UniCredit e Sace insieme per le pmi

Per sostenere la competitività delle aziende nel mondo, soprattutto se si tratta di pmi, UniCredit e Sace hanno deciso di rafforzare la loro collaborazione con un triplice accordo.

Si tratta di un importante progetto che prevede:

  • un plafond da € 300 milioni per finanziamenti a medio-lungo termine erogati da UniCredit (ora anche su provvista di CDP) garantiti da SACE, a sostegno di progetti di sviluppo estero di Pmi italiane (dall’acquisto di nuovi macchinari all’apertura di punti vendita all’estero, da investimenti in ricerca e sviluppo alla partecipazione a fiere internazionali);
  • un plafond da € 100 milioni per anticipi o finanziamenti estero a breve termine (fino a 18 mesi), erogati da UniCredit e garantiti da SACE nell’ambito di attività di internazionalizzazione delle Pmi italiane;
  • un plafond di almeno € 250 milioni di garanzie internazionali emesse da UniCredit e

controgarantite da SACE, in favore di attività di esportazione o realizzazione di lavori all’estero ad opera di aziende italiane.

Le piccole e medie imprese, grazie a questa intesa, vedranno ampliarsi la propria possibilità di accesso al credito, oltre ad avviare un processo di internazionalizzazione attraverso gare e commesse.

Ha dichiarato Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE: “Il successo delle nostre imprese sui mercati internazionali è sempre più legato all’accesso a strumenti assicurativo-finanziari competitivi in grado di rafforzarne la capacità di investimento in innovazione, sviluppo e individuazione di nuove opportunità di business. Con l’accordo firmato con UniCredit, SACE mette oggi a disposizione di un crescente numero di Pmi la conoscenza dei mercati emergenti e l’esperienza nella gestione dei rischi maturata in oltre 30 anni di attività al fianco degli esportatori italiani”.

Ha aggiunto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit: “Grazie a questo nuovo accordo con SACE possiamo ulteriormente supportare le aziende, soprattutto piccole e medie, nell’affrontare la loro crescita sui mercati internazionali fornendo mezzi finanziari, servizi e consulenza, anche tramite la dedicata struttura di colleghi di Global Transaction Banking presenti sul territorio. Inoltre la nostra presenza diretta in 50 Paesi ci consente di mettere a loro disposizione l’esperienza e la conoscenza dei mercati e di aiutarle ad agganciare l’export con un approccio strutturato e sostenibile”.

Vera MORETTI

Le Pmi verso un’internazionalizzazione?

di Vera MORETTI

E’ nata una nuova alleanza siglata da Giovanni Sabatini, direttore generale di Abi, e Giovanni Gorno Tempini, Alessandro Castellano e Massimo D’Aiuto, rispettivamente amministratori delegati di Cassa depositi e prestiti, Sace e Simest.

Ciò porterà ad una proroga fino al 6 aprile 2013 per il sistema Export banca. Questo sistema era stato creato nel 2010 tramite una convenzione tra Cdp e la Sace, la società controllata dal ministero dell’Economia che garantisce il credito all’esportazione assicurando gli investimenti esteri. Ora è entrata anche Simest, Società italiana per le imprese all’estero, nell’ambito di un’azione di abbattimento degli interessi sui crediti.

La convenzione mira alla costituzione di compartecipazioni con le banche, nazionali e non, per la quota che rimane scoperta.
Questa operazione potrebbe rendere le imprese italiane maggiormente competitive a livello europeo, e poter, dunque, stare al passo con Francia e Germania, che godono già di strumenti analoghi.

Le misure varate nell’ambito di questo progetto traghetteranno le 40 operazioni da 9 miliardi ciascuna in fase di istruttoria, che si avvalgono di una quota di finanziamenti firmati Cdp pari a 4,5 miliardi. La maggior parte di queste sono di credito all’acquirente estero mentre oltre una decina sono di sostegno all’internazionalizzazione delle Pmi, per l’apertura di filiali e acquisizioni all’estero.
Nel 2011 sono state cinque le operazioni avviate nei settori dei cantieri navali, dell’edilizia e delle infrastrutture, gas e petrolio: due finanziate per un totale di circa 800 milioni, altre tre sono in fase di conclusione.

Ma le manovre non si fermano qui, perché è previsto un incontro il 19 aprile prossimo per affrontare il tema spinoso del credit crunch e la proposta Abi per smobilizzare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle aziende.