Per effettuare la scelta verso la nuova destinazione, basta firmare nello spazio aggiunto nel modello 730-1. Non è prevista la possibilità di destinare l’importo a uno specifico soggetto attraverso l’indicazione del codice fiscale: sarà il ministero per i Beni e le attività culturali a provvedere alla ripartizione delle somme tra gli enti che saranno stati ammessi all’elenco, dimostrando di essere enti senza scopo di lucro, legalmente riconosciuti, che svolgono attività di tutela, promozione o valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici da almeno cinque anni, realizzando lavori di valore complessivo pari ad almeno 150mila euro.
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Nuovo codice tributo per i beni culturali
di Vera MORETTI
D’ora in poi è disponibile, nella dichiarazione dei redditi, il codice tributo “6836” per pagare i tributi erariali tramite la cessione di opere di “interesse culturale” (risoluzione n. 17/E del 20 febbraio).
Il contribuente può quindi saldare, anche in parte, le imposte mediante la cessione di “beni culturali”, che possono essere beni mobili e immobili d’interesse artistico, storico o archeologico, ma anche di archivi o singoli documenti dichiarati di notevole interesse storico, nonché opere di autori viventi o la cui esecuzione risalga a epoca inferiore al cinquantennio di cui lo Stato sia interessato all’acquisizione (articolo 28-bis del Dpr 602/1973).
Questo codice tributo dà la possibilità di pagare le imposte compensando, in F24, con il credito derivante dalla cessione delle opere.
Va indicato nella sezione “erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”.
Nel campo “anno di riferimento” va riportato l’anno del decreto ministeriale con cui sono stabilite le condizioni della cessione e la stima dei beni.
Il modello F24 va presentato esclusivamente presso l’agente della riscossione competente in base al domicilio fiscale del contribuente.
Gli architetti vogliono fare sistema con le istituzioni culturali
Il Consiglio esprime anche però viva preoccupazione per la situazione del patrimonio storico e ambientale dell’Italia. I fondi spesso decurtati non stanno facendo bene alla nostra cultura. Quel che è peggio sono le condizioni difficili e umilianti in cui i professionisti (Sovrintendenze e gli architetti) sono costretti a lavorare. Con l’assunzione dell’incaricato da parte di Galan ci si aspetta un ripristino di una situazione almeno di normalità.
Mirko Zago