Rate Equitalia: c’è la teoria ma manca la pratica

 

Quando si sente la parola Equitalia, si pensa sempre che porti guai, perché, quando si tratta di tasse, si teme sempre di non aver adempiuto a tutti i doveri o che qualche nodo venga sempre al pettine.
Per una volta che, invece, dal Decreto Fare era trapelata una buona notizia che riguardava la riscossione dei tributi, sembra che tutto si sia arenato.

Si tratta in concreto della possibilità, nei confronti di Equitalia, di dilazionare un debito con il Fisco in 10 anni (120 rate mensili, dalle precedenti 72) in caso di un peggioramento evidente delle condizioni economiche del debitori.
In più la rateazione non verrà sospesa prima che scattino almeno 8 rate non pagate dal precedente limite di 2.

Per ora si tratta di teoria, perchè dal punto di vista attuativo non è ancora accaduto nulla, anche se c’è da sperare.
Ecco quanto ha dichiarato Alberto Giorgetti, Sottosegretario all’Economia: “Sono in fase avanzata gli approfondimenti necessari alla stesura del provvedimento” mentre l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia stanno collaborando con dipartimento delle Finanze e Ragioneria generale dello Stato per predisporre “una bozza di decreto che possa consentire, in un’architettura coerente con le altre disposizioni di settore, l’applicazione del nuovo meccanismo di rateazione nel più breve tempo possibile, al fine di tutelare i contribuenti in difficoltà“.

Vera MORETTI

Approvato il decreto sui debiti delle PA

Il decreto per il pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese è stato finalmente approvato: i voti a favore alla Camera sono stati 508, e nessun contrario.
Il secondo tentativo, dunque, dopo che, passato alla Camera, il decreto era stato modificato radicalmente dal Senato, è andato a buon fine, non senza qualche preoccupazione e timore.
L’approvazione, infatti, è arrivata quasi al fotofinish, poiché la scadenza era stata fissata per il 7 giugno.

Il via libera al decreto non è stato dato a cuor leggero, poiché i deputati, dopo le modifiche apportate dal Senato, si sono lamentati di aver avuto poco tempo per studiare a fondo il testo modificato. Per questo, si sono rivolti al presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia, per avere un maggior raccordo tra i due rami del Parlamento.

Le critiche, dunque, nei confronti dei cambiamenti che il Senato ha voluto fare al decreto, non sono certo mancate, e questo ha portato sia Boccia sia Alberto Giorgetti, sottosegretario
all’Economia, ad annunciare nuovi provvedimenti futuri del governo o del Parlamento su alcuni nodi del decreto.
In particolare Giorgetti ha annunciato nuovi interventi sulle garanzie dello Stato per i pagamenti e patto di stabilità.

Vera MORETTI