L’Italia dei mestieri resiste alla globalizzazione

Nell’Italia di oggi esistono alcuni settori d’impresa e lavori manuali che la modernità ha offuscato, ma non cancellato completamente: sono infatti circa 9mila le imprese attive che svolgono ancora oggi un mestiere antico, seconto quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese aggiornati ad agosto 2011.

Se mestieri come quelli del calzolaio e del corniciaio hanno dimostrato di poter resistere allo scorrere del tempo e allo sviluppo delle tecnologie (in Italia le attività sono rispettivamente 4.390 e 3.323), più risicato è il numero di mugnai (63), canestrai (10) e ombrellai (8) operativi lungo lo Stivale. I 381 arrotini e i 274 spazzacamini presenti nel nostro Paese, invece, nella maggior parte dei casi hanno riconvertito l’antica arte incorporandola in più moderne attività di installazione di impianti termici e ferramenta.

Roma (8,8% del totale nazionale), Milano (4,8%) e Torino (4,2%) sono le province dove è più alta la concentrazione delle professioni in disuso, mentre è Bologna, a pari merito con la Capitale, la provincia in cui resiste il maggior numero di arrotini (17 attività). La provincia di Caltanissetta, dal canto suo, raccoglie i più antichi calzolai d’Italia: ben 8 tra le prime 10 imprese più remote hanno sede nella provincia siciliana, 5 nel solo comune di Mazzarino. Insomma, l’Italia dei mestieri antichi prova, anche con successo, a resistere alla globalizzazione.

Affitti, Milano tra le città meno care d’Europa

Affittare una casa a Milano è un affare, almeno se si guarda ai prezzi delle altre maggiori città europee: su 32 grandi centri, Milano è infatti al 25esimo posto. Solo sette grandi città risultano più convenienti e il capoluogo lombardo continua a guadagnare in competitività, a causa di una variazione dei prezzi delle locazioni meno accentuata in termini relativi rispetto alle altre città: nel 2010 era al 22esimo posto e nel 2009 era al 20esimo (-5 posizioni in 2 anni). I dati emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano attraverso il Lab MiM su dati statistici internazionali al 2011.

Roma si conferma più cara di Milano, posizionandosi al 15esimo posto in Europa (era 16esima nel 2010): ponendo gli affitti di Milano pari a 100, il costo medio a Roma sale a 126. In Europa sempre prima Londra, con un indice dei costi pari a quasi cinque volte quello di Milano. Ma anche Parigi non scherza, con un indice di 221. Seguono due città svizzere: Ginevra (184) e Zurigo (173). La città europea più economica per le locazioni si conferma anche nel 2011 Lione (61).

La posizione di Milano si conferma anche considerando i prezzi degli affitti degli appartamenti medi (Roma al 13esimo posto: indice 132), mentre sale per gli appartamenti di lusso (23esima, con Roma al 17esimo posto: 120). Milano guadagna di competitività anche a livello globale: il capoluogo lombardo si posiziona nella seconda metà della classifica delle 100 città più care, al 57esimo posto (era al 47esimo posto nel 2010), mentre Roma è al 41esimo posto (era al 34esimo posto). Tra le città considerate, la più cara al mondo per gli affitti risulta Hong Kong (con un indice pari a 712: sette volte più cara di Milano), seguita da Londra (480) e da Mosca (434), che precede Tokyo (398).

In questo quadro si inserisce MECA, il Primo Mercato Milanese della Casa, a Milano dal 25 al 27 novembre 2011: “Pensare, vedere, saper scegliere la casa”. È l’evento dedicato alla compravendita e alla locazione degli immobili pensato e rivolto ai privati, promosso e organizzato da OSMI Borsa Immobiliare (Camera di Commercio di Milano), Consiglio Notarile di Milano, FIMAA Milano e ASSIMPREDIL ANCE.

Milano – ha dichiarato Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milanosi conferma nel quadro europeo e internazionale come un riferimento non solo solido e significativo, ma anche competitivo. In questa fase economica turbolenta diventa allora importante fare network, promuovendo il lavoro e l’impegno congiunto delle istituzioni e degli operatori privati per un costante monitoraggio e per una promozione di Milano e delle sue opportunità anche a livello internazionale. In questa interazione OSMI Borsa Immobiliare si pone quale cerniera tra le istituzioni e il mercato promuovendo MECA, il cui obiettivo è di facilitare l’incontro tra domanda e offerta del settore immobiliare in maniera informata e trasparente“.

Per informazioni e adesioni a MECA: Segreteria organizzativa OSMI Borsa Immobiliare. 02-85154126, franco.simona@mi.camcom.it. Sito web: www.mecamilano.it (a breve on line).

I consumatori vogliono negozi aperti anche la domenica

L’Ipsos, per conto del Ministro del Turismo, ha svolto una indagine d’opinione su un campione di mille persone chiedono l’opinione sull’eventuale apertura dei negozi di domenica. Il 78% di consumatori italiani sarebbe d’accordo, percentuale  che aumenta fino all’82% tra i «responsabili degli acquisti», ma che si riduce al 76% per i residenti in un Comune a vocazione turistica e a 65% degli abitanti nelle grandi città. Solo il 26% sarebbe contrario all’estensione della proposta in tutti i Comuni italiani.

Tra tutti gli intervistati sono i lavoratori a esprimere maggiore contentezza per la proposta. L’apertura in orari extra o domenicali agevolerebbe infatti questa categoria.

Il ministro Brambilla ha voluto che la liberalizzazione delle aperture domenicali e della mezza chiusura infrasettimanale (almeno in via sperimentale), in Comuni a vocazione turistica e città d’arte, diventasse legge dello Stato, con una precisa norma nella manovra sui conti pubblici votata nei giorni scorsi. Le associazioni del commercio l’avevano accolta molto tiepidamente in quanto arrecherebbe non pochi problemi ai dipendenti.

Resta critico il presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, secondo il quale «è inaccettabile che un provvedimento del genere si sia fatto senza consultare le organizzazioni del commercio e dei servizi, ed è assai discutibile perché c’è un’invasione di campo rispetto alle Regioni».

 

Milano, mercato immobiliare in lenta ripresa

Continua la ripresa del mercato immobiliare milanese nel primo semestre del 2011. I prezzi a Milano riprendono a salire in città per gli immobili residenziali nuovi o ristrutturati (+1,4% in sei mesi, +2,6% in un anno) e più lentamente anche in provincia (+0,1% le case nuove in centro in media, +0,3% in periferia). Comprare casa a Milano costa in media 4.746 euro al metro quadro (era 4.679 euro a fine 2010), per gli immobili residenziali nuovi o ristrutturati. La crescita maggiore è nei Bastioni (+3,3%, 6.867 euro al mq in media), soprattutto in zona Solferino-Corso Garibaldi (+11,6%) e Conca del Naviglio-Porta Genova (+7,3%), ma i prezzi salgono anche in centro (+1,7%, 8.894 euro al mq), in Circonvallazione (+1,3%, soprattutto in zona Solari-Napoli, +4,3%) e in periferia (+0,4%, Padova-Palmanova +3,4%). Mentre rallenta la periferia, in zone come Quarto Oggiaro (-1,7%) e Santa Giulia-Rogoredo (-1,5%). 

Le case più care? In Spiga – Montenapoleone con 13.200 euro al mq (+0,8%) e Vittorio Emanuele – S. Babila con 10.200 euro al mq (+1,5%). Le più convenienti in Salomone-Bonfadini con 2.550 euro al mq (-1,9%), e in Forlanini Mecenate (2.800 euro al mq, +0%).

Rallentano gli affitti a Milano. Nel primo semestre 2011 il prezzo di locazione in città rallenta in media del 2,1%, per un prezzo medio di 169 euro al mq all’anno. Diminuiscono soprattutto i bilocali (in media 190 euro al mq all’anno, -3,2%) e i trilocali (122 euro al mq all’anno, -2%).

Le compravendite. Se nel 2010 le transazioni sono cresciute del +6,7% a Milano città, quasi 19.000 contro le circa 18.000 dell’anno precedente, nel primo trimestre del 2011 si registra un leggero rallentamento (-0,9%). E si allungano in tempi di contrattazione.

Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla 39° edizione della “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2011 realizzata dalla Camera di commercio di Milano attraverso l’azienda speciale Borsa Immobiliare, in collaborazione con gli agenti rilevatori di  FIMAA Milano.

I dati dei primi mesi del 2011 fotografano un mercato immobiliare milanese in lieve ripresa, soprattutto nelle zone del centro e in quelle interessate dagli investimenti di sviluppo immobiliare e infrastrutturale, ma con alcuni aspetti contrastanti – ha dichiarato Antonio Pastore, presidente di OSMI Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano –. Se crescono zone come quella della moda e ripartono anche aree etniche come via Padova, rallenta l’estrema periferia e le compravendite, nel primo trimestre dell’anno, registrano una leggera flessione. Indice questo di un mercato che sconta ancora le fragilità della crisi finanziaria internazionale e le difficoltà delle famiglie nell’accedere ai mutui per l’acquisto di abitazioni”.

Il mercato della casa milanese presenta ancora forti chiaroscuri, ma il peggio sembra alle spalle, nonostante l’acquisto per investimento non consenta ancora di ottenere rendimenti da locazione crescenti” conferma Lionella Maggi, Presidente di FIMAA Milano. “Si deve però guardare a quello che è successo in termini di rivalutazione dei prezzi delle case dal 2006 ad oggi, per acquistare in tranquillità. Nonostante il periodo di crisi, i nostri dati, infatti, confermano in media, in città, come rivalutazione quinquennale un +10,3% di rivalutazione dei prezzi delle case nuove ed un significativo +7,6% per gli appartamenti vecchi, tipologia che più ha sofferto. Considerata la volatilità evidenziata in questi giorni dai mercati finanziari il mattone si conferma ancora l’investimento più sicuro”.

Milano: un nuovo designer al giorno


A Milano secondo i dati diffusi da Unioncamere nasce quasi un nuovo designer ogni giorno lavorativo trascorso. Nel primo trimestre del 2011 Milano ha registrato 56 nuove imprese iscritte (circa il 40% del totale lombardo) operanti nel campo della moda, del disegno industriale e della grafica. Si tratta di una crescita di ben 19 in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+51,4%). La crescita nel 2010 rispetto all’anno precedente è stata del 18,8%. La città con più iscrizioni è Milano (+6,6%) seguita da Brescia, Monza, Brianza e Pavia.

Chi sono i nuovi designer? Hanno mediamente tra i 30 e i 50 anni, è uomo in due casi su tre e italiano. Più alta che negli altri settori la presenza femminile: 33% nel design rispetto al 20% circa nella media delle imprese. A Milano la media degli over 50 è un po’ più alta che nel resto d’Italia (15% contro 10%).

Sono 26.055 i dottori in architettura, ingegneria edile e design laureati nel 2009, il 62,1% dei quali ha trovato impiego tra 2009 e 2010. Per un designer su cinque il settore di destinazione è stato il comparto manifatturiero (20,1%) mentre uno su dieci si è inserito nel commercio al dettaglio (10,2%) e l’8,2% è entrato in uno studio professionale.

Pier Andrea Chevallard, segretario della Camera di commercio di Milano ha dichiarato: “La competitività delle imprese che operano nel settore del design si gioca sul campo della creatività che, abbinata alla  capacità di produrre, rappresenta un valore aggiunto strategico per il sistema imprenditoriale milanese. L’originalità passa attraverso i giovani, i creativi, i talenti che con la loro capacità innovativa apportano un contributo decisivo a questo settore”.

 

Import di giocattoli dalla Cina, un business da sensibilizzare

L’import di giocattoli provenienti da mercati esteri in particolare Cina ha toccato + 23,2 per quanto riguarda l’import tra 2009 e 2010. Sono cinesi circa due giochi importati su tre. E’ Milano la regina dell’interscambio con Bergamo e Varese prime nell’export.

La Camera di Commercio di Milano per sensibilizzare sulla sicurezza dei giocattoli destinati ai bambini, dai giocattoli alle luci di Natale, ai seggiolini per le auto, alle attrezzature sportive per la neve, all’abbigliamento ha voluto elaborare una guida con consigli per gli acquisti di Natale più adatti secondo le fasce di età e sui requisiti cui prestare attenzione al momento della scelta del prodotto. La guida è disponibile su http://www.mi.camcom.it/. La Camera di commercio ha, inoltre, realizzato un misuratore di pericolosità del giocattolo contro il rischio di soffocamento.

Il controvalore stimato totale dell’import di giocattoli è di 277 milioni di euro. Pesa soprattutto l’import, oltre 276 milioni di euro, +23,2% (contro il +21,8% del dato italiano). Questi risultati valgono al colosso asiatico una fetta pari al 59% dei giochi e giocattoli che la regione importa da oltre confine.

 

La Lombardia trionfa sul design orientato all’eco sostenibilità

In Lombardia sono ben 3.578 le imprese  specializzate in attività di design ovvero una impresa su quattro in Italia (24,9%), in crescita del 2,2% rispetto al 2009. E’ la zona del milanese a detenere il record con circa 1.400 attività assorbe il 38,7% del totale regionale, e il 9,6% nazionale, che significa una impresa su dieci in Italia. Seguono in Lombardia per numero di imprese Como (3% nazionale), Brescia e Bergamo (2,6%) e Monza e Brianza (2%). Monza e Brianza registrano un trend positivo del+14,1%, Cremona (+6,3%) e Brescia e Bergamo un +4,7%).

A Milano spiccano le imprese di design di moda e design industriale (37,1%), Sondrio la più alta specializzazione di disegnatori grafici (7,7%) e di pagine web (42,3%) mentrem a Lecco prevalgono i disegnatori tecnici (59,5%). Più della metà del dato nazionale di imprese di design si concentra tra Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte concentrano più della metà del totale nazionale.

Da Remade in Italy, il marchio di qualità dei prodotti riciclati in Italia, che arriva il decalogo da seguire per fare del design un’arte sostenibile:

Ideare un prodotto orientandosi su “cicli di vita sostenibili”;  ricordarsi che non sempre i materiali naturali sono la soluzione migliore, la plastica può essere più riciclabile del legno; riflessione sui consumi energetici; riflessione sulla durata di vita dei prodotti; ideare un servizio è meglio che ideare un prodotto, perché significa riflettere sui possibili riutilizzi di un prodotto. Settimo e sesto punto, ridurre al minimo l’uso di materiali e se possibile utilizzarne di riciclabili per creare prodotti nuovi. Ottava regola, rendere un prodotto riciclabile, cioè recuperalo dopo lo smontaggio. Regola numero nove: interrogarsi sempre sulle possibilità che il riciclo e il riuso offrono, perché qualsiasi idea può apportare miglioramenti nelle performance.

Ottima presenza in Italia di imprese del web


Con 565 imprese attive nel settore portali web e hosting l’Italia dimostra un trend in crescita del 50,7% in un anno. La maggior parte si concentrano in Lombardia (128 attività, 22,7% del totale italiano), seguita da Veneto (57, 10,1%) e Toscana (54, 9,6%), tra 2009 e 2010 crescono soprattutto Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Veneto, con rispettivamente +90%, +85,7% e +83,9%.

Oltre alla città di Milano (con 73 imprese e una concentrazione di attività di portali web e hosting pari al 12,9% dell’intero panorama nazionale di settore) troviamo Torino e Roma, rispettivamente a quota 7,4% e 5%. Tra le piccole imprese del settore (ditte individuali), due titolari su tre hanno meno di 40 anni (67%) mentre è “rosa” il 16%.

Le aree di interesse sono varie: si va dalla gestione di portali di annunci pubblicitari e immobiliari, passando per i social network ai motori di ricerca a vetrine commerciali virtuali. I dati si riferiscono a  dati della Camera di Commercio di Milano su registro imprese al terzo trimestre 2009 e 2010 e a febbraio 2011 relativa alle sedi di impresa.

La Milano che produce premiata dalla Camera di Commercio

Lo scorso 19 giugno, la Camera di Commercio ha premiato le migliori imprese del milanese per la 22esima edizione di Milano Produttiva. Una manifestazione di particolare rilievo per Milano e provincia che riprende la tradizione storica del premio “Fedeltà al lavoro” (87° edizione). È il riconoscimento ufficiale che la Camera di commercio attribuisce a enti, organismi, imprese e lavoratori per il loro forte e significativo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’economia locale e del Paese.

La Camera di commercio premia 200 imprenditori di Milano e provincia riconosciuti per la correttezza commerciale e l’impegno imprenditoriale e 200 lavoratori distinti per la diligenza e l’attaccamento al lavoro. Inoltre nell’ambito della manifestazione, quest’anno sono state premiate anche le migliori imprese giovani con il premio “YouImpresa” distinte per capacità professionali e innovazione.

M.Z.

Imprese a Milano: più aiuti, più capitale

Le imprese di Milano e provincia possono accedere, tramite bando, a contributi volti all’incremento del capitale sociale.
Possono beneficiare dei contributi le imprese che entro il 31 maggio 2012, deliberino e provvedano patrimonializzazione dell’impresa, per un importo compreso tra 25.000 e 300.000 euro, tramite finanziamento bancario.

La Camera di Commercio di Milano, ha pubblicato il bando che stabilisce la concessione di contributi in conto interessi con l’obiettivo di sostenere le operazioni di patrimonializzazione aziendale.

Possono beneficiare dei finanziamenti agevolati con abbattimento tassi le PMI che, a partire dal 31 maggio 2011 e fino al 31 maggio 2012, deliberino e provvedano, per un importo compreso tra 25.000 e 300.000 euro alla realizzazione di una delle seguenti operazioni volte all’incremento del Patrimonio Netto:

1) Aumento di capitale sociale
L’aumento deve essere deliberato e sottoscritto per intero alla data di presentazione della domanda. Il versamento deve essere effettuato entro 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di contributo e comunque entro il 31 luglio 2012.

2) Versamento dei soci in conto capitale
Il versamento deve essere deliberato prima della richiesta del finanziamento all’istituto di credito. I fondi in tal modo vincolati non potranno essere utilizzati per tutto il periodo di durata del finanziamento parallelo concesso, salvo incorporazione nel capitale sociale, o esplicita autorizzazione di Banca, Cooperativa garante e Camera di Commercio pena la revoca del contributo.

3) Finanziamento soci
Il finanziamento soci deve essere effettuato prima della richiesta del finanziamento all’istituto di credito. Il verbale di assemblea che delibera il finanziamento soci deve prevedere l’esplicito vincolo di restituzione del finanziamento solo dopo aver regolarmente completato il rimborso del finanziamento bancario connesso.

La domanda di adesione all’iniziativa deve essere presentata, entro il 31 luglio 2012, attraverso il confidi garante.
I benefici consistono nell’abbattimento del costo di ciascun finanziamento, secondo le seguenti modalità:
– per la parte di spesa fino a 100.000,00 euro: abbattimento totale;
– per la parte di spesa da 100.000,01 fino a 200.000,00 euro: abbattimento di 2 punti;
– per la parte di spesa da 200.000,01 fino a 300.000,00 euro: abbattimento di 1,00 punto.

Rif.: Camera di Commercio di Milano.