Il 20 giugno a Cesena, il Confartigianato Day

Al prossimo Confartigianato Day che si terrà il 20 giugno a Cesena, si parlerà di fablab, smart cities, innovazione digitale, nuovi scenari tecnologici, senza dimenticare le sfide del territorio per lo sviluppo con un diverso approccio al rapporto tra scuola, università e imprese e un sistema dell’istruzione più rispondente alle esigenze del mondo del lavoro.

L’evento, organizzato da Confartigianato Federimrpesa Cesena, ha come tema, dunque, “La Rivoluzione Artigeniale. Tradizione, Innovazione e Tecnologia per disegnare nuovi confini dello sviluppo“.

Ad introdurre i lavori sarà Stefano Bernacci, segretario di Confartigianato Federimpresa Cesena, il quale avvierà il dibattito con Paolo Manfredi, responsabile innovazione Confartigianato Imprese; Mauro Colombo, segretario Confartigianato Varese dove è stata condotta una esperienza pioneristica sul fablab; Andrea Vaccari, responsabile FabLab Romagna e gli imprenditori Matteo Bacchi, Alex Mancini e Nicola Pippi che illustreranno esperienze all’avanguardia nel settore dell’innovazione.

Bernacci ha dichiarato, a proposito dell’iniziativa: “Siamo convinti che le imprese artigiane e le piccole imprese possono svolgere un ruolo fondamentale nell’innovazione del territorio e dell’economia a condizione di superare gli approcci che partono dalla tecnologia rispetto ai bisogni da soddisfare.Questo non significa sottovalutare l’importanza di avere reti telematiche ad alta velocità e disponibili su tutto il territorio o la digitalizzazione della pubblica amministrazione per la semplificazione dei rapporti con cittadini ed imprese. Riflettere sul modello di sviluppo delle città prima della loro informatizzazione significa tuttavia avere la consapevolezza che senza connettere l’ultimo miglio nessuna tecnologia smart potrà funzionare. Significa coinvolgere le imprese, ad esempio in settori come l’edilizia, l’impiantistica, l’energia, la mobilità, la cultura ed i servizi socio-assistenziali, nell’implementazione delle soluzioni che la tecnologia offre. Confartigianato ha posto il tema delle smart cities fra quelli più importanti della propria agenda di accompagnamento al mercato delle imprese“.

Vera MORETTI

Cresce l’export del settore manifatturiero

 

Il 2012 si chiude con il segno più per l‘impresa manifatturiera italiana: nel primo semestre dell’anno il 49,8% delle aziende del settore (vale a dire praticamente una su due) ha incrementato le vendite dei propri prodotti all’estero rispetto al 2011. Nel dettaglio ha aumentato le esportazioni il 51,5% delle imprese poco esposte sui mercati esteri (quota export inferiore 25% del fatturato), e il 47,4% delle aziende più esposte sui mercati esteri (quota di export superiore al 75%).

I dati sono stati resi noti da uno studio dell’Istat riguardante ‘La performance delle imprese manifatturiere sui mercati esteri’. L’export è cresciuto del 9% per le imprese meno esposte sull’estero, e solo dello 0,2% per quelle che esportano oltre tre quarti del proprio prodotto. La presenza di imprese in espansione raggiunge il 53,2% tra le unità che esportano nei paesi extra-Ue, contro il 44,8% tra quelle orientate ai mercati Ue.  Le frequenze più elevate di imprese in crescita si rilevano infatti tra le aziende che esportano in mercati come il Giappone, gli Stati Uniti e la Russia, mentre le più basse verso la Spagna e la Grecia.

Scendendo ancor più nel dettaglio, la frequenza delle unità in crescita è pari al 48,7% per le microimprese (1-9 addetti), al 49,9% per le piccole imprese (10-49 addetti), al 51,4% per le medie (50-249 addetti) e al 48,9% per le grandi. Dal punto di vista dei settori, le esportazioni sono aumentate nel 51,2% delle imprese  per quanto riguarda l’offerta specializzata, nel 49,4% per la manifattura tradizionale,   nel 49,3% nei settori a elevate economie di scala e nel 47,5% nelle imprese appartenenti ai settori ad alta tecnologia.

Da un punto di vista dimensionale, la migliore performance è realizzata dalle medie imprese (+1,9%), la peggiore dalle microimprese (-1,3%).