Architetti in sciopero contro il POS?

I provvedimenti previsti dal Governo che riguardano i professionisti, e che prevedono l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria e, soprattutto, del POS per i pagamenti delle parcelle, non stanno riscuotendo molti consensi.

A pronunciare uno dei No più perentori è Federarchitetti, che si oppone all’applicazione di queste norme per architetti ed ingegneri.

In realtà, però, tutte le principali categorie professionistiche si sono opposte, tanto che si auspica che il Governo faccia marcia indietro, considerando che, qualora l’utilizzo del POS dovesse davvero entrare in vigore, a beneficiarne sarebbero solo gli Istituti di Credito.
E, in quanto all’introduzione dell’assicurazione obbligatoria, ciò risulterebbe favorevole solo alle svariate compagnie assicurative.

Federarchitetti, in particolare, riferendosi alle esigenze della categoria, denuncia la criticità del settore dell’edilizia, fermo ormai da mesi, come anche l’economia, bloccata dall’aggravante della pesante burocrazia.

Il Governo, dunque, viene chiamato a studiare una serie di provvedimenti ad hoc che possano davvero far uscire l’Italia dalla crisi e fari ripartire in modo deciso la produzione.

La situazione è diventata ormai inaccettabile e, per far capire ancora meglio l’urgenza di interventi mirati, l’associazione che raggruppa sotto di sé architetti ed ingegneri si dice pronta ad astenersi dal lavoro, unitamente alle altre categorie di professionisti.

Vera MORETTI

Agrotecnici, assicurazione obbligatoria

Con la circolare 4109/2013, il Collegio nazionale degli agrotecnici spiega agli iscritti come seguire le regole sull’assicurazione obbligatoria introdotte dal Dpr 137/2012 sulla riforma delle professioni.

Devono sottoscrivere una polizza assicurativa «gli iscritti all’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati dipendenti da strutture private, che compiano atti tipici della professione nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, su richiesta o per conto del datore di lavoro, sottoscrivendoli ed apponendovi il sigillo professionale, ciò anche nel caso essi non percepiscano alcun compenso. Nella fattispecie, infatti, non è possibile escludere l’utilizzo con finalità lucrative degli elaborati professionali, in tal caso privando l’utenza delle garanzie previste per legge». 

Decreto Fare: le novità per i professionisti

Sono tante le novità dedicate ai professionisti contenute nel Decreto del Fare.
A suscitare polemiche e sospetti, da parte di alcune categorie che si erano sentite attaccate, erano stati molti emendamenti ma sembra che molte controversie siano state risolte.

I più combattivi si sono mostrati gli avvocati, che hanno anche manifestato con uno sciopero durato una settimana, soprattutto a causa della reintroduzione della conciliazione obbligatoria che, di fatto, sviliva in maniera determinante l’Avvocatura.
Questa procedura, infatti, prevede l’obbligo di assistenza legale per tutta la durata del procedimento, che varia molto da caso a caso ma, se si conclude al primo tentativo, non prevede alcuna remunerazione per gli organismi di mediazione.

Incassano inoltre, oltre alla revisione di un periodo di quattro anni di sperimentazione ma con una verifica sostanziale già dopo due anni, il vincolo di sottoscrizione da parte degli avvocati coinvolti nell’accordo se si intende dare all’intesa forza esecutiva. Cancellata del tutto la norma che concentrava solo in alcuni tribunali le controversie che vedono parti le imprese senza stabile organizzazione in Italia, il decreto propone una versione notevolmente annacquata anche della conciliazione giudiziale, possibile senza limiti di materia.

Ora il giudice può formulare una proposta transattiva, ma solo prima tenendo conto della natura del giudizio, del valore della controversia, della complessità delle questioni di diritto. Sparisce poi la possibilità per il giudice di valutare ai fini del giudizio l’ingiustificato rifiuto alla proposta del giudice.

Tra le discipline accolte positivamente dalla categoria, la possibilità di nomina non più per gli avvocati a riposo ma solo per quelli che hanno cessato la professione da non più di tre anni e l’estensione delle incompatibilità all’assistenza in giudizio anche ai soci dell’avvocato/giudice ausiliario.

Gli altri professionisti sono interessati da due principali novità. Quella che spicca è la proroga dell’assicurazione obbligatoria, che però solo le professioni sanitarie.
La scadenza del 15 agosto, come termine ultimo per attivare un’assicurazione, resta quindi valida; gli unici a non doverla rispettare sono: medici, infermieri, ostetriche, farmacisti e veterinari.

Un’altra importante novità è il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, esteso anche ai professionisti iscritti agli ordini e a quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal ministero dello Sviluppo economico.

Vera MORETTI