Bonus ricariche auto elettriche, in arrivo risorse anche per professionisti e partite Iva

In arrivo risorse anche per i liberi professionisti e le partite Iva per il bonus di ricarica delle auto elettriche. In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto del 25 agosto 2021 del ministero per la Transizione ecologica che riprende il provvedimento di legge numero 126 del 2020. Coinvolte nel decreto le installazioni di infrastrutture utili alla ricarica di autoveicoli elettrici. Le risorse stanziate dal governo sono pari a 90 milioni di euro. Per mandare a regime il provvedimento si attendono i termini per la presentazione della domanda e i modelli necessari per l’istanza stessa.

Chi può presentare domanda per il bonus ricariche auto elettriche?

Saranno ammessi alla presentazione della domanda per il bonus ricariche delle auto elettriche le persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, di arti e di professioni. Ulteriori beneficiari individuati dal decreto sono tutti i soggetti passivi delle imposte sul reddito delle società.

Come sono distribuite le risorse per il bonus infrastrutture di ricariche auto elettriche?

I 90 milioni di euro stanziati dal governo per il bonus sulle infrastrutture di ricarica delle auto elettriche sono ripartiti in tre categorie. L’80% del fondo è a destinazione per l’acquisto e per l’installazione delle infrastrutture di ricarica delle imprese. Il costo dell’infrastruttura può arrivare all’importo massimo di 375 mila euro. Un ulteriore 10% delle risorse sono destinate alle infrastrutture che hanno un costo a partire dai 375 mila euro e a disposizione delle imprese. Infine, il rimanente 10% è riservato all’acquisto e all’installazione delle infrastrutture per i liberi professionisti. Il beneficio ottiene il contributo in regime de minimis.

Cosa devono fare i beneficiari del bonus infrastrutture di ricarica elettrica?

Una volta ottenuto il bonus per le infrastrutture di ricarica elettrica delle auto, i beneficiari devono mantenere per 5 anni l’infrastruttura stessa. Il termine decorre dal giorno in cui il ministero ha erogato il contributivo. Il beneficiario ha la possibilità di inviare una sola e unica domanda. Le spese ammissibili al contributo devono essere state effettuate in data successiva a quella di entrata in vigore del decreto.

Bonus infrastrutture ricarica auto elettriche, quali sono i requisiti dei liberi professionisti

Il requisito principale che devono possedere i liberi professionisti nell’erogazione del bonus per le infrastrutture di ricarica delle auto elettriche risiede nel volume d’affari. In particolare, il volume risultante dall’ultima dichiarazione Iva che è stata inoltrata all’Agenzia delle entrate, deve essere almeno di pari importo del valore del contributo richiesto. Il valore da prendere sulla dichiarazione è quello corrispondente al rigo VE 50. È necessario che il professionista che inoltri la domanda alleghi anche la dichiarazione Iva.

Partite Iva regime forfettario, possono chiedere il bonus ricarica auto elettriche?

Anche le partite Iva a regime forfettario possono presentare domanda per il contributo ai fini delle infrastrutture di ricarica elettrica. Tuttavia, trattandosi di un regime agevolato, il provvedimento riconosce il valore del contributo nell’importo massimo di 20 mila euro. Inoltre, le partite Iva del forfettario devono essere in regola con tutti gli adempimenti, da quelli fiscali a quelli assistenziali e previdenziali.

Quali sono le spese ammissibili al bonus infrastruttura ricarica auto elettriche?

Le spese ammissibili al bonus di ricarica auto elettriche riguardano:

  • acquisto e messa in opera delle infrastrutture di ricarica;
  • installazione degli impianti elettrici, delle colonnine, comprese le opere edili che sono necessarie all’installazione stessa e i dispositivi necessari al monitoraggio.

Il contributo da riconoscere è pari al 40% delle spesse ammissibili. L’erogazione del bonus avviene in conto capitale.

Come si presenta la domanda per il contributo ricariche auto elettriche

La presentazione delle domande deve essere fatta a Invitalia, ente deputato alla gestione dell’iniziativa. Tuttavia è necessario attendere che il ministero stesso emetta i provvedimenti relativi alla domanda e le modalità di erogazione del bonus. In particolare sono necessari la scadenza dell’istanza e i modelli. Il richiedente deve allegare alla domanda anche la descrizione dell’intervento che intende realizzare. Devono essere descritti, altresì, i risultati che il richiedente prevede di raggiungere con l’intervento.

Invio della domanda per il bonus auto elettriche e risposta del ministero Transizione ecologica

Imprese, professionisti e partite Iva interessati al bonus auto elettriche potrebbero avere un lasso di tempo breve per la presentazione della domanda. Infatti, i contributi verranno erogati in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande. Il termine per l’erogazione del contributo è pari a 120 giorni dall’invio della domanda. In caso di bocciatura della domanda, Invitalia comunicherà ai richiedenti i motivi del rifiuto. Il contributo si può cumulare con altri bonus previsti per la stessa spesa.

Incentivi auto rimasti per il 2021 solo per usato ed emissioni 61-135 g/km, in arrivo i bonus 2022

Fino alla fine del 2021 gli incentivi auto rimasti riguardano solo i modelli più tradizionali. Ovvero le vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km. Sono andati esauriti i fondi per i modelli ibridi plug in e per le auto elettriche. Rimangono a disposizione anche gli incentivi sulle vetture usate. Intanto sono arrivate le prime cifre per gli incentivi del 2022: i dettagli sono nella bozza del decreto fiscale all’esame in queste settimane del Consiglio dei ministri.

Quali incentivi auto sono rimasti per il 2021?

Chi voglia usufruire degli incentivi per le auto a bassa emissione di CO2 dovrà attendere il 2022. Infatti, gli incentivi sulle vetture fino a 60 g/km sono andati esauriti. Rimangono ancora da terminare i fondi per gli incentivi relativi alle auto con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km. Si tratta di auto nuove che potranno essere acquistate entro il 31 dicembre 2021, salvo esaurimento anticipato delle risorse.

Chi può usufruire degli incentivi sulle auto meno inquinanti?

Per poter usufruire degli incentivi sulle auto meno inquinanti, fino al 2021 solo per la classe media di emissioni da 61 a 135 g/km e auto usate, è necessario in ogni caso la rottamazione di una vecchia vettura. Più nello specifico, per l’acquisto di una vettura nuova è necessario rottamare un’auto da Euro zero a Euro 5. Per l’acquisto di un’auto usata, invece, è necessario che la vettura da rottamare abbia almeno 10 anni e debba essere intestata a chi richiede l’incentivo da almeno 12 mesi. Si può utilizzare, per la rottamazione, anche l’auto intestata a un familiare convivente.

Quanto spetta di incentivo auto dando una vettura in rottamazione?

Gli incentivi per l’acquisto di un’auto variano a secondo di auto nuova o di una usata. Per l’acquisto di una vettura nuova è previsto l’incentivo di 1500 euro di contributo dello Stato più 1000 euro di sconto del venditore. Il contributo del concessionario è comunque necessario, altrimenti non si ha diritto all’incentivo statale. Il prezzo dell’auto non deve superare i 40 mila euro, considerando anche gli optional e il pacco batterie, quando necessario. Dal tetto dei 40 mila euro deve essere esclusa l’Iva e la messa su strada, ovvero i costi di immatricolazione, l’Ipt e il trasporto. L’auto nuova deve corrispondere allo standard Euro 6.

Incentivi sulle auto usate, quanto spetta?

Per quanto concerne gli incentivi sulle auto usate, l’importo dell’incentivo varia in base alle emissioni di CO2. Nel dettaglio:

  • per l’acquisto di auto usate da zero a 60 g/km l’incentivo è di 2 mila euro. Si tratta di auto che si trovano difficilmente corrispondenti alle elettriche o alle ibride plug in;
  • le auto da 61 a 90 g/km permettono un incentivo di 1000 euro;
  • 750 euro per le auto da 91 a 160 g/km.

Ulteriori requisiti dell’auto usata da acquistare corrispondono al prezzo, non superiore ai 25 mila euro, la classe di emissione (sempre Euro 6, senza distinzioni tra le varie categorie 6A, 6B, 6C, 6D e 6D Temp) e il non aver avuto già incentivi sulla stessa vettura da acquistare, ovvero precedenti ecobonus ottenuti sul nuovo.

Incentivi acquisto auto del 2022: le novità della bozza del decreto Fiscale

Emergono già le novità sugli incentivi per l’acquisto di auto nuove e usate del 2022. Le risorse che il governo dovrà stanziare a tal proposito e le varie modalità saranno riportate dal decreto della Legge fiscale. Nella bozza delle misure che compongono lo stesso decreto, sono state iscritte risorse per 300 milioni di euro totali. Di questi, 200 milioni dovrebbero andare all’acquisto di auto nuove e meno inquinanti, corrispondenti alla fascia da zero a 60 g/km. Si tratta, in pratica, delle auto elettriche ed ibride plug in.

Quali incentivi per acquistare auto Euro 6 nel 2022?

Altri 30 milioni di euro dovrebbero andare alla fascia di auto da 61 a 135 g/km. Si tratta delle auto ibride semplici e le auto Euro 6 a benzina e a gasolio. Ulteriori 60 milioni dovrebbero andare ai veicoli commerciali e 10 milioni alle vetture usate. Tuttavia, il pacchetto delle misure è ancora in discussione e non è escluso che le risorse possano essere ridimensionate, nella globalità, a 150-250 milioni di euro.