Appuntamento il 6 aprile con la Borsa Turistica delle 100 città d’arte

Giovedì 6 aprile presso il Salone del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo si svolgerà l’evento dedicato alla Borsa Turistica delle 100 città d’arte, che torna anche nell’anno dedicato ai borghi d’Italia, e che da vent’anni rappresenta il principale evento italiano di valorizzazione e commercializzazione del turismo d’arte e cultura del nostro Paese.

L’incontro con la stampa ha quindi lo scopo di promuovere la Borsa delle 100 Città d’Arte, organizzata come sempre da Confesercenti e Assoturismo, con il sostegno di ENIT e APT Emilia Romagna ed il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
E, ovviamente, nell’anno dei borghi d’Italia, assume maggiore rilevanza.

Durante la giornata, verranno presentati i dati turistici 2016 delle città d’arte italiane, oltre alle previsioni sull’andamento del settore turismo per la stagione in avvio, con particolare riferimento ai prossimi ponti primaverili, a cura del Centro Studi Turistici Firenze.

Moderatrice dei lavori sarà Cinzia Conti, giornalista di Ansa Turismo, mentre l’apertura sarà affidata a Marco Pasi, Presidente di Iniziative Turistiche. Si proseguirà poi con la presentazione dei dati di andamento e di previsione a cura del Direttore Centro Studi Turistici Firenze Alessandro Tortelli.
Parteciperanno inoltre il Direttore Generale Turismo del MiBACT Francesco Palumbo, il Sindaco di Ravenna Michele De Pascale e il sindaco di Cesena Paolo Lucchi.
Chiuderà i lavori il Presidente di Assoturismo Claudio Albonetti.

Vera MORETTI

La tassa di soggiorno non piace agli italiani in vacanza

Quando si va in vacanza, al momento di decidere la destinazione ci sono molti aspetti che vengono considerati, in particolare quando la meta finale è all’estero.
Gli italiani, in particolare, hanno dimostrato di essere molto selettivi nei confronti dei Paesi che richiedono il pagamento di una tassa di soggiorno al momento della prenotazione.

E’, infatti, il 45,7% dei partenti che ne tiene conto, e che al momento della prenotazione storce il naso se deve pagare questa tassa, per poi magari decidere di spostarsi verso altri lidi proprio per evitare questo obbligo.

A segnalare questa tendenza è uno studio effettuato dall’Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno curato dalla societa’ Jfc, che rende noto come solo per il 17,1% non fa differenza la presenza o meno della tassa di soggiorno.
Ben il 79,6% dei nostri connazionali manifesta poi la propria contrarietà a questo balzello.

Tra coloro che giudicano negativamente la tassa di soggiorno, il 31,1% la reputa “odiosa, inutile, è un abuso ed una truffa legalizzata”; il 16,3% la considera “un’altra tassa sulla testa degli Italiani”, per il 15,7% rappresenta un “deterrente nella scelta del luogo di vacanza”, mentre l’11,7% afferma che la sua applicazione “non viene utilizzata per fini turistici”.

Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti, non ha dubbi: “La tassa di soggiorno è una gabella di stampo medievale. Siamo convinti che la tassa di soggiorno altro non sia che una esigenza dei comuni in emergenza economica per poter affrontare questioni completamente al di fuori del turismo. Niente di quel che i comuni incasseranno tornerà al turismo ma servira’ a ristorare le dissestate casse comunali. E’ una ennesima occasione persa per aiutare lo sviluppo turistico del Paese. Applicata in questo modo poi, con qualche comune che la applica e altri no, introduce momenti di confusione e di sconcerto, specialmente per gli stranieri”.

Vera MORETTI

Protocollo d’intesa per migliorare la formazione in ambito turistico

In una città come Venezia, il turismo rappresenta una delle prime risorse economiche.
Per questo, è stato siglato un protocollo d’intesa per favorire, nelle scuole, la formazione di figure professionali competenti nel settore turistico.

A firmare l’accordo, il 18 dicembre a Palazzo Balbi a Venezia, erano presenti gli assessori alla formazione, Elena Donazzan, e al turismo, Marino Finozzi, l’Ufficio Scolastico Regionale rappresentato dalla dott.ssa Francesca Sabella, i presidenti regionali di Confturismo, Marco Michielli, Federturismo, Antonello De’ Medici e Assoturismo, Francesco Mattiazzo.

Marino Finozzi ha dichiarato: “Con la firma di puntiamo tutti, istituzioni e sistema economico, a disinceppare il meccanismo che impedisce o ostacola l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in un settore che tira, dove la qualità del personale è preziosa e che non è delocalizzabile”.

Con questa importante firma, dunque, le autorità coinvolte si impegnano a potenziare le competenze in materia di accoglienza del turista, ma anche di favorire gli stage e l’alternanza scuola-lavoro nel settore.

Vera MORETTI

Addio “ponti primaverili”. Turismo a rischio

Il recente annuncio del governo di voler cancellare i ponti del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno spaventa le associazioni di categoria del settore turistico. “Siamo assolutamente consapevoli del momento di difficoltà dell’economia italiana – interviene il Presidente di Assoturismo Claudio Albonetti – proprio per questo, però, ci stiamo interrogando se l’abolizione dei ponti primaverili vada nella direzione giusta, infatti con questa manovra si acquisterebbero 3 giorni di produttività ma si perderebbero ben 12 giorni di lavoro per l’industria del turismo. Non stiamo parlando solo di albergatori, ma della ristorazione, del commercio, dell’agroalimentare cioè di tutta la filiera del turismo, filiera in cui sono ben presenti lavoratori come in tutti gli altri settori economici. Per questo ci chiediamo se non sia il caso di fare una riflessione e di rendersi conto che questa medicina potrebbe produrre più danni che benefici. Con la soppressione dei ponti primaverili, continua Albonetti, si farà un grave danno all’economia turistica e nazionale, se poi a tutto questo aggiungiamo la tassa di soggiorno, l’incubo Bolkestein e non si mette mano alla riduzione dell’IVA sul turismo, mettendo così le nostre imprese turistiche in grado di competere con la concorrenza estera, rischiamo di assestare al nostro turismo un colpo gravissimo. Chiediamo pertanto al Ministro del Turismo di intervenire energicamente per salvaguardare il settore, ivi incluse quelle imprese stagionali che in questo momento stanno vivendo un periodo estremamente critico“.

Più positivo il presidente di Asshotel, Filippo Donati che apprezza il fatto che le vacanze siano detraibili dal reddito secondo la nuova manovra finanziaria. Manca però spinta propositiva e un reale clima di serena crescita. Chissà se la manovra dal canto suo riuscirà a dare un influsso positivo al settore turistico. Noi lo speriamo vivamente.

Confermata manifestazione degli imprenditori balneari del 5 aprile

Migliaia di imprenditori balneari rappresentati dalle sigle sindacali Sib-Fipe/Confcommercio e dalla Fiba-Assoturismo/Confesercenti si sono dati appuntamento oggi, 5 aprile, alle ore 11 e in Piazza Navona, di fronte al palazzo del Senato, per manifestare le loro preoccupazioni dinnanzi ad una situazione incerta del future di alcune strutture balenari che rischiano di essere messe all’asta. A rischio sono 30mila imprese e un milione di persone impiegate nel settore.

Verrà ribadita anche la necessità che si arrivi ad una intesa forte tra Governo, Parlamento, parlamentari europei, Regioni e Associazioni delle imprese per avviare un confronto serio con la Comunità europea al fine di ribadire la volontà dell’Italia di salvaguardare un comparto importante per l’economia turistica italiana. Contemporaneamente altre due delegazioni si recheranno presso la sede romana della Regione Abruzzo, che svolge funzioni di coordinamento in materia turistica, e presso il Ministero per i Rapporti con le Regioni, per riaffermare la contrarietà alla bozza dell’atto di intesa Stato-Regioni sulla riforma delle concessioni predisposta dal ministro Raffaele Fitto.

Prosposte di riforma sono già state raccolte e firmate nel novembre scorso e le parti chiedono che queste vengano recepite nella legge quadro nazionale quanto prima.

Mirko Zago