Soluzione Business 2,60% per imprese e professionisti

Fare business e fare banca in una stagione di grandi cambiamenti a livello di economia globale, richiede sia la capacità di realizzare prodotti in grado di cogliere le opportunità che il mercato presenta, sia una attenzione al cliente sempre più elevata. Ecco perché banche come Intesa Sanpaolo hanno pensato a servizi e soluzioni che accompagnano i progetti di crescita di piccole imprese e professionisti, fornendo gli strumenti utili per sviluppare l’attività e per renderla più solida e finanziariamente più equilibrata. E anche per gestire al meglio la liquidità aziendale, garantendo remunerazioni ai più alti livelli di mercato. È il caso di Soluzione Business 2,60%, il servizio di conto deposito lanciato il 21 marzo.

Soluzione Business 2,60% è riservato alle imprese e ai titolari di partita IVA e offre una remunerazione del 2,60% lordo a fronte di nuovi apporti di liquidità; viene quindi proposto sia a nuovi clienti, sia a clienti già acquisiti che portano flussi aggiuntivi di attività finanziarie.

“In coerenza con quanto ci chiedono i nostri clienti” sottolinea Bruno Bossina, responsabile della Direzione Marketing Small Business di Intesa Sanpaolo, “Soluzione Business 2,60% fa della semplicità il suo principale punto di forza“. Il servizio non prevede spese di apertura, di gestione e di chiusura; l’investimento è vincolato a 13 mesi e in caso di estinzione anticipata viene comunque riconosciuto un tasso base dell’1%. Elevata flessibilità anche nell’importo di sottoscrizione, con una soglia minima di accesso di 50mila euro e un tetto massimo di sottoscrizione di 5 milioni di euro.

Con Soluzione Business 2,60% continua BossinaIntesa Sanpaolo si presenta sul mercato con un prodotto che consente di custodire e far fruttare la liquidità aziendale su un orizzonte temporale definito. Per la banca si tratta del primo, importante tassello di un’offerta che si strutturerà nel tempo anche sul fronte della raccolta, su un segmento di clientela, quello delle piccole imprese, per tradizione focalizzato sui finanziamenti“.

Intesa Sanpaolo, Rete Imprese: vicini ad aziende e territorio

In un momento congiunturale difficile, in cui la crisi si fa sentire specialmente nei confronti delle piccole e medie imprese, alcuni istituti di credito si sono mossi per non far mancare il proprio sostegno a questa fetta vitale del sistema economico italiano, mettendo a disposizione strumenti creditizi e accordi finanziari studiati per favorire le imprese nel loro territorio, nel loro intimo tessuto produttivo. È il caso di Intesa Sanpaolo, che nel febbraio scorso ha siglato con Rete Imprese Italia un accordo che garantisce il pieno sostegno alle piccole imprese associate, partendo proprio dal territorio, il vero incubatore delle Pmi italiane, il terreno di coltura dal quale fioriscono le eccellenze della nostra produzione per prendere poi lo slancio verso il mercato nazionale e quelli esteri.

I numeri di questo accordo parlano da soli: 5 miliardi di finanziamenti messi a disposizione dal Gruppo, 2,6 milioni di imprese interessate per un totale di oltre 11 milioni di addetti, pari al 60% della forza lavoro in Italia. I 5 miliardi guardano a un insieme di interventi che Rete Imprese Italia ha definito esigenze prioritarie delle imprese associate in questa fase congiunturale: sostegno al capitale circolante e Breve Termine, ricapitalizzazione delle imprese, ristrutturazione del debito, sostegno alla liquidità. E la filosofia dell’accordo è chiara: le sue linee guida saranno declinate tramite intese che Rete Imprese Italia e Intesa Sanpaolo sigleranno a livello locale , per rispondere alle esigenze di imprese che operano in contesti tra loro molto diversi. Agevolare il dialogo tra banca e impresa è infatti uno tra i principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Intesa Sanpaolo.

Ma come si traduce, nel territorio, questa vicinanza all’impresa? Fondamentalmente mettendo insieme l’autonomia lasciata alle strutture di Area di Intesa Sanpaolo con un network di referenti territoriali di Banca e Associazioni. Infatti, le Aree di Intesa Sanpaolo dispongono di ampia autonomia per poter individuare soluzioni “su misura” che rispondano a esigenze specifiche. Le oltre 5.700 filiali del Gruppo sono dotate di un applicativo web che fornisce dati economici su ciascun territorio, con l’obiettivo di orientare efficacemente l’azienda che si muove in quel microcontesto e garantirle un flusso di informazioni utili a cogliere ogni opportunità di lavoro e di crescita che si presenti sul territorio. Inoltre, le Associazioni di categoria che aderiscono a Rete Imprese Italia e le 23 banche del Gruppo Intesa Sanpaolo mettono a disposizione una rete di referenti locali, uno per ogni Provincia, che garantiscono la necessaria vicinanza alle imprese del territorio.

In più, Intesa Sanpaolo ha messo a punto due semplici modelli di autovalutazione economico-finanziaria – a disposizione delle imprese associate sui siti internet delle Associazioni di categoria locali che hanno sottoscritto l’accordo -, dedicati ai settori commercio e artigianato: tali strumenti consentono alle aziende associate di effettuare, grazie alla consulenza qualificata delle Associazioni di categoria, un’autovalutazione della propria attività imprenditoriale considerando elementi quantitativi e qualitativi. Gli strumenti richiedono l’immissione di un numero contenuto di dati che, trattati in modo statistico, restituiscono una valutazione riferita sia alle singole aree di indagine sia al complesso dei dati economico-finanziari dell’impresa.

In sostanza, i modelli consentono di valutare la situazione economico-finanziaria dell’azienda con dati di bilancio definitivi, provvisori e anche con le sole evidenze contabili per le imprese più piccole; verificare la sostenibilità economico-finanziaria delle possibili scelte imprenditoriali, simulando l’impatto delle stesse sulla struttura del bilancio e sulle dinamiche patrimoniali, economiche e finanziarie; aumentare la conoscenza e la consapevolezza sul tipo di informazioni richieste da tutti i soggetti che interagiscono con l’azienda, in particolare la banca, migliorando le capacità di dialogo con gli interlocutori.

Da non dimenticare, infine, il coinvolgimento dei Confidi, determinante per Rete Imprese Italia e Intesa Sanpaolo. In quest’ottica è stato creato un Portale Confidi, un’interfaccia web che consente un dialogo diretto con i Consorzi di Garanzia Fidi, al fine di condividere con tempestività l’andamento delle posizioni dei clienti, e la trasmissione delle garanzie con firma digitale.

Marco Morelli, direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo: “Abbiamo costruito un’intesa fondata sulla collaborazione tra banca e impresa, dove i meccanismi di funzionamento di entrambe sono trasparenti e condivisi. Mettiamo certamente a disposizione di imprenditori e professionisti importanti risorse, ma soprattutto il nostro patrimonio umano e tecnico. Vogliamo individuare con le aziende reali obiettivi di crescita e raggiungerli grazie al lavoro comune sul territorio“.

Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia: “È un’intesa che si distingue per la valorizzazione delle specificità territoriali delle piccole imprese e per la flessibilità di risposta alle loro peculiari esigenze creditizie. Si tratta di un segnale concreto di attenzione ai nostri imprenditori i quali, nonostante la crisi, non hanno perso la voglia di investire e di reagire alla congiuntura negativa. La strada per agganciare la ripresa passa da un impegno comune che deve vedere le banche impegnate a dare fiducia alla piccola impresa, a considerarla decisive per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità“.

Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo: “Siamo stati al fianco delle imprese italiane quando la crisi ha fatto sentire i suoi effetti più pesanti. Ci fa particolarmente piacere firmare un accordo che diventerà operativo in un contesto migliore rispetto a quello dei mesi passati. Oggi più che mai mondo del credito e mondo dell’impresa devono unire le forze per imprimere una svolta positiva al ciclo economico. Tutti sanno quanto le piccole e piccolissime imprese siano determinati per la crescita e l’occupazione nel Paese: Intesa Sanpaolo non farà mai mancare loro il necessario sostegno“.

Intervista a Bruno Bossina, Intesa Sanpaolo

Bruno Bossina, 50 anni, è il responsabile della nuova Direzione Marketing Small Business – che Intesa Sanpaolo ha istituito nel maggio del 2010 per essere più vicina alle esigenze delle piccole imprese e dei professionisti – e ha un obiettivo: trasferire nella struttura centrale della Banca l’esperienza acquisita lavorando a stretto contatto con chi ha un’attività in proprio e deve gestire i tanti problemi di un’azienda, soprattutto nei periodi critici. “Ripartire dal cliente – dice Bossina -, tagliare burocrazia e tempi d’attesa, rendere più veloce la collaborazione tra ‘centro’ e ‘periferia’“.

La Direzione Marketing Small Business è pensata per le piccole imprese, gli artigiani e i commercianti con un fatturato inferiore a 2,5 milioni di euro e con non più di un milione di euro di finanziamenti accordati, e la sua struttura fa capo direttamente a Marco Morelli, Direttore Generale Vicario e responsabile della Banca dei Territori, il cuore commerciale del Gruppo. “Una Direzione – prosegue Bossinache fa della relazione e dell’ascolto delle esigenze del cliente il proprio grande ‘valore aggiunto’: è il modo più antico di fare banca e proprio per questo Intesa Sanpaolo ha creato una rete importante di Gestori Small Business, persone che conoscono la realtà di chi lavora in proprio o conduce una piccola azienda“. In Italia sono oltre 5mila, quasi uno per ogni filiale di ciascuna delle 20 banche del Gruppo. Sono una risorsa unica nel panorama bancario, anche se non tutte le imprese ne sfruttano appieno il potenziale in termini di consulenza su misura e di visione d’insieme. “Non tutte le imprese sanno che c’è un Gestore specializzato in filiale pronto ad ascoltarli – dice ancora Bossina -. Intesa Sanpaolo vuole essere un partner per lo sviluppo puntando su dialogo, efficacia operativa e semplificazione“.

Non a caso, il boost decisivo è arrivato nel novembre 2010 quando, nel Palaolimpico Isozaki di Torino, gli oltre 5mila Gestori che seguono il settore small business su tutto il territorio nazionale si sono riuniti per fare il punto della situazione, analizzando le cose che ancora non andavano e che potevano essere migliorate. È emerso il quadro di una banca che, nel pieno della crisi, si è attrezzata per essere pronta ad affrontare la ripresa, ponendosi all’avanguardia in tutta la gamma dei servizi e dei finanziamenti per la gestione dell’azienda, la crescita e lo sviluppo. E ora che, tra alti e bassi, si intravedono segnali di ripresa, questo lavoro è premiante e va fatto conoscere alle imprese. “A questo scopo – dice Bossina è stato creato Business Insieme, il brand a cui fanno capo le iniziative messe in campo dalla Direzione Marketing Small Business per comunicare alle aziende l’impegno che la Banca ha assunto nei loro confronti e per garantire il massimo coinvolgimento di tutte le persone che lavorano in Intesa Sanpaolo“.

Chi muove piccoli volumi può pensare che la banca gli dedichi un’attenzione ‘piccola’. E se nel territorio c’è questa sensazione, se questa sensazione è diffusa, allora vuol dire che noi come banca abbiamo sbagliato qualcosa, che abbiamo sì scalato in fretta le classifiche nazionali e internazionali, che siamo sì diventati una banca grande ma forse non ancora  pienamente una grande banca. Ma non è tardi per riportare il cliente al centro e noi ci stiamo provando e siamo sicuri di riuscirci. Perché la crisi di cui tanto si parla può diventare un’opportunità per restituire valore e forza ai nostri professionisti, ai nostri artigiani, ai nostri agricoltori, in una parola alle nostre piccole imprese, che poi piccole sono solo per dimensioni e non certo per capacità e professionalità“.

Per portare il cliente al centro, però, “non basta essere sul territorio. Perché sul territorio noi ci siamo, perché sul territorio abbiamo una rete di filiali presenti in modo capillare in tutte le regioni del Paese. E non basta neppure avere prodotti di prim’ordine, da quelli perfetti per le esigenze di base a quelli capaci di venir incontro alle richieste più sofisticate. Tutte cose necessarie, ma non sufficienti. Ci vuole una rete di gestori,  e gente competente, preparata, che conosca il mestiere. E bisogna saper ascoltare, saper capire: per questo le nostre donne e i nostri uomini sono non solo sul territorio ma nel territorio. I frutti del loro lavoro li vediamo ogni giorno e non è sempre facile. Ma dalla nostra abbiamo l’entusiasmo e la certezza di appartenere a un grande Gruppo che vuole continuare a migliorare e a crescere per far migliorare e crescere il cliente“.

Proprio per testimoniare la forte attenzione ai territori, Intesa Sanpaolo ha approfondito il dialogo e il confronto con il mondo consortile e con le Associazioni di categoria più rappresentative, siglando accordi di collaborazione – i più recenti quelli con Confcommercio e con R.ETE. Imprese Italia – che consentono di offrire a chi lavora in proprio esattamente quello che cerca: servizi, credito, consulenza e continuità nella relazione con la propria banca.

Se il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti, l’economia del Paese ha bisogno che siano in buona salute per guardare avanti. Queste imprese chiedono “due cose prima di tutto – osserva Bossina: risposte veloci e semplificazione“. Il lavoro della Direzione Marketing Small Business si sta concentrando sulla riduzione dei tempi di risposta e di gestione delle pratiche. “Vogliamo poter rispondere alle richieste di finanziamento semplici in due giorni – conclude -. Intendiamo velocizzare il processo del credito semplificando la delibera e snellendo la pratica di fido. Infine razionalizzeremo l’offerta dei finanziamenti in modo che il cliente possa orientarsi facilmente tra quattro, massimo cinque soluzioni“.

Una “cura dimagrante” i cui risultati si vedranno nei prossimi mesi: alleggerire la burocrazia non è semplice. E non tutto si può tagliare: per le banche ci sono normative da rispettare e obblighi di trasparenza severi. Intanto, però, lo small business è entrato nel cuore della Banca e ci resterà.