Contributi imprese agricole e agroalimentare, incentivi a fondo perduto fino all’80%

Un decreto del ministero delle Politiche agricole ha sbloccato risorse per 500 milioni di euro dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) per le sovvenzioni alla logistica del settore agricolo e agroalimentare. I contributi a fondo perduto possono arrivare a finanziare fino all’85% delle spese di investimento. Il provvedimento è stato firmato dal ministro Stefano Patuanelli il 15 giugno scorso. C’è da attendere solo l’esame della Commissione europea per il via libera definitivo. Successivamente Invitalia, deputata a gestire le risorse, emanerà i relativi bandi per assegnare i fondi alle imprese che ne faranno richiesta.

Contributi a fondo perduto per le imprese agricole e agroalimentari:  riferimenti del Pnrr in attesa dei bandi

I contributi a fondo perduto rientrano nella misura del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. Gli incentivi verranno assegnati per potenziare la logistica delle imprese agricoli e agroalimentari anche nelle operazioni di stoccaggio, per innovare i processi produttivi del settore e per ridurre i costi ambientali. Inoltre, le aziende dovranno perseguire anche gli obiettivi di riduzione dei costi economici e ambientali e di sostenere l’innovazione dei processi produttivi.

Cosa finanziano i contributi alle aziende agricole e agroalimentari per la logistica?

Le aziende beneficiarie degli incentivi dovranno dunque utilizzare i contributi assegnati per sostenere investimenti che consentano di favorire la transizione verso sistemi di produzione più sostenibili e moderni. Nel raggiungimento di questo obiettivo procedere alla:

  • riduzione dell’impatto ambientale e all’aumento della sostenibilità del settore;
  • all’ottimizzazione della capacità di stoccaggio;
  • al miglioramento delle fasi di trasformazione delle materie prime;
  • all’ottimizzazione delle differenziazioni di prodotto in rapporto alla qualità, alla tracciabilità, alla sostenibilità e alla caratteristica di produzione;
  • al potenziamento delle possibilità di esportazione delle piccole e medie imprese dei settori agricoli e agroalimentari;
  • a favorire la digitalizzazione nella logistica;
  • all’abbassamento dello spreco alimentare.

Chi può ottenere i contributi a fondo perduto per la logistica delle aziende agricole e agroalimentare?

Saranno ammesse alla richiesta dei contributi a fondo perduto le  aziende, le coop e i consorzi che svolgano la propria attività nell’agricoltura e nell’agroalimentare. Inoltre, rientrano tra i potenziali beneficiari della misura:

  • le organizzazioni di produttori (Op);
  • le aziende commerciali e distributive;
  • le imprese industriali.

Quali sono i contributi a fondo perduto spettanti alle imprese agricole?

I contributi a fondo perduto per gli investimenti nella commercializzazione dei prodotti agricoli comprendono le seguenti percentuali di finanziamento:

  • il limite del 10% dei costi per il suolo aziendale, con percentuale di contributi del 50% per le regioni meno sviluppate (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sardegna e Sicilia) e del 40% per le altre regioni;
  • l’acquisto o la costruzione di immobili per spese ammissibili fino al 70% del totale (50% le regioni meno sviluppate, 40% le altre regioni);
  • l’acquisto o il noleggio di attrezzature e di macchinari (50% di contributi per le regioni meno sviluppate, 40% per le altre);
  • gli onorari degli ingegneri e degli architetti per la sostenibilità e per gli studi di fattibilità (50% le regioni meno sviluppate, 40% le altre regioni).

Per quali imprese i contributi a fondo perduto sono maggiorati?

Rispetto alle percentuali di intensità dei contributi a fondo perduto per le imprese operanti nell’agricolo e nell’agroalimentare, sono previste maggiorazioni di incentivi per:

  • i giovani agricoltori o per coloro che lavorano già nel settore da non oltre i cinque anni precedenti la data di presentazione della domanda;
  • le spese per gli investimenti effettuati nelle zone soggette a vincoli specifici o naturali;
  • gli investimenti effettuati in ricerca e innovazione (con copertura delle relative spese fino all’85%).

Esempi di spese ammissibili ai contributi a fondo perduto in agricoltura

Sulla base del decreto dei contributi a fondo perduto per le imprese agricole e dell’agroalimentare, risultano ammissibili le spese effettuate per:

  • le immobilizzazioni materiali e immateriali. Il suolo agricolo può essere finanziato nel limite del 10% del totale delle spese sostenute;
  • le opere murarie entro il limite del 70% delle spese;
  • le infrastrutture dell’impresa specifiche;
  • gli impianti, i macchinari e le varie attrezzature;
  • i programmi informatici, il know how, le licenze, i brevetti (nel limite del 50% delle spese per le grandi aziende);
  • i servizi e i beni che favoriscono l’efficienza energetica e le fonti di energia rinnovabili;
  • i mezzi di trasporto, purché non arrechino un “danno significativo”;
  • le consulenza, entro il 4% dei costi del progetto di investimento.

Quali tipologie di investimento sono ammissibili per i contributi alle imprese agricole?

Considerando che il massimo del contributo che si può ottenere è fissato in 12 milioni di euro, le tipologie di investimento devono avere un importo compreso tra i cinque e i 25 milioni di euro per:

  • spese relative alla logistica delle imprese operanti nel settore primario;
  • i costi relativi alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura;
  • le spese dei programmi di sviluppo della logistica del settore realizzati da aziende che operano in altri settori.

Come presentare la domanda per gli incentivi del settore agricolo e agroalimentare?

Per i bandi dei contributi a fondo perduto delle aziende agricole e dell’agroalimentare, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) farà gestire a Invitalia le risorse da assegnare. L’Agenzia, inoltre, gestirà le domande dei contributi a fondo perduto valutandole e approvandole. Successivamente, le imprese ammesse stipulano il contratto e ottengono i finanziamenti richiesti. Invitalia avrà anche compiti di controllo e di monitoraggio dell’utilizzo delle risorse. Le imprese dovranno pertanto attendere il via libera definitivo della Commissione europea per l’emanazione dei bandi e la relativa presentazione delle istanze.

Imprenditoria femminile, corsa ai contributi a fondo perduto: dal 19 maggio le domande

Dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio sarà aperto lo sportello per la presentazione delle domande al Fondo impresa femminile. Si potranno inviare le istanze per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati per avviare una nuova impresa o potenziare quelle già esistenti da meno di dodici mesi. Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) datato 30 marzo 2022 aveva sbloccato gli incentivi per le nuove imprese e per il consolidamento di quelle già esistenti. Sono state stabilite, oltre alle nuove imprese e a quelle nate negli ultimi dodici mesi, anche le date per la presentazione delle domande per i contributi e i finanziamenti per le altre imprese, purché nate negli ultimi 60 mesi. Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto imprese femminili: le risorse a disposizione

Per la nascita delle nuove imprese al femminile e per il consolidamento di quelle già esistenti, il Fondo impresa femminile ha a disposizione una dote di 200 milioni di euro. Il mix di incentivi, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero delle imprese al femminile, rientra tra gli obiettivi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La platea delle imprese beneficiarie è quella delle realtà imprenditoriali gestite da donne, a prescindere dalla dimensione, con un impatto dei contributi che può finanziare fino all’80% delle spese ammissibili.

Quali aziende femminili saranno beneficiarie dei contributi a fondo perduto?

Le aziende al femminile che potranno beneficiare dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto sono quelle operanti nei settori:

  • industriali;
  • artigianali;
  • dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli;
  • del commercio;
  • turistiche;
  • della fornitura di servizi.

I relativi investimenti che possono essere ammessi agli incentivi comprendono varie spese, da quelle per comprare i beni strumentali, alle spese per il personale, dalle opere di edilizia ai beni immateriali come software e brevetti. Inoltre, una quota degli incentivi andrà a coprire anche le spese del capitale circolante.

Nascita di nuove imprese al femminile, quali finanziamenti a tasso zero e incentivi sono previsti?

Per la nascita di nuove imprese al femminile gli incentivi previsti sono ottenibile sotto forma di contributi a fondo perduto. Si possono ottenere, infatti, i seguenti incentivi:

  • fino all’80% delle spese ammissibili entro il limite massimo di incentivo di 50 mila euro per gli investimenti di importo non eccedente i 100 mila euro;
  • fino al 50% delle spese ammissibili per gli investimenti che prevedono spese da 100 mila a 250 mila euro.

Aiuti alle imprese femminili già esistenti: mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero

Per le imprese già esistenti, le forme di aiuto previste possono riguardare sia i contributi a fondo perduto che i finanziamenti a tasso zero. Nel dettaglio, per le aziende costituite da non più di 36 mesi (da calcolare a partire dalla data di invio della domanda), gli incentivi finanziano fino all’80% delle spese ammissibili. Il mix di incentivi prevede una quota paritetica tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per le imprese esistenti da oltre 36 mesi, gli aiuti contemplano le due formule di finanziamento, ma le aziende potranno coprire pure le esigenze del capitale circolante. Tuttavia, per quest’ultimo, si possono ottenere solo i contributi a fondo perduto.

Finanziamenti e incentivi a fondo perduto per le imprese femminili, per quali spese ammissibili?

I finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto a favore delle realtà imprenditoriali femminili consentono di ottenere aiuti sui seguenti capitoli di spesa:

  • attrezzature, macchinari e impianti (purché nuovi di fabbrica), opere di edilizia fino al limite del 30% sul totale delle spese per gli investimenti. I costi, per essere ammissibili, devono inoltre essere in linea con gli obiettivi di produzione aziendali;
  • immobilizzazioni immateriali, relative a soluzioni tecnologiche e informatiche,  brevetti, software, applicazioni e piattaforme digitali;
  • servizi in cloud, purché utili alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato;
  • esigenze del capitale circolante, da calcolare dal 20% al 25% dei costi ammissibili. Per il capitale circolante si possono ottenere solo contributi a fondo perduto.

Imprese femminili, come presentare domanda dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto?

Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) emanato lo scorso 30 marzo, ammette la doppia modalità di invio delle istanze di finanziamenti agevolati e di contributi a fondo perduto a sostegno delle realtà imprenditoriali al femminile. Per l’invio delle domande è necessario far riferimento a Invitalia, che gestirà i contributi da assegnare alle imprenditrici richiedenti. Nel dettaglio:

  • per le nuove imprese femminili, quelle nascenti, si poteva iniziare a compilare la pratica già dallo scorso 5 maggio. La presentazione della pratica vera e propria si potrà fare a partire dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio 2022. Attualmente, la piattaforma “Invio Progetti Start” di Invitalia non è ancora aperta. Lo sarà da giovedì mattina;
  • per le imprese al femminile già costituite, si potrà procedere con la pre-compilazione della pratica a partire dalle ore 10:00 di martedì 24 maggio prossimo. La presentazione vera e propria della domanda si potrà fare a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

 

Contributi a fondo perduto bando Isi Inail, la detrazione 65% su interventi non ancora iniziali

I contributi a fondo perduto Isi Inail fino al 65% delle spese degli interventi inerenti l’avviso del 16 dicembre 2021, possono riguardare solo gli interventi non ancora iniziati. Gli ordini, invece, possono essere già sottoscritti. La novità emerge da un’attenta verifica dei bandi dei contributi e delle spese ammissibili al finanziamento.

Contributi a fondo perduto Isi-Inail, quali spese sono ammissibili?

I contributi a fondo perduto del bando Isi Inail ammettono la copertura di spese previste in cinque assi di intervento. In concreto, le spese devono riguardare i progetti:

  • di investimento in macchinari, in attrezzature e in impianti e i progetti che adottino modelli di responsabilità sociale e organizzativi;
  • per le micro e le piccole imprese operanti nei settori di produzione agricola primaria e dei prodotti agricoli;
  • atti a ridurre il rischio da movimentazione manuale dei carichi;
  • per la bonifica di materiali che contengano amianto;
  • per le micro e le piccole imprese che operino in settori specifici di attività.

Modalità di ottenimento dei contributi a fondo perduto Isi Inail

A eccezione dei contributi a fondo perduto destinati alle micro e le piccole imprese operanti nei settori di produzione agricola primaria, tutti gli altri soggetti destinatari non devono aver avuto in passato finanziamenti relativi agli assi di intervento previsti dal bando Isi Inail. Il contributo a fondo perduto è calcolato in conto capitale sulle spese giudicate ammissibili al netto dell’Iva.

Contributi a fondo perduto per le imprese agricole: maggiori agevolazioni per quelle condotte da giovani

I contributi a fondo perduto del bando Isi e Inail non possono superare la percentuale del 65% delle spese ammissibili. Tuttavia sono previsti alcuni limiti e ulteriori agevolazioni. Per le imprese agricole il contributo è fissato nella misura del 40% a favore di tutte le imprese. La percentuale si eleva al 50% per le imprese dei giovani agricoltori. Il finanziamento minimo è di 1.000 euro, quello massimo è di 60 mila euro.

Limiti dei contributi a fondo perduto alle imprese da Isi e Inail

Per i contributi relativi ai progetti di macchinari, attrezzature e impianti, per i modelli di organizzativi e di responsabilità civile, per la riduzione della movimentazione manuale dei carichi, per la bonifica dell’amianto il limite massimo sul quale calcolare il 65% è di 130 mila euro. Il limite minimo è di 5 mila euro per ogni progetto. Per i progetti delle micro e piccole imprese di specifici settori di attività si va da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 50 mila euro.

Bando Inail Isi per i contributi a fondo perduto delle imprese: come si presenta la domanda

Le imprese possono presentare la domanda dei contributi a fondo perduto Inail Isi mediante procedura “a sportello” on line. Ovvero vale l’ordine di invio delle istanze. Presumibilmente la domanda si potrà presentare a partire da un giorno specifico la cui data non è stata ancora resa nota. Si tratta di un “click day“, pertanto è necessario affrettarsi nell’invio dell’istanza.

 

 

 

Bando per le imprese romane e la competitività

Per incentivare la competitività, ma anche favorire quelle iniziative in grado di incentivare lo sviluppo economico del territorio, la Camera di Commercio di Roma ha deciso di lanciare un nuovo bando del quale potranno beneficiare le imprese locali che propongono interventi volti a raggiungere questi obiettivi.

Questo bando, molto atteso e davvero necessario, si basa sullo stanziamento di risorse per sostenere programmi d’intervento a favore delle imprese e del tessuto produttivo locale

A tal proposito, sono previsti contributi per lanciare progetti relativi a diversi ambiti:

  • attività di informazione economica e assistenza tecnica alla creazione di imprese e start-up;
  • informazione, formazione, supporto organizzativo e assistenza alle PMI per la preparazione ai mercati internazionali;
  • supporto alle PMI per il miglioramento delle condizioni ambientali;
  • orientamento al lavoro e alle professioni e alternanza scuola-lavoro.

Chi può beneficiare del bando? In particolare, sono associazioni di categoria e soggetti privati quali associazioni, fondazioni e istituzioni di carattere privato.

Le spese possono essere coperte fino ad un massimo del 50% e, in termini di cifre, fino ad un massimo di 40 mila euro.
Per presentare la propria domanda c’è tempo fino al 14 marzo 2018.

Per ricevere maggiori informazioni, è possibile consultare il bando online sul sito della Camera di Commercio di Roma.

Vera MORETTI

Bando per le pmi femminili venete

Le piccole e medie imprese venete a prevalente partecipazione femminile potranno presto beneficiare di un bando, tanto atteso, a sostegno proprio dell’imprenditoria veneta, purché appartenenti ai settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi.

Il contributo erogato sarà pari al 30% dell’investimento con un minimo di spesa di 20.000 euro e un massimo di spesa di 150.000.
Per ottenerlo, le ditte individuali dovranno avere, come requisito indispensabile, la residenza in Veneto da almeno due anni, mentre le società dovranno dimostrare di avere almeno due terzi dell’organico costituito da donne residenti in Veneto da almeno due anni. Ma non si deve trattare solo di semplici impiegate, poiché almeno il 51% del capitale sociale deve essere in mano a donne.

Il beneficio è valido per spese relative all’acquisto di beni materiali e immateriali, servizi, macchinari, impianti produttivi, hardware, programmi informatici, attrezzature, arredi, opere murarie e di impiantistica, direzione lavori e collaudo e mezzi di trasporto ad esclusivo uso aziendale.

Caterina Balasso, presidente del comitato imprenditoria femminile di Casartigiani, ha dichiarato: “L’intento è che i fondi stanziati diano nuova linfa nuova a tutte le imprese femminili che, nonostante la crisi, hanno creduto nella propria attività con la convinzione che solo nuovi investimenti e nuove idee potevano farle restare sul mercato. Le imprese al femminile, presenti in tutti gli ambiti dell’impresa tradizionale, nel 40% dei casi intercettano nuovi bisogni e creano nuovi ambiti lavorativi. Le donne guardano il mondo con altri occhi e sulla base di questa visione intervengono con nuove soluzioni. Casartigiani ha da sempre una forte rappresentanza femminile tra i propri associati ed è vicina al mondo imprenditoriale femminile, che in questo periodo di protratta difficoltà economica ha saputo reagire alle difficoltà del fare impresa in Italia”.

Le spese devono essere sostenute e interamente pagate nel periodo dall’01/01/2017 fino al momento della presentazione della domanda: dalle ore 10,00 di lunedì 06 novembre 2017 alle ore 18,00 di giovedì 16 novembre 2017.

Vera MORETTI

Savona, bando per nuove reti di imprese

 

Fino al 10 ottobre sarà possibile presentare la propria domanda di partecipazione sul sito della Camera di Commercio di Savona, per partecipare al bando per la creazione di nuove reti di imprese. Per la sottoscrizione di contratti e per l’avvio di progetti condivisi, una volta prese in considerazione e selezionate le domande arrivate, la CCIAA della cittadina ligure concederà sul finire dell’anno un incentivo a fondo perduto pari al 100% delle spese ammissibili fino a un massimo di 5mila euro.

Possono essere coperte le spese relative alle consulenze legali, alle perizie tecniche e finanziarie, alle consulenze tecniche esterne ottenute attraverso “manager di rete”.

Intanto, tra aprile e giugno di quest’anno, le CCIAA liguri hanno ricevuto 2.601 domande di iscrizione, lo 0,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2013 (comunque in netto ribasso rispetto agli anni pre-crisi), a fronte di 1.612 richieste di cancellazione, che hanno determinato un saldo positivo di quasi mille imprese.

JM

Imprese, bando da 5 milioni per l’innovazione

 

Il sottosegretario allo Sviluppo economico, la palermitana Simona Vicari, ha presentato nei giorni scorsi il bando da 5 milioni di euro che il Ministero guidato da Federica Guidi ha promosso per l’utilizzo dei diritti di proprietà industriale in quanto strumento privilegiato per valorizzare e sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese.

«Un bando per la concessione di agevolazioni a favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione di disegni e modelli industriali al fine di accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed internazionali – ha specificato il sottosegretario -. Il governo continua lungo la strada tracciata nei precedenti provvedimenti attraverso sgravi e agevolazione per le imprese, nella consapevolezza che solo un aumento delle risorse a disposizione delle aziende può consentire all’economia di ripartire. In particolare, nel momento in cui i dati dell’Istat confermano che l’inversione di tendenza dell’economia italiana ancora non c’è stata, provvedimenti come questo rappresentano un aiuto importante. In questo caso abbiamo voluto coniugare due aspetti importanti e cioè da un lato il sostegno all’imprenditorialità e dall’altro quello all’ingegno ed alle capacità di innovazione, confermando che il nostro Paese considera il tema della proprietà industriale un valore da difendere e da premiare»

JM

Un bando a fondo perduto per nuove imprese o quelle già attive

Scade il 15 settembre il bando che eroga contributi a fondo perduto per stimolare la creazione di nuove imprese o nuove produzioni di imprese già attive.

La Provincia di Benevento eroga contributi in conto capitale finalizzati a sostenere le seguenti azioni:

a) creazione e avvio di micro, piccole e medie imprese ad alto contenuto creativo ed innovativo;
b) sostegno di iniziative progettuali ad alto contenuto creativo ed innovativo di micro, piccole e medie imprese;

L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale pari al 50% delle spese riconosciute ammissibili e comunque per un importo massimo di 7.000,00 euro.
Inoltre il bando prevede l’accesso ai servizi di incubazione resi disponibili dall’Amministrazione provinciale.
Sono considerate ammissibili le spese, al netto dell’IVA e di altre imposte e tasse, relative a:
– spese per la costituzione della società;
– spese per consulenze e servizi specialistici finalizzati al marketing, logistica, economico-finanziaria, ricerche di mercato relative ai segmenti di mercato potenziale, ottenimento di certificato di qualità e/o ambientali;
– spese per opere murarie e realizzazione impianti relative alla ristrutturazione dei locali destinati allo svolgimento delle attività;
– promozione e pubblicità;
– spese per allacciamenti;
– spese per la registrazione di brevetti.
Sono escluse le spese sostenute per l’acquisto di terreni e fabbricati.

La domanda dovrà pervenire entro le ore 13,00 del giorno 15 settembre 2011 al protocollo generale della Provincia di Benevento all’indirizzo:
Provincia di Benevento
Rocca dei Rettori Piazza Castello
82100 Benevento

d.S.

Confartigianato Bergamo: nuovo fondo per aumentare la competitività delle Pmi

Confartigianato Bergamo annuncia la creazione di un fondo di 30 mila euro da erogare (in regime de minimis) alle imprese cooperative a sostegno dell’innovazione e della competitività.

Requisiti: La partecipazione al concorso è riservata alle imprese cooperative che abbiano unità produttive in provincia di Bergamo e abbiano effettuato interventi in tali sedi. Il contributo sarà concesso a fronte di spese per inserimento di un manager a contratto e per consulenza in materia di innovazione tecnologica, tecnologie informatiche, marketing, attività turistiche commercio elettronico e check up aziendale.

Saranno escluse dal concorso le imprese non in regola con il pagamento del diritto camerale, con la normativa sul lavoro o con la revisione cooperativa beneficiarie del contributo concesso ai sensi dell’edizione 2010 del presente bando. La priorità sarà data alle piccole e medie imprese.

Aperto il bando che aiuta le imprese termali della Capitale e dintorni

E’ aperto fino a settembre il bando che eroga contributi per la promozione turistica di strutture attive nelle aree termali del Lazio:

– Terme Acque Albume – Tivoli (Roma)
– Terme di Stigliano – Canale Monteranno (Roma)
– Terme di Cretone – Palombara Sabina (Roma)
– Terme di Fonte Cottorella – Rieti
– Terme di Cotilia – Castel Sant’Angelo (Rieti)
– Terme di Viterbo – Viterbo
– Terme di Orte – Orte (Viterbo)
– Terme di Pompeo, Terme S. Maria Maddalena – Fermentino (Frosinone)
– Terme di Fiuggi – Fiuggi (Frosinone)
– Terme Varroniane – Cassino (Frosinone),
– Terme Tomassi, Terme S. Antonio, Suio Terme, Terme Sant’Egidio, Terme Ciorra, Terme Caracciolo, Terme Sant’Egidio Martini Fargnoli, Terme Vescine, Terme Nuova Suio, Terme Luval, Terme Sant’Egidio II, Terme Sant’Egidio IV – Castelforte (Latina).

Possono beneficiare del bando i proprietari e/o titolari dell’autorizzazione all’esercizio delle strutture ricettive sopra indicate.

Sono ritenute ammissibili le seguenti spese:
1. opere di costruzione di aree e locali da adibire a spa e centri benessere;
2. opere di adeguamento di servizi destinati al benessere;
3. acquisto di attrezzature specifiche per il wellness e il fitness.

Ammissibili a contributo sono le opere e gli acquisti di attrezzature realizzati successivamente alla data di pubblicazione del bando sul B.U.R..

L’importo del contributo può raggiungere il 50% su una spesa complessiva sostenuta e documentata di massimo € 100.000,00.

I soggetti interessati dovranno inviare domanda di contributo, entro e non oltre il 6 settembre 2011, al seguente indirizzo:  Regione Lazio, Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7  – 00145 Roma.