Bandi Pnrr Ricerca e Università per le imprese: ecco quelli in uscita nel 2021 e 2022

Già in uscita i bandi per la Ricerca e l’Università dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Nell’ultima parte del 2021 sono attesi quattro avvisi per uno stanziamento di fondi pari a 4,5 miliardi di euro. Il cronoprogramma dei bandi segnerà ulteriori date di uscita nel corso di tutto il 2022.

Bandi Ricerca e Università Pnrr, perché interessano le imprese del privato?

I bandi della Ricerca e dell’Università che usciranno nell’ambito degli interventi del Pnrr saranno aperti a soggetti pubblici e privati. Il che significa che le imprese potranno agire in partenariato con i soggetti pubblici nella realizzazione dei progetti previsti dai bandi stessi. Si tratta di una sinergia tra settore pubblico e imprese del privato che punta a una ricaduta, anche se non diretta, sulle realtà aziendali. La stima è di 45-50 progetti che includeranno la partecipazione delle imprese private.

Come possono partecipare le imprese privati ai bandi del Pnrr Ricerca e Università?

La modalità con la quale le imprese saranno chiamate a partecipare ai bandi in uscita su Ricerca e Università saranno diverse a seconda del tipo di intervento. Per i bandi che prevedano la realizzazione delle infrastrutture di ricerca, le imprese potranno unirsi in consorzi. In quelli inerenti l’innovazione l’obiettivo è, invece, quello di costituire dei poli nei quali le aziende possano partecipare alle attività di ricerca insieme alle università e ai centri di ricerca stessa. Il contributo che le imprese daranno agli ambiti potrà essere finanziato fino al 49% dei costi di esercizio, compresi quelli del personale.

Bandi in arrivo di Ricerca e Università del Piano nazionale di ripresa e di resilienza: quali a dicembre 2021?

Dei bandi in uscita a dicembre sulla Ricerca e Università, quello più corposo riguarda la misura M4 C2 dei centri nazionali. L’importo totale delle risorse messe in campo dal Pnrr è di 1,6 miliardi di euro. Le imprese potranno partecipare in partenariato con enti pubblici e con atenei. Cinque sono gli ambiti di intervento di questa misura:

  • la simulazione, il calcolo e l’analisi dei dati ad alte prestazioni;
  • l’agritech;
  • lo sviluppo della terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna;
  • la mobilità sostenibile;
  • la biodiversità.

Bandi in uscita a dicembre su ecosistemi, infrastrutture, Ricerca e innovazione nell’ambito del Pnrr

Il secondo bando del Pnrr relativo all’ambito della Ricerca e dell’Università è quello relativo alla misura M4 C2 denominata “Ecosistemi innovazione“. In tutto le risorse stanziate dal Pnrr sono pari a 1,3 miliardi di euro. Il bando mirerà alla creazione di 12 nuovi ecosistemi italiani. Il terzo bando, rientrante nella misura M4 C4, riguarderà le infrastrutture di ricerca per 1,08 miliardi di euro. Infine, l’ultimo bando di dicembre 2021 sarà quello delle innovazioni (misura M4 C2) per 500 milioni di euro. Per questi ultimi due bandi è prevista la creazione di circa 30 nuove infrastrutture.

Obiettivo parità di genere nei bandi Ricerca e Università di dicembre 2021

Tra gli obiettivi dichiarati dei bandi in uscita a dicembre 2021 sulla Ricerca e sull’Università vi è quello della parità di genere. Il 40% delle misure spetterà, infatti, alle ricercatrici. Gli stessi enti che si candideranno dovranno adottare un programma di azioni per valorizzare la parità di genere.

Bando per gli alloggi degli studenti: i bandi in arrivo

Nell’ambito del diritto allo studio arriverà anche un bando per il potenziamento degli alloggi per gli studenti. Si tratta di un bando ibrido, cioè finanziato in parte con programmi europei e in parte con risorse dello Stato italiano. In tutto le risorse che verranno stanziate per gli alloggi degli studenti sono pari a 407 milioni di euro.

Bandi Università e Ricerca con partecipazione delle imprese: quali quelli previsti per il 2022 dal Pnrr?

Il cronoprogramma della Ricerca e dell’Università previsto per il 2022 nell’ambito degli interventi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza rimanda a marzo prossimo l’uscita di due bandi per un valore totale di circa 1,75 miliardi di euro. Nel dettaglio, si tratta della misura M4 C2 dei “Partenariati estesi” per 1,61 miliardi di euro nella quale i privati dovranno avviare, in partenariato con gli enti pubblici, almeno 10 dei 16 progetti previsti.

Quali sono gli ambiti di intervento del Pnrr con il bando Partenariati estesi?

Nel dettaglio, il bando relativo ai Partenariati estesi del Pnrr tratterà gli ambiti elencati:

  • l’intelligenza artificiale;
  • i rischi ambientali, naturali e antropici;
  • gli scenari energetici del futuro;
  • la cultura umanistica e il patrimonio culturale;
  • le scienze e le tecnologie quantistiche;
  • la cybersecurity;
  • la diagnostica e le terapie innovative della medicina di precisione;
  • le conseguenze e le sfide dell’invecchiamento;
  • le nuove tecnologie e la tutela dei diritti;
  • i modelli per l’alimentazione sostenibile;
  • la sostenibilità economica e finanziaria dei sistemi e dei territori;
  • le neuroscienze e la neurofarmacologia;
  • il Made in Italy circolare e sostenibile;
  • le telecomunicazioni del futuro;
  • le malattie infettive emergenti;
  • le attività spaziali.

Gli altri bandi del Pnrr Ricerca e Università previsti per il 2022

Sempre a marzo è prevista l’uscita del bando del Pnrr Ricerca e Università inerente i dottorati nella Pubblica amministrazione e nei beni culturali. La misura prevista è quella relativa alla M4 Ci inerente “Phd per Ricerca, Pa e patrimonio culturale” che stanzierà 144 milioni di euro. A maggio uscirà il bando della misura M4 C2 “Phd innovativi per l’impresa“, con uno stanziamento di 200 milioni di euro. Si tratta essenzialmente di dottorati di ricerca innovativi. Oltre 173 milioni di euro verranno stanziati a giugno 2022 per il bando del Fondo Italiano Scienza (Fis).

Bandi di dicembre 2022 del Pnrr Ricerca e Università

Alla fine del 2022 sono previsti bandi che andranno soprattutto a favore di studenti e giovani ricercatori. Tra un anno, infatti, è atteso il bando Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) per complessivi 368 milioni di euro. Nello stesso mese usciranno i bandi per gli alloggi degli studenti (misura M4 C1) per 660 milioni di euro e il bando dei progetti presentati da giovani ricercatori (misura M4 C2) per complessivi 600 milioni di euro.

Indennità di trasferta: come funziona il rimborso della diaria?

Si ha la trasferta quando un lavoratore viene dislocato in modo temporaneo e per circostanze eccezionali presso un’altra sede di lavoro, la giurisprudenza costante la considera come un disagio e di conseguenza prevede un “indennizzo”, anche conosciuto come “diaria”. Molti si chiedono: come funziona il rimborso dell’indennità di trasferta 2021? Ecco qualche chiarimento.

I caratteri della trasferta

La trasferta è sottoposta dal punto di vista fiscale a un trattamento agevolato, però affinché sia inquadrabile in tale fattispecie devono verificarsi diverse condizioni. In particolare la trasferta deve:

  • essere occasionale ( può avere anche una durata lunga, ma deve comunque essere episodica);
  • legata ad esigenze del datore di lavoro (la trasferta è atto unilaterale, vedremo in seguito le conseguenze di tale caratteristica);
  • la sede differente da quella originaria deve essere precaria;
  • lo spostamento deve essere eccezionale.

Verificandosi questi requisiti si è nel campo di applicazione dell’articolo 51 del TUIR comma 5 e vedremo a breve i benefici che ne derivano. Lo stesso contempla 3 ipotesi:

  • rimborso dell’indennità di trasferta forfettaria;
  • metodo analitico per il rimborso indennità di trasferta;
  • rimborso della diaria con il sistema misto.

Da questa trasferta deve essere distinto il caso dei trasferisti, cioè coloro che abitualmente cambiano sede di lavoro, per questa tipologia di lavoratore le agevolazioni sono previste al 50% come stabilito dal comma 6 dell’articolo 51 del TUIR.

Come funziona il rimborso dell’indennità di trasferta

Dal punto di vista economico la trasferta, rispetto alle ore di lavoro effettuate nella sede tradizionale, ha delle differenze, queste sono determinate dal disagio che il lavoratore prova nel doversi trasferire. La prima cosa da notare è che l’articolo 51 del TUIR, al comma 5, prevede per le trasferte vere e proprie delle agevolazioni fiscali, infatti gli importi erogati a titolo di trasferta non sono considerati reddito e di conseguenza non sono tassati.  Sono però previsti dei limiti e cioè 46,48 euro al giorno per la trasferta in Italia e 77,47 per quella all’estero. Si tratta somme comunque ulteriori rispetto a quelle ordinarie dello stipendio.

Le somme ora viste non sono soggette neanche a contribuzione. per saperne di più leggi l’articolo: Trasferte fisse e occasionali: quando sono dovuti i contributi

Le somme corrisposte a titolo di trasferta solitamente sono di tipo forfettario e vengono riconosciute esclusivamente per le giornate di lavoro svolte al di fuori della sede di lavoro ordinaria.  L’effettivo ammontare della indennità dipende dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato nei vari settori, ad esempio per i metalmeccanici è previsto un contributo di 42,85 euro per la trasferta a cui si aggiunge una quota di 11,73 euro per il pasto e 19,39 per il pernottamento. In edilizia si applica il 10% sul valore della retribuzione giornaliera. Per gli studi professionali la trasferta è di 15 euro per i trasferimenti che durano da 8 a 24 ore e di 30 euro per le missioni di durata superiore a 24 ore. Queste somme sono previste solo nel caso di calcolo forfettario cioè quando non è previsto che siano documentate le spese.

Il calcolo del rimborso dell’indennità di trasferta

Il rimborso dell’indennità di trasferta si compone di  diversi elementi:

  • vitto;
  • alloggio;
  • trasporto;
  • retribuzione vera e propria.

Queste componenti possono essere calcolate in modo diverso, cioè l’azienda può scegliere di dare un rimborso dell’indennità di trasferta forfettario e quindi onnicomprensivo, oppure scegliere il metodo analitico o misto.

Il rimborso analitico invece prevede che il lavoratore alleghi e piè di pagina una rendicontazione dettagliata delle singole spese sostenute in occasione della trasferta e per la trasferta, in questo caso è necessario che lo stesso conservi:

  • scontrini fiscali che riportino i dati fondamentali della transazione e quindi la data, la natura del bene o servizio acquistato, la quantità e il codice fiscale dell’acquirente;
  • il lavoratore deve inoltre rendicontare l’uso fatto della eventuale carta di credito aziendale e infine le fatture per i costi sostenuti;

Il rimborso forfettario prevede una somma fissa erogata al lavoratore per ogni giorno di lavoro fuori dalla sede abituale e non prevede alcuna forma di rendicontazione delle spese.

Il rimborso misto prevede che l’indennità di trasferta sia formata da due parti, una relativa a vitto o alloggio per la trasferta e una forfettaria che rappresenta una sorta di premio per il lavoratore.

Le spese per il trasporto, qualunque sia il metodo adottato per il rimborso dell’indennità di trasferta, in ogni caso sono rimborsate a parte.

Le somme effettivamente non sottoposte a tassazione

Il rimborso spese va effettivamente ad interagire con gli importi massimi detassati visti prima nel comma 5. Se al lavoratore viene riconosciuto il rimborso spese per vitto o alloggio gli importi prima visti sono ridotti di 1/3, se al lavoratore viene riconosciuto il rimborso per vitto e alloggio gli importi sono ridotti di 2/3. Ciò implica che:

  • nel caso in cui al lavoratore sia riconosciuto il rimborso spese per il vitto o l’alloggio (sistema misto), l’indennità di trasferta massima non tassata corrisponde a 30,98 euro giornalieri (riduzione di un terzo), elevato a 51,64 euro per le trasferte estero;
  • nel caso in cui al lavoratore sia riconosciuto il rimborso spese sia per il vitto, sia per l’alloggio (sistema analitico), il beneficio dell’esenzione si applica solo su 15,49 euro giornalieri (riduzione di due terzi), elevato a 25,82 euro per le trasferte all’estero.

E’ bene precisare che le voci del “rimborso spese” comunque non sono considerate reddito.

Note finali

Occorre fare attenzione: gli importi visti non sono i messimi erogabili per la trasferta, si tratta infatti sono delle quote che non contribuiscono a formare il reddito e quindi sono detassate, come abbiamo visto prima facendo riferimento ai CCNL, le somme che le aziende possono erogare ai lavoratori per la diaria o indennità di trasferta possono essere anche più alte.

Appare evidente che i benefici fiscali legati all’indennità di trasferta appaiono piuttosto esigui, proprio per questo il lavoratore potrebbe sentirsi poco incentivato ad accettare la trasferta. Deve però essere sottolineato che nel caso in cui il lavoratore rifiuti sistematicamente di lavorare in trasferta, può essere licenziato.

Infine, occorre ricordare che il lavoratore può ottenere anche il rimborso chilometrico, questo è dovuto nel caso in cui il lavoratore debba usare la propria auto, o noleggiare un’auto, per recarsi nella sede di lavoro non abituale.

 

Settore dei servizi positivo nel secondo trimestre dell’anno

Istat ha reso noti i risultati relativi al settore dei servizi del secondo trimestre, che hanno ottenuto cifre positive, migliorando le performance anche rispetto all’anno scorso.
Se, infatti, già nei trimestri precedenti si erano registrati numeri incoraggianti e sempre in positivo, questo trend sta continuando e si sta assestando su parametri che fanno ben sperare per il futuro.
Rispetto al primo trimestre, l’aumento è dello 0,7%, mentre se si fa un confronto con lo stesso periodo dello scorso anno la crescita è del 2,7%.

Gli indici destagionalizzati registrano variazioni congiunturali positive nei settori delle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+2,5%), delle Agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+1,0%), del Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+0,8%), del Trasporto e magazzinaggio (+0,7%) e dei Servizi di informazione e comunicazione (+0,1%).
A registrare, al contrario, risultati negativi, quindi in controtendenza rispetto al settore, sono le attività professionali, scientifiche e tecniche, in calo dello 0,3%.

Tradotti su base tendenziale, invece, l’indice del fatturato aumenta del 6,1% per le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione, del 4,4% per il Trasporto e Magazzinaggio, del 3,5% per le Agenzie di viaggio e supporto alle imprese e del 2,6% per il Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli.
Si registra un incremento più contenuto nei Servizi di informazione e comunicazione (+0,2%) e una variazione negativa dello 0,9% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche.

Vera MORETTI