Sciopero benzinai scongiurato?

C’è la possibilità che lo sciopero dei benzinai previsto per il prossimo 16 luglio venga rinviato.
L’astensione da parte delle aree di servizio sulla rete autostradale italiana potrebbe infatti essere evitata a seguito di un incontro avvenuto a Roma tra Roberto Alesse, presidente dell’Autorità, e i rappresentanti di Faib-Confesercenti, Anisa-Confcommercio e Fegica-Cisl.
Il garante ha anche anticipato un “pugno di ferro” qualora lo scioperò dovesse invece manifestarsi, attraverso un provvedimento di differimento.

In realtà, l’incontro si è svolto in un clima, se non proprio disteso, almeno costruttivo e propositivo. Inoltre, Roberto Alesse si è impegnato a “verificare presso il governo i margini esistenti per la ripresa delle trattative interrotte, riservandosi successivamente di decidere sulla possibilità di adottare il provvedimento di differimento dello sciopero”.

Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi dei carburanti, in vista di un altro week-end di esodo estivo, tutte le compagnie hanno aperto con i listini in aumento, con Eni che ha fatto, come sempre, da apripista.
In particolare IP e Shell hanno aumentato la benzina di 0,005 euro portando il prezzo rispettivamente a 1,850 e 1,857 euro il litro; Tamoil ed Esso di 0,010 euro portando il prezzo a 1,857 e 1,847 euro/litro; Q8 di 0,012 euro (1,864 euro/litro) e TotalErg di 0,015 euro (1,865 euro/litro).

Le medie ponderate nazionali dei prezzi, in modalità servito, vedono la benzina a 1,851 euro/litro (+0,6 centesimi) e il diesel 1,745 euro/litro (+0,4 centesimi). Si tratta dei valori più alti dallo scorso 25 marzo.

Vera MORETTI

Incontro il 9 luglio per scongiurare lo sciopero dei benzinai

Per scongiurare lo sciopero dei gestori di carburante, proclamato dal 16 al 19 luglio prossimi, l’Autorità di garanzia per gli scioperi ha convocato per il prossimo 9 luglio le sigle Faib Confesercenti, Fegica-Cisl e Anisa Confcommercio.

La chiusura delle aree di servizio nel bel mezzo del mese di luglio comporterebbe una serie infinita di disagi a viaggiatori, pendolari e turisti, e per questo le autorità competenti cercheranno fino all’ultimo di contrattare.

Ad oggi, sembra impossibile trovare un accordo, perché il comunicato emesso dai sindacati di categoria era stato piuttosto perentorio: “Non paghe di portare al fallimento, procurato ed imposto alle 400 imprese di gestione ed i relativi costi sociali derivanti dalla perdita del lavoro di oltre 5.000 addetti attualmente impiegati, di avere favorito il tracollo del comparto – che ha perso in pochi anni il 50 % delle vendite -, di praticare prezzi altissimi anche a causa delle ingenti royalties che gravano sui carburanti a favore dei Concessionari, di mettere fuori mercato le gestioni con azioni di pricing palesemente discriminatorie, ora le Compagnie Petrolifere – palleggiandosi cinicamente la responsabilità con le Società autostradali – fanno fioccare le disdette unilaterali dei contratti con i Gestori, espellendoli dal settore a forza, in esplicita violazione di accordi assunti sin dal 2002 con il Ministero dello sviluppo economico. La gravissima situazione del comparto aggiunge oggi un ulteriore elemento di incontrollabile escalation, senza che il Ministero dello sviluppo economico intervenga a mediare ed a contrastare lo strapotere dei colossi autostradali e petroliferi, anche a tutela dell’interesse collettivo e di un mercato soggetto a concessione pubblica“.

Staremo dunque a vedere se, nei prossimi giorni, si troverà un’intesa per evitare, o differire, lo sciopero dei benzinai.

Vera MORETTI

Figisc e Anisa: serrata di 7 giorni sui carburanti

di Giulia DONDONI

Figisc e Anisa Confcommercio non ci stanno alla liberalizzazione della rete carburanti e hanno annunciato uno sciopero nazionale di 7 giorni dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti.

Luca Squeri, presidente della Figisc, e Stefano Cantarelli, presidente nazionale di Anisa dichiarano: ”Le modalità e le date precise saranno decise dagli organi dirigenti delle due Federazioni nei prossimi giorni, anche alla luce dei provvedimenti che il Governo assumerà nel prossimo Consiglio dei Ministri”.

Ciò nonostante si tratterà di una serrata degli impianti prolungata. Il motivo appare subito chiaro: “la posta in gioco è talmente importante da non consentire incertezze di sorta: ne va davvero dell’esistenza della categoria”. ”La scelta di intervenire sull’esclusiva di fornitura nella rete carburanti non produrrà alcun effetto sui prezzi, ma otterrà il risultato di far espellere i gestori dalla rete alla scadenza dei loro contratti e di far rendere loro dalle aziende petrolifere e dai retisti convenzionati la vita ancor più impossibile fin da subito. Non solo, perché la norma che autorizza gli impianti a funzionare 24 ore su 24 solo nella modalità self service senza più la presenza dell’operatore è un altro grossissimo chiodo piantato sulla bara della categoria.Insomma, ci vuole davvero coraggio a sostenere che queste siano le misure di sviluppo necessarie a far uscire dalla crisi economica il Paese”, concludono Figisc e Anisa.

Luca Squeri: sul bonus fiscale non molliamo

In queste ore di indecisione sulle sorti del Governo Berlusconi, una certezza si rincorre sulle strade e sui media italiani: lo sciopero dei benzinai “non s’ha da ritirare”. Almeno, non per i gestori di Fegica e Faib-Confesercenti che hanno confermato la serrata fino alle 7 di venerdì 11 novembre.

A riaprire saranno gli aderenti a Figisc e Anisa Confcommercio che hanno accettato il tentativo di mediazione del Governo. Di fatto, Luca Squeri, presidente nazionale Figisc Confcommercio, sulla questione del bonus fiscale proprio non transige.

EJournal lo ha intercettato ieri pomeriggio mentre si trovava a Roma, impegnato a trovare una soluzione a questo sciopero che, a detta di molti, “non era il momento di realizzare”.

Dottor Squeri, perché questa serrata?
La serrata è stata sospesa perché abbiamo firmato l’accordo che ci ha portato al rinnovo strutturale del bonus fiscale oltre il 2011, il motivo della nostra richiesta.

Quale crede possano essere le ipotesi di soluzione alternative da chiedere al Governo?
La vertenza era sul bonus fiscale. Saremo pienamente soddisfatti quando il Parlamento approverà l’emendamento promesso dal Governo che inserirà nella legge di stabilità con tutte le nostre richieste incluse. Finalmente il bonus sarà definitivo dal 2012 in avanti.

Tra un mese e mezzo è Natale. Gli italiani, sotto l’albero, troveranno nuovi rincari alla pompa?
Dipende dall’andamento del mercato internazionale del petrolio oltre che dalle quotazioni dollaro-euro. Con il petrolio in discesa e l’euro rafforzato sul dollaro avremo finalmente un prezzo alla pompa inferiore.

Paola Perfetti