Il mercato del lavoro cerca diplomati

I dati sulle assunzioni indicano che il mercato del lavoro sta tornando a investire sui diplomati. Ecco perché ci sono realtà come alcuni istituti di credito e le camere di commercio locali che puntano a dare ai diplomati interessanti opportunità di crescita.

Ne è un esempio il corso di formazione “Da una buona idea ad una buona impresa”, che rientra in “In-formati”, il programma formativo di UniCredit che offre corsi gratuiti a clienti e non clienti sull’intero territorio nazionale.

Lo scorso 2 maggio c’è stato un incontro alla Camera di Commercio di Milano, a cui hanno partecipato oltre 60 studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Evangelista Torricelli” del capoluogo lombardo. La Camera di commercio, oltre ad ospitare i ragazzi, ha fornito loro alcuni contributi educativi tramite Formaper, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano che si occupa di formare le imprese in Italia e all’estero.

La lezione, caratterizzata da contenuti e stile di linguaggio semplici e pratici, è stata tenuta dallo specialista della banca Marco Galli, con l’obiettivo di diffondere la cultura d’impresa tra i futuri diplomati e favorire lo sviluppo del pensiero imprenditoriale. L’iniziativa si inserisce all’interno del percorso “scuola-lavoro” che gli studenti del liceo Torricelli stanno portando avanti per il 2016. Una prima lezione di educazione bancaria e finanziaria per i futuri diplomati si è tenuta qualche mese fa presso le sedi milanesi di UniCredit.

Questo ciclo di corsi – ha spiegato Enzo Torino, Deputy Regional Manager di UniCredit -, rientra in un più ampio progetto nazionale che offre gratuitamente e senza finalità commerciale le competenze e l’esperienza dei nostri collaboratori, i quali hanno aderito in modo del tutto volontario in ottica di condivisione e servizio alla comunità, con l’obiettivo di accrescere la cultura bancaria e finanziaria dei cittadini, nel caso specifico degli studenti meneghini, per renderli più consapevoli rispetto alle loro scelte finanziarie ed imprenditoriali future”.

La Camera di Commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Formaper, favorisce la nascita e lo sviluppo delle nuove imprese, anche attraverso l’inserimento di risorse umane qualificate e appositamente formate – ha dichiarato Umberto Bellini, presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano -. Inoltre, è nostro preciso impegno favorire l’ingresso nel mondo lavorativo e imprenditoriale soprattutto dei giovani. I diplomati, secondo i dati Camera di commercio-Excelsior, sono circa la metà sul totale delle assunzioni previste a Milano”.

In questo senso, i numeri emersi da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, sui dati Excelsior – Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, parlano chiaro. Sono 13.590 le assunzioni nei primi tre mesi del 2016 in provincia di Milano e circa la metà, il 43,8%, riguarda diplomati. Il 44,8% nel settore dei servizi, il 39,6% in quello dell’industria e costruzioni. I diplomati sono scelti soprattutto dal settore del commercio (con il 64,5% delle assunzioni), seguito da quello dei servizi di trasporto e logistica con il 55,3% e dalle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (48,9%).

Corrono le imprese innovative in Lombardia

La Camera di Commercio di Milano ha effettuato un’elaborazione dalla quale emerge che in Lombardia sono 1.139 le imprese, tra start up e Pmi, che operano nel campo dell’innovazione tecnologica e pesano il 22% sul totale italiano di 5.163.

Imprese che vanno dal birrificio artigianale alla società che ha sviluppato app dedicate alle esigenze delle moderne donne multitasking, dalla realtà aumentata applicata ai beni culturali alla piattaforma per la vendita online dei prodotti agricoli a km zero.

Non mancano imprese che hanno elaborato una tecnologia nel campo dell’assistenza alle malattie neurodegenerative e respiratorie, la testata online dedicata ai temi della finanza e del crowdfunding, la piattaforma per lo scambio dell’usato griffato e il progetto di supporto logistico ad una campagna olimpica trasformatosi, col tempo, in ricerca e promozione della sostenibilità ambientale.

Milano risulta la provincia più innovativa, con 764 imprese, pari al 67% regionale e al 15% italiano. Seguono, a livello regionale, Brescia (98 imprese innovative, 8,6% lombardo), Bergamo (84, 7,4%), Monza e Brianza (38) e Pavia (32) e in Italia Roma (8,5%), Torino (5%), Napoli e Bologna.

Sulla scorta di questi dati è stato organizzato nei giorni scorsi un workshop su finanziamenti europei per lo sviluppo di imprese, dee e prodotti innovativi in Camera di commercio: come finanziare un’idea innovativa utilizzando i finanziamenti europei disponibili.

L’Italia è il secondo Paese in Europa per i progetti finanziati a novembre 2015. Sono stati 37 su 236 domande presentate. Dopo la Spagna e davanti al Regno Unito, l’Italia è al secondo posto in Europa, con 185 domande su 2057 proposte.

C’è tanta voglia di formazione

Formazione è una parola che, nell’ambito delle risorse umane, si sente spesso ripetere come un mantra. Una tendenza confermata da un’analisi della Camera di commercio di Milano su dati di Excelsior-Unioncamere, secondo la quale le imprese ritengono che il 59,2% dei neoassunti necessiti di ulteriore formazione.

La mancanza di un’adeguata preparazione professionale è infatti motivo di difficoltà nell’assunzione per circa il 35% delle imprese e il fabbisogno formativo si divide equamente tra industria e servizi, dove la percentuale si attesta, rispettivamente, al 59,4% e 59,1%. Inoltre, la mancanza di strutture destinate alla formazione rappresenta l’8,3% delle problematiche riscontrate in fase di assunzione.

Nel settore dell’industria, ad avere maggiormente bisogno di formazione sono le imprese legate all’estrazione di minerali (84,7%). A seguire le industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere (82,7%), le industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicinali (80,2%) e le industrie della gomma e delle materia plastiche (77,1%).

Sempre nel secondario, ma nel settore delle public utilities, l’impegno formativo richiesto dai gestori di reti (energia, gas, acqua) raggiunge l’80,6%.

Nel settore dei servizi, la quota percentuale dei neoassunti a cui serve una formazione integrativa è maggiore nelle imprese finanziarie e assicurative (87,9%). In seconda posizione vi sono le imprese informatiche e delle telecomunicazioni (81,3%), e terze, alla pari, le imprese legate alla sanità e al commercio al dettaglio (77,7%).

Secondo la ricerca della Camera di commercio di Milano, la carenza di formazione tocca soprattutto il Nord, dove in media il 65% delle aziende richiede attività formativa supplementare; secondo il Centro (58,8%) e, infine, il Sud e le isole (47,7%).

Brevetti, ecco le regioni più prolifiche

Lo abbiamo scritto anche un po’ di tempo fa: l’inventiva degli italiani non ha limiti e in quanto a brevetti, almeno in Europa, siamo fortissimi. Lo certifica anche un’elaborazione effettuata dalla Camera di commercio di Milano su dati del ministero dello Sviluppo Economico – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Osservatorio Unioncamere Brevetti Marchi e Design su dati EPO (European Patent Office).

Secondo quanto emerge dall’analisi, la provincia di Milano con oltre 157mila brevetti è prima a livello nazionale (23,1% del totale) e precede Roma (12,6%), Torino (7,7%) e Bologna (3,9%). A livello lombardo i brevetti di Milano pesano l’82,4% del totale; seguono Brescia (5,3%), Bergamo (3,2%) e Varese (2,7%).

Tra le regioni spiccano la Lombardia, prima in tutti i tipi di brevetti, l’Emilia Romagna per invenzioni (15.417), il Lazio per marchi (80.770) e il Veneto per modelli di utilità e disegni (4.521).

A livello europeo, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte sono le regioni che dal 2003 al 2013 hanno depositato più domande di brevetti. A livello di provincia, Milano da sola ha fatto più depositi dell’intera Emilia Romagna (7.872 contro 6.841). Seguono Torino (7,6% del totale), Bologna (6,2%) e Monza e Brianza 4,3%.

Per ottimizzare questo potenziale di creatività, la Camera di commercio di Milano ha organizzato un ciclo di incontri gratuiti che vogliono essere un primo orientamento di tipo informativo sui temi della proprietà intellettuale, con esperti selezionati dalla Camera di commercio.

Gli incontri sono dedicati a micro e piccole e medie imprese con sede legale iscritta al registro imprese di Milano o sede operativa iscritta al REA della Camera di commercio di Milano, aspiranti imprenditori e persone fisiche residenti nella Città metropolitana di Milano.

Per maggiori informazioni, cliccare qui.

Accordo Banca Popolare di Sondrio-Camera di commercio di Milano

Banca Popolare di Sondrio e Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, Azienda Speciale per le Attività Internazionali, hanno rinnovato l’accordo triennale di collaborazione, finalizzato all’erogazione di servizi per l’internazionalizzazione a beneficio delle aziende clienti di BPS.

La collaborazione, avviata nel 2003, si è dimostrata negli anni uno strumento efficace per supportare aziende del territorio nel loro percorso di internazionalizzazione. Il rinnovo, sottoscritto pochi giorni fa, ha interessato oltre 200 imprese in media all’anno e prevede una serie di azioni e attività su tutti i territori dove la banca ha sportelli, includendo: corsi di formazione sull’internazionalizzazione, realizzati da NIBI-Nuovo Istituto di Business Internazionale di Promos, e dedicati alle aziende dei settori agroalimentare, beni di consumo, casa-arredo-edilizia, beni strumentali e servizi&new tech; assistenza tecnica attraverso incontri riservati alle aziende clienti delle banca; missioni all’estero e incontri b2b con i referenti della rete estera di Promos. L’accordo, inoltre, consente ai clienti di BPS di beneficiare di un abbattimento dei costi sull’acquisto dei servizi erogati da Promos.

L’accordo investe quindi le realtà di due province, Milano e Sondrio, che hanno un business fuori Europa per 47mila imprese in un anno, con 46mila procedure di export aperte a Milano dalle imprese verso Paesi al di fuori dell’Unione Europea e circa mille a Sondrio.

Questi i principali mercati. Per Milano: Svizzera, Usa, Turchia, Cina, Russia, Giappone, Emirati. Per Sondrio: Svizzera, Usa, Turchia e Hong Kong. L’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere, Agenzia delle Dogane del 2014 tiene conto dei mercati extraeuropei e delle domande delle imprese che ne attivano una per ogni mercato.

Nell’ambito della collaborazione tra Banca Popolare di Sondrio e Camera di commercio di Milano, il prossimo 2 maggio al Servizio Internazionale della Banca Popolare di Sondrio si terrà il seminario “Fare affari in Brasile”, che ha l’obiettivo di presentare agli operatori locali le opportunità di business nel mercato brasiliano.

Del resto, per quanto riguarda la sola provincia di Sondrio, il Brasile, con oltre 39 milioni di euro, è il Paese extra Ue con cui si fanno più affari. I metalli con l’11,6% di import e il 31,1% di export, sono i primi prodotti, seguiti da alimentari, bevande e tabacco (32,7% l’import e 10,3% l’export). È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat, per gli anni 2015 e 2014.

Partono bene i ponti di primavera

Primavera, stagione di ponti, con buona pace dell’ex presidente del Consiglio che suggeriva di abolirli per far crescere produttività e Pil. I ponti di primavera, oltre a essere un’occasione di svago, sono anche opportunità importanti di business per gli operatori del settore turistico.

La buona notizia è che i ponti del 2016 partono con un trend positivo, con il ponte del 25 aprile che si annuncia movimentato tra Italia e capitali europee. Inizia inoltre la vacanza al mare sulle coste italiane, in Spagna e nelle isole lontane. Lo dicono oltre 20 agenzie di viaggio sentite dalla Camera di commercio di Milano in questi giorni sulle previsioni per i ponti.

Per 8 su 10 vanno i viaggi nelle città d’arte, per 3 su 10 il mare è la prima scelta. Una vacanza di 3 o 4 giorni per 7 su 10, ma anche più lunga per gli altri. In viaggio prima di tutto coppie e famiglie, per una spesa che non supera 500 euro a persona per tutto il periodo. Si nota un lieve aumento nelle richieste per i ponti, anche se la spesa è più contenuta. Anche il fatturato grazie al ponte del 25 aprile è in leggera ascesa, + 5% rispetto a periodi normali dell’anno. In Lombardia vanno bene, rispetto agli altri anni, mete come le terme, i laghi e la montagna.

Ha dichiarato Luigi Maderna, presidente Fiavet Lombardia, l’Associazione delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio Milano: “Positivo l’andamento della breve vacanza nel ponte del 25 aprile rispetto al passato: la voglia di viaggiare dei milanesi è in ripresa, anche se le mete sono influenzate per motivi di spese, comunque contenute, oltre che di sicurezza. Si privilegia l’Italia o l’Europa. Il periodo e il cambio di clima più mite invitano a scegliere la prima vacanza al mare dell’anno. In lieve ripresa anche gli affari, a conferma dell’andamento positivo delle prenotazioni e delle partenze”. Buoni ponti a tutti.

Start-up innovative, al via il bando a Milano

Aspiranti imprenditori e start-up, pronti a partire di slancio? È stato presentato nei giorni scorsi il bando per Speed MI Up, l’incubatore di Università Bocconi, Camera di Commercio e Comune di Milano

Il bando, che si chiuderà il 14 aprile, dà il via alla settima edizione dell’iniziativa, che mira a favorire la nascita e lo sviluppo di start-up, soprattutto innovative, e rafforzare l’integrazione tra il mondo delle imprese e dei professionisti attraverso l’offerta di un programma formativo, di un servizio di tutoraggio individuale, di supporto continuativo di tutoring, di supporto nell’accesso a risorse finanziarie e servizi in materia di innovazione, ricerca scientifica e internazionalizzazione.

Sono inoltre messi a disposizione delle start-up, spazi attrezzati di lavoro con postazioni open space, aree di incontro informale e spazi di rappresentanza.

Speed MI Up ospita attualmente 25 start-up in fasi diverse di sviluppo, selezionate grazie ai sei bandi che si sono susseguiti a partire dal 2013, alle quali si devono aggiungere una decina di imprese che hanno concluso il periodo di incubazione.

Sono 779 le start-up innovative a Milano, che rappresentano il 68% del totale lombardo e circa il 15% italiano. La maggior parte opera nel settore dei servizi avanzati (82,6%), seguita dall’industria (11,2%) e dal commercio (5,8%). In particolare sono attive nel settore dell’informazione e comunicazione (52,1%) e nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (21,8%).

La maggior parte delle start-up innovative conta meno di quattro addetti, seguite dalle imprese che hanno da cinque a nove addetti. Inoltre, 162 sono giovanili e 91 femminili. Secondo un rapporto del Servizio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Milano su dati Registro Imprese 2015 e 2014, Milano è prima in Italia per numero di start-up innovative (15%), seguita da Roma (9%), Torino (5%), Napoli e Bologna (3%).

Questo progetto è una infrastruttura ormai consolidata per la città, a disposizione delle imprese, a partire dalle start up e dai giovani professionisti – ha dichiarato Alberto Meomartini, presidente del consorzio Speed MI Up e vice presidente della Camera di commercio di Milano -. Abbiamo creato un luogo di dialogo tra istituzioni e università per aiutare la crescita delle idee d’impresa innovative, in particolare dei giovani”.

Stranieri, che boom per l’economia italiana

Gli stranieri stanno aiutando il tessuto produttivo dell’Italia a non collassare. Secondo quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese al terzo trimestre 2015, lo scorso anno in Italia. In Italia c’è stato un saldo negativo di 10mila imprese, -0,2%. Sono 35mila quelle in meno degli italiani, -0,7%, compensate dalle +25mila degli stranieri.

In quattro anni gli stranieri hanno attivato 79mila imprese in più e hanno bilanciato la perdita di imprese che si è fermata al -2,6%, anche se le imprese di italiani hanno fatto segnare un -4,4%. A Roma le imprese sono cresciute dell’1% in un anno, 3.500 in più delle quali ben 2.900 aperte da stranieri. A Napoli la crescita è stata dell’1,6%, +3.600 imprese e 3.300 di stranieri.

La Camera di commercio di Milano ha naturalmente fissato la propria attenzione sull’andamento delle imprese di italiani e di stranieri in Lombardia, in città e nelle province lombarde. Ha scoperto che in quattro anni in Lombardia le imprese hanno tenuto, grazie agli stranieri che hanno creato 16mila imprese in più, +21%. Se fosse per gli imprenditori italiani le imprese sarebbero 30mila in meno, -4,1%. Le imprese straniere contengono il calo a un -1,7%.

Anche nell’ultimo anno il trend è confermato, con 5mila imprese straniere in più in regione che hanno controbilanciato le 4mila italiane in meno e hanno fatto chiudere la regione col dato positivo di 1000 in più. Si è attestata a +0,2% la crescita delle imprese lombarde, grazie al +6,1% degli stranieri, altrimenti ci sarebbe stato un -0,6%.

Milano, Monza, Bergamo e Varese hanno avuto i maggiori benefici nel 2015 dal saldo italiani-stranieri: a Milano la crescita degli italiani del +0,4% è diventata un aumento dell’1,6%, a Monza il calo italiano di -0,3% è diventato un +0,4%, Bergamo ha chiuso in parità anziché calare del -0,8%, Varese è rimasta stabile invece di perdere lo 0,6%.

Secondo l’indagine della Camera di commercio, effettuata a fine 2015 su circa 400 imprenditori, gli stranieri sono apprezzati nelle imprese e circa 1 su 2 ha addetti nati all’estero. Scelti per la maggiore disponibilità e adattabilità, sono aiutati dalle imprese per la documentazione, per l’inserimento sociale, perché nei titolari e nei colleghi trovano un amico e perché riconoscono le loro feste. Si integrano meglio gli europei, soprattutto dell’Est, e i sudamericani, gli africani, i nord americani, gli asiatici e infine gli arabi.

Legno arredo, export 2015 a 7 miliardi nei primi 9 mesi

Il legno arredo è, da sempre, una delle eccellenze del made in Italy. A certificarlo, ora, arriva un’elaborazione della Camera di commercio di Milano e della Camera di commercio di Monza e Brianza effettuata su dati Istat nei primi nove mesi del 2015 e 2014.

L’elaborazione disegna una mappa del design italiano e del legno arredo nel mondo. Francia e Germania sono i maggiori mercati di riferimento in generale, ma si registra un forte aumento per Regno Unito (+17,4%) e Stati Uniti (+22,8%). Tra le prime 10 destinazioni dei mobili per ufficio e negozi troviamo anche Arabia Saudita, al secondo posto (+119,6%), e Emirati Arabi Uniti al quinto (+70,7%).

Gli Stati Uniti sono un mercato d’elezione per il legno arredo made in Italy: secondi nei mobili per cucina (+78,3%) e per l’arredo domestico (+27,8%) e terzi per sedie (+36,7%) e poltrone e divani (+49,9%). Il Regno Unito è primo per parti e accessori per mobili ed esterno (+16,3%). Russia terza per cucine e arredo esterno ma in diminuzione in tutti i settori, probabilmente a causa delle sanzioni economiche internazionali che hanno colpito il Paese.

La Polonia si affaccia al terzo posto per materassi. Tra le prime 10 in tutti settori c’è la Svizzera, mentre la Cina registra forti aumenti per cucine (+38,9%), legno arredo domestico (+98,2%) e poltrone e divani (+37,9%).

In generale l’export italiano del legno arredo raggiunge quasi i 7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2015, segnando un +6,4% e, rileva la Camera di Commercio di Milano, la Lombardia fa segnare un +7,9% rispetto al 2014 per un valore di 1,8 miliardi (27% del totale nazionale), con 6 province tra le prime 20 italiane: Monza e Brianza al secondo posto dopo Treviso, Como al quarto dopo Pordenone, Milano al settimo, Brescia al decimo, Bergamo al quattordicesimo e Mantova al ventesimo.

Come è cambiata Milano tra Expo e impresa

Se c’è un evento da ricordare per il 2015 appena trascorso, questo è senz’altro Expo 2015. L’Esposizione Universale ha cambiato l’immagine di Milano nel mondo e, in buona parte, anche il suo tessuto economico e produttivo.

Con 293mila sedi d’impresa attive (il 5,7% del totale nazionale), Milano si colloca infatti al secondo posto nella classifica delle province italiane dopo Roma che è prima con circa 346mila imprese (6,7%). Milano è prima però per numero di addetti con 1,9 milioni contro gli 1,4 di Roma, che è seconda. Terze sono Napoli per imprese (230mila) e Torino per addetti (698mila). È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio su dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2015 e 2014.

Tra il 2014 e il 2015, le imprese del capoluogo lombardo crescono (circa +5mila, +1,6%) così come gli addetti (+0,7%). Tra i settori che pesano di più a Milano, si trovano le attività commerciali (25%), le costruzioni (13,7%), le attività immobiliari (10,4%) e manifatturiere (10,1%), le attività professionali (8,3%) e i servizi di alloggio e ristorazione (6,3%).

Rispetto al 2014 crescono soprattutto il settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+7,1%), le imprese nella sanità (+4,8%), le attività finanziarie (+4,5%), l’alloggio e la ristorazione (+4,4%).

Rispetto alla realtà italiana, l’impresa milanese è specializzata principalmente nelle attività immobiliari (10,4% contro 4,8% italiano), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (8,3% del totale contro il 3,4% italiano) e nei servizi di informazione e comunicazione (4,7% contro 2,2% italiano). Basso a Milano, invece, il peso dell’agricoltura, 1,2% delle imprese attive contro il 14,6% nazionale.

Estendendo lo sguardo alla regione, la Lombardia, con 816mila imprese attive e circa 3,7 milioni di addetti, pesa il 16% del sistema imprenditoriale italiano e il 23% degli addetti. Tra le province, dopo Milano che è prima con 293mila imprese e 1,9 milioni di addetti, vengono Brescia (108mila imprese e 385mila addetti) e Bergamo (86mila imprese e 351mila addetti), che si collocano anche nel panorama nazionale tra le prime 15 province italiane.

Nel 2015 si sono registrati andamenti negativi in tutte le province lombarde, tranne in quelle di Milano (+1,6% le imprese attive) e Monza e Brianza (+0,4%). I settori che hanno pesato di più nel 2015 sono stati il commercio (24% del totale), le costruzioni (16,8%) e le attività manifatturiere (12,1%); tra quelle che sono cresciute di più il noleggio e attività di servizi alle imprese (+6%).