Paola Prata, il franchising dell’abbigliamento da donna

Lavorare nell’abbigliamento è un desiderio della maggior parte di coloro che cercano un’attività in franchising.

Tra i brand in espansione, c’è anche quello firmato Paola Prata, sempre alla ricerca di franchisee per aprire nuove boutique.

Il marchio offre ai nuovi affiliati, in possesso di uno spazio di almeno 50 mq:

  • Formazione del personale
  • Riassortimenti veloci “just in time”
  • Assenza di rimanenze di magazzino
  • Assistenza continua su gestione, esposizione e vendita tramite un team di professionisti

Ciò che viene richiesto:

  • personale necessario (incluso titolare): 1
  • ubicazione ottimale: centro storico o commerciale
  • bacino d’utenza: elevata
  • investimento iniziale: da 30.000 a 50.000
  • fatturato medio annuo: 250-400 mila euro
  • utile previsto: 50-70 mila euro
  • durata contratto (in anni): 3 anni o +
  • precedenti esperienze nel settore: si
  • uso del computer: si
  • grado di difficoltà: medio

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile collegarsi al sito Paola Prata.

Centri Commerciali: la battaglia delle piccole imprese

Avete presente la moda dello struscio per le vie del centro storico per regalarsi qualche ora di shopping o di distrazione dalle noie della routine casa-lavoro-casa? D’ora in poi con buona probabilità lo struscio è destinato a trasferirsi al coperto. Dove? Nei Centri Commerciali.

Vere e proprie eterotopie della società contemporanee, i giganti del commercio sono pronti a fagocitare anche le ultime ribelli boutique del centro. Causa l’aumento spropositato degli affitti, unito al calo drastico delle vendite per la particolare congiuntura storico-economica, il caro vecchio negozietto di fiducia è destinato a estinguersi. A meno che non voglia affittare una cella nel gigantesco alveare di un nuovo Centro Commerciale.

La denuncia di Federcontribuenti parla chiaro: nel 2011 oltre 10.000 imprese hanno abbandonato i piccoli negozi in città, e le quasi totalità rischiare di finire strozzate dalle grandi aziende proprietarie dei centri commerciali.

“Questi piccoli commercianti – sottolinea Federcontribuenti – spinti dal nuovo consumatore che ormai spende solo nei grandi parchi, decidono di migrare, ma a patto di ingaggi a costi elevati e contratti da ‘strozzo’ senza alcuna tutela”.

I costi da sostenere infatti per l’allocazione nei parchi commerciali e’ notevole: varia dalle 300 ai 650 euro a metro quadro. La tipologia contrattuale poi costringe le piccole imprese a restare per sempre ‘precarie‘ e senza possibilità di avere alcuna tutela secondo le norme precise previste dal codice civile.

Un esempio? Cento metri quadri di superficie in un Centro Commerciale costano al commerciante dai 36.000 euro l’anno a punte anche di 90.000 senza considerare le spese condominiali che vanno aggiunte e che incidono per un ulteriore 30%.

Già la prossima settimana sarà presentata dal Sen. Stefano Pedica una interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico, perché, come sottolinea Carmelo Finocchiaro, Presidente di Federcontribuenti – venga avviata un’indagine che accerti l’esatta applicazione dei contratti e dei relativi comportamenti dei centri commerciali rispetto alle imprese allocate”.