Se i manager preferiscono l’SSD

Dispositivi per lo storage sempre più capienti, cloud computing e Business Analytics. Le grandi e piccole aziende preferiscono l‘SSD, ovvero i Solid State Drive, strumenti di storage allo stato solido.

Una ricerca condotta per IBM da Zogby International su 250 responsabili informatici statunitensi, ha rilevato come il 57% degli intervistati senta la necessità di dispositivi per lo storage sempre più capienti, sicuri e a buon mercato, anche in previsione di una crescita futura.

Il 43% dei decision maker informatici dichiara di adottare già la tecnologia SSD per un accesso maggiormente veloce ai dati (75%); chi ancora non la utilizza indica invece come motivazione principale la necessaria diminuzione dei costi (71%) per sposare la tecnologia SSD con le esigenze di bilancio.

Le PMI si muovono quindi verso soluzioni che superano le memorie flash e gli hard disk tradizionali: il 48% degli intervistati prevede un aumento degli investimenti nell’area della virtualizzazione, con soluzioni che vanno dal cloud (26%), alla memoria flash/stato solido (24%) all’analytics (22 %).

L’impegno di IBM va quindi nella direzione di offrire alle aziende tecnologie di storage sempre più evolute in termini di capienza e velocità di accesso ai dati, a costi possibilmente contenuti. Ad esempio con l’introduzione sul mercato delle memorie Racetrack, che coniugano prestazioni elevate e affidabilità della memoria flash a basso costo all’elevata capacità degli hard-disk drive.

La tecnologia Easy Tier di IBM si incarica invece di spostare dinamicamente i dati più “attivi”, come le transazioni delle carte di credito, su SSD più veloci mentre le informazioni con minori esigenze di prestazione vengono convogliate su tecnologie di storage più obsolte ma meno costose.

Alessia Casiraghi

Finanziamento miliardario per le PMI

IBM sta per erogare finanziamenti per 1 miliardo di dollari, da distribuire nei prossimi 18 mesi, diretti alle piccole e medie imprese, in modo da permettere loro di sfruttare soluzioni avanzate nelle aree business analytics e cloud computing.

Al fine di stimolare l’innovazione e portare ad una crescita economica, l’iniziativa avverrà attraverso la IBM Global Finacing e cercherà di supplire al problema che spesso “frena” l’ascesa delle PMI: la mancanza di fondi per investimenti.

La ripresa economica, invece, dipende anche e soprattutto dal benessere delle PMI ed è stato questo il motore che ha condotto IBM verso questa drastica decisione. Le piccole e medie imprese, infatti, rappresentano circa il 65% del PIL globale ed occupano il 90% della forza lavoro mondiale.

Per salvaguardare, dunque, questo “patrimonio”, IBM Global Financing offre soluzioni di leasing e fino a 12 mesi a tasso zero, per consentire di acquisire immediatamente la tecnologia e i servizi necessari per avviare la trasformazione del business, con una più efficace gestione del proprio flusso di cassa. Queste soluzioni finanziarie saranno rese disponibili alle imprese tramite i Business Partner IBM, che possono beneficiare di tool per la gestione online delle offerte finanziarie, generare proposte di prezzi e ottenere rapide approvazioni alle richieste di credito in meno di un minuto.

E non è finita qui: IBM presenta anche una serie completa di nuove soluzioni, con sistemi ottimizzati per il carico di lavoro che combinano offerte hardware, software e di servizi nelle aree cloud computing, business analytics, collaboration e sicurezza, tutte pensate facendo riferimento alle esigenze delle PMI.

Per fare un esempio concreto, le nuove offerte comprendono le soluzioni avanzate delle società recentemente acquisite da IBM come Cast Iron, BigFix, SPSS, Netezza e Cognos.

Un’altra importante area che non è stata tralasciata è la business analytics, che permette alle PMI di superare la sfida dei “Big Data”, estrarre elementi di conoscenza, individuare i trend, prendere decisioni di business migliori e identificare nuove opportunità di mercato.

Oltre a ciò, gli imprenditori avranno anche accesso gratuito a tecnologie avanzate, esperti di business e formazione a disposizione grazie al Global Entrepreneur Program e alla rete di 40 Innovation Center globali.

Vera Moretti