Imposta patrimoniale: la parola a Colombo Clerici

Un incontro importante, nella suggestiva cornice di Villa Olmo a Como, sul tema “Come cambiare il mercato immobiliare!” organizzato da proprietari di casa e agenti di vendita. Una serie di riflessioni sul mercato del mattone, sull’effetto depressivo dell’economia nazionale , e soprattutto sul patrimoniale immobiliare. Questi sono stati i punti salienti del meeting degli immobiliaristi comaschi, che ha visto presidente di Assoedilizia e della Federazione Lombarda della Proprietà Edilizia, Achille Colombo Clerici.

Ne riportiamo fedelmente l’ intervento.

“Vorrei sottolineare come l’imposta patrimoniale, nella concezione della maggior parte dei suoi sostenitori, si configuri come un’imposta che colpisca esclusivamente gli immobili.

Come tale essa si presta ad una serie di critiche, poiché genera una discriminazione sociale e civile intollerabile fra cittadini e fra categorie di risparmiatori e di investitori economici.

 1) Data la dipendenza della tassazione dal sistema catastale, essa aumenta la disuguaglianza tra chi e’ a regime e chi e’ evasore in quanto possessore di un immobile non regolare ai fini fiscali , abusivo o meno che sia.

2) E’ discriminante dell’investimento del risparmio investito negli immobili, rispetto a quello investito nei titoli mobiliari e nelle imprese.
Queste ultime, sono certamente apparati che, nella loro autonomia giuridica, ammininstrativa e fiscale, generano produttivita’ e quindi rilevano ai fini della crescita economica e dei posti di lavoro; ma sono anche beni posseduti dai loro titolari, che andrebbero equiparati, sul piano della tassazione patrimoniale (se patrimoniale vi deve essere, ma non ne siamo affatto convinti ) ai beni immobili.

Al contrario, gli industriali vorrebbero escludere dall’imposta persino i beni immobili strumentali.

3) Essa colpisce, non il reddito, ma il valore capitale degli immobili.

Infatti genera un enorme prelievo assolutamente non sostenibile con il solo reddito e colpisce anche immobili che non producono redditi ( con effetti espropriativi in entrambi i casi ).

Non dimentichiamo che sulla base delle recenti manovre fiscali e’ stata prevista una serie di misure, alcune delle quali debbono ancor entrare in vigore, che produrranno un notevole incremento del prelievo fiscale a carico degli immobili:

– Il federalismo fiscale ( tasse di scopo e IMU che comporte un raddoppio dell’ICI )
– Addizionali comunali
– Contributo di solidarieta’

4) Effetto depressivo dell’economia.

In un Paese , come ha bene ricordato Eugenio Scalfari, particolarmente emotivo qual e’ il nostro il solo prospettarne l’eventualita’ produce effetti depressivi.

Se esaminiamo gli effetti nel mercato, non possiamo non considerare oltre che i fattori tecnici, anche un fattore immateriale che spesso gli economisti non prendono in considerazione.

Ed e’ il cosiddetto elemento psicologico: fondamentale nel generare tendenze ed orientamenti del mercato.
L’effetto, depressivo per l’economia, che ne deriva e’ infatti di tutta evidenza.

La sensazione dominante presso le famiglie risparmiatrici, sottoposte quotidianamente alla doccia scozzese di una ridda di proposte disparate e fantasiose che vengono riportate dalla stampa, non e’ solo quella di trovarsi “tra color che son sospesi”,ma soprattutto ormai di sentirsi di fatto ingiustamente e vanamente impoveriti da una prospettiva fiscale ineluttabile ( mentre non lo e’ per nulla e occorre chiarirlo all’intero Paese), della cui entita’ peraltro non v’e’ certezza.

Chiediamo ai commercianti, agli artigiani, agli operatori turistici, alle agenzia immobiliari, insomma a tutti coloro che hanno a che fare con le spese e gli investimenti delle famiglie e ci diranno della crescente contrazione dei consumi da parte dei nostri connazionali.

Non solo, ma il discorso della patrimoniale e’ spesso associato , non solo a quello della ricchezza e della rendita posizionale, ma anche a quello della evasione e della elusione fiscale : con tutte le implicazioni negative collegate ai toni punitivi e colpevolizzanti del giustizialismo fiscale e sociale, che vengono usati.

Mentre, viceversa, si tratta nella maggioranza dei casi di ricchezza rappresentata da risparmi ( quindi redditi, magari accumulati da generazioni che hanno gia’ scontato una o piu’ tassazioni anche patrimoniali laddove vi siano stati passaggi successori ).

Lo Stato, in alternativa alla patrimoniale,

– combatta risolutamente l’evasione fiscale, anche nel settore immobiliare,

– faccia le necessarie riforme per la riduzione della spesa pubblica

– destini il proprio patrimonio ( mobiliare ed immobiliare, storicamente acquisito con il sacrificio dei cittadini attraverso imposte, oneri sociali, espropriazioni per pubblica utilita’, requisizioni e quant’altro)all’abbattimento del debito pubblico, istituendo un sistema di titoli mobiliari che siano rappresentativi dello stesso, e che vengano collocati in linea alternativa al prelievo patrimoniale”.

P.P.

Assoedilizia: la patrimoniale danno per l’Italia

I sostenitori della patrimoniale, che da oltre due mesi con proposte esplicite o larvate cavalcano questa tesi, stanno facendo un grande danno al Paese.” Ad affermarlo è Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, che dall’Africa Forum Ambrosetti-Fondazione BdS Banco di Sicilia, svoltosi a Taormina, lancia il suo avvertimento riguardo ai possibili danni che l’imposta sulla patrimoniale potrebbe causare al nostro Paese.

Per Colombo Clerici la patrimoniale si riduce nei fatti ad un’imposta immobiliare, che ha come effetto quello di generare “una discriminazione sociale e civile intollerabile fra categorie di risparmiatori e di investitori economici aventi tutti una pari dignità e una pari funzione sociale”.

Un altro rischio evidente rappresentato dalla patrimoniale riguarda la sua frequente associazione a problematiche quali l’evasione e l’elusione fiscale, con tutte le implicazioni negative collegate ai toni punitivi punitivi e colpevolizzanti del giustizialismo fiscale e sociale.

Per il presidente di Assoedilizia si tratta invece di una “ricchezza rappresentata da risparmi – quindi redditi, magari accumulati da generazioni, sui quali si son pagate le relative tasse, anche patrimoniali laddove siamo in presenza di passaggi successori ”.

La patrimoniale rischia di avere un vero e proprio effetto depressivo sull’economia e sulle famiglie italiane: “La sensazione dominante presso le famiglie risparmiatrici, sottoposte quotidianamente alla doccia scozzese delle proposte più’ disparate e fantasiose che vengono riportate dalla stampa, non e’ solo quella di trovarsi ‘tra color che son sospesi’,ma soprattutto di sentirsi di fatto ingiustamente e vanamente impoveriti da una prospettiva fiscale ineluttabile, della cui entità peraltro non v’e’ certezza.”

Per Clerici la patrimoniale appare piuttosto come un ostacolo al un rilancio della crescita economica dell’Italia: “chiediamo ai commercianti, agli artigiani, agli operatori turistici, alle agenzia immobiliari, insomma a tutti coloro che hanno a che fare con le spese e gli investimenti delle famiglie e ci diranno della crescente contrazione dei consumi da parte dei nostri connazionali”.

A.C.

Nell’ultimo decennio, aumentate le imposte sugli immobili

Assoedilizia rende noto che nel periodo 2000-2009 le imposte sugli immobili sono state in Italia pari in media al 2,2% del Pil, con un aumento del 42% nel 2009 rispetto all’anno precedente e un conseguente rialzo del Pil, 2,7% contro l’1,9% del 2008.

Quest’ultimo dato, il 2,7%, indica che la proprietà immobiliare subisce in Italia un prelievo tributario rispetto al Pil di gran lunga superiore sia alla media dei Paesi Ocse (1,8%) sia alla media dei Paesi Ocse appartenenti all’Unione europea (1,6%).

La Germania, ove vige il civile principio che “il prelievo fiscale ha il proprio limite nella capacità di reddito del patrimonio”, spicca fra i Paesi con il carico tributario più basso (0,8%).

A riprova che la difesa del risparmio, specie in edilizia, crea la crescita mentre, al contrario, la sua penalizzazione fiscale ha invece effetti depressivi esiziali.

Vera Moretti