La Banca del Mezzogiorno aiuta le Pmi

Finalmente una buona notizia per le piccole e medie imprese del Sud. Si è infatti aperta la possibilità di richiedere alla Banca del Mezzogiorno mutui a copertura di un intero investimento realizzato. L’obiettivo è quello di incentivare lo sviluppo delle Pmi del Mezzogiorno con finanziamenti per investimenti appena effettuati o in fase di realizzazione a micro e piccole imprese.

Al momento la quota del finanziamento può arrivare fino a 500mila euro e sarà erogato dalla banca del mezzogiorno come un sostegno economico a favore delle piccole imprese. I tassi di interesse possono variare dal 4 all’8% e la copertura fino al 70% dell’investimento, grazie alla garanzia statale.

La linea impresa sarà in grado di offre due tipologie di finanziamento:
Impresa 50: un pacchetto finanziario che rilascia 50mila euro con un finanziamento della durata tra 18 e 60 mesi.
Impresa più: per la richiesta di finanziamenti più elevati, che possono raggiungere la cifra di 500mila euro e una durata massima di 96 mesi.

Poste Italiane: ricerca e innovazione nel Mezzogiorno

 

Siglato un nuovo accordo tra  Poste Italiane, Cnr e Banca del Mezzogiorno allo scopo di semplificare e velocizzare i processi di ricerca e innovazione, in particolare nelle regioni del Sud. L’obiettivo è quello di integrare e mettere a disposizione dell’Italia “asset scientifici, tecnologici e finanziari che favoriscano lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, in particolare nel Mezzogiorno“.

L’accordo quadro comprende una serie di obiettivi quali “la valorizzazione dei risultati dei progetti di ricerca, anche attraverso l’attivazione di finanziamenti specifici, la diffusione di strumenti finanziari di supporto alle imprese, la promozione di eventi e strumenti funzionali a rafforzare il trasferimento tecnologico soprattutto verso le Pmi, il sostegno alle pubbliche amministrazioni nelle fasi di valutazione dell’efficacia degli interventi“.

“Con questo protocollo – Luigi Nicolais ha sottolineato il presidente del Cnr,  – sperimenteremo una funzionale sinergia pubblico-privato capace di incidere sulle leve della valorizzazione dei risultati della ricerca“.

Ma come agiranno nel concreto i diversi enti firmatari dell’accordo?

Saranno coinvolti nella progettazione e attivazione di servizi a supporto delle Pa,  offriranno forme di partenariato e garanzia; non solo: saranno impegnati nella diffusione e crescita dell’innovazione nel tessuto produttivo, attivando una capillare rete informativa e di servizi a disposizione dei ricercatori e delle imprese.

Sarà possibile – ha aggiunto Nicolais – accelerare la ripresa economica del paese solo se i diversi attori dello sviluppo condivideranno strategie e percorsi gestionali capaci di fare emergere e valorizzare le potenzialità e le eccellenze presenti in ogni struttura“.

Questo accordo – ha concluso Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste Italiane – permetterà di valorizzare gli investimenti realizzati e di usare al meglio le nostre piattaforme tecnologiche e finanziarie, facilitando anche la nascita e la crescita di start-up, secondo criteri di progresso tecnologico e innovazione sociale. Dunque uno strumento importante per poter sfruttare al meglio, in tempi brevi, le ingenti risorse comunitarie disponibili”.

Tremonti da il via libera alla Banca del Mezzogiorno

La Banca d’Italia ha autorizzato la nascita della Banca per il Mezzogiorno dopo il via libera ricevuto dall’Antitrust lo scorso febbraio. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La Banca del Mezzogiorno opererà in particolare in aiuto della piccola e media impresa del Sud con diversi strumenti creditizi, tra i quali il credito industriale, il credito agevolato e la gestione di fondi di garanzia regionali.

La delibera della Banca d’Italia permetterà di realizzare la facilitazione all’accesso al credito per le imprese del Mezzogiorno attraverso la rete di Poste Italiane, presente nelle regioni meridionali con circa 4.500 uffici postali. A questi e’ previsto che a breve si aggiungano gli oltre 3.000 sportelli delle Banche Popolari e del Credito Cooperativo, istituti bancari di cui si prevede la prossima adesione all’iniziativa, per un totale di oltre 7.500 sportelli.

Banca del Sud: una nuova banca per far risalire le piccole medie imprese italiane

Nasce l’istituto di credito per le pmi con agevolazioni per l’accesso al credito

E’ di questi giorni la notizia della nascita di una nuova rete di credito bancario destinata alla ricrescita delle piccole e medie imprese italiane.

Il Ministero del Tesoro, insieme al Presidente del Consiglio, ha annunciato la nascita della Banca del Sud (altresì detta Banca del Mezzogiorno) per le piccole e medie imprese, un Ente che dovrà fornire più credito alle aziende grazie a formule di garanzie, investimenti a sostegno dell’occupazione e il rilancio di progetti infrastrutturali.

La modalità per ottenere tutto questo consta nella stessa struttura del nuovo istituto di credito: si tratta di un banco fondato con capitali privati e una piccola partecipazione pubblica a tempo determinato, che opererà su un secondo livello.

In pratica, la Banca del Sud non avrà degli sportelli autunomi, ma si appoggerà a un sistema ramificato di sportelli messi a disposizione da Poste e altre banche (in primis quelle a credito cooperativo più vicine al territorio): una rete che vuole essere efficace sia per le piccole e medie imprese che per le famiglie italiane.

Infatti, oltre a fare da garante alle Pmi e servizi di consulenza, tra le funzioni di questa nuova costituzione ci sarà anche quella di generare impieghi a medio-lungo termine e raccogliere i risultati dell’emissione di speciali obbligazioni statali. Ma sarà anche possibile, proprio come in ogni altra banca, acquistare titoli obbligazionari destinati ai piccoli risparmiatori con fiscalità agevolata (5% invece del 12,50 per cento).

Si denoterà quindi che una delle prerogative della neo costituita Banca del Sud sta nella sua stessa organizzazione strutturale: un impianto a rete pensato per accelerare la stessa organizzazione e costituzione della Banca, così da rendere più agevole il suo utilizzo da parte delle imprese del Sud.

Per tutti questi motivi, il momento dell’annuncio della sua nascita è stata anche l’occasione della presentazioined dei ruoli di dirigenza: il Presidente del Comitato promotore della Banca del Mezzogiorno sarà Vito Lorenzo Dell’Erba, già Presidente della federazione Puglia e Basilicata delle Bcc.

Ma l’intero Comitato Promotore verrà affiancato da un tavolo di consultazione costituito da 11 organizzazioni imprenditoriali e associazioni economiche.

A farne parte, anche il Sistema delle Camere di Commercio, che ha accolto positivamente la proposta di partecipazione.

Queste le parole di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere: ” Siamo infatti convinti che tra una buona idea di business e il mercato, soprattutto al Sud, la distanza rimanga incolmabile il più delle volte per la difficoltà ad accedere alle risorse finanziarie necessarie. La stessa difficoltà che, ancora oggi, costringe molte imprese fondamentalmente sane, al Mezzogiorno più che altrove, a rinunciare a crescere, compromettendo opportunità di sviluppo e occupazione per interi territori”.

L’intento, si è detto, è quello di creare una struttura a supporto delle piccole e medie imprese: una risorsa speciale del nostro Paese che, sopratutto al Sud, è fortemente minacciata dalla crisi e dalla possibilità di scomparire. “Un avvio importante per uno strumento che sarà certamente utile all’economia del Sud per migliorare la politica del credito nei confronti di piccole e medie imprese” ha commentato Enrico La Loggia, vice presidente del gruppo del Pdl alla Camera dei Deputati.

Dall’altre parte dello schieramento politico, però, c’è ancora qualche riluttanza rispetto alla vera efficacia della Banca.
Paola De Micheli, ad esempio, reponsabile pmi del PD ha definito la Banca del Sud “la sorella minore della Cassa del Mezzogiorno”, e in particolare: “Il futuro del Mezzogiorno e del sistema produttivo nazionale – ha detto – richiede un progetto organico di interventi e una ridefinizione di competenze tra i soggetti interessati. Il legame diretto politica-fondi non convince assolutamente, rimanda ad altre epoche di sprechi. Non è con le mance né con la prospettiva di aiuti a pioggia che si aiuta il sistema produttivo nazionale, quello del mezzogiorno meno che mai“.

Le aspettive della De Micheli, infatti, erano riposte nella nascita di provvedimenti a garanzia dei pagamenti puntuali della Pubblica Amministrazione, o della riduzione dei costi dell’energia, o degli intervneti per l’internazionalizzazione delle Pmi anche per valorizzarne la vocazione produttiva – solo per citare alcuni degli aspetti contestati.

Al di là di fazioni politiche e punti di vista divergenti, la Banca prenderà il via il prossimo 25 marzo, giorno in cui siederanno al tavolo di lavoro tutti gli organi costituendi per le prime definzioni dello start up.

Per ulteriori informazioni: Banca del sud. com

Paola Perfetti