euro sono stati stanziati dalla Regione Lombardia per il bando Efficienza energetica, commercio e servizi al fine di fronteggiare gli aumenti dei costi dell’energia delle micro e piccole imprese nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi. Il bando prevede contributi a fondo perduto fino a 30 mila euro con un minimo di spesa di 4 mila euro per ogni impresa richiedente. L’avvio delle domande è a partire da mercoledì 15 giugno 2022.

Bando Regione Lombardia contributi a fondo perduto per gli aumentati costi dell’energia: di cosa si tratta?

La misura di sostegno alle imprese è stata adottata con la delibera numero 6306 del 26 aprile 2022 della Giunta regionale. L’obiettivo è quello di sostenere gli interventi di efficientamento energetico delle micro e piccole imprese dei settori del commercio, dei pubblici esercizi e servizi. La dotazione finanziaria iniziale della misura è stata incrementata con risorse delle Camere di commercio per 1,130 milioni di euro. In totale le risorse stanziate sono di 10.745.500 euro (9.615.500 euro a carico della Regione Lombardia). Ciascuna impresa può finanziare interventi fino a 30 mila euro finanziando il 50% delle spese ammissibili per l’efficientamento energetico. L’investimento minimo è di 4 mila euro da rendicontare entro la chiusura dello sportello.

Chi può presentare domanda per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia?

Ammesse alla presentazione delle domande di contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico sono le micro e le piccole imprese della Lombardia attive nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi. Nel dettaglio, i rispettivi codici sono i seguenti:

  • commercio al dettaglio, G 47;
  • attività dei servizi di ristorazione, I 56;
  • editoriali, J 58;
  • attività dei servizi di informazione e altri servizi informatici, J 63;
  • immobiliari per conto terzi, L 68.3;
  • di supporto per le funzioni di ufficio e altri servizi di supporto alle imprese, N 82
  • istruzione, P 85;
  • attività sportive di intrattenimento e divertimento, R 93;
  • riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa, S 95;
  • altre attività di servizio alla persona, S 96.

Quali sono le spese ammissibili per il bando della Regione Lombardia per le micro e piccole attività?

Ai fini della presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico delle imprese della Regione Lombardia, risultano ammissibili le seguenti spese di acquisto e di installazione di:

  • collettori solari termici e di impianti di micro-cogenerazione;
  • gli impianti fotovoltaici per produrre autonomamente l’energia da fonti rinnovabili al fine dell’utilizzo nel sito produttivo;
  • le attrezzature e i macchinari che sostituiscono quelli presenti nella sede dell’impresa;
  • le caldaie ad alta efficienza a condensazione, a biomassa oppure a pompa di calore che sostituiscono le caldaie presenti nell’impresa;
  • l’acquisto e l’installazione di raffreddatori o di raffrescatori evaporativi fissi e portatili che non richiedono l’uso di fluidi refrigeranti;
  • i meccanismi di domotica per risparmiare energia e monitorare i consumi energetici;
  • gli apparecchi led a basso consumo che sostituiscono l’illuminazione tradizionale;
  • le spese per le opere murarie, impianti e spese assimilate per massimo il 20% delle precedenti spese;
  • i costi tecnici di consulenza per realizzare gli interventi per un massimo del 10% dei costi;
  • gli altri costi indiretti  o le spese generali, finanziabili forfettariamente.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto della Lombardia per l’efficienza energetica delle micro e piccole imprese

Per la presentazione delle domande per i contributi a fondo perduto dell’efficientamento energetico, le micro e piccole imprese devono accedere telematicamente sulla piattaforma telematica di Infocamere Lombardia, sezione “Bandi – Contributi alle imprese – Bandi aperti”. Per l’accesso le imprese devono utilizzare lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie). Alcune imprese potrebbero aver ricevuto delle credenziali rilasciate nel mese di febbraio 2021. Le imprese hanno tempo per presentare domanda dalle ore 16:00 del 15 giugno 2022 fino al 15 dicembre 2022 o, comunque, fino all’esaurimento delle risorse stanziate. Alla domanda devono essere allegati i documenti di realizzazione dell’intervento di efficientamento energetico.

Come vengono assegnate i contributi a fondo perduto dalla Regione Lombardia?

La Regione Lombardia assegna i contributi a fondo perduto alle micro e piccole imprese della Lombardia mediante la procedura “a sportello” a rendicontazione. Nell’assegnazione dei contributi, inoltre, la Regione segue l’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Contributi a fondo perduto ristoranti, Horeca e wedding, domande entro il 23 giugno

Si può presentare a partire da oggi, 9 giugno 2022, la domanda per i contributi a fondo perduto per i settori del wedding e dei ristoranti. Si tratta di settori che hanno subito riflessi economici dannosi dalla pandemia di Covid. A disciplinare l’invio delle domande degli incentivi è l’Agenzia delle entrate che ha predisposto il relativo provvedimento che approva i modelli da utilizzare e le modalità con le quali possono essere trasmesse le istanze.

Settori wedding, intrattenimento e organizzazione di cerimonie: ecco il provvedimento dell’Agenzia delle entrate

Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate che disciplina l’invio delle domande dei contributi a fondo perduto dei settori di feste, cerimonie e Horeca è il numero 197396 emanato ieri, l’8 giugno 2022. Si tratta del provvedimento che contiene la “definizione, le modalità e i termini di presentazione delle domande per il riconoscimento del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 ter, comma 1, del decreto-legge 25 maggio 2021, numero 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, numero 106 (settori del wedding, intrattenimento e organizzazione di cerimonie, Ho.re.ca.).

Risorse a disposizione del wedding e organizzazione feste e cerimonie per i contributi a fondo perduto del settore: quali sono?

I soggetti ammessi alla presentazione delle domande devono aver subito la riduzione dei ricavi e del risultato di esercizio nell’anno 2020 di almeno il 30% rispetto al precedente anno. La ripartizione delle risorse stanziate per i contributi a fondo perduto del settore del Wedding e dell’organizzazione di cerimonie, avverrà sulla base dei soggetti aventi diritto a presentare la domanda e nella capienza dei fondi stessi.

Come verranno ripartiti i contributi a fondo perduto del settore wedding e intrattenimento?

In particolare, le risorse stanziate per 40 milioni di euro per il wedding e di 10 milioni di euro per i settori dell’intrattenimento e dell’organizzazione delle cerimonie e delle feste, differente dal wedding, verranno ripartite nel seguente modo:

  • il 70% sarà assegnato a ciascun comparto in uguale misura a favore dei soggetti aventi diritto ai contributi a fondo perduto che presentino la domanda;
  • il 20% andrà a favore dei soggetti che presenteranno domanda e che posseggano un ammontare di ricavi riferito all’anno 2019 eccedente a 100 mila euro ma non oltre i 300 mila euro;
  • il restante 10% andrà a favore dovrà essere ripartito tra gli operatori dei comparti che presentino un volume di ricavi riferito all’anno 2019 eccedente i 300 mila euro.

Richiesta dei contributi a fondo perduto per i settori wedding e Horeca: come richiederli?

La richiesta dei contributi a fondo perduto per le perdite subite a causa del Covid è alternativa. Infatti, si possono richiedere gli incentivi:

  • per i settori wedding, organizzazione di cerimonie e di feste, intrattenimento;
  • o, in alternativa, del settore Ho.re.ca., anche di bar e ristoranti.

La richiesta dei contributi necessita della presentazione della domanda all’Agenzia delle entrate esclusivamente per via telematica.

Domanda contributi a fondo perduto all’Agenzia delle entrate: cosa indicare?

Nel modello di domanda dei contributi a fondo perduto dell’Agenzia delle entrate per i settori di wedding, ristoranti e organizzazione di cerimonie e feste devono essere indicati:

  • il codice fiscale del soggetto, persona fisica o persona non fisica, che presenta richiesta di contributo;
  • se il soggetto che richiede i contributi è un erede che prosegue l’attività di un soggetto deceduto, è necessario riportare il codice fiscale del de cuius;
  • nel caso in cui chi richiede il contributo abbia posto in essere operazioni aziendali di trasformazione, è necessario inserire la partita Iva del soggetto cessato;
  • il codice fiscale del legale rappresentante di chi richiede i contributi se si tratta di soggetto differente dalla persona fisica. Ad esempio,  se il richiedente è un minore o interdetto, è necessario il codice fiscale del rappresentante legale;
  • la dichiarazione di essere un soggetto differente da quelli elencati dal comma 3 dell’articolo 4 del decreto interministeriale (ministro per lo  Sviluppo Economico di concerto e ministro dell’Economia e delle Finanze) del 30 dicembre 2021 e del 19 febbraio 2021;
  • la dichiarazione di svolgere la propria attività nel settore del “wedding” o dell’intrattenimento o dell’organizzazione di cerimonie e feste o nel settore dell’Horeca;
  • la conferma di svolgere l’attività prevalente una di quelle individuate dai codici Ateco del 2007 elencati nelle tabelle A, B, e C dell’allegato 1 del decreto interministeriale.

Quali altri requisiti devono essere posseduti da chi richiede i contributi e inseriti nella domanda?

Tra gli altri requisiti da inserire nella domanda per la richiesta dei contributi a fondo perduto dei settori wedding, ristoranti e Horeca, figurano:

  • la dichiarazione di riduzione dei cui ricavi del 2020 per almeno il 30% rispetto al 2019;
  • le dichiarazioni di essere iscritti al Registro delle imprese e di essere attivi alla data di invio dell’istanza; di essere in possesso degli altri requisiti previsti al comma 2 dell’articolo 4 del decreto interministeriale;
  • l’indicazione dell’ammontare dei ricavi e compensi del 2019. In particolare, si dovrà indicare se sono inferiori o uguali a 100 mila euro; di oltre i 100 mila euro e fino a 300 mila euro; o eccedenti i 300 mila euro;
  • l’Iban del conto corrente intestato a chi presenta domanda dei contributi. L’accredito dei contributi avviene, infatti, direttamente sul conto corrente;
  • il codice fiscale di chi eventualmente è incaricato di procedere con la trasmissione della domanda (e relativa dichiarazione sostitutiva con specifica delega);
  • la data nella quale la domanda è sottoscritta e la firma.

Contributi a fondo perduto wedding, ristoranti e Horeca: quali sono i termini di scadenza?

La domanda per i contributi a fondo perduto nei settori del wedding, ristoranti, Horeca, organizzazione di feste e cerimonie può essere presentata a partire da oggi, 9 giugno 2022. La scadenza è fissata al giorno 23 giugno 2022. Per l’invio dell’istanza è necessario andare sul portale dell’Agenzia delle entrate, accedere all’area riservata ed entrare nella sezione “Fatture e Corrispettivi”. La domanda deve contenere anche l’attestazione del non superamento dei limiti degli aiuti di Stato.

Contributi a fondo perduto export e digitale Simest 394, domande dal 12 luglio

Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. A deciderlo è stato il Comitato agevolazioni di Simest che ha deliberato la possibilità di ottenere gli incentivi della transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese. Le agevolazioni rientrano nei contributi erogati dal Fondo 295 del 1973 e dal Fondo 394 del 1981.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati Simest per investimenti nel digitale ed export, i riferimenti normativi

I finanziamenti agevolati sono previsti dal finanziamento delle risorse a valere sul Programma Next Generation EU, Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), alla misura 1, componente 2, investimento 5 della linea progettuale “Rifinanziamento e ridefinizione del fondo 394 del 1981”. La gestione dei finanziamenti è affidata a Simest e la pubblicazione del relativo decreto è avvenuto nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso.

Quali sono le condizioni di ammissibilità degli interventi Simest?

Ammessi ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto del Fondo 394 di Simest sono:

  • gli investimenti in spese digitali per una quota non inferiore al 50%;
  • le spese per promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali per il rimanente 50%.

Quali sono le imprese che possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394 per l’export e la digitalizzazione?

Le imprese, per poter richiedere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto per l’export e la digitalizzazione devono avere i seguenti requisiti:

  • deve trattarsi di una piccola e media impresa che abbia sede legale sul territorio italiano;
  • al momento della presentazione dell’istanza, l’impresa deve avere la forma di società di capitali da non meno di 2 anni;
  • deve aver depositato almeno 2 bilanci inerenti a 2 esercizi completi presso il Registro delle imprese;
  • il fatturato estero deve consistere in almeno il 20% del fatturato totale dell’azienda degli ultimi due esercizi;
  • non deve rientrare nei settori esclusi alle agevolazioni, reperibili nella circolare numero 1 del Pnrr 394 del 2021 “Transizione digitale ed ecologica delle Pmi a vocazione internazionale”.

Contributi a fondo perduto Simest, quanto si può richiedere di agevolazione?

Le imprese interessate possono richiedere finanziamenti e contributi per l’importo che sia minore tra:

  • i 300 mila euro;
  • il 25% dei ricavi medi degli ultimi bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese.

Le imprese possono dunque chiedere una quota di finanziamenti degli investimenti nel digitale e nell’export che può essere pari al:

  • 40% per le imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano la sede operativa attiva in sei regioni. Ovvero, in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo;
  • fino al 25% dell’importo degli investimenti per le imprese che abbiano sede operativa nelle restanti regioni.

Cosa avviene se l’impresa ha già presentato una domanda al Fondo Simest per la transizione ecologica e digitale?

Nel caso in cui l’impresa abbia già presentato una domanda al Fondo 394 di Simest per la transizione ecologica e digitale si può inoltrare una nuova istanza che va ad aggiungersi a quella precedente. In tal caso, l’importo del finanziamento si somma fino alla concorrenza del totale massimo ammissibile pari a un milione di euro. Una quota dell’agevolazione può essere riconosciuta a titolo di cofinanziamento. In ogni caso, fermo restando l’importo limite dell’agevolazione, l’impresa non può esporsi per oltre il 50% dei ricavi medi ottenuti nei precedenti 2 bilanci.

Domande di finanziamento Simest per transizione ecologica e digitale: da quando si può presentare?

Le domande di finanziamento al fondo Simest per la transizione ecologica e digitale e per l’export possono essere presentate a partire dal 12 luglio 2022. L’apertura della piattaforma è prevista per le ore 9:00. La chiusura delle domanda è fissata alle ore 18:00 del 31 ottobre 2022.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti fino all’80% per le imprese creative

È stato pubblicato il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che assegna contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a copertura dell’80% delle spese ammissibili delle imprese attive nella creatività. Si tratta, principalmente, delle imprese operanti nei settori della moda, dei media, del design e dell’oggettistica. Il provvedimento ministeriali prevede, dunque, un mix di incentivi a determinate condizioni. Ci saranno due vie per la presentazione delle domande.

Piccole e medie imprese (Pmi) creative: il mix di finanziamenti fino all’80% delle spese ammissibili

Il mix di incentivi messo in campo del ministero per lo Sviluppo Economico prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero. Il Mise ha stanziato 40 milioni di euro a sostegno della nascita, dello sviluppo e del consolidamento delle imprese creative. Venti milioni di euro saranno destinati ai finanziamenti di ciascuno dei due anni 2021 e 2022. L’agevolazione può arrivare alla copertura delle spese ammissibili fino all’80%. Il decreto del Mise è stato publicato in data 30 maggio 2022 in attuazione del decreto del 19 febbraio scorso.

Contributi a fondo perduto Pmi creative: quali sono gli ambiti di intervento?

Due sono le tipologie di interventi finanziabili grazie ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti a tasso zero del decreto del Mise. Nel decreto del 30 maggio scorso si fa riferimento al Capo II, relativo alla nascita, allo sviluppo e al consolidamento delle piccole e medie imprese creative; e al Capo III, relativo alla collaborazione tra le imprese creative e i soggetti che operano negli altri settori.

Nascita, sviluppo e consolidamento delle Pmi creative: quali sono i contributi e i finanziamenti a disposizione?

Gli incentivi a favore della nascita, dello sviluppo e del consolidamento delle piccole e medie imprese creative previsti dal Capo II sono destinati ai seguenti investimenti:

  • spese ammissibili relative al capitale circolante entro i 500 mila euro;
  • investimenti della durata massima di due anni, con decorrenza dalla sottoscrizione del provvedimento che concede gli incentivi;
  • perimetro dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero riservato alle imprese costituite da massimo cinque anni. La decorrenza è a partire dal momento in cui si presenta l’istanza di richiesta dei contributi;
  • per le Pmi costituite da oltre cinque anni, si possono richiedere gli incentivi per ampliare o diversificare la propria attività. In alternativa la richiesta può prevedere nuove soluzioni di efficientamento energetico dei processi produttivi e le innovazioni.

Quali sono i contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero previsti le la nascita, sviluppo e consolidamento delle Pmi creative?

Il mix di incentivi (fino all’80%) dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle Pmi creative consiste:

  • in sovvenzioni che possono coprire fino al 40% degli investimenti;
  • in finanziamenti a tasso zero o agevolato, di durata di dieci anni, con copertura delle spese per il restate 40%.

Area di incentivi sulle collaborazioni delle piccole e medie imprese e gli altri settori

L’area di intervento relativa al Capo III del decreto del ministero per lo Sviluppo Economico riguarda le collaborazioni tra le piccole e medie imprese e gli altri settori. In questo ambito, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti possono essere richiesti per i seguenti investimenti:

  • servizi specialistici erogati da micro, piccole e medie imprese creative o da enti di ricerca e università;
  • investimenti negli ambiti di sviluppo del marketing o del brand; design (anche industriale); di innovazioni in campo tecnologico nella conservazione, nella fruizione e nella commercializzazione di specifici prodotti di valore artistico, creativo o artigianale; per l’aumento del valore dei profili identitari delle Pmi.

Per gli investimenti di cui al Capo III del decreto del Mise gli incentivi possono arrivare all’80% degli investimenti. Si tratta, principalmente, di spese effettuate per acquistare i servizi specialistici nell’ambito della creatività. Il tetto massimo di spesa è fissato in 10 mila euro.

Quali sono le spese finanziabili con il decreto del ministero per lo Sviluppo economico per le Pmi creative?

Sono quattro le tipologie di investimenti di spesa che danno origine alla richiesta del mix di incentivi delle piccole e medie imprese creative. In particolare:

  • le spese relative a immobilizzazioni materiali come macchinari, attrezzature e impianti. I beni devono essere nuovi di fabbrica;
  • gli investimenti in immobilizzazioni immateriali, come brevetti, licenze d’uso, programmi informatici, software;
  • le opere murarie devono avere valore massimo del 10% rispetto alle altre spese ammissibili;
  • il capitale circolante, costituito da materie prime, merci, materiali di consumo, servizi, fidejussioni per il progetto, costi del lavoro alle dipendenze. Il capitale circolante non può superare il 50% del totale dei costi ammissibili.

Contributi a fondo perduto Mise e finanziamenti a tasso zero per le Pmi creative: come presentare domanda?

Per la presentazione delle domande è necessario far riferimento a due date:

  • la compilazione delle domande per gli investimenti del Capo II del decreto Mise può avvenire già dalle ore 10:00 del 20 giugno prossimo. Per gli interventi ammessi al Capo III bisognerà attendere il 6 settembre 2022, con apertura della piattaforma Mise alle ore 10:00;
  • l’invio della domanda vera e propria avverrà dalle ore 10:00 del 5 luglio prossimo per gli investimenti del Capo II del decreto Mise e dal 22 settembre 2022 (ore 10:00) per gli investimenti del Capo III del decreto Mise.

 

Contributi a fondo perduto export imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina: 2,2 miliardi le risorse

I contributi a fondo perduto alle imprese esportatrici danneggiate dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina e dal conseguente caro prezzi di fonti energetiche, materie prime e semilavorati, saranno gestiti da Simest insieme al ministero degli Affari esteri. Sarà messo di nuovo in funzione il Fondo 394 con finanziamenti fino a 400 mila euro per ciascuna impresa che presenterà domanda. In tutto, le risorse e gli aiuti a favore delle aziende potrebbero raggiungere la cifra di 2,2 miliardi di euro. È quanto riporta la relazione accompagnatoria al decreto legge “Aiuti”. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio. Il decreto legge “Aiuti” estende i finanziamenti agevolati già previsti dal decreto legge numero 14 del 25 febbraio 2022.

Quali sono le condizioni di accesso al Fondo 394 per le imprese esportatrici?

L’articolo 5 ter del decreto legge 14 del 2022 prevede, alle lettere a) e b) del comma 1, le condizioni di ammissibilità delle imprese esportatrici ai contributi a fondo perduto Simest e di erogazione dei finanziamenti. La prima condizione impone l’aver avuto rapporti frequenti con i tre Paesi dell’Est Europa (Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia). Ovvero, aver realizzato un fatturato pari mediamente a non meno del 20% del fatturato dell’impresa totale mediante operazioni di esportazioni dirette nei tre Paesi. La seconda condizione per usufruire dei contributi a fondo perduto è il limite dell’aiuto. I contributi, infatti, non possono superare il 40% dell’intervento complessivo a sostegno dell’impresa. Inoltre, il regime di aiuti non può prolungarsi oltre il 31 dicembre 2022.

Contributi a fondo perduto imprese dell’export, quali saranno le spese ammissibili?

Le misure di salvaguardia delle imprese esportatrici nei tre Paesi dell’Est europeo mediante l’erogazione dei contributi a fondo perduto sono accompagnate, inoltre, dalla sospensione, fino a 12 mesi, del pagamento della quota capitale e degli interessi delle rate in scadenza dei finanziamenti agevolati concessi a valere sul Fondo 394 nel corso del 2022. Peraltro, il regime di aiuti per l’emergenza della guerra in Ucraina (il cosiddetto Temporary crisis framework), si estende alle difficoltà incontrate dalle imprese imprese esportatrici in questo periodo non solo per i prezzi aumentati dell’energia, delle materie prime, dei prodotti finiti e dei semilavorati, ma anche delle maggiori spese sostenute per il trasporto dei prodotti. Infine, concorre a determinare l’aiuto alle imprese esportatrici anche il rincaro dei prezzi per la ricerca di approvvigionamenti in Paesi alternativi alla Russia, all’Ucraina e alla Bielorussia.

Aiuti Simest alle imprese esportatrici, da oggi il Comitato agevolazioni inizia la messa a punto dei nuovi contributi

Dei nuovi contributi a fondo perduto Simest del Fondo 394 sarà il Comitato agevolazioni a fissare i paletti e le condizioni di acceso delle imprese agli aiuti. Proprio nella giornata di oggi, 26 maggio, è prevista la riunione del Comitato. È quindi probabile che si inizi a mettere a punto le condizioni di accesso ai contributi a fondo perduto Simest. Le risorse che potrebbero essere stanziate arriverebbero a 2,2 miliardi di euro. Al riutilizzo del Fondo 394, infatti, concorrerebbero:

  • le risorse avanzati nel 2021;
  • i nuovi trasferimenti disposti dalle recenti manovre;
  • i 726 milioni di euro di cofinanziamento a fondo perduto.

 

 

Contributi a fondo perduto imprese del turismo, via libera dell’UE: aiuti entro il 30 giugno 2022

La Commissione Europea ha dato l’ok nella giornata del 12 maggio ai contributi a fondo perduto, ai crediti di imposta e ai finanziamenti a favore delle imprese del turismo per un totale di 698 milioni di euro di aiuti. Gli incentivi rientrano nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) e nel quadro temporaneo per gli aiuti di Stato. I contributi a fondo perduto andranno a favore di tutte le imprese operanti nel settore turistico, comprese le agenzie di viaggio e i tour operator.

Quali tipologie di contributi a fondo perduto e crediti di imposta sono previsti per il settore del turismo?

Nell’ambito delle risorse stanziate per i contributi a favore delle imprese del turismo, il via libera della Commissione europea è stato dato in particolare per le sovvenzioni dirette e i crediti di imposta per le imprese operanti nel turismo. Gli aiuti andranno a copertura di una parte dei costi inerenti l’ammodernamento delle strutture e degli impianti. I contributi finanziano anche l’efficientamento energetico. In questo ambito, le imprese turistiche beneficiarie potranno avere diritto a una copertura fino al 50% dei costi ammissibili, nel tetto massimo di 100 mila euro per ciascuna impresa.

Crediti di imposta per le agenzie di viaggi e operatori turistici: quali incentivi sono in arrivo?

Il secondo via libera è stato dato dalla Commissione europea per i crediti di imposta per le agenzie di viaggi e per gli operatori turistici. I contributi vanno a coprire una parte dei costi inerenti la ristrutturazione delle imprese e le attività di sviluppo digitale. Le imprese turistiche beneficiarie potranno beneficiare di un credito di imposta che può arrivare fino al 50% delle spese ammissibili. Il massimale di spesa è pari a 25 mila euro per ciascuna impresa beneficiari. Gli incentivi a favore delle imprese del turismo non potranno eccedere i 2,3 milioni di euro per ciascuna impresa beneficiaria e il bonus sarà concesso entro il 30 giugno 2022.

Incentivi a fondo perduto per i servizi turistici a favore della disabilità, quali spese sono finanziate?

Tra i contributi a fondo perduto del settore turistico, rientrano anche i servizi volte a rendere più agevole la disabilità. Il relativo decreto del turismo per rendere le strutture ricettive e alberghiere più accessibili è previsto dalla scorsa legge di Bilancio. Il provvedimento sostiene la realizzazione di interventi che permettano alle persone con disabilità di fruire di una più ampia offerta turistica. Per questa misura il governo ha stanziato risorse per 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. La misura sostiene, nel dettaglio, i servizi di rilascio delle certificazioni.

Turismo, chi può ottenere i contributi a fondo perduto per la disabilità?

Possono ottenere i contributi a fondo perduto per i servizi destinati a incrementare l’offerta turistica a favore dei soggetti disabili, le seguenti imprese:

  • gli hotel compresi nel Codice Ateco 55.10.00;
  • esercizi extra alberghieri che rientrano nei Codici Ateco 55.20.10; 55.20.20; 55.20.30; 55.20.40; 55.20.51; 55.20.52; 55.23.50; 55.30.00; 55.90.10; 55.90.20;
  • le strutture che svolgono attività sportive connesse alla fruizione turistica, sia del settore pubblico che privato.

Quali imprese turistiche possono ottenere i contributi a fondo perduto per le certificazioni sulla disabilità?

Nel dettaglio, il 35% dei fondi disponibili andrà a favore degli hotel e il 20% agli stabilimenti termali e balneari. Per le altre tipologie di imprese del settore turistico non vi sono limitazioni di fondi. Le spese ammissibili agli incentivi sono quelle necessarie per il rilascio delle certificazioni. Nello specifico, le certificazioni:

  • Uni Iso 21902:2022 sul turismo accessibile;
  • l’Uni Cei En 17210:2021 sull’accessibilità e sull’usabilità dei servizi turistici;
  • Uni Pdr 92:2020, inerente gli stabilimenti balneari, per le Linee guida sulla sostenibilità ambientale, sull’accessibilità, sulla qualità e sulla sicurezza dei servizi.

Per l’invio delle istanze si dovrà attendere il trascorrere dei 60 giorni dalla registrazione del provvedimento, dunque nella seconda metà di giugno. Al trascorrere dei 60 giorni, il ministero del Turismo inserirà, sul proprio sito internet, l’avviso pubblico per la presentazione delle domande.

Incentivi a fondo perduto del Pnrr al Turismo: possono partecipare pure le agenzie turistiche e i tour operator?

Ai fondi per le imprese del turismo previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) potranno accedere anche i tour operator e le agenzie di viaggio. Nel dettaglio, il ministero del Turismo autorizzerà le istanze delle due tipologie di imprese del settore per i 100 milioni di euro di fondi aggiuntivi inerenti gli incentivi a fondo perduto per le strutture turistiche e al credito di imposta, anche per le spese digitali delle imprese. La misura è compresa nelle istanze presentate per il bonus digitalizzazione, anche a favore dunque di tour operator e di agenzie di viaggio, rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) M1 C3 Investimento 42.2.2.

Incentivi e credito di imposta per migliorare le infrastrutture turistiche: contributi anche ad agenzie di viaggio e tour operator

I contributi a fondo perduto verranno elargiti alle imprese turistiche, compresi tour operator e agenzie di viaggio, che hanno presentato domanda a decorrere dal 4 marzo 2022. L’allargamento della platea dei beneficiari della misura si integra con l’altro obiettivo, per il quale sono stati stanziati 98 milioni di euro, previsto dal decreto legge numero 152 del 2021. Si tratta della digitalizzazione delle imprese. La misura sostiene il miglioramento delle infrastrutture turistiche tramite l’assegnazione di crediti di imposta. Tra i destinatari, figurano: gli alberghi, gli agriturismi, le strutture termali e balneari.

Cosa sostengono gli incentivi a fondo perduto per il turismo?

Nel dettaglio, gli incentivi a favore del settore turistico, in relazione alle infrastrutture, sogno elargiti secondo un mix di interventi. In particolare:

  • un credito di imposta fino all’aliquota dell’80% delle spese ammissibili. Il beneficio fiscale può anche essere ceduto, ma si tratta di soggetti a regime controllato come banche e altri intermediari finanziari;
  • un contributo a fondo perduto entro il 50% delle spese ammissibili fino a un massimale di 40 mila euro. Il tetto può arrivare a 100 mila euro in presenza di specifici requisiti riguardanti la localizzazione delle imprese (purché nel Mezzogiorno), gli incentivi per l’impresa donna e la transizione digitale.

La misura, inoltre, sostiene il miglioramento delle strutture turistiche dal punto di vista infrastrutturale e dell’efficienza energetica, obiettivo al quale è destinata la metà delle risorse.

Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese turistiche: di cosa si tratta?

Ulteriori incentivi a fondo perduto sono a favore delle imprese del turismo per la transizione digitale. Anche per questa misura, l’invio delle istanze ha decorrenza dal 4 marzo 2022. La misura riconosce il 50% del credito di imposta per i costi sostenuti (purché ammissibili) per la transizione digitale. Il tetto massimo sostenibile è pari a 25 mila euro. Gli incentivi rientrano tra i fondi messi a disposizione dal decreto legge numero 152 del 2021. All’articolo 4 del provvedimenti, infatti, si stabiliscono le modalità di fruizione dei contributi dei tour operator e delle agenzie di viaggio. Il credito di imposta si può utilizzare in compensazione utilizzando il modello F24.

Contributi Pmi Lombardia fotovoltaico e cambio pannelli: bando a commercianti, artigiani e impianti sportivi

Per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia arriva il pacchetto da 64 milioni di euro per l’efficientamento energetico e per il cambio delle macchine e dei pannelli solari. I contributi a fondo perduto sono del 50% per il fotovoltaico e fino al limite dell’80% per il cambio delle macchine e dei pannelli solari. A beneficiarne possono essere i commercianti, gli artigiani e gli impianti sportivi. Il pacchetto energia si articola in tre differenti misure a sostegno dell’efficientamento energetico. La quota più corposa degli aiuti andrà alle imprese e agli enti che gestiscono impianti natatori e del ghiaccio.

Contributi a fondo perduto per le Pmi della Regione Lombardia, gli obiettivi di sostegno per il caro energia

Gli avvisi per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia arrivano a seguito della seduta del 26 aprile scorso della Giunta regionale. L’obiettivo è quello di supportare le piccole e medie imprese in interventi strutturali in modo che gli aumentati costi dell’energia non influiscano sul loro equilibrio economico. Il bando prevede nella quasi totalità contributi a fondo perduto con aliquote di aiuti fino all’80%.

Contributi a fondo perduto imprese artigiane della Regione Lombardia, cosa sono?

Per le imprese artigiane della Regione Lombardia, il bando prevede lo stanziamento di oltre 22,3 milioni di euro. Gli aiuti consistono nella concessione di contributi a fondo perduto che possono raggiungere il 50% delle spese ammissibili. Il limite delle spese è fissato in 50 mila euro. L’importo minimo dei progetti deve essere di 15 mila euro. Risultano ammissibili agli incentivi gli investimenti fatti per favorire l’efficientamento energetico della sede legale o produttiva. Per la presentazione delle domande è necessario utilizzare la sezione del sito della Regione Lombardia “Bandi online”.

Quali spese sono ammissibili dal bando della Regione Lombardia per gli artigiani?

A titolo di esempio, sono ammissibili le spese delle imprese artigiane del bando della Regione Lombardia per l’efficientamento energetico:

  • quelle per acquistare e installare i collettori solari e gli impianti di microgenerazione della potenza massima di 200 kWel;
  • l’acquisto e l’istallazione di caldaie ad alta efficienza a condensazione, a pompe di calore o a biomassa, in sostituzione delle caldaie già esistenti nei siti produttivi;
  • gli impianti fotovoltaici;
  • l’acquisto e l’installazione dei macchinari e delle attrezzature in sostituzione di quelli già esistenti in azienda;
  • i sistemi di domotica, di monitoraggio dei consumi energetici, le apparecchiature a led per la sostituzione degli impianti di illuminazione tradizionale;
  • le opere murarie e di impianti nel limite del 20% del totale delle spese ammissibili purché funzionali all’attività artigianale.

Piccole e medie imprese del commercio della Lombardia, quali contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico?

Per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia operanti nel settore del commercio sono a disposizione 9,6 milioni di euro di risorse per i contributi a fondo perduto a favore dell’efficientamento energetico. Gli aiuti, dunque, consistono in contributi fino al 50% delle spese ammissibili, nei limiti di progetti per un minimo di 4 mila euro e un massimo di 30 mila euro. Il bando per la presentazione delle domande sarà aperto a giugno.

Quali spese sono ammissibili dal bando Lombardia per l’efficientamento energetico delle imprese del commercio?

Tra le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto della Regione Lombardia per le imprese del commercio, rientrano:

  • gli impianti fotovoltaici per autoprodurre l’energia da fonti rinnovabili;
  • l’acquisto e l’installazione di attrezzature e di macchinari in sostituzione di quelli già in possesso;
  • acquisto e installazione di impianti per raffrescare o raffreddare;
  • l’acquisto di sistemi di domotica al fine di risparmiare energia e tenere sotto controllo i consumi.

Contributi a fondo perduto per gli impianti natatori e del ghiaccio della Lombardia: cosa sono?

Le risorse più cospicue sono stanziate dalla Regione Lombardia per gli operatori economici che gestiscono gli impianti natatori e del ghiaccio. La Regione ha stanziato 32 milioni di euro per questo pacchetto di aiuti. Si tratta di un sostegno a favore degli operatori che rischiano il fallimento o l’interruzione delle attività a causa del caro prezzi dell’energia. Il sostegno economico si concretizza in un contributo a fondo perduto che può raggiungere l’80% delle spese ritenute ammissibili. Il limite massimo della spesa è pari a 350 mila euro.

Chi può richiedere i contributi a fondo perduto Lombardia per impianti natatori e del ghiaccio?

Ammessi a presentare domanda per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia per gli impianti natatori e del ghiaccio sono:

  • i soggetti privati titolari o concessionari della gestione degli impianti;
  • gli enti pubblici se proprietari o gestori diretti degli impianti.

Quali sono le spese ammissibili per i contributi a fondo perduto per gli impianti natatori e del ghiaccio?

Le spese ammissibili per i contributi fino all’80% degli impianti natatori e del ghiaccio riguardano l’acquisto e l’installazione di:

  • collettori solari termici;
  • impianti fotovoltaici per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili;
  • teli isotermici per coprire piscine nelle ore di non utilizzo;
  • caldaie ad alta efficienza in sostituzione degli impianti già esistenti.

Regione Lombardia, come presentare domanda per i contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico?

Il bando attuativo del progetto è previsto in uscita a 60 giorni dalla delibera della Giunta regionale. Tramite l’avviso saranno riportate le modalità attraverso le quali si procederà per l’apertura dello sportello e la presentazione delle istanze. I progetti verranno valutati in base agli obiettivi di efficientamento energetico e verrà stilata una graduatoria finale delle imprese ammesse ai contributi.

Contributi a fondo perduto impresa donna, quali spese sono ammissibili?

Quali sono i contributi a fondo perduto e i finanziamenti che le donne possono utilizzare per avviare o per consolidare la propria impresa? E per quali spese è ammissibile la domanda di finanziamento? Ecco una guida su quali siano gli incentivi utilizzabili grazie al Fondo impresa femminile. La dotazione del fondo è pari a 200 milioni di euro e le domande possono essere presentate già a partire da maggio 2022.

Imprese femminili, quali fondi sono stati stanziati per la nascita e la crescita delle imprese?

I finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto a favore dell’imprenditoria al femminile rientrano negli incentivi del ministero dello Sviluppo Economico (Mise). Una quota delle risorse sono a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Le altre risorse sono state stanziate dal governo nella legge di Bilancio 2021. Si possono utilizzare anche altre due misure abbinate:

  • lo Smart & Start Italia con una dotazione di 100 milioni di euro;
  • On, Oltre nuove imprese a tasso zero con risorse per altri 100 milioni di euro.

Tutte le misure, comprese quelle del Fondo impresa donna, sono gestite da Invitalia.

Cosa si può finanziare con il Fondo impresa donna?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero per l’impresa al femminile possono essere richiesti per investimenti effettuati all’interno delle attività produttive relative all’industria, all’artigianato, alla trasformazione dei prodotti agricoli, al commercio, ai servizi e al turismo. Gli incentivi possono essere richiesti sia dalle partite Iva individuali, in possesso delle lavoratrici autonome od organizzate in imprese individuali con titolare donna, oppure in società. In caso di richiesta dei contributi delle società di capitali è necessario che almeno i due terzi delle quote e dei componenti degli organi di amministrazioni siano di sesso femminile; per le cooperative e le società di persone il requisito richiesto è la composizione del 60% di socie.

Quanto spetta di incentivo per le imprese al femminile?

Gli aiuti finanziano la nascita e il consolidamento delle imprese al femminile. Anche piccoli progetti possono essere finanziati, in presenza dei requisiti richiesti, perché non vi sono limiti minimi di spesa. I progetti della imprese devono essere esauriti al massimo in 24 mesi. Per le nuove imprese e per quelle costituite da non più di 12 mesi dal momento della presentazione della domanda, i contributi a fondo perduto coprono l’80% delle spese ammesse per progetti di investimento entro i 100 mila euro. Il tetto massimo dei contributi è di 50 mila euro. Il contributo può salire al 90% se richiesto da donne disoccupate. Per progetti dell’importo di 250 mila euro, i contributi salgono a 125 mila euro con agevolazione del 50%. Oltre ai contributi si può domandare l’incentivo sui servizi di assistenza tecnica e gestionale entro il limite di 5 mila euro.

Quali contributi a fondo perduto sono richiedibili per imprese al femminile di oltre 12 mesi?

Per imprese già esistenti da più di 12 mesi, è previsto un mix di prestiti e di contributi a fondo perduto. Gli investimenti fino a 400 mila euro, beneficiano della copertura fino all’80% delle spese ammissibili fino a un tetto di 320 mila euro tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero da rimborsare in 8 anni. Le imprese attive già da oltre 36 mesi al momento della domanda possono ricevere solo contributi a fondo perduto in conto capitale circolante. Anche per queste imprese si può beneficiare del contributo per l’assistenza tecnica e gestionale per un massimo di 5 mila euro.

Incentivi impresa femminile, quali sono le spese materiali ammissibili?

I contributi e i finanziamenti per l’impresa al femminile coprono gli investimenti delle spese materiali, immateriali, dei servizi in cloud, del personale dipendente e del capitale circolante. Tra le spese relative alle immobilizzazioni immateriali, purché funzionali all’attività aziendale, si distinguono i costi sostenuti per:

  • i macchinari, gli impianti e le attrezzature;
  • le opere edili, purché di importo entro il 30% del valore dell’intero investimento;
  • le strutture mobili e i prefabbricati, purché amovibili e funzionali allo sviluppo delle attività di progetto per le quali si richiedono i finanziamenti.

Quali altre spese sono ammissibili per i progetti dell’impresa al femminile?

Tra le altre spese ammissibili ai finanziamenti e ai contributi a fondo perduto per l’impresa al femminile si rilevano:

  • le immobilizzazioni immateriali, compreso l’acquisto di brevetti, di programmi informatici, di soluzioni tecnologiche;
  • le spese per la progettazione e lo sviluppo di software applicativi, di piattaforme e soluzioni digitali, di sviluppo di siti internet anche a scopo promozionale;
  • i costi sostenuti per i servizi in cloud, funzionali all’attività oggetto di incentivi;
  • le spese per il personale dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato. L’assunzione deve avvenire successivamente alla data di presentazione della domanda dei finanziamenti. Il personale deve svolgere attività funzionali alla realizzazione dell’iniziativa agevolata.

Spese per il capitale circolante, quali sono ammissibili?

I contributi a fondo perduto possono sostenere le spese di capitale circolante. Tali spese hanno il limite del 20% rispetto al complessivo dei costi ammissibili nel caso di imprese al femminile nascenti o costituite da non oltre i 36 mesi. Il limite sale al 25% per imprese costituite da oltre 36 mesi. Le spese per il capitale circolante comprendono:

  • le materie prime, sussidiarie e i materiali di consumo;
  • i servizi ordinari strettamente necessari a svolgere le attività dell’impresa;
  • il godimento dei beni di terzi, come i canoni di affitto, i canoni di leasing e i costi di noleggio per gli impianti, i macchinari e le attrezzature;
  • gli oneri per la garanzia, come fidejussione o polizza fidejussoria.

Agevolazioni alle imprese al femminile, come si presenta la domanda?

Le donne interessate a presentare domanda devono far riferimento alla piattaforma messa a disposizione da Invitalia, gestore della misura. La procedura da seguire è quella dello sportello on line. Per accedere è necessario avere un’identità digitale attiva, ovvero Spid, Carta nazionale dei servizi (Cns) o Carta di identità elettronica (Cie). Per la domanda sono necessari anche la firma elettronica e l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec).

Quando presentare le domande dei contributi per le imprese femminili e con quali scadenze?

Per la richiesta degli aiuti delle imprese nascenti, si può iniziare a compilare la domanda dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022. La piattaforma rimane a disposizione degli utenti ogni giorno fino alle ore 17:00. Le imprese già esistenti potranno procedere con la precompilazione dell’istanza a decorrere dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022. Precaricando la pratica si ottiene un codice di predisposizione della domanda. La domanda vera e propria si invia successivamente, ovvero:

  • dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022 per le nuove imprese;
  • a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022 per le imprese già esistenti.

Non sono previste scadenza per la presentazione della domanda. Occorre solo fare attenzione dall’esaurimento delle risorse messe a disposizione.

Contributi a fondo perduto fino a 400mila euro in arrivo alle imprese per cali di fatturato

Sono in arrivo i contributi a fondo perduto alle imprese per la perdita di fatturato dovuta alla crisi in Ucraina. Gli aiuti potranno arrivare a 400 mila euro per ogni impresa e si baseranno sulle perdite di fatturato registrate a causa delle crisi scaturite a seguito della pandemia di Covid e per la guerra in Ucraina. Le risorse che il governo ha stanziato per i contributi a fondo perduto ammontano a 200 milioni di euro. L’incentivo è contenuto nel decreto legge “Aiuti” che ha avuto il via libera ieri, 2 maggio, nel Consiglio dei ministri.

Bonus 400 mila euro alle imprese per perdite di fatturato: a cosa sono dovute?

Tre sono sostanzialmente le motivazioni ammissibili legate alla perdita del fatturato delle imprese. In primis, la contrazione della domanda registratasi negli ultimi mesi; le altre cause ammissibili alla base del bonus 400 mila euro alle imprese riguardano l’interruzione dei contratti e dei progetti già in essere e la crisi di approvvigionamento delle materie prime con conseguente caro prezzi di gas ed energia elettrica. Le risorse stanziate dal governo confluiranno nel Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi in Ucraina.

Contributi a fondo perduto alle imprese: quali sono le risorse?

La riduzione del fatturato per richiedere i contributi a fondo perduto deve essere pari a non meno del 30% nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 rispetto allo stesso trimestre del 2019. Le risorse messe a disposizione del fondo si sommeranno alle misure del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), in particolare a quelle per promuovere i patti territoriali volti a trasferire le tecnologie a favore delle imprese.

Requisiti delle imprese per poter richiedere i contributi a fondo perduto per la crisi ucraina

Per l’ottenimento dei contributi a fondo perduto, le imprese dovranno presentare vari requisiti cumulativamente. Nel dettaglio, oltre alla perdita del fatturato del 30%, deve risultare che:

  • le imprese richiedenti negli ultimi due anni hanno realizzato operazioni di vendita di beni e di servizi con aziende dell’Ucraina o della Bielorussia. Le operazioni possono riguardare anche l’approvvigionamento delle materie prime o dei semilavorati. I rapporti con i due Paesi dell’Est europeo devono incidere per almeno il 20% del fatturato aziendale complessivo;
  • il prezzo medio delle materie prime e dei semilavorati nel trimestre precedente a quello di entrata in vigore del provvedimento di legge deve risultare aumentato di almeno il 30% rispetto al prezzo medio di acquisto degli stessi materiali del medesimo trimestre del 2019. Per le imprese costituite nell’anno 2020 si fa riferimento al prezzo medio di acquisto dello scorso anno.

Come si calcola l’ammontare del contributo a fondo perduto delle imprese per gli aiuti della crisi in Ucraina?

Il calcolo dell’ammontare del contributo a fondo perduto spettante alle imprese per la crisi in Ucraine segue un determinato meccanismo. Infatti:

  • si applica una percentuale alla differenza tra il totale medio dei ricavi del trimestre precedente a quello nel quale sia entrato in vigore il decreto e il totale dei ricavi medi del medesimo trimestre del 2019;
  • sulla differenza ottenuta, gli aiuti ammontano alla percentuale del 60% se i ricavi medi del 2019 superano i 5 milioni di euro;
  • del 40% per ricavi dello stesso periodo tra i 5 milioni di euro e i 50 milioni di euro;
  • per le imprese nate a partire dal 1° gennaio 2020, l’anno di imposta di riferimento è quello del 2021.

Come presentare domanda per i contributi a fondo perduto delle imprese per la crisi in Ucraina?

Per la presentazione delle domande occorre attendere il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che stabilirà le modalità di erogazione dei contributi a fondo perduto per le imprese investite dalla crisi in Ucraina. Nel provvedimento verranno chiariti i requisiti per l’accesso al bonus, le scadenze e le modalità di presentazione della domanda.

Agricoltura, contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati: domande dal 23 maggio

Si potranno presentare a partire dal 23 maggio 2022 le domande per i contributi in conto capitale e i finanziamenti agevolati dei contratti di filiera. Le agevolazioni riguardano, in particolare, le imprese agricole e quelle agroalimentari. È quanto specifica l’avviso numero 182458 emanato dal Mipaaf il 22 aprile scorso che specifica la percentuale degli incentivi variabile dal 10% al 100% in base alla dimensione dell’azienda che fa richiesta dei contributi e degli interventi programmati.

Bando contributi e finanziamenti Mipaf per l’agricoltura: di cosa si tratta?

Si tratta del quinto bando del Mipaaf pubblicato il 22 aprile 2022 relativo ai contratti di filiera del settore agroalimentare. L’avviso reca le caratteristiche, le modalità e le forme per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera e le modalità di erogazione delle agevolazioni di cui al decreto ministeriale numero 0673777 del 22 dicembre 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 marzo 2022. Il Mipaaf avvisa, inoltre, che nelle prossime settimane verrano pubblicati gli avvisi inerenti i distretti del cibo e gli altri settori, in particolare di pesca e acquacoltura.

Contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati del contratto di filiera: quali imprese agricole e agroalimentari possono richiederli?

Sono ammessi ai contributi in conto capitale e ai finanziamenti agevolati dei contratti di filiera:

  • imprese, anche in forma consortile;
  • società cooperative, i loro consorzi e le imprese organizzate in regi di impresa del settore agricolo e agroalimentare;
  • gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza;
  • le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli;
  • le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali, industriali e addette alla distribuzione. In questo caso, almeno il 51% del capitale sociale debba essere posseduta da imprenditori agricoli, dalle cooperative agricole e dai loro consorzi.

Contratti di filiera, quali sono gli importi degli incentivi richiedibili?

Sono ammessi ai contributi in conto capitale e ai finanziamenti agevolati i soggetti per un importo complessivo degli investimenti tra i 4 e i 50 milioni di euro. L’importo del progetto per ogni singolo beneficiario è determinato in un minimo di spesa pari a 400 mila euro. Fanno eccezione gli investimenti nella produzione agricola primaria fatti dalle piccole e medie imprese. In questo caso, il minimo di spesa è pari a 100 mila euro. Non sono ammissibili spese relative a beni acquistati con la locazione finanziaria. Gli interventi devono essere completati nel termine di 4 anni dal giorno in cui si è sottoscritto il contratto di filiera.

Quali sono le spese ammissibili per il contratto di filiera?

I soggetti ammessi ai contributi e ai finanziamenti possono utilizzare gli incentivi per le seguenti spese:

  • investimenti in beni materiali e immateriali, purché connessi alle produzioni agricole primarie;
  • acquisti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione degli stessi;
  • costi per partecipare ai regimi di qualità e alle misure promozionali dei produttori di prodotti agricoli;
  • spese per partecipare a fiere, mostre e concorsi;
  • costi sostenuti per i progetti di ricerca e di sviluppo del settore;
  • partecipazioni a fieri per investimenti volti a incentivare la produzione di fonti di energia rinnovabili.

Mix contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati per il settore agricolo: cosa si può richiedere?

Le agevolazioni alle imprese agricole consistono in un mix di contributi in conto capitale e di finanziamenti agevolati. In particolare:

  • le due formule si possono richiedere con l’integrazione del finanziamento bancario. In tal caso, per la concessine degli aiuti, i soggetti beneficiari devono richiedere e ottenere un finanziamento bancario a copertura del 50% dell’ammontare del progetto;
  • solo in alternativa si può richiedere l’integrazione contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati.

Come presentare domanda per i contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati in agricoltura?

I soggetti ammissibili ai contributi e finanziamenti potranno presentare domanda all’apertura della piattaforma dedicata. L’apertura è prevista per il 23 maggio 2022. Il termine dell’invio delle istanza è fissato in 90 giorni a partire dall’apertura della piattaforma. La scadenza è fissata sempre in 90 giorni dall’apertura della piattaforma. Dunque se il 23 maggio prossimo non dovesse essere ancora attiva, il termine decorrerà dall’effettiva data di messa a disposizione della piattaforma. Le imprese interessate possono avere maggiori informazioni sull’invio della domanda dal decreto ministeriale numero 0673777 del 22 dicembre 2021.