Programmatore.NET C#, questo annuncio è per te!

Una società leader nella consulenza informatica è alla ricerca di un analista programmatore.NET C# che abbia maturato esperienza in ambito Clinico/Sanitario.

Tra le caratteristiche richieste al candidato:

  • Esperienza di almeno 3 anni su .Net C#;
  • Conoscenza del protocollo HL 7 o simili;
  • Capacità di operare in team;
  • Dinamicità e attitudine al problem solving.

Per saperne di più, Lavoro.org.

Programmatore ABAP? Cercano te!

Torna in auge la figura dell’analista programmatore, questa volta richiesto da un’azienda di Roma.
La ricerca riguarda, in particolare, un programmatore ABAP con competenze Is_Oil.

Il candidato deve ovviamente aver maturato una certa esperienza nel settore, poiché sarà impiegato in attività manutentiva correttiva ed evolutiva su ABAP, in contesto OIL su verticalizzazione IS_OIL.
La sua disponibilità, inoltre, dovrà essere immediata, poiché la ricerca ha carattere di urgenza.

Per saperne di più, Biancolavoro.it.

Analista Cobol, c’è un lavoro per te!

Diventano sempre più specifiche le competenze che deve avere un analista programmatore per essere sicuro di trovare lavoro.
La risorsa ricercata da una società leader nell’ambito della consulenza informatica, con sede ad Ancona, infatti, oltre ad essere programmatore Cobol, deve dimostrare esperienza e dimestichezza che in DB2 e in ambito di buste paga.

Per poter lavorare in completa autonomia da subito, è richiesta esperienza pregressa di almeno due anni, oltre ad un’innata capacità di lavorare in team e attitudine al problem solving.

Per saperne di più, Lavoro.org.

Analista programmatore iOS, questo lavoro è per te!

Una società leader nell’ambito della consulenza informatica che opera nella zona di Milano è alla ricerca di un analista programmatore per applicazioni iOS.
Il candidato ideale deve dimostrare di avere competenze sulle tecnologie Objective C; XCode; Html 5 / CSS; Javascript; PHP; Java per Android.

Inoltre, è opportuno aver maturato un’esperienza di almeno 2 anni nello stesso ruolo, oltre ad avere la capacità di operare in un team e attitudine al problem solving.

Per saperne di più, Lavoro.org.

Analisti programmatori, è in arrivo un nuovo lavoro?

Ancora una volta, l’opportunità di lavoro del giorno si riferisce ad analisti programmatori.
Questa volta, l’ambito di competenza riguarda le tecnologie J2EE, sia Front-End che Back-End, Struts, Hibernate, Oracle, Spring e Jboss.

Il candidato ideale deve aver maturato almeno quattro anni di esperienza nel settore, poiché, se considerato idoneo, dovrà occuparsi di nell’analisi, sviluppo e test dell’applicazione assegnata.

Per saperne di più, è possibile collegarsi a Monster.it.

Opportunità per gli analisti programmatori specializzati in Data warehouse

Chi si occupa di informatica ed è un analista programmatore, potrebbe essere attirato da questa opportunità di lavoro: un’azienda italiana con sedi a Milano, Roma e Novara che offre Servizi e Soluzioni informatiche innovative, sia per le Grandi Imprese che per le pmi, cerca un analista programmatore specializzato in Data warehouse.

Offrendo servizi e progetti per i propri clienti in ambito Finance, Telco e Media, Industry, PA, la risorsa che l’azienda sta cercando dovrà dimostrare di avere esperienza nel settore, poiché dovrà occuparsi dello sviluppo lato backend su componenti data warehouse in ambito bancario.

Per conoscere maggiori dettagli, è possibile collegarsi a Monster.it.

Cerchi un termoidraulico? Auguri…

Cara azienda, vuoi un tecnico termoidraulico? Auguri… Ti serve un consulente di software? Prova a giocare al Superenalotto, vincere è più facile che trovarlo… Insomma, siamo alle solite: in un Paese alle prese con una crisi che più bastarda non si può e nel quale sembra che trovare lavoro sia un’impresa disperata, arrivano studi e ricerche che ci dicono che mancano profili professionali?

Proprio così. Ci ha pensato il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere ministero del Lavoro con la sua analisi annuale, presentata a Verona in occasione di Job&Orienta, mostra convegno su orientamento, scuola, formazione e lavoro. Ebbene, dagli approfondimenti di Excelsior risulta che sul mercato del lavoro italiano sono circa 65mila, per il sistema produttivo, i professionisti “introvabili”, pari al 16,1% delle assunzioni non stagionali che annualmente vengono previste dalle imprese.

Rispetto al 2011, il numero di assunzioni non stagionali che le imprese intendevano effettuare entro l’anno è drasticamente calato (da 600mila a 400mila), facendo scendere, anche se non proporzionalmente, il numero degli introvabili dai 117mila dello scorso anno ai 65mila del 2012. Tuttavia, all’interno di questo numero, la mancanza di alcuni profili professionali resta critica ed elevata.

Qualche esempio? In Lombardia 9 progettisti informatici su 10 sono difficili da reperire, nel Lazio le mosche bianche sono i termoidraulici, in Trentino Alto Adige i camerieri non stagionali. I profili di laureati sono i più complicati da reperire. Dei quasi 59mila che le imprese prevedono di assumere nel 2012 con un contratto non stagionale, uno su 5 ricade tra gli introvabili (circa 12mila unità). Rispetto al 2011, quando le imprese avevano previsto 74mila assunzioni, la quota della difficoltà di reperimento si è ridotta di circa 6 punti percentuali (dal 26,1% al 20%).

Tra questi, le figure professionali “missing” sono soprattutto quelle di ambito informatico. Dal progettista di sistemi informatici (900 delle circa 1000 assunzioni previste per il 2012 sono difficili da reperire, l’85% del totale) al consulente di software (circa 100 gli introvabili, pari al 30% delle assunzioni), dall’analista programmatore (circa 150 mosche bianche) al programmatore informatico (più di 300 gli introvabili). Chiude la lista lo sviluppatore di software, con oltre 300 introvabili pari a circa il 22% della richiesta. Una strage.

Stesso scenario tra i diplomati dove, tra le 166mila le assunzioni non stagionali previste nel 2012, le difficoltà si concentrano su circa 27mila unità (il 16,2%), in discesa, così come per i laureati, sia in valore assoluto (erano oltre 45mila nel 2011), sia in termini di quota sul totale delle relative assunzioni (da 18,7% a 16,2%).

Dati che fanno riflettere e che spingono a fare una considerazione di base. Se, in linea di massima, vale ancora il modo di dire secondo cui il lavoro c’è, basta cercarlo, è sempre più vero che per sperare in un ingresso “mirato” e quasi certo nel mondo occupazionale è necessario “mirare” il campo di studi e formazione. Va bene la soddisfazione personale, ma cosa ce ne facciamo di economisti o filosofi se servono soprattutto informatici?