Telepass, in arrivo aumenti delle tariffe da luglio

A partire dal luglio 2024 vi sarà un aumento delle tariffe telepass, ecco tutte le novità per i possessori.

Nuove tariffe Telepass in aumento da luglio 2024

Il Telepass è diventato uno strumento sempre più utilizzato dagli italiani perché consente di pagare il pedaggio delle strade a pagamento senza fare file interminabili ai caselli e senza bisogno di avere spicci sempre a portata di mano, ma con addebito su conto corrente. Il servizio risulta molto utile soprattutto per chi ogni giorno deve spostarsi per lavoro, ad esempio i titolari di partita Iva. Per il servizio è però previsto un costo e le tariffe da luglio aumentano.

Dal primo luglio 2024 ci saranno una proposta a consumo e tre pacchetti. Per chi cerca flessibilità, il nuovo “Pay per Use” permetterà di pagare il servizio solo nei giorni di effettivo utilizzo, con un costo giornaliero di un euro e una tassa di attivazione di 10 euro per il dispositivo Telepass, incluso negli abbonamenti.

A partire dal primo luglio 2024 il pacchetto Family costerà 3,90 euro al mese. Il costo attuale è di 1,83 euro. L’aumento è considerevole. Per il pacchetto plus non sono invece previsti aumenti almeno fino a dicembre 2025.

Visti gli aumenti vi è la possibilità di recedere dal contratto senza costi aggiuntivi.

Tra le novità annunciate anche nuovi piani pensati per giovani e turisti, si tratta di Young. Sarà attivabile tramite carta di credito o di debito e includerà i principali servizi legati alla mobilità presenti nella piattaforma Telepass, ad esclusione del telepedaggio e del relativo dispositivo di bordo.

Perché aumentano i costi del Telepass?

Ricordiamo che per i titolari di partita Iva i costi legati all’abbonamento telepass possono essere dedotti. Tranne il caso di regime forfetario.

Perché sono stati decisi gli aumenti? Tutto deriva dal cambio di assetto per Autostrade per l’Italia, dopo che quest’ultima è stata venduta da Mundys

Infatti a causa di questa operazione il servizio Telepass non è più legato ad Autostrade per l’Italia. Ciò ha portato a un aumento di competizione nel settore e un aumento dei costi. Proprio questi sono alla base degli aumenti decisi per le tariffe Telepass.

L’obiettivo è diversificare i servizi offerti e implementarli con nuovi servizi Telepass in 50 città, operazione che richiede un investimento di 500 milioni di euro. Ne dovrebbe conseguire un deciso aumento dei clienti e quindi anche del fatturato: telepass punta a un miliardo di euro.

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Federauto contro il finanziamento delle auto aziendali

Federauto entra a gamba tesa contro l’ipotesi di finanziare la riforma del mercato del lavoro attraverso l’inasprimento fiscale sulle auto aziendali. E’ incomprensibile che si vogliano ancora attaccare gli autoveicoli, gli automobilisti e ora anche i parchi auto aziendali. Il tutto in uno scenario di forte recessione del mercato auto italiano.

Federauto fa presente che circa un mese fa, per la seconda volta in due anni, ha presentato ad esponenti del Governo un piano organico e triennale per il sostegno della domanda. Questo alla luce del fatto che l’automotive, nel nostro Paese, è un asset fondamentale e imprescindibile fatturando l’11,4% del PIL, contribuendo al gettito fiscale nazionale per il 16,6% e impiegando, con l’indotto allargato, 1.200.000 addetti.

In particolare, proprio sulle auto aziendali, Federauto ha richiesto di parificarne la fiscalità ai principali mercati europei. L’attuale situazione italiana prevede una quota ammortizzabile e detraibile del 40%, contro il 100% dei maggiori Paesi UE . Oltre a ciò Federauto proponeva un ammortamento anticipato da 4 a 2 anni, per le vetture, e da 5 a 3 anni, per i veicoli commerciali.

“E’ assurdo, inconcepibile, che in un mercato auto in una recessione eccezionale si pensi di inasprire la fiscalità delle auto aziendali per finanziare la riforma del lavoro. Il Governo deve reperire fondi per finanziarla? Suonate a un altro indirizzo, noi abbiamo già dato”. Questo il primo commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, che aggiunge: “Il nostro settore è sotto il livello di sopravvivenza sia per la componentistica sia per la distribuzione. Così verranno bruciati centinaia di migliaia di posti di lavoro. L’aumento dell’IVA, dell’imposta provinciale di trascrizione, delle accise sui carburanti, dei pedaggi autostradali e dell’RCA ci sta distruggendo. Stiamo ammazzando la domanda e, di conseguenza, l’intera filiera dell’automobile. Ad ogni modo non possiamo accettare questa impostazione e tutte le Associazioni del settore sono pronte a far sentire la propria voce in Parlamento. Questo provvedimento sarebbe ingiusto e profondamente iniquo.”

Aggiunge Enzo Zarattini, presidente dell’Associazione Concessionari Italiani Bmw: “Se anche le auto acquistate dalle aziende, già svantaggiate rispetto all’Europa, pagheranno un ulteriore dazio, il mercato si contrarrà ulteriormente provocando danni incalcolabili.”

Completa Adolfo De Stefani Cosentino, presidente dei concessionari Mercedes: “La minore deducibilità allontanerà ancora di più l’Italia dal panorama europeo cui spesso ci si riferisce per indicare comportamenti o legislazioni virtuose. Rammento che in Germania la quota ammortizzabile è pari al 100%, a fronte del 40% fino ad ora previsto in Italia. La detraibilità dell’IVA è pari al 100%, con una riduzione al 50% per i professionisti. Sono dati di riferimento indicativi di un approccio totalmente diverso dal nostro e che porta le immatricolazioni annuali di auto intestate a società a pesare per quasi il 40% su un mercato di circa 3,8 milioni.”

Federauto lancia quindi un appello al Governo: se non volete equipararci all’Europa, almeno lasciate tutto come sta.

Fonte: agenparl.it

Record per il prezzo della benzina

Ancora record per il prezzo della benzina che oggi in alcuni distributori supera 1,9 euro al litro. Nuovo massimo anche per il diesel a 1,795 euro al litro. Come previsto – spiega il Codacons – con l’avvicinarsi delle feste di Pasqua i prezzi dei carburanti alla pompa rincarano. Le compagnie petrolifere, insomma, speculano sui viaggi di Pasqua e sulle gite di Pasquetta. Una tradizione orami consolidata, quella di spillare soldi approfittando dei grandi esodi, da Ferragosto all’Epifania.

Considerando 8 milioni di autovetture in movimento, infatti, è sufficiente un centesimo di euro in più al litro per incassare 4 milioni di euro aggiuntivi per ogni pieno di carburante. Se a questo si aggiunge che, rispetto allo scorso anno, un pieno costa già 18 euro in più, ecco che il salasso è completo.

La stangata complessiva del periodo pasquale per gli automobilisti italiani – prosegue il Codacons – sarà pari a 430 milioni di euro. Per questo l’associazione chiede al Governo, ed in particolare al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, di convocare le compagnie petrolifere prima di Pasqua, e affrontare seriamente l’emergenza benzina”.

Lo si apprende da un comunicato del Codacons.

Fonte: agenparl.it

C’è tempo fino a fine mese per pagare il bollo auto

di Vera MORETTI

Tra le scadenze di fine mese, c’è anche quella per il bollo auto, per gli automobilisti con il bollo in scadenza a dicembre 2011 o che hanno immatricolato l’auto fra il 22 dicembre scorso e il 21 gennaio.

Gli automobilisti chiamati a versare il bollo sono quelli in possesso di auto con potenza superiore a 35kw e di motocicli e, mentre per tutta Italia la scadenza è a fine gennaio, per Piemonte e Lombardia c’è una proroga fino al 29 febbraio.

La novità di quest’anno è che i possessori di vetture che abbiano potenza superiore ai 185 kw dovranno pagare un’addizionale erariale di 20 euro per ogni chilowatt eccedente il limite indicato, come previsto dal decreto “salva-Italia“. Il “superbollo”, però, è modulato in funzione dell’anzianità del mezzo. È, dunque, ridotto al 60% dopo 5 anni, al 30% dopo 10 e al 15% dopo 15. Passati vent’anni dalla data di costruzione, nulla è dovuto.

La tassa può essere pagata presso gli uffici postali, i tabaccai, le banche, gli uffici dell’Aci, le agenzie di pratiche auto, oppure on line.

Per sapere correttamente quanto pagare, è possibile collegarsi al sito delle Entrate dove è disponibile un’applicazione che permette di calcolare la tassa dovuta utilizzando due modalità: o in base ai dati tecnici inseriti o attraverso la targa. In caso di ritardo nel pagamento, il sistema calcola già eventuali sanzioni e interessi.

La penale prevista per chi non salda il pagamento nei termini indicati va dal 3% al 30%, più gli interessi di mora.
Se il pagamento avviene entro 30 giorni dalla scadenza, deve essere versata la sanzione ridotta al 3%. Oltre il trentesimo giorno, ma entro un anno dal termine, si passa al 3,75%. Superato l’anno di ritardo, il ravvedimento non è più possibile e deve essere corrisposta la sanzione piena del 30%.

Per tutti i casi, la ricevuta va conservata per cinque anni.

Spaghetti su quattro ruote

La prima guida on the road 2.0 per gli appassionati di cucina. Mettiamo che vi venga voglia di farvi “2spaghi” tra una corsa su due ruote e un rally in macchina: ecco allora che Fiat professional ha stilato la sua “Guida sincera”. Sincera perchè gli autori sono proprio gli automobilisti, che vanno alla scoperta di angoli di paradiso culinario per poi segnalarlo e condividerlo con gli altri appassionati di crowdsourcing.

Oltre 1600 ristoranti compongono la prima edizione di Guida Sincera, realizzato in collaborazione con “2Spaghi”, il più cliccato portale online dedicato alle recensioni sui ristoranti italiani con 72.000 utenti registrati e 40.000 locali recensiti.

Ma quali sono le caratteristiche per entrare nella wish list degli automobilisti italiani? I ristoranti devono proporre cibo genuino e prezzi ragionevoli, il servizio deve essere veloce, meglio se in prossimità si trova un ampio parcheggio e oltre che un buon collegamento alle principali arterie di comunicazione. Luoghi in cui l’atmosfera è di convivialità, in cui i piatti non sono particolarmente elaborati ma preservano la sincerità degli ingredienti e della preparazione, e in cui la grande tradizione viene rispettata. Senza dimenticare che il conto non deve essere troppo salato.

Ma chi sono gli autori della guida? Tutti coloro che viaggiano per lavoro, trovandosi spesso a pranzare fuori casa, avendo poco tempo a disposizione per scegliere il locale adatto. Volete diventare anche voi redattori di Guida Sincera? Per esprimere la propria opinione è sufficiente compilare sul sito di “2spaghi” l’apposito modulo on line per le valutazioni, oppure votare e commentare i locali già recensiti dagli altri automobilisti.

E adesso siate ‘sinceri’, non avete già un po’ l’acquolina in bocca?

Alessia Casiraghi

Automobilisti: oltre un miliardo di evasione

Con il federalismo fiscale i conti possono migliorare ma è certo che qualche riflesso negativo c’è. E’ per questo che il ministero dell’Economia ha ad esempio affidato all’Unrae, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche estere operanti in Italia, l’approfondimento delle soluzioni che permettano la migliore applicazione possibile della norma in riferimento in particolare all’Ipt, l’Imposta provinciale di trascrizione delle auto nuove e usate, destinata ad aumentare anche sensibilmente per effetto del passaggio a un nuovo sistema di calcolo che al di sopra di una soglia minima (53 kW) proporziona l’importo alla potenza.

Sirio Tardella, direttore del Centro Studi Unrae, sottolinea il peso dell’evasione su bollo, contributo al Servizio sanitario nazionale compreso nelle polizze assicurative e altre forme di tassazione dell’auto: “Oltre 1,1 miliardi l’anno, più del gettito complessivo dell’Ipt. Stimiamo, per esempio, che su 72mila commercianti di vetture usate registrati in Italia, meno della metà esercitino effettivamente l’attività. E c’è da chiedersi quanti sfuggono alla fatturazione“. In sostanza cercando di limitare questa evasione le casse degli organismo locali e nazionali potrebbero essere più “gonfie”.

Unrae collaborando a stretto contatto con costruttori e operatori del settore si è impegnata a fornire un rapporto con cadenza trimestrale fornendo previsioni sull’andamento del mercato italiano dell’auto per i sei mesi successivi e proiezioni sull’anno seguente. Le prime stime di «Previsioni & Mercato» rivedono al ribasso, a 1,81 milioni di unità, con un calo del 7,7% rispetto al 2010, le immatricolazioni di auto nuove nel 2011. Secondo il rapporto, il secondo semestre dovrebbe chiudersi con 480mila immatricolazioni, in flessione del 3,6% sullo stesso periodo del 2010, e solo nel terzo si registrerà un primo arresto della caduta della domanda, con 386mila immatricolazioni che dovrebbero valere un recupero del 2,1%.

Il presidente  di Anfia (filiera automotive italia) Eugenio Razelli, auspica “che il governo possa convocare le associazioni di settore, in modo da individuare misure di correzione all’attuale decreto al fine di tutelare l’utente finale“.

M. Z.