Bonus energia imprese: cosa succede se ho più codici Ateco?

L’Agenzia delle Entrate fornisce costantemente risposte ad istanze dei contribuenti volte ad ottenere dei chiarimenti. Con la risposta ad interpello 18 del 2023 ha fornito delucidazioni in merito al bonus energia riconosciuto alle imprese gasivore ed energivore, in un caso particolare, cioè quando una stessa impresa per le attività svolte ha più codici A.te.co e alcuni di questi non sono ricompresi tra quelli che possono ottenere il bonus energia.

Premessa

Il decreto Sostegni ter prevede il riconoscimento di un contributo straordinario in favore delle imprese gasivore ( a forte consumo di gas naturale). Tale contributo si riconosce in forma di credito di imposta. Il credito viene riconosciuto in favore delle imprese individuate tramite codice Ateco nell’allegato 1 al decreto 541/2021 che abbiano subito un incremento del prezzo del gas superiore al 30% rispetto allo stesso trimestre del 2019 e che abbiano un consumo medio di gas naturale, calcolato per il periodo di riferimento, pari ad almeno 1 GWh/anno.

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Posso usufruire del bonus energia imprese anche se ho più codici Ateco non tutti beneficiari dell’agevolazione?

La società che propone interpello si chiede quindi se ha la possibilità di accedere al bonus energia imprese sebbene operi con diversi codici Ateco e alcuni di essi non siano ricompresi tra i beneficiari della misura di sostegno. A questo proposito nella risposta all’Interpello, l’Agenzia delle Entrate precisa che in base a quanto stabilisce l’articolo 5, comma 1, del Provvedimento, rubricato «Disposizioni in merito ai requisiti di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto 21 dicembre 2021» Ai fini del controllo dell’appartenenza ai settori dell’Allegato 1 al decreto 21 dicembre 2021, le imprese devono dichiarare il codice ATECO prevalente indicato nella dichiarazione IVA relativa all’ultimo anno del periodo di riferimento.

Ciò implica che non occorre che tutte le attività e i codici Ateco ricadano tra quelle per le quali si prevede la possibilità di usufruire del bonus energia, è essenziale che si verifichino tutte le altre condizioni e che l’attività prevalente ricada tra quelle previste dall’Allegato 1 del decreto 541/2021.

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Bonus energia, il tetto sale a 15 mila euro e non solo

Bonus energia sale il tetto per le famiglie con difficoltà economiche. Ma ci sono anche altre misure per sopravvivere alla crisi.

Bonus energia, il tatto sale da fino a 15 mila euro

Contrastare il caro energia è il punto caldo del governo e della campagna elettorale di tutti i partiti. Giorno 25 settembre gli italiani saranno chiamati alle urne. Tuttavia qualunque sia il governo che salirà in carica, dovrà fare i conti con una crisi economica e un’inflazione come non se ne vedevano da anni.

Ad oggi il governo libera 17 miliardi e permettono al governo di sostenere famiglie  ed imprese. Queste ultime se non hanno i giusti aiuti potrebbero continuare a chiudere una dopo l’altra, creando un groppo danno alla nostra economia. Mentre per le famiglie arriva l’innalzamento del tetto ISEE da 12 a 15 mila euro per poter usufruire dello sconto in bolletta.

Come accedere al bonus energia

Ad oggi per accedere al bonus energia o bollette occorre appartenere ad un nucleo familiare che ha un valore ISEE fino a 15 mila euro. Mentre se si hanno 4 figli a carico l’ISEE può arrivare a 20 mila euro. Inoltre tale aiuto non va in contrasto con Reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.

Il contratto di fornitura deve essere instestato da uno dei componenti del nucleo familiare con le seguenti caratteristiche: attivo (con erogazione del servizio in corso) o temporaneamente sospeso per morosità; tariffa per usi domestici o (nel caso di bonus sociale idrico), per uso domestico residente. Quindi si ricorda che la misura è valida SOLO per le famiglie e per l’abitazione principale.

Non occorre presentare nessuna domanda, il bonus sarà direttamente accreditato nelle bollette di fornitura. Inoltre rimane anche la possibilità di rateizzare le bollette anche nel prossimo trimestre. In ogni caso senza interessi e in ben 10 rate massimo.

Nel frattempo tutto pronto per il decreto aiuti ter

Il terzo decreto di famiglie ed imprese prevede una risorsa intorno al 13 miliardi. Previste proroghe dei crediti d’imposta per le aziende più piccole ed esercizi commerciali. Si sta lavorando anche sulla legge sulla concorrenza con una prima ricognizione sulla materie delle concessioni pubbliche, comprese balneari ed ambulanti.

Inoltre potrebbe entrare nel nuovo decreto anche una misura, voluta dal Ministro Cingolani, per aiutare le imprese. Si tratta di un prezzo calmierato, a quelle energivore, con una tariffa di 210 euro per chilowattora. Un prezzo che le imprese lamentano essere troppo alto, ma del resto sempre minore di quello attuale di mercato.

 

Decreto sviluppo, le principali novità fiscali

Le principali novità contenute nel Dl 83/2012 con “misure per la crescita del Paese”, la cui legge di conversione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’11 agosto.

Iva per cassa
Passa da 200mila a 2 milioni di euro la soglia di volume d’affari che apre alla liquidazione dell’Iva “per cassa”.

Interessi da project bond: imposta agevolata
Viene concesso un regime fiscale agevolato alle obbligazioni emesse da società di progetto per finanziare investimenti in infrastrutture o servizi di pubblica utilità. Il regime agevolato ha lo scopo di attrarre capitali su questi titoli, permettendo la tassazione degli interessi che ne derivano al 12,5% anziché al 20%.

Bonus energia e ristrutturazioni edilizie
Ancora sei mesi per usufruire della detrazione fiscale del 55% relativa agli interventi di riqualificazione energetica. Lo sconto è stato prorogato fino al 30 giugno 2013, rimanendo distinto fino a quella data dal bonus per le ristrutturazioni edilizie, salito al 50% dei costi sostenuti fino a un limite massimo di 96mila euro di spesa contro i precedenti 48mila.

Aerotaxi
Il tributo sugli aerotaxi viene esteso anche ai voli effettuati tramite elicottero ma, per le tratte non superiori a 100 chilometri, il prelievo scende a 10 euro.

Assunzioni qualificate
Un contributo concesso sotto forma di credito d’imposta alle imprese che assumono a tempo indeterminato nuovo personale “altamente qualificato” (ossia con un dottorato di ricerca universitario o una laurea magistrale in discipline tecniche o scientifiche) e impiegato in attività di ricerca e sviluppo. Il beneficio fiscale, utilizzabile soltanto in compensazione, è pari al 35% delle spese sostenute per le assunzioni a tempo indeterminato, con un limite massimo di 200mila euro all’anno per impresa. Parte dei fondi stanziati (2 milioni di euro per il 2012 e 3 a decorrere dall’anno 2013) è stata riservata alle imprese che hanno sede o unità locali nei territori dei comuni colpiti dal terremoto in Emilia.

Bonus Energia: proroga per 3 anni ma meno agevolazioni

Il Bonus Energia verrà prorogato per altri 3 anni, ma con agevolazioni diverse. Il bonus che permette alle imprese di usufruire di regimi fiscali agevolati sulle spese volte agli interventi di risparmio e riqualificazione energetica sarà prorogato nella Legge di Stabilità, ma senza più detrazioni al 55% e con nuovi limiti di spesa.

Il bonus 55% per l’efficienza energetica non sarà mantenuto identico ma ridotto al 41% o 52% a seconda dei lavori realizzati per tutte le spese sostenute entro e non oltre il 31 dicembre 2011.

La detrazione del 41% verrà applicata per l’installazione delle caldaie a condensazione più piccole o la sostituzione di finestre, mentre si salirà al 52% per tutte le altre tipologie di lavori volti al risparmio energetico. Qualche esempio?Coibentazioni, pannelli solari, pompe di calore, caldaie a condensazione di potenza maggiore o uguale a 35 kW.

Altra novità introdotta dalla Legge di Stabilità, un tetto massimo di valore delle spese su cui richiedere le agevolazioni, come pure al costo unitario per alcuni interventi di risparmio energetico.

Le maggiori sigle delle imprese del settore, come Uncsaal e Finco, hanno già manifestato il proprio scontento riguardo alle nuove norme introdotte al Bonus Energia. Ma non finisce qui, c’è un’altra cattiva notizia: per i bonus riguardanti le istallazioni di finestre, che costituiscono la metà degli interventi di risparmio energetico, è stato stabilito un tetto massimo di 40 mila euro di bonus, con limite di spesa di 450 euro Iva esclusa per metro quadrato. Non solo: chi deciderà di istallare una nuova finestra dovrà abbinare un sistema di termoregolazione per singolo alloggio o singolo locale, per poter usufruire dell’agevolazione fiscale prevista. Come dire, non resta buttarsi dalla finestra.

Alessia Casiraghi