Confesercenti: “Tra maggio e giugno oltre 7mila nuove aperture”

Uno spiraglio di luce nel buio pesto della crisi gli ultimi rilevamenti condotti dall’Osservatorio Confesercenti nel terzo bimestre 2013: sono 7mila le nuove aperture nel terzo bimestre di quest’anno tra i commercianti al dettaglio.

Il saldo è positivo sia per il piccolo e medio commercio al dettaglio alimentare (1.191 iscrizioni e 924 chiusure) sia per la distribuzione no-food (6.355 aperture contro 5.200 cessazioni). Mentre il settore moda, uno dei più colpiti dalla crisi dei consumi di questi ultimi anni, resta il più in difficoltà in questo periodo, con un saldo a maggio-giugno ancora negativo di 132 unità.

Dopo lungo tempo torna il saldo bimestrale positivo, ma per Confesercenti non si tratta ancora di un risultato soddisfacente, in quanto non si arrestano le cessazioni del commercio al dettaglio, nei primi sei mesi dell’anno le imprese che hanno chiuso senza essere sostituite sono state 11.328, la bellezza di 63 aziende al giorno.

Rimane comunque il saldo positivo di questi ultimi due mesi, con l’appello della Confesercenti alla cautela: “Un’esile speranza, non si rovini tutto con eccessi di burocrazia. Prioritario evitare la stangata d’autunno”.

d.S.

Firenze, frenano i mercati rionali e settimanali

Cala in media dell’11% nel 2009 il giro d’affari dei mercati settimanali e rionali a Firenze, con un ribasso che, nel caso del settore moda, arriva a toccare il 14% nel settore moda. Lo segnala una ricerca compiuta dall’Osservatorio del commercio su area pubblica, con Anva-Confesercenti,  Fiva-Confcommercio, Cisl ambulanti e Cna, e con il contributo  della Provincia di Firenze.

Mentre rimane immutato il volume degli acquisti, aumentano il costo dei magazzini (+7%) e i costi fissi (+5%): una disparità che ha come conseguenza un calo degli utili del 9%.

La ricerca ha riguardato i 176 mercati della provincia di Firenze: 35 a cadenza giornaliera, 127 settimanali e 14 mensili. Nei comuni della provincia due clienti su tre sono donne, così come i clienti residenti nel comune. A Firenze, la percentuale femminile sale al 74% e i clienti-residenti all’87%. I frequentatori dei mercati sono per la maggior parte impiegati (42%) e casalinghe (32%) in provincia, mentre nel capoluogo quasi la metà è formata da pensionati.