Federauto: “Il Governo ascolti le nostre proposte”

Ce lo aspettavamo e, puntualmente, è arrivato. Non per fare i pessimisti a tutti i costi (è un modo di pensare che non ci appartiene), ma l’ennesimo calo delle immatricolazioni di auto a ottobre era previsto ed è stato confermato.

Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, il mese scorso si è chiuso con 110.841 immatricolazioni di autovetture nuove segnando una flessione del -5,6% rispetto a ottobre 2012. “Le previsioni del nostro Osservatorio – ha commentato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti marchi commercializzati in Italia -, diramate lo scorso 30 ottobre, sono state confermate dal dato ufficiale che fotografa una flessione del -5,6% fra ottobre 2013 e ottobre 2012. E quindi, a dispetto di chi vorrebbe ‘vendere’ ottimismo ad ogni costo, il mercato auto non riparte. Anzi, continua nel suo ciclo negativo apertosi 41 mesi fa. Una nuova spia rossa lampeggiante, quindi, si è accesa sul cruscotto del settore automotive”.

Una filiera che, come tante nel nostro Paese, è da troppo tempo in grave sofferenza. Secondo Roberto Bolciaghi, presidente dell’associazione dei concessionari Renault, “a parte l’instabilità politica, che non ci fa bene, e l’incerto incedere dell’economia italiana, i mali primari che impediscono alla domanda di esprimersi con numeri adeguati sono la pressione fiscale e i costi di gestione. Ormai è dimostrato che ogniqualvolta lo Stato aumenta le tasse incassa sempre meno. Questo perché si contrae la domanda e i fatturati diminuiscono ingenerando un circolo vizioso che fa bruciare centinaia di migliaia di posti di lavoro”.

Non si tratta quindi di un male e di un calo che interessano solo il mondo delle concessionarie. Federauto ci ha messo del suo, tanto che Pavan Bernacchi ricorda numeri di mercato, impegni della filiera e rischi che il governo si deve prendere per rivitalizzare un settore che sta andando incontro a morte certa: “Il 2013 chiuderà presumibilmente attorno a 1.280.000 pezzi, registrando un -8% rispetto al 2012. Ma questo dato non rende giustizia alla realtà delle cose. Il mercato italiano dovrebbe esprimere circa 2.000.000 di pezzi. Mancano quindi all’appello 720.000 immatricolazioni rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In altri termini stiamo performando il -35% rispetto a quanto la filiera, che dà lavoro a 1.200.000 persone, necessita per sopravvivere. Ma il paradosso è che lo Stato sta perdendo circa 3 miliardi tra Iva e altre imposte. Questo abbiamo sostenuto lo scorso 24 ottobre scorso nella riunione convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel primo giro di orizzonte fatto con il Ministro Zanonato e il Sottosegretario De Vincenti. Il Governo è stato informato con chiarezza, da parte di tutti i principali attori della filiera, di quanto la crisi sia profonda e articolata. Abbiamo lasciato sul Tavolo queste riflessioni con un nuovo appuntamento a fine mese. L’attenzione del Ministro e del Sottosegretario c’è stata e siamo loro grati, ma adesso ci aspettiamo che sul tema del mercato, quel mercato italiano, fanalino di coda europeo, che cala da 41 mesi, il Governo sia disponibile ad ascoltare le nostre proposte e a considerarle nella giusta prospettiva. Senza un intervento deciso, anche solo per detassare l’acquisto delle vetture o il loro utilizzo, la situazione è destinata a peggiorare al di là di quanto possano raccontare degli sterili numeri ”.

Filiera dell’auto, il brivido dell’ibrido

Oggi il ministero dei Trasporti renderà noti i dati sulle immatricolazioni, ma le previsioni, tanto per cambiare, sono tutt’altro che ottimistiche. Federauto prevede infatti una flessione del 5% delle immatricolazioni del mese scorso verso lo stesso periodo del 2012, quando la cifra si era collocata a poco meno di 117.400 unità. “Il panel di Federauto stimava un -9% rispetto allo stesso periodo dell’ottobre 2012. Questo, insieme ad altri dati raccolti dai concessionari ufficiali italiani, fa propendere il nostro osservatorio a prevedere per ottobre 2013 un calo complessivo del -5%“, ha detto Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto. E mentre prosegue il mercato nazionale dell’auto continua a essere uno dei grandi malati dell’economia italiana, volano le vendite di veicoli ad alimentazioni alternativa.

I dati contenuti nel IV Osservatorio Deloitte sull’Auto Elettrica presentati la scorsa settimana a Milano, in Assolombarda, durante il convegno “Come sta cambiando la mobilita” parlano da soli: le immatricolazioni sono ancora in calo (-8,4% rispetto ai primi 9 mesi del 2012), ma le vendite di veicoli ‘green’ registrano un’impennata. Da gennaio a ottobre le immatricolazioni di veicoli a metano hanno fatto segnare un aumento del 30%. Ma il vero boom è quello fatto registrare dalle auto ibride: nel giro di 9 mesi la loro presenza sul territorio nazionale è cresciuta del 141%. Bene anche i veicoli elettrici: le auto vendute sono state 588, in aumento del 64% rispetto ai primi 9 mesi del 2012.

L’Italia sembra dunque protagonista di una rivoluzione della mobilità e il settore dell’autonoleggio si prepara per intercettare questa nuova domanda. Lo studio Deloitte evidenzia che il 73% delle aziende di autonoleggio presenta veicoli elettrici e/o ibridi nella propria flotta.

Secondo il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, l’auto elettrica rappresenta ”un settore sempre più strategico per il nostro Paese” e in questo scenario ”l’auto elettrica può svolgere un ruolo cruciale perché rilancia le tecnologie italiane sostenibili e perché contribuisce a ridurre le emissioni, questione particolarmente sentita nel Nord e nella Pianura Padana”.

Quello che è certo, è che questi dati stridono con i dati relativi al mercato “tradizionale” dell’auto. Sempre secondo Pavan Bernacchi, “gli sterili numeri non danno la misura esatta dello tsunami che si è abbattuto sul nostro settore. Stiamo vendendo 750.000 vetture in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni e questo si traduce, in primis, in centinaia di migliaia di posti di lavoro bruciati”.

Con tanti saluti alla ripresa, che in tanti continuano a vedere.

Enel e Renault presentano Enel Fast Charge

Con l’aumentare della consapevolezza del rispetto dell’ambiente e della filosofia del Km zero, cresce anche l’interesse per le auto elettriche.
I continui rincari dei carburanti e l’inquinamento fanno il resto e, quindi, sono sempre di più gli automobilisti desiderosi di convertirsi a questo tipo di vetture.
Ciò che non permette a questo mercato di impennarsi è, soprattutto, il costo ancora alto quando si tratta di mobilità sostenibile, seguito dal problema della ricarica della vettura. Sono ancora poche, infatti, le stazioni dedicate alle auto elettriche e molti, invece, i viaggiatori che temono di rimanere a piedi nel bel mezzo del tragitto.

Enel, a questo proposito, ha lanciato Enel Fast Charge, ovvero la terza componente della rete di ricarica intelligente Enel lanciata dopo la Box Station che permette di ricaricare l’auto nel proprio box a 3kw e la Pole Station a 22kw ideata per parcheggi pubblici.

Enel Fast Charge è nata grazie ad una partnership fra Enel e Renault, che prevede la possibilità di poter ricaricare la propria auto elettrica in 30 minuti partendo dalla batteria scarica.
Si tratta dunque di una postazione di ricarica per veicoli elettrici a 43kW di potenza in corrente alternata a cui si accede con una Card che permette di registrare l’effettivo consumo di energia, tramite la comunicazione diretta con la Rete intelligente EEM che è stata installata da Enel sulla propria rete elettrica.

La postazione Enel Fast Charge è compatibile con tutti i livelli di potenza fino a 43 kW (monofase o trifase): ciò significa che può essere utilizzata in modalità di ricarica slow ed è quindi utilizzabile da tutti i veicoli elettrici.

Il progetto prevede che le postazioni Enel Fast Charge siano presto installate nelle stazioni di servizio delle Autostrade e delle Superstrade, con l’obiettivo di consentire una sosta “veloce” e di aumentare la portata delle auto elettriche, che in questo modo potrebbero non essere più considerate veicoli solamente da città.

Vera MORETTI

GMI, il franchising della mobilità sostenibile

Che il risparmio energetico e il rispetto per l’ambiente siano diventati di grande attualità è indubbio, ma ora queste tematiche stanno creando nuove opportunità di lavoro, anche nel franchising.

Un esempio è sicuramente quello di GMI, Green Mobility Italia, una società che distribuisce prodotti per la mobilità sostenibile, come biciclette, scooter, moto ed auto elettriche.
E’ distributore in esclusiva nel nord Italia della tedesca Govecs, leader nella produzione di innovativi scooter elettrici, con garanzia di assistenza Bosch Service.

Questo gruppo è composto da cinque soci, oltre ad una rete di agenti di vendita e un ufficio tecnico in grado di supportare i negozi qualora ce ne fosse la necessità.

Gli aspiranti franchisee hanno la possibilità di aprire un proprio negozio ed entrare in un business giovane e dinamico, oltre che dalle grandi potenzialità.
Con il Franchising GMI puoi avviare il tuo negozio e garantirti un sicuro risultato.

Ai nuovi affiliati vengono garantiti una serie di servizi:

  • Assistenza allestimento punto vendita
  • Merchandising e materiale Pubblicitario
  • Formazione iniziale e continuativa
  • Assistenza in fase di apertura
  • Assistenza continuativa di gestione
  • Gestione organica del punto vendita
  • Gestione del magazzino
  • Servizio ricambi
  • Servizio assistenza tecnica
  • Assistenza per le pratiche di immatricolazione
  • Formazione per i venditori
  • Nessun costo di importazione
  • Centro riparazione ufficiale della zona
  • Prezzo agevolato per la vendita al pubblico

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile collegarsi al sito GMI.

BNR, il franchising della Green Mobility

 

Auto elettriche, veicoli ecosostenibili e autovetture concepite per puntare all’efficienza, al risparmio, alla qualità e al rispetto dell’ambiente. BNR Green Mobility è il franchising della mobilità su misura per chi desidera  coniugare il proprio stile di vita con le esigenze del Pianeta, in materia di inquinamento e mobilità sostenibile.

BNR Green Mobility fa parte del Gruppo BNR Energia ed è nata con lo scopo di rivoluzionare il mercato automobilistico italiano, focalizzando la propria offerta di vetture nel settore del mercato EV (Electrical Vehicles) che in Italia è in questo momento in forte espansione.

Per aprire un punto vendita in franchising l’investimento minimo iniziale richiesto è di 7 mila euro, mentre BNR si occuperà dell’allestimento del punto vendita, offrendo la sua assistenza nella fase di start Up, nonchè nella gestione di manuali e modulistica e nella formazione tecnico-legale e commerciale per la gestione dei rapporti con il cliente.

Per scoprire come aprire il tuo corner in franchising è possibile consultare il sito di  BNR Green Mobility.

A gennaio 2013 gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche

Il Decreto Sviluppo, approvato qualche giorno fa, ha dato il via ad uno stanziamento di incentivi statali, da gennaio 2013, per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale.
Che siano elettriche, ibride, a idrogeno, poco importa, perciò gli italiani potranno approfittarne e scegliere la vettura che più fa al caso loro.

In un convegno organizzato a Milano dal titolo “Una scossa alla città”, è stato affrontato il tema delle auto “alternative”, alla luce anche del calo di vendite di automobili “normali” che sta interessando il 2012: a salire è solo il numero di macchine da rottamare, mentre l’acquisto di vetture nuove è sempre meno.

Chissà che gli incentivi non riescano convincere gli automobilisti ad un cambio di rotta e ad un investimento in una valida alternativa alle auto di vecchia generazione. I motivi principali sono due: rispettare l’ambiente e, ovviamente, risparmiare sui carburanti.
Per ora, sembra che in pochi abbiano deciso di prendere questa rotta, perché gli acquisti di auto ibride ed elettriche sono quasi al palo, a causa di prezzi ancora troppo alti per essere concorrenziali.
A questo proposito, un italiano su tre si è detto favorevole agli incentivi, che quindi potrebbero servire per sbloccare un mercato ancora fermo.

Il finanziamento prevede lo stanziamento di 140 milioni di euro, suddivisi in 50 milioni per il 2013 e 45 milioni per il 2014 e il 2015.
L’incentivo al singolo verrà corrisposto in base alla quantità di emissioni della nuova auto acquistata per un massimo di 5000 euro (per autovetture da 0 a 50 g/km di CO2).
In realtà, comunque, solo il 30% di questi soldi saranno erogati ai privati cittadini, perché il 70% verrà destinata a taxi, veicoli commerciali e auto aziendali con il vincolo di rottamare un vecchio veicolo. Questo vincolo, invece, non sussiste per i privati.

Gli addetti ai lavori non hanno accolto con grande entusiasmo questa decisione, sia perché gli incentivi, che dovevano partire quest’anno, sono stati slittati al 2013, sia perché la cifra che andrebbe a scontare l’acquisto della nuova auto è stata considerata irrisoria. Ma anche il vincolo di rottamazione ha fatto storcere il naso a molti.

Ma gli incentivi potrebbero comunque essere la scossa che potrebbe smuovere il mercato, anche se alcuni segnali ci sono già, come ad esempio Enel che, da primo fornitore energetico, ha siglato un accordo con Nissan, per la promozione di un pacchetto comprendente l’acquisto di una vettura elettrica e la fornitura casalinga di elettricità necessaria per la ricarica presso il proprio garage.

Insomma, questo è solo il primo passo, ma la strada da percorrere è ben chiara.

Vera MORETTI

A San Francisco svelati tutti i segreti dell’iPhone 5

 

L’appuntamento più atteso del giorno è quello a San Francisco,  all’ Yerba Buena Center for the Arts, con il nuovo gioiello di casa Apple: l’iPhone 5. E mentre JP Morgan ha già stimato che la sua vendita genererà una crescita di mezzo punto del Pil Usa, l’Europa tira un sospiro di sollievo dopo il si della Germania al Fondo Salva-Stati. E l’Italia? Oggi la meta è Mosca, con l’inaugurazione di “Exhibitaly: eccellenze italiane”.

IERI

Milano rovente: dopo l’agguato di lunedì sera in Via Muratori, Milano torna teatro di una scena degna di un gangster movie. Stavolta il set è via Padova, all’incrocio tra via Giacosa e via Crespi: attorno alle 15.20 cinque colpi di pistola incrociano due auto, una Ford e un’Audi A2. Un agguato o forse un regolamento di conti, almeno secondo le prime indiscrezioni della polizia. Si alza il grido di Pdl e Lega? Rivogliamo i soldati in città. E Milano trema.

Nuovo redditometro: saranno conteggiati colf, asili, università, abbonamento alla palestra e visita di Fido dal veterinario. Il ‘nuovo’ redditometro, che doveva essere pronto per il giugno scorso, terminata la fase di sperimentazione, ma slitterà ancora di qualche mese (si parla di fine ottobre) dovrà ‘disegnare’ la capacità di spesa del contribuente per stimarne il reddito ‘presunto’. Semplice: in caso servisse una matita troppo grossa, scatteranno i controlli. Penna rossa alla mano.

Bologna la Dotta: è l’unica università italiana ad essere stata ammessa alla classifica delle 200 migliori università al mondo, elaborata ogni anno da Quacquarelli Symonds, il World University Rankings. L’Alma Mater di Bologna si guadagna la corona in Italia, mentre al secondo posto si piazza il Politecnico di Milano (244ma nella classifica di WUR) e al terzo l’Università degli Studi di Milano (256ma).

OGGI

Fondo salva-Stati: i giudici costituzionali tedeschi hanno dato il via libera al fondo di stabilità finanziaria. Berlino approva il fiscal compact e il meccanismo europeo di stabilità Esm, i due strumenti anti-crisi, ma con una clausola in più per la Germania, che non dovrà superare il tetto di 190 miliardi. Un si condizionato, accolto positivamente da Strasburgo e che ha fatto risalire le borse e scendere lo spread.

Apple iPhone 5: il giorno è arrivato. Se il mistero di Cupertino sull’ultimo nato in casa Apple sta per essere svelato – le indiscrezioni parlano di uno schermo più ampio, 4 pollici, design più sottile e un nuovo sistema di mappe fornito da Apple – sulla stampa di tutto il mondo ha fatto il giro la notizia che svela retroscena poco rassicuranti sulla produzione del iPhone 5. Secondo quanto rivelato, alle catene di montaggio della Foxconn, la fabbrica cinese che si occupa dell’assemblaggio finale, sarebbe impiegato un larghissimo numero di ‘stagisti’, invitati a restare al loro posto pena l’impossibilità di laurearsi. Sarà tutto vero? Intanto JP Morgan fa sapere che la vendita dell’Iphone 5 potrebbe far aumentare il Pil Americano fino allo 0,5%. Sempre che gli stagisti d’America potranno permetterselo.

Exhibitaly a Mosca: un viaggio lungo 4 mesi, quello del made in Italy a cavallo tra Russia e Italia. Debutta quest’oggi – ma ci sarà tempo fino al 6 gennaio 2013 per visitarla – “Exhibitaly: eccellenze italiane d’oggi”, la fiera che incrocia moda, design e cibo d’autore nell’ex fabbrica di cioccolato di Ottobre Rosso, proprio di fronte al Cremlino.

DOMANI

Pechino Express: debutterà domani sera su Rai 2 il nuovo reality che vedrà impegnati vip e nip dalle sponde del Gange alla Grande Muraglia, in un viaggio low cost dall’India alla Cina. I concorrenti disporranno infatti di soli 2 euro al giorno per spostarsi di città in città. E mentre in rete circolano già le voci sul possibile vincitore – me l’ha detto un uccellino – quel che si sa per certo è che a sfidarsi saranno le ex Veline Federica Nargi e Costanza Caracciolo, il cuoco Simone Rugiati, Simona Izzo e il figlio Francesco, e dulcis in fundo Costantino della Gherardesca e il cugino Barù.

VFNO in Rome: fa tappa nella città eterna la Vogue Fashion’s Night Out. Gli appuntamenti più attesi per domani sera: la sfilata di AltaRoma in Piazza di Spagna, la cantante Emma Marrone e la Fashion’s Hunter, la caccia al tesoro della moda. O sarebbe meglio, in questo caso, la caccia di nuove idee.

Electrocity: se il prezzo della benzina schizza alle stelle, c’è chi propone un viaggio nel futuro prossimo. Da domani fino al 16 settembre Milano ospita Electrocity, la fiera dedicata alla mobilità sostenibile. Un appuntamento a emissioni zero.

Alessia CASIRAGHI

L’economia verde passa dalla mobilità

Tre problemi e un’unica soluzione: una mobilità più intelligente – fatta di auto elettriche, biocarburanti di nuova generazione, car sharing, urbanistica intelligente, incentivi per l’uso della bicicletta e telelavoro – potrebbe infatti significare trasporti più efficienti, meno inquinamento e un rilancio per l’economia.
A proporre questo pacchetto di soluzioni è la prima assemblea degli Stati generali della green economy, la struttura messa in piedi con l’aiuto di 39 categorie produttive dal ministero dell’Ambiente e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che ha individuato otto settori strategici per lo sviluppo di un’economia verde, che vanno dal riciclo dei rifiuti all’agricoltura di qualità, dai servizi ambientali allo sviluppo delle fonti rinnovabili.

La prima delle otto assemblee nazionali in programma a Roma tra luglio e settembre riguarda proprio la mobilità sostenibile, un tema da affrontare urgentemente poiché il solo settore dei trasporti è responsabile di un terzo dei consumi energetici e di buona parte degli inquinanti presenti nell’aria. Anche perché l’Italia ha uno degli indici di motorizzazione più alti d’Europa: 36 milioni di auto, il 17% di quelle che circolano in Europa, record che produce una grande congestione nel traffico, soprattutto nelle grandi città. Dal punto di vista del trasporto pubblico, non va molto meglio: le infrastrutture italiane, a confronto di quelle europee, sono decisamente scarse.

Ma ci sono due settori in cui l’Italia può dare un grande contributo: quello dei biocarburanti e quello dei veicoli elettrici.
Il primo costituisce uno dei punti chiave della strategia europea per la riduzione dell’emissione dei gas serra nei trasporti: il nostro Paese ha buone possibilità in questo campo anche sul piano dei brevetti, soprattutto per quelli di seconda generazione, come quelli che estraggono energia dalla lignina riutilizzando gli scarti del ciclo agro industriale.

Francesca SCARABELLI

Il Salone dei Veicoli Ecologici torna a Rimini Fiera

Si scrive SAL.VE, si legge sostenibilità. Il Salone dei Veicoli Ecologici tornerà a Rimini Fiera in occasione dell’edizione 2013 di Ecomondo Fiera Internazionale del recupero di Materia e di Energia e dello Sviluppo Sostenibile. L’accordo per il ritorno è stato siglato a Torino nei giorni scorsi tra i presidenti di Rimini Fiera e della Sezione Veicoli per Servizi Ecologici di Anfia – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica -, Lorenzo Cagnoni e Paolo Martinelli. Anfia concederà il proprio patrocinio esclusivo, con riferimento al settore dei veicoli ecologici, a SAL.VE fino al 2019, e la manifestazione avrà cadenza triennale.

Secondo Cagnoni, “questa intesa ricompatta il settore e consente a Ecomondo, già fiera leader nel comparto ambientale grazie anche alle concomitanti Key Energy e Cooperambiente, di rappresentare l’intera filiera del rifiuto, dalla raccolta fino al riciclo e riutilizzo finale”.

Anfia – commenta Martinelliha tra gli scopi statutari quello di favorire la crescita, l’aggregazione e lo sviluppo professionale delle aziende associate anche tramite la partecipazione alle Fiere. Conseguentemente ci fa molto piacere poter collaborare con Rimini, nell’interesse della crescita del comparto dei veicoli ecologici, tramite una vetrina così prestigiosa qual è Ecomondo“.

Tesla Motors per le flotte aziendali

Anche le auto possono respirare un’aria nuova: questo emerge dalla proposta di Tesla Motors e della società di car leasing Athlon Car Lease che introducono un programma vantaggioso di leasing dedicato alle aziende europee che vogliano inserire nella loro flotta le Tesla Roadster e le Roadster Sport, vetture in grado anche di superare i 200 km/h ma completamente elettriche.
Con un costo base di 100mila euro, la Tesla Roadster è già stata venduta in 1.650 unità dipanate in 30 Paesi nel mondo.

Come mai tanto successo?
“Colpa” della linea sportiva e alle qualità tecniche che a tutto farebbero pensare tranne che a una vettura elettrica, un costo tutto sommato contenuto per il tipo di veicolo, con un’autonomia di circa 340 km che consente di fare viaggi di media percorrenza. Una “mosca bianca” tra le auto elettriche concepite in genere per la mobilità urbana e quindi con un’autonomia di 100-150 km.
L’obiettivo delle due aziende è diffondere la cultura dell’auto elettrica aziendale in sei dei principali mercati europei (Germania, Francia, Italia, Spagna, Belgio e Olanda), iniziando dalla Roadster e dalla versione Sport e proseguendo con la Model S, (arrivo stimato nel Vecchio Continente: fine 2012). La Model S, sarà prodotta a Fremont (California) è una berlina elettrica che regala un raro connubio: 5 posti veri più due aggiuntivi per i bambini e una capacità di carico tra le più alte della categoria.

E i vantaggi nel loro utilizzo?
Non “bruciare” euro sotto forma di benzina, bolli (per i primi 5 anni) e soprattutto costi di manutenzione, ad esempio.
Alcune Model S intanto sono già state prenotate da Rabobank e De Lage Landen (l’Athlon Car Lease fa parte di De Lage Landen, fornitore di prodotti finanziari, controllata totalmente da Rabobank) che le utilizzeranno per gli spostamenti dei membri del consiglio d’amministrazione. Athlon ha aviato già dal 2008 il programma “Charged”, che consente ai clienti di prendere a noleggio veicoli elettrici. La green mobility vive una nuova era… e speriamo duri e si espanda.

Marco Poggi