Crolla l’artigianato, perse 75.500 aziende

Nonostante nel primo trimestre di quest’anno si registri qualche timido segnale di ripresa, la situazione maturata in questi ultimi 5 anni di crisi economica ha portato alla chiusura 75.500 imprese artigiane. «Drastica riduzione dei consumi delle famiglie, forte aumento sia delle tasse sia del peso della burocrazia e la restrizione del credito – segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – sono tra le cause che hanno costretto moltissimi artigiani a gettare la spugna. Non potendo contare su nessun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura dell’attività moltissimi artigiani non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati ad ingrossare il numero dei senza lavoro, portandosi appresso i debiti accumulati in questi anni e un futuro tutto da inventare».

Setttantacinquemila imprese in cinque anni, quarantuno al giorno, i numeri parlano chiaro: costruzioni, trasporti e manifattura i settori che hanno fatto registrare gli andamenti peggiori.

Jacopo MARCHESANO

L’artigianato Made in Italy in mostra a Dubai

Si è concluso ieri a Dubai l’Italian Luxury Interiors, l’appuntamento giunto ormai alla sua terza edizione inaugurato l’11 novembre.

Ancora una volta il Made in Italy ha potuto dare bella mostra di sé, in questo caso con una delle colonne portanti che hanno contribuito a rendere famosa l’Italia nel mondo, ovvero l’artigianato.

All’evento hanno voluto presenziare ben 34 aziende nostrane, che hanno colto l’occasione per presentare una selezionata scelta di mobili, illuminazione, home textile e, ovviamente, complementi d’arredo, che spaziano dai vasi, alle candele, dai profumi per ambiente, alle cornici, specchi, argenteria, fino ai bicchieri in vetro di Murano.
Tutto rigorosamente Made in Italy.

Oltre all’alta qualità dei prodotti in mostra, il Salone ha avuto molto successo anche grazie all’ambientazione, scenografica e di forte impatto, appositamente studiata per catturare l’attenzione dei visitatori ma soprattutto in linea con le esigenze e i gusti del mercato locale.

Un fil rouge collegava quindi ogni ambiente sapientemente arredato a riprodurre fedelmente una casa tipicamente italiana, dalla camera da letto al soggiorno, dal bagno all’outdoor.

Vera MORETTI

Progetto ‘Amva’, nuove opportunità per i giovani artigiani

Un progetto per salvaguardare la tradizione del lavoro artigiano nelle botteghe. Italia Lavoro, per conto del Ministero del Lavoro, ha lanciato il progetto “Amva”, un’iniziativa volta a dare nuove opportunità di lavoro ai giovani artigiani.

Come? Attraverso l’uso del contratto di apprendistato e il supporto di incentivi all’assunzione, nel triennio 2011-2014. L’obiettivo è puntare sulla riscoperta e sulla valorizzazione dei mestieri a vocazione artigianale made in Italy per creare nuove opportunità di occupazione. Un mix di politiche di sviluppo per le imprese, politiche per il lavoro e politiche per la formazione.

In Italia nel solo 2010 le imprese artigiane erano alla ricerca di più di 236000 diplomati tecnici e professionali, ricevendo solo 126000 risposte. Su questo gap di oltre 110 000 posti di lavoro vacanti ha deciso di intervenire “Amva”, rivolgendosi a 16000 potenziali lavoratori, soprattutto giovani compresi tra i 15 e i 29 anni.

Cuore del progetto è la valorizzazione dell’apprendistato come strumento per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In ciascuna delle province italiane sarà individuata una bottega a rischio di estinzione, che diventerà una ‘scuola di mestiere’ della durata di 18 mesi per insegnare a giovani disoccupati il mestiere dell’artigiano, con un contributo di 250 euro mensili per ogni giovane assunto.

Inoltre, verranno selezionati 30 giovani per ciascuna provincia da inserire nelle scuole dei mestieri, che per tutta la durata del tirocinio, stabilita a 6 mesi, beneficeranno di una borsa di studio di 500 euro mensili.

Per quanto riguarda le aziende coinvolte nel progetto, riceveranno:

  • 5.500 euro per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione
  • 4.700 euro per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato professionalizzante o di apprendistato per il conseguimento di un titolo di studio di livello secondario ad esclusione dell’alta formazione.

Progetto “Amva” prevede inoltre incentivi anche per la creazione di start-up giovanili: 10.000 euro per 500 giovani interessati a promuovere nuove imprese nel settore dell’artigianato italiano.

Per aderire al programma è possibile scaricare il bando pubblico dal sito dell’Agenzia tecnica del Ministero del Lavoro. Le domande vanno presentate entro il 31 dicembre 2011 attraverso il sistema informativo che sarà sarà attivo solo a partire dal 30 novembre.

Alessia Casiraghi