Superbonus 110% e altri bonus minori: quando scattano i controlli del Fisco?

La legge di Bilancio 2022 presenta novità sui controlli al superbonus 110% e agli altri bonus minori. Un primo passaggio della Manovra 2022 è stato il recepimento delle norme del decreto legge “Antifrodi” (numero 157 del 2021). La novità più incisiva riguarda la cessione dei crediti di imposta e l’applicazione dello sconto in fattura: i controlli preventivi dell’Agenzia delle entrate possono individuare soggetti a rischio decretando la sospensione della comunicazione ai fini della cessione dei crediti di imposta per 30 giorni.

Superbonus 110% e bonus minori: ecco come avvengono i controlli dell’Agenzia delle entrate

Con i controlli preventivi dell’Agenzia delle entrate sul superbonus 110% e sugli altri bonus minori, la cessione del credito può subire uno stop. Infatti, nel caso in cui, nei 30 giorni dalla sospensione, l’Agenzia delle entrate dovesse confermare i profili di rischio dei soggetti che hanno emesso la comunicazione del credito di imposta o dello sconto in fattura, la comunicazione stessa si considera come mai effettuata. Viceversa, se il controllo dell’Agenzia delle entrate non conferma il profilo di rischio, la comunicazione produce i suoi effetti.

Superbonus 110% e bonus edilizi, cosa avviene se decorre il termine dei 30 giorni dei controlli?

La sospensione dei 30 giorni della comunicazione all’Agenzia delle entrate per avvalersi dello sconto in fattura o della cessione dei crediti di imposta, non preclude gli ordinari controlli dell’Agenzia delle entrate in merito al superbonus 110% e degli altri bonus minori in materia edilizia. Allo stesso tempo, i controlli del Fisco non costituiscono il riconoscimento dell’agevolazione fiscale spettante.

Superbonus 110%, controlli e sospensione della cessione dei crediti di imposta dell’Agenzia delle entrate

Qualora nell’ottenimento delle agevolazioni fiscali legate al superbonus 110% o ad altri bonus minori, l’Agenzia delle entrate dovesse rilevare la presenza di profili di rischio, l’eventuale comunicazione per la scelta della cessione dei credito di imposta o dello sconto in fattura può essere sottoposta a sospensione per 30 giorni. Si tratta del meccanismo della scelta delle opzioni di utilizzo del superbonus 110% che prevede, entro i 5 giorni successivi alla presentazione della comunicazione, la possibilità che l’Agenzia delle entrate individui o meno i profili di rischio.

Superbonus 110%, cosa avviene se l’Agenzia delle entrate blocca il profilo di rischio?

Solo se l’Agenzia delle entrate dovesse rilevare l’insussistenza dei profili di rischi la comunicazione produce i suoi effetti. Nel caso di sussistenza dei profili di rischio e di sospensione fino a 30 giorni, la conferma dei rischi produce il risultato che la comunicazione non sia stata mai effettuata all’Agenzia delle entrate. Viceversa, se i rischi non dovessero essere confermati, la comunicazione dello sconto in fattura o della cessione dei crediti di imposta produce i suoi effetti.

Come fa i controlli sul superbonus 110% l’Agenzia delle entrate?

Nell’individuazione dei profili di rischio inerenti la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura del superbonus 110% e degli altri bonus edilizi, l’Agenzia delle entrate valuta:

  • la coerenza e la regolarità delle informazioni indicate nella comunicazione con i dati già presenti nell’Anagrafe tributaria;
  • le informazioni inerenti i crediti di imposta e la cessione a soggetti coinvolti nell’operazione;
  • analoghe situazioni di cessione del credito di imposta già effettuate precedentemente dai soggetti riportati nella comunicazione.

Superbonus 110% e altri bonus edilizi, i soggetti intermediari possono non accettare la cessione del credito di imposta?

Inoltre, i soggetti intermediari verso i quali può essere ceduto il credito di imposta del superbonus 110%, possono non accettare la cessione stessa. Pertanto, banche, istituti di intermediazione finanziaria e poste, sono obbligati a segnalare le operazioni sospette seguendo le norme antiriciclaggio.

Accertamento nel superbonus 110% e negli altri bonus edilizi minori

La legge di Bilancio 2022 ha recepito il decreto “Antifrodi” anche in materia di accertamento fiscale per il recupero di quanto indebitamente utilizzato. L’Agenzia delle entrate può procedere con gli appositi atti di recupero. In tal caso l’attività viene esercitata  entro il 31 dicembre del 5° anno susseguente a quello nella quale si sia verificata la violazione. Fanno parte degli accertamenti per le attività di recupero:

  • gli importi dovuti e non versati;
  • i contributi Covid percepiti in maniera indebita;
  • la cessione dei crediti di imposta senza averne i requisiti.

Cosa avviene nell’accertamento della compensazione in F24 dei crediti di imposta?

Ad esempio, nel caso sia avvenuta una compensazione con F24 il giorno 30 novembre 2021 relativa a un credito di imposta per una una cessione dei crediti fatta senza requisiti, l’atto di recupero dell’Agenzia delle entrate deve essere effettuato entro il 31 dicembre del 2026.

Riciclaggio, il manuale dei commercialisti

I commercialisti italiani sono in prima linea nella lotta al riciclaggio. Lo dimostra la redazione, da parte del Consiglio nazionale della categoria, del Manuale delle procedure operative antiriciclaggio per gli studi professionali.

Si tratta di uno strumento operativo a tutti gli effetti che ha come obiettivo quello di facilitare il lavoro dei commercialisti italiani qualora si trovino ad avere a che fare con sospetti casi o pratiche di riciclaggio.

In questo modo i commercialisti si mettono al pari di altre categorie professionali nelle pratiche di sorveglianza e di lotta al riciclaggio, ispirandosi ai principi generali della normativa antiriciclaggio, la quale prevede che i professionisti applichino “idonei e appropriati sistemi e procedure in materia di obblighi di adeguata verifica, di segnalazione di operazioni sospette, di conservazione dei documenti, di controllo interno, di valutazione e gestione del rischio”.

Del resto, lo stesso ministero della Giustizia aveva auspicato e suggerito che professionisti e revisori individuassero apposite procedure interne in grado di garantire omogeneità di comportamenti di fronte a presunti casi di riciclaggio, assicurando una “pronta ricostruibilità a posteriori delle decisioni assunte”.

Secondo Attilio Liga, consigliere nazionale dei commercialisti delegato all’antiriciclaggio, “l’elaborazione del manuale ha costituito l’occasione per fornire ulteriori spunti di riflessione per l’individuazione e la valutazione del rischio di riciclaggio. Anche in tal caso i suggerimenti operativi presenti nel manuale costituiscono semplicemente una indicazione per agevolare i colleghi nella definizione di una procedura nell’ambito del proprio studio, tenendo conto della propria dimensione e della propria struttura organizzativa”.

Appuntamento a Napoli per un convegno antiriciclaggio

Domani, venerdì 11 aprile, si terrà a Napoli presso l’hotel Royal Continental, un importante convegno dedicato al tema “Notariato e antiriciclaggio. Le nuove linee guida e gli aspetti operativi”, organizzato dalla Fondazione Italiana per il Notariato in collaborazione con il Gruppo Antiriciclaggio del Consiglio Nazionale del Notariato, il Consiglio Notarile di Napoli e il Comitato Notarile della Regione Campania.

L’incontro con i soggetti che istituzionalmente operano nella lotta al riciclaggio, Direzione Nazionale Antimafia, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Interno e Guardia di Finanza, è stato pensato per offrire a tutti i professionisti un confronto sull’esperienza acquisita nel campo e per parlare insieme delle prospettive future in attesa della IV direttiva.

A presiedere la giornata di studio sarà Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia con gli indirizzi di saluto di Maurizio D’Errico, Presidente Consiglio Nazionale del Notariato e Fondazione Italiana del Notariato, Antonio Areniello, Presidente Consiglio Notarile di Napoli, Roberto Garofoli, Capo di Gabinetto Ministero dell’Economia e delle Finanze e Diomede Falconio, Presidente Comitato Notarile della regione Campania.

I lavori cominceranno, con la sessione del mattino, con gli interventi di Filippo Beatrice, Procuratore Aggiunto Procura della Repubblica di Napoli; Francesco Mattana, Generale di Brigata Capo III Reparto Operazioni del Comando Generale Guardia di Finanza; Giuseppe Maresca, Direttore Direzione V Prevenzione dell’Utilizzo del Sistema Finanziario per Fini Illegali, Dipartimento del Tesoro Ministero dell’Economia e delle Finanze; Claudio Clemente, Direttore Generale Unità di Informazione Finanziaria, Banca d’Italia; Adelmo Lusi, Generale di Brigata Vice Direttore Operativo Direzione Investigativa Antimafia, Ministero dell’Interno; Cesare Licini, Gruppo Antiriciclaggio Consiglio Nazionale del Notariato.

Seguirà a partire dalle 14.30 una tavola rotonda coordinata da Salvatore Lombardo, Coordinatore Gruppo Antiriciclaggio Consiglio Nazionale del Notariato a cui interverranno: Gianfranco Donadio, Procuratore Nazionale Aggiunto, Direzione Nazionale Antimafia; Giuseppe Bottillo, Generale di Brigata Comandante Nucleo Speciale Polizia Valutaria Roma, Guardia di Finanza; Vincenzo Piscitelli, Procuratore Aggiunto Procura della Repubblica di Napoli; Andrea Di Porto, Professore Ordinario Sapienza Università di Roma;Tiziana De Luca, Direzione V, Ufficio IV Prevenzione dell’Utilizzo del Sistema Finanziario per Fini Illegali, Dipartimento del Tesoro Ministero dell’Economia e delle Finanze; Daniela Muratti, Unità di Informazione Finanziaria Banca d’Italia; Marco Krogh, Gruppo Antiriciclaggio Consiglio Nazionale del Notariato.

A seguire “casi e pratica notarile” a cui interverranno: Vincenzo Gunnella, Gruppo Antiriciclaggio Consiglio Nazionale del Notariato; Gea Arcella, Gruppo Antiriciclaggio Consiglio Nazionale del Notariato; Caterina Valia, Gruppo Antiriciclaggio Consiglio Nazionale del Notariato.

Vera MORETTI

Notai impegnati nella lotta al riciclaggio di denaro sporco

Secondo le stime dell’Eurispes e dell’Osservatorio usura di Confesercenti, il fenomeno del riciclaggio di denaro sporco rappresenta il 10% del Pil – per un valore complessivo tra i 75,7 e 110 miliardi di euro – contro il 5% a livello mondiale stimato dal Fondo Monetario Internazionale.

Tra i professionisti chiamati a collaborare nell’azione di contrasto del fenomeno, sono i notai ad aver presentato il maggior numero di segnalazioni di operazioni sospette. I dati sono resi noti da una ricerca presentata dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia con riferimenti dal 2007.

Il Notariato sta lavorando per attivare ulteriori protocolli con la Guardia di Finanza e la Direzione investigativa antimafia del Ministero dell’Interno, che consentano di gestire in forma anonima e telematica le richieste di approfondimento sulle operazioni. Inoltre, è disponibile a sostenere gli archivi informatici voluti dalla Dia e dal Ministero della Giustizia.

Mirko Zago