Il 5 per mille anche per i beni culturali

Buone notizie per i contribuenti persone fisiche amanti dell’arte. Anche nella dichiarazione per i redditi 2011 possono destinare il 5 per mille a enti che svolgono attività con rilevanza sociale. Da quando è stata introdotta questa possibilità (2007), l’elenco dei destinatari si è evoluto e quest’anno, tra le finalità che è possibile sostenere, sono state aggiunte le attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.

Per effettuare la scelta verso la nuova destinazione, basta firmare nello spazio aggiunto nel modello 730-1. Non è prevista la possibilità di destinare l’importo a uno specifico soggetto attraverso l’indicazione del codice fiscale: sarà il ministero per i Beni e le attività culturali a provvedere alla ripartizione delle somme tra gli enti che saranno stati ammessi all’elenco, dimostrando di essere enti senza scopo di lucro, legalmente riconosciuti, che svolgono attività di tutela, promozione o valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici da almeno cinque anni, realizzando lavori di valore complessivo pari ad almeno 150mila euro.

Nuovo codice tributo per i beni culturali

di Vera MORETTI

D’ora in poi è disponibile, nella dichiarazione dei redditi, il codice tributo “6836” per pagare i tributi erariali tramite la cessione di opere di “interesse culturale” (risoluzione n. 17/E del 20 febbraio).

Il contribuente può quindi saldare, anche in parte, le imposte mediante la cessione di “beni culturali”, che possono essere beni mobili e immobili d’interesse artistico, storico o archeologico, ma anche di archivi o singoli documenti dichiarati di notevole interesse storico, nonché opere di autori viventi o la cui esecuzione risalga a epoca inferiore al cinquantennio di cui lo Stato sia interessato all’acquisizione (articolo 28-bis del Dpr 602/1973).

Questo codice tributo dà la possibilità di pagare le imposte compensando, in F24, con il credito derivante dalla cessione delle opere.
Va indicato nella sezione “erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”.
Nel campo “anno di riferimento” va riportato l’anno del decreto ministeriale con cui sono stabilite le condizioni della cessione e la stima dei beni.
Il modello F24 va presentato esclusivamente presso l’agente della riscossione competente in base al domicilio fiscale del contribuente.

Gli architetti vogliono fare sistema con le istituzioni culturali

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), dinnanzi alla nomina di Giancarlo Galan alla guida del dicastero per i Beni e le Attività Culturali hanno formulato un augurio di buon lavoro: “E’ necessario che il nostro Paese abbia finalmente un riferimento certo, dal punto di vista normativo ed istituzionale, in materia di tutela e di promozione del patrimonio culturale e che si adottino adeguate politiche di promozione della qualità architettonica e progettuale in Italia e all’estero” – e prosegue poi – “Gli architetti italiani  consapevoli di rappresentare una grande risorsa intellettuale, sociale ed economica per il Paese –  sono pronti al confronto con le Istituzioni per fare sistema con il complesso del mondo culturale italiano sui progetti e sulle strategie relative alla gestione ed allo sviluppo delle politiche culturali e, nello specifico, di quelle che riguardano l’architettura“.

Il Consiglio esprime anche però viva preoccupazione per la situazione del patrimonio storico e ambientale dell’Italia. I fondi spesso decurtati non stanno facendo bene alla nostra cultura. Quel che è peggio sono le condizioni difficili e umilianti in cui i professionisti (Sovrintendenze e gli architetti) sono costretti a lavorare. Con l’assunzione dell’incaricato da parte di Galan ci si aspetta un ripristino di una situazione almeno di normalità.

Mirko Zago