Patto per valorizzare l’ oreficeria made in Italy

La tradizione e l’artigianalità dell’ oreficeria made in Italy sono state rafforzate da una partnership strategica stretta siglata tra Arezzo Fiere e Congressi e Fiera di Vicenza. Le due realtà leader fanno così squadra per sostenere il settore dell’ oreficeria made in Italy che conta, ad oggi, 9mila imprese, 32mila addetti e un export pari a 6 miliardi di euro all’anno. Per livelli di fatturato l’ oreficeria made in Italy risulta infatti la quarta voce del comparto moda e accessori.

A siglare questo accordo chiave per l’ oreficeria made in Italy sono stati Fiera di Vicenza Spa e Arezzo Fiere e Congressi Srl, che organizzano rispettivamente Vicenzaoro e Oroarezzo, gli appuntamenti più importanti per gli operatori di settore e i buyer che puntano sull’eccellenza dell’ oreficeria made in Italy. L’annuncio è stato dato in occasione della giornata inaugurale di Vicenzaoro January.

L’intesa vuole potenziare in primo luogo il sistema fieristico italiano del settore orafo e argentiero e rientra nel piano straordinario di sviluppo per il Made in Italy predisposto dal ministero dello Sviluppo Economico. L’intesa e l’attività delle due società fieristiche riceveranno il supporto istituzionale ed economico ed del Mise e di Confindustria Federorafi.

Da Arezzo, il Made in Italy vola in Oriente

La creatività italiana dà il meglio di sé quando le barriere tra le diverse artigianalità si abbassano per realizzare qualcosa di unico e, per questo, prezioso.

Risultato eccelso di una “contaminazione” di alta gamma è la Golden Hat_Titude, la mostra evento allestita da Arezzo Fiere e Congressi, il polo fieristico che nelle ultime stagioni celebra il mondo del gioiello e quello della moda.
Protagonisti sono 16 cappelli creati da Borsalino e reinterpretati da 16 orafi aretini, che danno vita ad un evento senza precedenti.

Raul Barbieri, direttore di Arezzo Fiere e Congressi, ha presentato la mostra con entusiasmo e soddisfazione: “Quello di Gold Up e di Golden Hat_Titude è stato un investimento che ha dato e continua a dare i suoi frutti. Le nostre mostre sono richieste nel mondo e portano un valore aggiunto anche dal punto di vista strettamente culturale. Una volta di più Arezzo Fiere e Congressi si fa portatore di elementi di straordinario appeal che fanno da contorno alla creatività e al know-how riconosciuto delle nostre aziende”.

Le parole di Barbieri sono state confermate dall’evidente interesse che ha mostrato, nei confronti delle iniziative del polo fieristico toscano, anche lo Shenzhen Yuehao Jewelry Co. Ltd, che da sempre collega l’Italia con i mercati emergenti di Cina, Indonesia, Giappone e Turchia, nella persona di Tanya Chan, la sua responsabile.

In occasione della 34esima edizione di OroArezzo, infatti, Chan ha sancito una collaborazione con Arezzo Fiere, con l’obiettivo di portare il Made in Italy in Oriente: “I mercati asiatici seguono con particolare attenzione e interesse il mercato dell’oreficeria italiana in quanto portatore di valori importanti come stile, creatività e attenzione ai dettagli. Anche e soprattutto per questo riteniamo fondamentale aggiungere, nel corso di questi incontri, un quid di eleganza e cultura che possa avere un’ulteriore funzione attrattiva per i nostri clienti”.

Ma non è certo il primo “scambio” che avviene tra Shenzhen e il polo fieristico aretino, poiché già due anni fa la mostra Gold Up, allestita insieme a Vogue Gioiello con la partecipazione di 16 star dell’alta moda nazionale, era stata ospitata proprio dalla compagnia di Tanya Chan, la quale ha aggiunto: “Arricchire la proposta delle aziende orafe con eventi speciali significa creare un mood particolarmente suggestivo che coinvolge i compratori, con effetti positivi sugli acquisti. Noi abbiamo tra le 500 e le 800 aziende dall’Italia e oltre 1.000 potenziali acquirenti; il che significa creare delle situazioni di grande appeal sul versante business, con un ritorno importante dal punto di vista economico. Proporre un evento come quello legato a un’icona del calibro di Borsalino determina uno standard elevatissimo, base essenziale per mantenere alta l’immagine del Made in Italy”.

Vera MORETTI