Enti per il lavoro in aiuto di Liguria e Toscana

Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, si è rivolta ai ministeri competenti e alla Protezione Civile chiedendo una “sospensione dei termini per tutti gli adempimenti e scadenze sia in materia di lavoro che fiscale nelle zone della Liguria e della Toscana colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi“. Si tratta di una richiesta fondamentale, considerando le difficoltà in cui versano queste regioni e anche le esigenze professionali dei consulenti del lavoro e delle aziende da loro assistite.

Un’ulteriore mossa in favore dei territori alluvionati arriva da Alessandro Visparelli, presidente dell’Enpacl, l’ente di previdenza della categoria, il quale ha confermato la “disponibilità a erogare sostegni economici straordinari ai colleghi che hanno subito danni dall’alluvione“.

Vera Moretti

Anche i lavoratori degli studi professionali potranno iscriversi alle liste di mobilità

Il Ministero del Lavoro nell’interpello del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro e Confprofessioni n. 10 dell’8 marzo che estende il campo di applicazione degli ammortizzatori sociali, ha informato che da oggi anche i lavoratori degli studi professionali avranno il diritto di potersi iscrivere presso le liste di mobilità. Il Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro Alessandro Visparelli ha affermato in merito:  “Con l’interpello ministeriale n. 10/11 si mette fine a una sperequazione tra lavoratori, in un momento in cui la crisi morde tutti allo stesso modo, riconoscendo ai professionisti il ruolo di datori di lavoro nell’accezione più ampia e moderna della giurisprudenza comunitaria“.

Il ministero sottolinea che già con la sentenza del 16 ottobre 2003 (C-32/02) la Corte Ue ha esteso la nozione di datore di lavoro, affermando che la direttiva 98/59/Ce si applica ai licenziamenti collettivi effettuati da qualunque datore, persona fisica o giuridica. La novità che riguarda i lavoratori degli studi professionali rientra dunque in questa prospettiva.

L’indennità di mobilità in deroga può essere fruita anche dai dipendenti licenziati da studi professionali a seguito della crisi economica qualora rispettino i requisiti di anzianità aziendale e dichiarino la loro immediata disponibilità a lavorare e seguire percorsi formativi.

M. Z.