LE PRIME PAROLE DI PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Le prime parole del nuovo Papa: “BUONASERA, SAPETE CHE IL DOVERE DEL CONCLAVE ERA PRENDERE UN NUOVO PAPA. L’HANNO PRESO QUASI ALLA FINE DEL MONDO”. Quindi,  Papa Francesco ha elevato un Padre Nostro, un’Ave Maria, un Gloria al Padre. Un pensiero per il Papa Emerito. Un proposito di evangelizzazione. Una preghiera per il popolo “chiedendo una benedizione per il suo Vescovo. Una preghiera in silenzio, di voi su di me”.

L’arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio è l’Habemus Papam. Il primo Papa latino americano della Storia. 76 anni, amico di Ratzinger.  Nato nel 1936, gesuita, vicinissimo ai poveri, alle popolazioni dei quartieri più umili.  Per questo,  il nome scelto è di FRANCESCO.

INCREDULITÀ DALLA STAMPA ARGENTINA. Aperture a tutta pagina per i due principali quotidiani argentini, il Clarin e La Nacion, rispettivamente di centrosinistra e di centrodestra, che però – probabilmente colti di sorpresa – hanno tardato diversi minuti e ancora non avevano la notizia sui loro siti mentre diversi quotidiani spagnoli e anche brasiliani avevano già titolato “Il Papa è Bergoglio”.

Il nuovo Papa è l’argentino Jorge Bergoglio“, titola Clarin con una grande foto del cardinale con dietro una guardia svizzera, e poche informazioni essenziali sulla cronaca dell’elezione. La Nacion titola in modo sostanzialmente identico “L’argentino Jorge Bergoglio è il nuovo Papa“, ma presenta già tre articoli: “bergoglio, un sacerdote gesuita di carriera“, “Bergoglio, da rivale a successore di Ratzinger” e “I discorsi più polemici di Bergoglio“.

PAPA BERGOGLIO dà la buona notte al suo popolo dando appuntamento “a presto”.

DUE ORE FEBBRILI ASPETTANDO IL NUOVO PAPA

ORE 19.06. FUMATA BIANCA. I cardinali hanno finalmente deciso chi sarà la nuova Guida Spirituale della Chiesa Cattolica. La folla in piazza San Pietro esulta, suonano a festa le campane della Basilica di San Pietro.

Attesa in piazza San Pietro per sapere chi è il nuovo Papa. Nel 2005 passarono 45 minuti dalla fumata bianca al momento in cui il cardinale protodiacono si affacciò dal loggione centrale della basilica di San Pietro per annunciare l’”Habemus Papam”, svelare l’identità del nuovo Pontefice e il nome che ha scelto in qualità di 266esimo Romano Pontefice.

Quest’anno, uscito dalla Cappella Sistina, il Papa si fermerà anche in preghiera nella Cappella Paolina, prima di arrivare al loggione, cosa che potrebbe allungare di poco l’attesa. Dal comignolo la fumata è uscita alle 19.06.

Dopo la formula di rito del cardinale protodiacono, Jean-Louis Tauran, il nuovo Pontefice si affaccerà a sua volta al loggione centrale della basilica vaticana. Rivolgerà il suo primo saluto alla folla raccolta a San Pietro. Infine, impartirà la benedizione ‘Urbi et Orbi’.

In Piazza si scatena il toto-nome: “Sarà un Papa italiano“, dice una signora in attesa a piazza San Pietro da questo pomeriggio. “No, sicuramente si tratta di un Pontefice brasiliano”, risponde un fedele che le sta accanto. Tutte ipotesi, nessuna certezza, dopo l’annuncio del comignolo sulla Cappella Sistina dell’avvenuta elezione del Santo Padre in Conclave. “Vogliamo un Papa tedesco. Un altro Ratzinger“, è l’auspicio di due signore arrivate a Roma da Dortmund.

Cresce l’attesa delle migliaia di persone presenti in piazza, alcune già da molte ore, per l’annuncio del successore di Benedetto XVI.

Il Pontefice, tra pochi minuti, si affaccerà e saluterà i fedeli, svelando il proprio volto. “Non vedo l’ora, aspettavo da tanto questo momento, è una gioia e una grande emozione poter assistere a questo evento storico“, spiega una signora di Treviso arrivata ieri a Roma per l’inizio del Conclave.

Trasmissioni TV interrotte: arrivata la banda musicale e le guardie svizzere che hanno fatto il loro ingresso in una piazza San Pietro gremita di migliaia di fedeli, in attesa del nuovo Pontefice, che a breve dovrebbe mostrare il proprio volto, affacciandosi dalla finestra della Basilica dopo il fatidico annuncio: “Habemus Papam”. La banda e le guardie svizzere stanno prendendo posto proprio sul sagrato antistante la facciata della Basilica, posizionandosi di fronte ai fedeli.

Su Rai 1 Bruno Vespa dice: “Non è normale che il Papa emerito sappia dalla TV chi è il nuovo Papa”. Polemiche all’orizzonte?

Il Papa lascia a fine febbraio

Il Papa lascia il soglio pontificio dal 28 febbraio. Praticamente dopodomani. Lo ha annunciato personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Benedetto XVI ha spiegato di sentire ormai opprimente il peso dell’incarico di Pontefice e di avere meditato a lungo la scelta: una decisione presa “per il bene della Chiesa”. La decisione è stata confermata dal Vaticano. Sbigottito il commento del decano del collegio cardinalizio, Angelo SodanoUn fulmine a ciel sereno“.

Non siamo diventati diventati improvvisamente clericali. Il Papa su Infoiva difficilmente potrebbe trovare posto, non tanto per motivi confessionali quanto perché, come direbbe un noto politico… “che c’azzecca?“. Ma questa è una di quelle notizie che fanno la storia e non possiamo far finta che non sia accaduto nulla. Un po’ come quando parlammo della rielezione di Barack Obama.

Naturalmente la notizia ha fatto subito il giro del mondo. Il flash dell’Ansa delle 11.46 che annunciava le dimissioni del Papa, è stato rilanciato dalle maggiori agenzie del pianeta prima ancora che arrivasse la conferma del Vaticano. Twitter e Facebook scatenati.

Scarica il discorso integrale di Benedetto XVI

Una sola Banca per l’Europa

 

IERI

Berlusconi indeciso: mossa del cavallo o ennesimo coup de théatre per il Cavalier Berlusconi? Ieri l’ex Premier, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa, ha fatto sapere che se “Monti si candidasse a fare il leader farei il passo indietro. Non credo che gli convenga, ma se volesse fare il leader di un rassemblement dei moderati io mi occuperei del mio partito” , pavantando poi l’eventualità che “se Monti decidesse di aderire a questa richiesta vi aderirebbe tutto lo schieramento moderato”. Insomma prima Monti no, poi Monti si, poi la svolta: c’è già chi vede nella mossa del Cavaliere di ieri il tentativo di impedire l’avvento della più pericolosa delle fronde, quella dell’ampia area dei moderati del suo partito, pronti a sostenere la candidatura di Monti in contrapposizione alla sua. Ma, e qui è proprio il caso di dirlo, domani del resto è un altro giorno.

Il primo cinguettìo del Papa: “Cari amici è con gioia che mi unisco a voi su Twitter“. Nel giorno in cui i Maya profetizzarono la fine del mondo (o era il 21?!) il Santo Padre compone i suoi primi 140 caratteri: niente passi biblici, niente messaggi evangelici ma solo una benedizione cinguettante.

OGGI

Una sola Banca per l’Europa: dal 1 marzo 2014 la Bce avrà il potere di monitorare 100 banche della zona euro. La decisione è stata presa questa notte dopo 17 ore di consiglio nei Palazzi di Bruxelles. Si tratta del primo fondamentale passo verso l’unione bancaria in Europa: fra le 100 banche monitorate rientrano quelle con asset per almeno 30 miliardi di euro o che rappresentano il 20% del Pil del Paese; a queste si aggiungono gli istituti di credito dei Paesi fuori dalla zona euro che aderiranno alla Ue. Una manovra che ha l’obiettivo di “restaurare la fiducia nel sistema e interrompere il circolo vizioso tra banche e crisi dei debiti”, ha detto Michel Barnier, commissario Ue al mercato Interno. L’accordo finirà quest’oggi sul tavolo dei 27 capi di Stato e di Governo per ottenere il placet finale, prima di approdare al Parlamento europeo. La supervisione unica aprirà la strada alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva-Stati Esm: si tratta di un passo fondamentale per non far pesare sui debiti pubblici le operazioni di sostegno alle banche in difficoltà,dal momento che oggi gli aiuti finanziari sono destinati agli Stati e non direttamente alle banche.

Al Madison Square per Sandy: ad aprire il concerto storico ospitato questa notte al Madison Square Garden di New York non poteva che essere lui: The Boss, Bruce Springsteen sulle note di ‘Land of hope and dreams’. A raggiungerlo sul palco gremito di star della musica internazionale, prima Jon Bon Jovi, anche lui del New Jersey, per il duetto ‘Born to Run’, poi è stata la volta di Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd che si è esibito in ‘Another Brick in the Wall’. Ma il momento più atteso della serata è stata l’esibizione di Mick Jagger e dei suoi Rolling Stones sulle note di ‘Crossroads’, insieme alla performance dei Nirvana, con un inedito Paul McCartney nei panni di Kurt Cobain. E ancora Alicia Keys, i The Who e Eddie Vedder dei Pearl Jam, per un evento unico che è riuscito a raccogliere oltre 30 milioni di dollari da destinare al ‘Robin Hood Relief Fund’, un fondo creato per aiutare le persone colpite dall’uragano.

Arnaldo Pomodoro premiato a New York: lo scultore italiano più apprezzato ha ricevuto il “Grand Award of Merit”, il premio che l’American Society of the Italian Legions of Merit assegna a italiani e italo-americani che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo. A ricevere il riconoscimento sono stati anche Fabrizio Michelassi, primario chirurgo al Presbyterian/Weill Cornell Medical Center di New York, Antonin Scalia, giudice della Suprema Corte degli Stati Uniti, Ronald Spogli, ex ambasciatore degli Usa in Italia.

DOMANI

Il futuro delle Generali: l’ad Mario Greco ha convocato per domani il consiglio di amministrazione delle Generali, giocando d’anticipo sul piano industriale a 3 anni per la società che verrà presentato a Londra il prossimo 14 gennaio, in occasione dell’investor day. L’ad del Leone varerà domani, nel cda convocato nel pomeriggio a Milano, lo schema del piano di rilancio e investimenti del gruppo assicurativo triestino: secondo le prime indiscrezioni Greco ha previsto di sfruttare in primis il brand Generali, affiancato da quelli di Alleaenza e Genertel. Lo scopo è anche quello di procedere alla semplificazione anche degli assetti societari del gruppo entro il 2015, con riferimento a Ina-Assitalia, Toro e Fata.

Niente sciopero per venerdì 14 dicembre: salta l’agitazione sindacale che avrebbe compromesso i trasporti pubblici nelle principali città italiane prevista per domani. Lo sciopero generale dei trasporti sarà rinviato all’8 febbraio 2013. “Riteniamo positiva l’istituzione di un fondo nazionale per il Tpl – ha commentato Giovanni Luciano, segretario generale della Fit-Cisl – la destinazione “blindata” delle risorse per il trasporto, la definizione di una progressività dell’incremento tra ricavi da traffico e costi operativi”. Il tram prende la strada dell’accordo?

 

Alessia CASIRAGHI