Firenze: finanziamenti al settore zootecnico

La Camera di Commercio ha destinato la somma di euro 28.000,00 per finanziare iniziative promozionali del settore zootecnico della provincia di Firenze, che favoriscano la conoscenza, la valorizzazione e il consumo dei prodotti della filiera zootecnica, con particolare riguardo alle principali razze allevate in Toscana e che prevedano un coinvolgimento diretto delle imprese del settore zootecnico. Restano escluse le iniziative a vantaggio della sola impresa richiedente il contributo camerale. 

Possono accedere al cofinanziamento: – Enti e organismi privati portatori di interessi diffusi e collettivi, quali ad esempio associazioni imprenditoriali, consorzi di imprese, associazioni dei consumatori e di rappresentanza dei lavoratori, nonché soggetti del terzo settore, con sede operativa in provincia di Firenze; – Singole imprese e professionisti con sede operativa in provincia di Firenze, cittadini residenti in provincia di Firenze.
Tutte le attività devono essere realizzate entro il 31.12.2012.
 

Le domande di partecipazione, redatte utilizzando il modulo scaricabile dal link in fondo pagina, devono essere inviate, a pena di non ammissibilità:
• all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata cciaa.firenze@fi.legalmail.camcom.it
oppure
• a mezzo raccomandata con avviso di ricevuta, alla Camera di Commercio – Unità Operativa Marketing Territoriale e Tutela Prodotti Tipici – Piazza dei Giudici, 3 50122 Firenze entro il 19 marzo 2012.
A ciascuna domanda verrà attribuito un punteggio complessivo determinato dalla somma dei punteggi assegnati per ogni indicatore di cui alla scheda di valutazione. Si precisa che verranno presi in considerazione solo i progetti che avranno ottenuto un punteggio superiore a 10. 

Per ciascuna domanda sarà calcolato l’ammontare del contributo previsto pari al 50% delle spese ammissibili e, in ogni caso, non superiore al contributo richiesto con il massimale di euro 14.000,00.

Fonte: camcom.gov.it

Benzina sempre più su. E io pago…

Avreste mai pensato di pagare un litro di benzina di più che un chilo di broccoli? Eppure con gli ultimi rincari del prezzo dei carburanti è così. E basta! Perché i cittadini italiani devono essere sempre i più fessi d’Europa quando vanno alla pompa a fare il pieno? Il prezzo della benzina, infatti, non si ferma più e ha raggiunto un nuovo record. Eni ha ritoccato i prezzi con una media ponderata salita nel servito a 1,801 euro/litro (+0,6 centesimi), con punte sul territorio che – per via delle accise regionali – sfondano quota 1,9 euro/litro. Naturalmente sale anche il prezzo del diesel, giusto per non farsi mancare niente, con una media attorno a 1,74 euro/litro, con picchi al Sud oltre 1,77.

Furibonde le associazioni di consumatori, oltre che la gente in fila al distributore… La soglia di 1,90 euro al litro, sottolinea il Codacons, rappresenta “una stangata che per un pieno di benzina si traduce in 19,50 euro a pieno, considerato che il 20 febbraio 2011 si pagava mediamente, con servizio, 1,510 euro al litro. Un incremento del 25,8%“. Sempre secondo il Codaconsil ministro Corrado Passera deve convocare immediatamente, ad un unico tavolo di confronto, le associazioni di rappresentanza delle compagnie petrolifere, quelle dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori per stabilire regole ben più efficaci” sui carburanti rispetto a quelle previste nel decreto sulle liberalizzazioni.

Ci vanno giù ancora più pesanti Adusbef e Federconsumatori: “La situazione è gravissima, è urgente sterilizzare la tassazione applicando l’accisa mobile“. E l’Adoc si mette a far classifiche; con un costo medio di 1,80 euro al litro l’Italia è diventato il Paese più caro d’Europa dove fare il pieno, per il quale si spende in media il 12% in più che nel resto d’Europa, con una differenza di 350 euro. “Un anno di rifornimenti costa in media 3.240 euro a un italiano, il 12% in più della media europea, con un aggravio di spesa pari a circa 350 euro annui – dice Carlo Pileri, presidente dell’Adoc -. L’Italia è il Paese europeo con i costi più alti dei carburanti, si spende il 10% in più che in Francia, il 7% in più che in Germania, il 20% in più della Svizzera e poco meno del 30% in più che in Spagna. Un pieno oggi costa 90 euro, in Europa mediamente si spendono 80 euro, in Svizzera si spendono circa 15 euro in meno ad ogni rifornimento“.

Si diceva dei broccoli, all’inizio… Non ci siamo inventati il paragone, lo ha cavato dalle statistiche Coldiretti, che ha rilevato come il prezzo della benzina alla pompa ha raggiunto quello di un chilo di lattuga (1,90 euro al chilo) e superato quello di broccoli, appunto, (1,75 euro al chilo), dei finocchi (1,65 euro al chilo) e delle arance tarocco (1,60 euro al chilo) tartassate dagli effetti del maltempo delle ultime settimane. Secondo Coldiretti è l’effetto più evidente dei cambiamenti in atto nella distribuzione della spesa degli italiani, per i quali la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica ha sorpassato quella per gli alimentari e le bevande. Potessimo far camminare le auto con il succo d’arancia… metterebbero le accise anche su quello.