Crisi, crescita record per i negozi dell’usato +14,2%

 

In tempi di crisi, si sa, tornano (forzatamente) di moda alcune vecchie abitudini dimenticate. Il mercato dell’usato in Italia conta la bellezza di 3.283 esercizi commerciali. Da quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano, il settore che vanta più imprese nel settore è di gran lunga quello del mobile e degli oggetti di antiquariato (52,9% del totale, 1.738 imprese attive), seguito dall’abbigliamento e altri oggetti usati (29,9% del totale, 980 imprese) che è anche quello che fa registrare la crescita più significativa nell’ultimo anno, +14,2%. Tra le regioni spicca la Lombardia, con addirittura il 15% delle imprese attive su livello nazionale, seguita dal Lazio e dalla Toscana.

Semplice passione o antidoto alla crisi economica finalizzato al risparmio?

Le famiglie milanesi sclegono la seconda casa per trascorrere le vacanze

Sono le famiglie con bambini ad usufruire maggiormente delle seconde case: è per loro circa una vendita su cinque (19,6%). La scelta dell’acquisto è spesso dettata dalla volontà di passare in seguito le vacanze nella nuova casa, specialmente in località balneari. Crescono gli investitori, tra professionisti (21,7%) e imprenditori (13%). Ma calano gli acquisti delle seconde case in Italia (-30%): è un altro degli effetti dell’attuale crisi. E per i milanesi che possono permetterselo, il mare rimane la meta più gettonata (21,7%), in particolare quello ligure (23,9%).

Le località che maggiormente attraggono i milanesi sono Costa Smeralda (8,7%), Courmayeur (8,7%), Valtellina (8,7%), Lago di Como (8,7%), Cinque Terre (6,5%) e Golfo del Tigullio (6,5%). Ciò che determina l’acquisto della seconda casa è che sia facilmente raggiungibile da Milano (26,1%), soprattutto in auto (45,7%) con un tragitto non superiore ad una o due ore.

I milanesi affittano seconde case in altre città italiane (28,3%) o al mare (13%) e il 21,7% va alle famiglie con bambini. Ma se si vuole affittare una seconda casa bisogna spendere in media circa diecimila euro all’anno. Questi i dati rilevati da Camera di commercio (attraverso Osmi-Borsa Immobiliare) e F.I.M.A.A. Milano, Collegio Agenti d’Affari in mediazione della Provincia di Milano, aderente a Confcommercio, realizzata su circa cinquanta mediatori immobiliari a luglio 2011.

Lionella Maggi, presidente di F.I.M.A.A. Milano commenta: “La seconda casa ormai è una soluzione concreta per la vacanza: non solo i fine settimana, ma anche altri periodi. L’acquirente milanese resta molto selettivo puntando sulla comodità. Quindi la seconda casa deve essere raggiungibile e di facile accesso“.

Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano aggiunge: “Anche le seconde case risentono dell’attuale situazione di crisi. Tuttavia le case al mare risultano ancora la tipologia più ambita dai milanesi, soprattutto dalle famiglie. Per queste, l’acquisto della seconda casa migliora, infatti, la qualità della vita e rimane ancora una buona opportunità di  investimento”.

Mirko Zago

Boom import ed export con le Filippine

Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2011 presentato in occasione del Convegno “Nuove strategie in Asia: il “modello” Filippine” organizzato da Promos – azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Newsmercati, Sole 24 ore Radiocor, Regione Lombardia, Istituto nazionale per il Commercio Estero é emerso che la Lombardia é ai primi posti per quanto riguarda import ed export con le Filippine.

Si tratta di un interscambio di 44 milioni di euro tra la Lombardia e le Filippine nei primi tre mesi del 2011. Nell’ultimo anno la Lombardia è passata da importatore a esportatore di prodotti manifatturieri, grazie al balzo dell’export (+155%) mentre crescono meno le importazioni (+20%). Tra le province Milano e Brescia prime per import (64% e 13% del totale), Varese, Milano e Monza per export (37%, 34% e 10%). La Lombardia pesa un quinto dell’import nazionale e ben il 29% dell’export.

Riassumendo i dati emerge che Milano e Brescia sono prime per import, Varese, Milano e Monza per export.

 

Milano e Brescia prime per import, Varese, Milano e Monza per export

Portali web e imprese di hosting passano per Milano


Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2009 e 2010 e a febbraio 2011 relativi alle sedi di impresa a Milano ha sede più di un’impresa su otto (12,9%, 73 sedi di impresa ) tra quelle attive in Italia come portali web o fornitori di servizi di hosting. Un numero in costante crescita: +102,8% tra 2009 e 2010, che regala alla provincia di Milano il vertice della graduatoria lombarda di settore, davanti a Brescia (15 attività) e Bergamo (8). Ma Milano è anche prima in Italia, seguita da Torino (42 imprese, 7,4%), Roma (28 imprese, 5%) e Firenze (21 imprese, 3,7%).

Reti sociali, motori di ricerca, editori online hanno una sede a Milano, centro nevralgico del web italiano. Buoni dati per l’imprenditoria femminile e giovanile: due casi su tre (68%) il titolare ha meno di 40 anni e in un caso su cinque è donna. Oggi, lunedì 27 giugno, presso la sede della Camera di commercio di Milano in via Meravigli 9/b, ore 17-19.15 si terrà il seminario “La proprietà industriale su internet”. Temi trattati: i nomi a dominio, le registrazioni abusive, fenomeni di “cybersquatting”, l’anti-contraffazione on-line, etc. L’incontro fa parte della seconda edizione del ciclo di seminari promossi dalla Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Modiano & Partners Spa, “Proprietà Industriale: istruzioni per l’uso”.

Mercato immobiliare di lusso in crescita a Milano

Dal convegno tenutosi ieri a Milano dal titolo “Mercato immobiliare e opportunità nel residenziale:  Milano, Londra e New York a confronto” è emerso che il mercato internazionale degli immobili sta lanciando segnali di ripresa.  Nel capoluogo lombardo, così come a New York tra il 2009 e 2010 le transazioni immobiliari hanno visto un incremento importante: a Milano le compravendite residenziali sono passate in un anno da 17.662 a 18.849 (+6,7%) mentre nella sola Manhattan il balzo in avanti è stato del 35,4% (10.060 unità vendute nel 2010 contro le 7.430 del 2009).

Il prezzo medio a Milano per soluzioni residenziali di lusso è pari a 9500 euro al metro quadro (con un incremento del +4,7% in un anno), mentre a New York si toccano i 10.600 dollari (-1,2% rispetto al 2009). A Milano le zone che trainano la crescita sono: Repubblica-Porta Nuova (+12,5% in un anno) e Vittorio Emanuele -San Babila (+7,3%). Gli sconti che a Milano variano dal 5% al 20% arrivano a Manhattan al 7,1%.

Differente anche la tipologia delle richieste: mentre l’acquirente milanese si orienta su immobili di ampia metratura (da 150 mq fino a 300 mq) e con almeno 3 camere da letto, l’investitore newyorchese predilige i bilocali (37% delle transazioni residenziali del 2010) o i monolocali (34%), e solo un appartamento su cinque tra quelli venduti a Manhattan supera le 3 camere da letto. I dati giungono da  un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sulla rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano realizzata dalla sua azienda speciale Osmi – Borsa Immobiliare, in collaborazione con FIMAA Milano e su dati di LaSeven Inc.

Antonio Pastore, presidente di Osmi commenta: “La casa conferma il suo valore di bene di investimento un segmento di mercato come quello di lusso è già ripartito e questo può costituire un indicatore per un prossimo ritorno alla crescita del settore”.

Lionella Maggi, Presidente di FIMAA Milano e vice presidente di Osmi ha aggiunto: “Milano resta in una cornice internazionale un riferimento ancora solido e significativo. In una fase ancora delicata, com’è quella dell’attuale ripresa economica, è importante il lavoro e l’impegno congiunto delle istituzioni e degli operatori privati per un costante monitoraggio e confronto dei diversi mercati, al fine di promuovere Milano e le sue opportunità di investimento immobiliare anche a livello mondiale. Con le sue rilevazioni prezzi e i suoi servizi, OSMI – Borsa Immobiliare si pone quale cerniera tra le istituzioni e il mercato“.

Nuovo accordo nazionale in tema di saldi, ora le date sono le stesse in tutto lo “stivale”

La Conferenza delle Regioni e Province autonome hanno finalmente trovato un accordo comune riguardante lo scottante tema dei saldi di fine stagione. Se finora mancava un accordo unitario nazionale, finalmente le cose cambiano con un regolamente che varrà da nord a sud. Le date concordate per i saldi sono il primo giorno feriale prima dell’Epifania e il primo sabato di luglio, per una durata totale di 60 giorni,  così come si legge nel documento ufficiale “al fine di favorire unitariamente misure a tutela della concorrenza“.

In quanto la competenza rimarrà delle amministrazioni locali, saranno le singole regioni a occuparsi dell’attuazione del provvedimento. Quanto deciso era già stato proposto lo scorso ottobre da Confcommercio, auspicando la fine di decisioni differenti regione per regione che ”disorienta i consumatori e danneggia le imprese, anche a causa di una ‘transumanza’ tra le varie Regioni”. Ufficialmente è stata la regione Marche, coordinatrice in materia di attività produttive ad avanzare la proposta alla Conferenza delle Regioni.

Mirko Zago